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Le 20 donne più odiose del cinema
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Il post di oggi si propone di scandagliare a 360 gradi nella storia del cinema per identificare i personaggi femminili più sgradevoli, antipatici e odiosi apparsi sul grande schermo, non si tratta necessariamente delle cattive o delle antagoniste che talvolta sono anche molto accattivanti ed a loro modo simpatiche, penso alla mitica Joan Collins alias Alexis di Dynasty o alle decine di arpie interpretate dall'inarrivabile Bette Davis, ma mi riferisco a donne che suscitano antipatia a pelle, non appena le si vede entrare in scena o che si atteggiano in modo tanto arrogante ed affettato da risultare davvero irritanti. Il cinema è abitato da centinaia di questi personaggi ma ognuno ha le sue preferite, o meglio quelle che ama odiare maggiormente.

 

                            Qui ne riporto una ventina al solito partendo dalla 20a alla 1a posizione: 

                                         20. Patricia Laffan è Poppea in "Quo Vadis" 1951

 

In questo celeberrimo colossal del genere peplum, girato a Roma da Mervyn LeRoy, il grande Peter Ustinov interpreta Nerone mentre Robert Taylor e Deborah Kerr vestono i panni dei due protagonisti positivi; l'attrice inglese Patricia Laffan impersona la subdola e potente moglie di Nerone, Poppea. Abbonata alle parti di cattiva e famosa anche per il ruolo di Nyah nel celebre B-movie di fantascienza "Devil Girl from Mars", la Laffan si dimostra spietata, perfida e manipolatrice quanto basta per tenere testa a Nerone ed il suo volto ambiguo ed altezzoso suscita una naturale antipatia; ricordo che da piccolo provai una certa soddisfazione quando vidi Peter Ustinov che la strozzava a mani nude, stanco delle sue macchinazioni. Se Nerone è un villain, la cui rappresentazione culmina nella pazzia venata però da una certa fragilità e solitudine, un'insicurezza che trasuda anche un briciolo di umanità, Poppea al contrario è pefidia, calcolo e freddezza allo stato puro, il vero mostro del film.

 

                            19. Nancy Allen è Chris Hargensen in "Carrie - Lo Sguardo di Satana" 1976


Nel thriller tratto da Stephen King, Nancy Allen interpreta l'odiosa reginetta del liceo Chris, la leader di un gruppo di ragazze che dettano legge nella scuola e prendono di mira l'impacciata e disadattata Sissy Spacek, per giunta già tirranneggiata per conto suo dalla madre ultrareligiosa e bigotta Piper Laurie. In un film dove abbondano le figure femminili negative, il vero mostro è proprio Chris che spinta da una voglia irrefrenabile di umiliare la povera Carrie davanti a tutta la scuola, mette in atto un piano di rara perfidia coinvolgendo anche il suo reticente ragazzo John Travolta che farà anche lui le spese della vendetta "sovra-naturale" della "diabolica" Carrie...quanto alla fine di Chris mai come questa volta sembra davvero meritata. L'ex-signora De Palma dopo una carriera di tutto rispetto grazie ai film girati con il marito (oltre a "Carrie" anche "Blow-Out" e "Vestito per Uccidere"), si farà notare per la serie di "Robocop", comparendo sempre in ruoli centrali e per lo più positivi e mai più nella parte della cattiva, rivestita con efficacia in "Carrie.

 

                                     18. Diana Rigg è Arlena Marshall in "Delitto sotto il Sole" 1982

 

