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Crazy Eights
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Alcuni amici si ritrovano dopo vent'anni in occasione del decesso dell’ottavo componente della loro vecchia compagnia di bambini autonominatasi “crazy eights” (gli otto pazzi). Una ricerca presso la casa del defunto li porta a trovare una "capsula del tempo" da loro stessi seppellita vent'anni prima. Incuriositi dalla cosa la apriranno, trovando l'inaspettato: i resti decomposti di una bambina. Una bambina da un passato da loro dimenticato, una bambina che comincia a tormentarli senza tregua e che chiede loro continuamente "chi siete veramente?". I ricordi che potrebbero ucciderli sono gli stessi di cui avranno bisogno per salvarsi...(Trama ufficiale)

Pellicola facente parte del ciclo 8 FILMS TO DIE FOR ,una serie di film provenienti dall'AfterDark HorrorFest.
Alla direzione di questo film a basso budget c'e' tal James Koya Jones,giovane regista che qui dimostra il suo talento grazie ad una messa in scena che solleva il film dalla media di produzioni del genere.
Il "direttore" gira con ottima mano una storia un po' confusa,ma che riesce a suscitare emozioni grazie ad una fotografia livida,ad una serie di sequenze gore inaspettate ed ad una serie di scene ben dialogate e che non cadono in forzature evidenti.
Thriller dell'anima questo,che lavora sul senso di colpa,sulla impossibilita' di nascondersi dai propri errori e che non pontifica mai,lasciando piu' volte che siano le immagini stesse ad essere chiarificatrici - giusto quel che basta per non essere completamente "storditi" da una trama semplice ma che lascia molto all'intuito dello spettatore - .
Jones dirige un gruppetto di attori niente male - tra i quali si riconosce l'ex pornostar Traci Lords -,che interpretano i propri personaggi con trasporto e convinzione.
Anche la parte finale,dove il film acquista ritmo,risulta vincente e lascia addirittura lo spettatore con un senso di angoscia davvero non malaccio.
Effetti speciali ottimi - la mascella "starppata" e' incredibilmente realistica... - per una pellicola non originale,ma che vive grazie ad un regista che sa davvero come mettere la macchina da presa e come costruire la suspance,cosa sempre piu' rara di questi tempi,dove conta solo la velocita' del montaggio per fare un film.

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