In questo giallo con Poirot protagonista tratto naturalmente da Agatha Christie, Diana Rigg interpreta l'altezzosa e antipatica star cinematografica Arlena Marshall che nel bel mezzo di una vacanza al mare riesce ad urtare tutti i convitati affluiti per varie ragioni d'interesse in un albergo, tanto da... farsi ammazzare. Secondo la vecchia regola della Christie per la quale tutti hanno il movente per uccidere la vittima e lei fa di tutto per meritarselo devo dire che questa volta ho fremuto nell'attesa che finalmente l'odiosa Rigg fosse fatta fuori e tolta di mezzo perchè è semplicemente insopportabile; spassosi i duetti con la grande Maggie Smith rivale in amore, sconfitta in precedenza dalla Rigg che ne ha sposato l'uomo di cui era innamorata; la Smith però la sbeffeggia e le tiene testa con gran classe facendosi nettamente preferire. Quanto a Diana Rigg, si tratta di una solida attrice brittanica passata per la serie TV di successo "Avengers" e molte produzioni della TV britannica tra gli anni 60 e 70 in cui era l'eroina e la bellezza di turno tanto da diventare anche una bellissima Bond Girl nel 1969 nel film però più sfortunato della serie. Con l'avanzare dell'età i ruoli da cattiva fioccano e dopo Poirot infatti la Rigg impersona anche la regina cattiva in una celebre versione musicale di Biancaneve prodotta dalla Cannon nel 1987.

 

                                17. Marie Windsor è Sherry Peatty in "Rapina a Mano Armata" 1956


Nel classico noir di Stanley Kubrick un gruppo di malviventi comuni progetta e mette in atto un ricco colpo all'ippodromo, i banditi sono coordinati da Sterling Hayden ed ognuno ha un piccolo e significativo ruolo. Tra di loro c'è il piccolo e impacciato Elisha Cook Jr. sposato con l'avida e scostante Marie Windsor. La donna non lo ama, si lascia mantenere alla meno peggio da lui girandosi i pollici tutto il giorno e stando allo specchio a pettinarsi e truccarsi ma in realtà sogna di fuggire con un giovane e bel amante. Fiutato che stavolta il marito è entrato in un grosso affare, la Windsor cerca di sfruttare il tutto per fregarlo e fuggire con l'amante e i soldi... naturalmente come molte donne parla troppo e finisce per mandare all'aria tutto rovinando così l'intera banda ma il buon Elisha, prima di soccombere si prende la soddisfazione di colpirla a morte. Si inaugura con il personaggio della Windsor il capitolo delle mogli arpie che popoleranno a vario titolo la mia classifica; caratterista dell'età d'oro di Hollywood, ricorderei un altro ruolo significativo di questa attrice nel noir "le Jene di Chicago" dove interpreta ancora una donna odiosa che dovrebbe essere la moglie di un boss della mala ed invece è una poliziotta sotto copertura, proprio questa sua antipatia innata spiazza un po' lo spettatore che pensa a lei come ad una dei cattivi del film.

 

                               16. Mercedes McCambridge è Emma Small in "Johnny Guitar" 1954


In questo classico Western Di Nicholas Ray, l'originalità è rappresentata dal fatto che la rivalità riguarda due donne con al centro l'eroina Joan Crawford che interpreta la volitiva Vienna. La protagonista incarna la donna moderna, gestisce infatti, in un mondo di uomini, un saloon e nonostante i tratti somatici marcati del volto della Crawford e il modo quasi maschile di ergersi in scena armata di tutto punto, Vienna viene odiata proprio per la sua bellezza e per la sua emancipazione dalla sua rivale Emma che la detesta ciecamente e sobbilla tutto il paese contro di lei. La McCambridge, attrice premio oscar priva di alcun fascino e sensualità, interpreta da non protagonista, alcuni grandi classici come "Il Gigante" ma resta celebre proprio per le parti da cattiva sfruttando il suo volto da donna forte e caparbia e nonostante la bassa statura che non la renderebbe certo imponente, ci regala alcune carogne con la C maiuscola che la renderanno un'icona della donna meschina e senza scrupoli tanto da farle prestare la propria voce alla bambina posseduta de "L'Esorcista". Emma è il più fulgido esempio di come la McCambridge riesca a dare credibilità alle sue parti da cattiva, del resto riuscire ad essere più odiosa di Joan Crawford non è impresa da poco.

 

                                        15. Tilda Swinton è Katie Cox in "Burn After Reading" 2008

 

Nella divertente commedia grottesca dei fratelli Coen, John Malkovich è un'agente della CIA sotto copertura sposato ad una moglie arpia, la Swinton appunto; quando il marito in crisi viene licenziato lei trafuga un dischetto contenente informazioni riservate e da il via ad una serie di eventi catastrofici. La Swinton è una pediatra fredda, calcolatrice e odiosa persino con i bambini che visita; si tratta di una "megera" dalla quale giustamente prende le distanza anche l'amante George Clooney. Attrice di gran classe, tra le più brave della scena internazionale, la Swinton, di cui riparleremo più avanti, con il suo fisico androgino, altissima e priva di curve e con il suo volto enigmatico, non certo attraente ma dotato di un fascino ambiguo, è perfetta per le parti da cattiva tanto da interpretarle a ripetizione nel corso della sua carriera culminata con l'oscar da non protagonista per "Michael Clayton". Nel film dei Coen è la moglie che ognuno di noi non vorrebbe mai avere.

 

                                       14. Agnes Moorehead è Madge Rapf in "La Fuga" 1947

 

In questo piccolo gioiello del genere noir di Dalmer Daves, la coppia di protagonisti è una delle più celebri del cinema americano classico Humphrey Bogart e Lauren Bacall. Lui viene arrestato e accusato ingiustamente di aver ucciso la moglie mentre lei lo aiuta credendo alla sua innocenza dopo che è scappato di prigione. L'incriminazione di Bogey si deve all'amica di famiglia Madge interpretata dalla grande Agnes Moorehead, un serpente velenoso che a causa dell'invidia per il rapporto tra Bogart e la moglie la fa uccidere facendo cadere la colpa su Bogart. La Moorehead, caratterista di Hollywood con all'attivo anche autentici capolavori come "Quarto Potere" ha quella che si può definire la faccia dell'arpia; è elegante, fredda e calcolatrice ma soprattutto sprizza perfidia da tutti i pori e sembra trarre piacere dall'infelicità degli altri...donna meschina e matura dotata di lineamente duri e occhi grandi e fissi, la Moorehead fa da perfetto contraltare alla bellezza raffinata e disarmante della giovane rivale Lauren Bacall. Quando una strega simile precipita nel vuoto da una finestra, spinta da Bogart non si può non provare un certo sollievo. 

 

                                  13. Miranda Richardson è Jude in "La Moglie del Soldato" 1992

 

In Irlanda, il militare inglese Forest Withaker, adescato dall'attivista Miranda Richardson, viene rapito da un commando dell' IRA per essere usato come merce di scambio. Durante la prigionia stringe amicizia con Stephen Rea che non può salvarlo dal suo destino ma promette di occuparsi della sua ragazza Dil, in realtà un transessuale interpretato da Jaye Davidson. Rea abbandona i suoi compagni e si innamora di Dil senza conoscerne la reale natura poi però i compagni lo cercano ed in particolare la sua ex amante Miranda Richardson che entra presto in rotta di collisione con Jaye Davidson. Interessantissimo il duello tra il dolce e tenero Jaye Davidson credibilissimo come sexy cantante di night club e la crudele e pericolosa Richardson, al solito perfetta per la parte dell'arpia e incredibilmente meno sensuale e femminile del rivale Davidson nonostante la differenza di genere. Qunado alla fine Dil le spara a bruciapelo si ha un sussulto e si pensa alla fine più giusta per l'odiosa e spietata terrorista. La Richardson è senz'altro una delle più raffinate interpreti inglesi, specializzata per le parti da strega: "Il Mistero di Sleepy Hollow", "Spider" e "Southland Tales", serie TV come "Merlino", produzioni televisive come " La Vera storia di Biancaneve" e "Alice nel Paese delle Meraviglie" sono solo alcuni dei lavori dove appare nei panni della cattiva.

 

                                                12. Debi Mazar è Regina in "Beethoven 2" 1993

 

In questo secondo capitolo della saga di Beethoven, la cattiva è Debi Mazar alias Regina, l'ex-moglie del proprietario di Missy, l'oggetto del desiderio canino di Beethoven, dall'amore tra i due cani è scaturita una nidata di piccoli san bernardo col pedegree che la perfida Debi vorrebbe fare propri per trarne profitto. Acida, altera e odiosa, la Mazar odia ogni tipo di animale e non può soffrire i bambini; col suo sguardo da Husky, la carnagione pallida ed i capelli raccolti in modo severo è davvero una cattiva con i fiocchi che non si può non odiare. Con una faccia come la sua, la Mazar è stata sempre adatta alle parti da cattiva vedi "Quei Bravi ragazzi" e "Batman Forever" e sta per interpretare uno dei villains nel quinto capitolo di "Mamma Ho Perso L' aereo".

 

                                  11. Denise Richards è Becky Ann Leeman in "Bella da Morire" 1999

 

In questa divertente black-comedy sul mondo dei concorsi di bellezza, le due rivali che concorrono per il titolo di reginetta di bellezza del paese, titolo che porta in dote il lasciapassare per i concorsi nazionali sono l'adorabile Kirsten Dunst che emerge tra le concorrenti per la sua onestà e bontà d'animo e la sua rivale viziata ed arrogante Denise Richards. Mentre la Dunst viene da una famiglia disastrata vivendo con la madre alcoolizzata Ellen Barkin, la Richards è ricchissima ed appoggiata dalla madre Kristie Alley, ex-reginetta di bellezza e organizzatrice del concorso. La Richards sfrutta le irregolarità della madre ma la strada verso il trinfo passa anche per l'eliminazione fisica di alcune rivali pericolose. Conquistato però l'agognato trionfo a spese della più meritevole Dunst, durante la parata celebrativa per le vie del paese, un guasto elettrico causa l'esplosione del carro dove la Richards stava viaggiando ed in una nuvola di fumo spariscono anche tutti i sogni della mamma e della figlia ma quel che è peggio sarà proprio la seconda classificata e cioè Kristen Dunst a partecipare alle selezioni nazionali: che beffa.. la sempre antipatica Denise Richards è il prototipo della bellona vuota e insulsa, la classica bionda snob e un po' stronza che si trova nei film come antagonista della protagonista femminile e qui è perfetta perchè il regista ne sfrutta le evidenti incapacità recitative per rendere il suo personaggio una sorta di manichino vanesio e senz'anima in totale contrapposizione con il personaggio più vero e umano della non meno attraente Kristen Dunst. 

 

                            10. Angela Lansbury è Mrs. Eleanor Shaw Iselin in "Va' e Uccidi" 1962


In questo Thriller fanta-politico del grande John Frankenheimer, la non ancora signora in giallo interpreta la moglie di un senatore e la mamma di un candidato alla presidenza, si tratta di una donna fredda e calcolatrice che muove i fili degli uomini di famiglia come una vera burattinaia; il suo ruolo è quello di una lady di ferro e fa veramente accaponnare la pelle, la parte è stata ripresa recentemente da Meryl Streep nel remake "The Manchuriane Candidate". Ma la gelida Miss Iselin che appartiene al gruppo delle mamme terribili del cinema non è il solo ruolo negativo della Lansbury, ricorderei anche Isabel Boyd in "La Vita Privata di Henry Orient".

 

                                                   9. Laura Betti è Regina in "Novecento" 1976

 

Nell'affresco sulla storia dell'Italia tra le due guerre di Bernardo Bertolucci, tra le due eroine di Stefania Sandrelli e Dominique Sanda, spunta lei la grande Laura Betti, un'attrice unica proveniente direttamente della scuderia pasoliniana prestata per l'occasione a Bertolucci. Invidiosa della bellezza e del prestigio della rivale Sanda deve accontentarsi del fattore Donald Sutherland anche se da piccola era il trastullo del cugino Robert De Niro, vero erede dell'impero di famiglia. Perfida, odiosa e perversa almeno quanto il marito fascista, incarna un personaggio di rara sgradevolezza con la consueta efficacia e rappresenta una sorta di icona della donna meschina al limite della follia pura, buona per tutte le stagioni nel cinema italiano. Altre sue prestazioni significative in parti di arpia sono quelle di "Caramelle da uno sconosciuto", "I Racconti di Canterbury" e "Reazione a Catena".

 

                                           8. Ellen Barkin è Sunny Boyd in "Johnny il Bello" 1989


In questo poliziesco del sempre efficace Walter Hill, Mickey Rourke interpreta un malvivente di piccolo cabotaggio affetto da una grave malattia che ne ha deturpato il volto. Coinvolto da un amico in un colpo ad una gioielleria assiame ai due pericolosi criminali Lance Henricksen e Ellen Barkin, Rourke viene fregato dai suoi complici che uccidono anche il suo amico. Incarcerato, trova aiuto nel medico Forest Withaker che tenta su di lui un delicato intervento di chirurgia plastica ricostruendogli di fatto il volto. Uscito di prigione e non più riconoscibile dai complici, il suo scopo è quello di vendicarsi e come primo passo adescare la perfida e peversa Sunny. Ellen Barkin con cresta leonina bionda molto anni 80' è sopra le righe nei panni di un prostitita sboccata ed aggressiva; riesce ad essere nel contempo sexy ma veramente insopportabile nella sua meschinità e risulta la vera villain del film anche più detestabile del suo bieco amante Lance Henriksen.

 

                    7. Adrienne Barbeau è Wilma Northrup nell'episodio "Il Cratere" di"Creepshow" 1982

 

In questo episodio dell'horror ironico e semiparodico del maestro George A. Romero, l'ex signora Carpenter ripropone un'altra figura del filone mogli-arpie e nei panni di Wilma ammorba e sfinisce il pacioso quanto paziente marito Hal Holbrook...fino a quando lui, scoperto un cratere popolato da un mostro all'interno della sua univerità, decide di buttarcela dentro. Una fine orrenda per l'odiosa moglie quanto meritatissima pochi mariti nei suoi panni non avrebbero colto l'occasione. La Barbeau tornerà a vestire i panni della moglie-arpia, questa volta snob e un po' puttana, al fianco di Rodney Dangerfield nella commedia "A Scuola con Papà" del 1986.

 

                                     6. Marcia Gay Harden è Mrs. Carmody in "The Mist" 2007

 

In questo Horror moderno di Frank Darabont a metà strada tra "Frog" e "La Cosa" di Carpenter e tratto da Stephen King, i membri di una comunità restano bloccati in un supermarket per l'improvviso materializzarsi di una fitta nebbia al cui interno sembrano aggirarsi oscure presenze. Il luogo, nel quale si fa presto largo il panico, è popolato da personaggi di varia estrazione ma quello più insopportabile è sicuramente la Harden, una sorta di ottusa fondamentalista religosa che vede nell'accaduto la mano di Dio deciso a punire gli inetti uomini peccatori. Questa solfa viene recitata in continuazione dalla Harden che si cala perfettamente nei panni dell'odiosa e psicotica seccatrice tanto da causare la divisione tra coloro che vorrebbero fare il possibile per salvarsi e quelli che invece dovrebbero aspettare all'interno del supermercato pregando affinchè la nebbia si dissipi. La Harden fa di tutto per ostacolare il gruppo, guidato da Thomas Jane, di quelli che cercano di prendere in mano il loro destino, almeno fino a quando, e sempre troppo tardi rispetto a quel che avrebbe meritato, il buon Toby Jones le pianta finalmente una pallottola in mezzo alla fronte.

 

                              5. Rosanna Arquette è Sophie Oseransky in "FBI: Protezione Testimoni" 2000


In questa riuscita commedia degli equivoci a sfondo gangsteristico, l'impacciato dentista Matthew Perry viene coinvolto suo malgrado in un intrigo pericoloso dal gangster sotto protezione Bruce Willis; per sua fortuna riuscirà a cavarsela guadagnandosi anche l'amore della bellissima ex di lui, Natasha Henstridge ma soprattutto si sbarazzerà della sua odiosa moglie-arpia Rosanna Arquette che aveva pure tentato di farlo amazzare. La Arquette è una sgualdrina, assetata di denaro, che maltratta il povero marito e progetta di sbarazzarsene facendolo eliminare da un killer da strapazzo....il personaggio è insopportabile e lei incarna alla perfezione la moglie che nessuno di noi vorrebbe avere...quando viene arrestata e messa alle strette dalla polizia scoppia in un pianto dirotto quanto ridicolo e si prova una certa soddisfazione.

 

                                  4. Rose McGowan è Marique in "Conan The Barbarian" 2011

 

In questo non indimenticabile remake del classico fantasy anni 80', Jason Mamoa deve vedersela non solo con il suo nemico giurato Stephen Lang che gli ha ucciso il padre davanti agli occhi ma anche con la truce figlia di lui, Rose McGowan. La McGowan è una strega spietata tanto da uccidere inermi innocenti a sangue freddo, inquietante fin dal look con acconciature improbabili e carnagione diafana, la McGowan riesce perfattamente a farsi detestare e quando nello scontro finale Mamoa le trancia una mano e la bella Rachel Nichols la fa finire infilzata..il pensiero che viene è che quella non sia stata una fine eccessiva per una tale carogna. La McGowan non è comunque nuova a ruoli tanto sgradevoli basti pensare a quello da lei rivestito in "Amiche Cattive".

 

                                    3. Faye Dunaway è Joan Crawford in "Mammina Cara" 1981

 

Capitolo mamme-arpie: nella lunga serie di mamme terribili della storia del cinema che passa per la Piper Laurie di "Carrie" fino ad arrivare alla Barbara Hershey de "Il Cigno Nero" per citarne solo due, al primo posto c'è sicuramente lei, Faye Dunaway che nel bioptic "Mammina Cara" riveste i panni della star della Hollywood anni 40-50, Joan Crawford. Il film segue il taglio scandalistico dato alla storia nel romanzo scritto da Christina Crawford, la vera figlia adottiva della star, che non aveva risparmiato nulla alla (a quanto pare) egocentrica e ultra-esigente Joan. Il film seguendo questo taglio, si trasforma in una sorta polpettone melodrammatico intriso di scene isteriche oltre il ridicolo e kitsch involontario in cui la Dunaway, somigliantissima alla vera Crawford, non pone freni al suo istrionismo e con le sue smorfie ed ammiccamenti vari incarna alla perfezione l’immagine della diva in decadenza imbottita di paranoie al limite della follia pura; vederla, a causa del venir meno della sua popolarità, quasi come posseduta, riversare sulla povera figlia ogni sorta di violenza fisica e psicologica, mi suscita sempre un senso di fastidio ed una profonda avversione verso questa attrice che ho sempre trovato supponente ed odiosa. Del resto la Dunaway è sempre stata dipinta negli ambienti di Hollywood come un essere orrendo, una donna arrogante e sgradevole come poche, che guarda caso, ha quasi sempre interpretato nella sua carriera personaggi terribili e detestabili come la malvagia strega Selena che sfida Supergirl nell’omonimo cinecomics, la pericolosa fuorilegge Bonnie in “Gangster Story”, la spietata executive Diana di “Quinto Potere” o la perfida Milady de “I Tre Moschettieri”; tutti personaggi spregevoli ed eccessivi che assumono però credibilità proprio perché incarnati da lei.

 

2. Tilda Swinton è Jadis, la strega bianca in "Le Cronache di Narnia: Il Leone, La Strega e l'Armadio" 2005

 

Come non si può immaginare la Joan Crawford di "Mammina cara" senza Faye Dunaway, cosi non si può pensare alla strega bianca di Narnia senza Tilda Swinton, una sorta di incarnazione della perfida strega al limite della perfezione. La raffinata interprete britannica con la sua figura androgina ed imponente è insostituibile per interpretare il ruolo della terribile Jadis; sguardo glaciale, diafana e quasi albina con un'acconciatura a dreadlocks che sottolinea la sua natura magica, la talentuosa Tilda usa tutta la sua mimica facciale per rendere la doppiezza e la malvagità del suo personaggio riuscendo perfettamente nel suo scopo anche se dire che è perfetta per la parte della strega malvagia non suona proprio come un complimento; del resto quando si ha un volto aristocratico ed enigmatico come il suo, fatto a posta per ispirare antipatia in modo pressochè naturale, a pelle come si dice in questi casi, beh allora non si può che impersonare la cattiva della storia; non è un caso che la Swinton compaia due volte in questa classifica ma citerei altri suoi ruoli quantomeno "pericolosi" come quelli in "Constantine", "Julia", "Broken Flowers", "Enrico II", "The Beach" etc. 

 

1. Faye Dunaway è Milady ne "I Tre Moschettieri" 1973 e "Milady: I Quattro Moschettieri" 1974


Insieme a Tilda Swinton è l'unica a comparire due volte in questa classifica delle donne più odiose del grande schermo, ma la Dunaway non solo si piazza al primo posto assoluto ma ottiene ben due dei primi tre posti il che testimonia inequivocabilmente la sua predilezione per i ruoli di cattiva che certo non hanno giovato molto alla sua immagine presso il pubblico; infatti, volente o no, la gente tende ad identificare gli attori con i personaggi che interpretano in TV o al cinema e la Dunaway abbonata fin dall' inizio della sua carriera a ruoli "negativi", ha finito per essere vista da critica e pubblico sempre e solo come la vedova nera, l'arpia senza scrupoli di cui ci si vuole sbarazzare il prima possibile. Dispiace dirlo ma anch'io vedendola spesso in azione in molti film ho sviluppato verso di lei una vera avversione; questa sua immagine non certo popolare e vicina alla gente ma al contrario di donna sofistica e crudele, alimentata da una brutta fama anche al di fuori della scene ha contribuito ad appiccicarle addosso l'etichetta della stronza patentata. "Bonnie & Clyde", i due film dei Moschettieri, "Quinto Potere", "Piccolo Grande Uomo", "Supergirl", "L'Avventuriera Perversa", "Mammina cara", "Dunston - Licenza di Ridere", "Giovanna D'Arco di Luc Besson", "Jennifer Shadow" sono solo alcuni dei film dove la Dunaway "mostra" per così dire il suo pessimo carattere. Del resto quando non sei la tipica bellezza hollywoodiana stile Audrey Hepburn, Julia Roberts o Sandra Bullock, non sei la prorompente maggiorata alla Raquel Welch o Sophia Loren e magari hai un viso altezzoso come il suo con due zigomi sporgenti, gli occhi enormi e perennemente sgranati, quasi spiritati, un sorriso falso stampato nella faccia ed un corpo spigoloso e privo di curve, allora non puoi che impersonare la cattiva, l'antagonista opposta alla bella eroina di turno. In particolare, in questi due bellissimi e indimenticabili film di Lester, la Dunaway interpreta alla perfezione la perfida Milady e già alla prima inquadratura suscita un'irrefrenabile antipatia con i suoi modi affettati e i suoi costumi sfarzosi che la fanno sembrare una sorta di vanitoso pavone al cospetto della splendida Raquel Welch che riveste i panni dell'eroina Costanza, la servotta della regina di Francia ben più semplice nei modi e negli abiti; un ruolo molto accattivante che coniuga la bellezza senza rivali della Welch ad una simpatia derivante dalla sua goffaggine che la rende un personaggio essenzialmente comico, immaginate il mix imbattibile dei ruoli tipici di Meg Ryan o della Bullock ma con in più la bellezza di una Jolie o di una Monica Bellucci. Alla Dunaway opposta a cotanta protagonista non resta che essere il più meschina possibile ed infatti il suo ruolo che era già stato impersonato dalla divina Lana Turner e sarà in seguito rivestito da Rebecca De Mornay e Milla Jovovich non sarà mai così abominevole e orrendo, Lester per sottolinearne questa sua malvagità senza limiti, si prende anche la licenza poetica di tradire Dumas per inserire la scena in cui uccide a tradimento la povera Welch. Dopo aver visto l'acida Dunaway strozzare a tradimento l'adorabile Raquel non si può proprio non detestarla con tutte le poprie forze...fino alla meritata punizione finale dove i moschettieri le fannno finalmente "perdere" la testa.

 

 

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