La morte di Johnny ha rotto la lineare circolarità della vita dei fratelli Tempio, costringendoli a ripensare al prima con una diversa sensibilità e a rapportarsi col dopo con inusitato timore. Il numero tre rendeva perfettibile tutto quanto i fratelli erano riusciti a costruire grazie all’indissolubilità del loro legame, tutto quello che avevano imparato dalla vita di strada e dal mondo del malaffare. Prima, tutto era lecito fare per garantire il potere della famiglia, la vendetta era il logico corollario delle loro “ordinarie” incombenze, la luce del sole schiariva a festa la loro voglia di onnipotenza, la persuasione di sentirsi infallibili. Non c’erano ombre finchè l’unità della famiglia era garantita, le vite dei fratelli erano impermeabili ai rimorsi. Ora che Johnny è stato assassinato e la vendetta esige un’esecuzione esemplare, i fantasmi mai rimossi di una disordinata educazione cattolica si presentano uno alla volta per esigere i loro crediti dalla falsa condotta di cattive coscienze. La veglia funebre diventa il momento di una resa dei conti definitiva per Ray e Chez, in tutti i sensi, perché i fratelli devono decidere come vendicare Johnny, come continuare gli affari e cosa fare delle proprie vite, domande che si presentano d’un tratto in una veste tutta nuova, cariche di una gravità esistenziale che prima non avevano, foriere di una serie di pericoli a cui prima non avevano mai seriamente pensato. Intanto sono avvolti in una notte che sembra non voglia mai terminare, avvinti da un nero che ha listato a lutto le loro anime, forse definitivamente. “Il sangue genera solo altro sangue” dice Jean, la moglie di Ray, che crede che la salvezza della famiglia può avvenire solo se si pone fine all’irreversibile spirale della vendetta, solo se i fratelli capiscono che la morte di Johnny è il pegno definitivo che loro sono costretti a pagare di fronte a Dio per tutte le colpe che hanno commesso. Ma Ray e Chez possono opporre all’educazione cattolica che hanno ricevuto il fatto che nella vita non hanno saputo fare altro che imparare ad esigere rispetto incutendo timore, che non hanno mai potuto scegliere da che parte del mondo stare, non hanno mai avuto alternative. I fratelli non hanno mai “ricevuto la grazia”, solo una formazione religiosa ferma alle soglie del vero Cristianesimo. I fratelli si sentono "abbandonati da Dio", soli in un mondo che gli ha messo una pistola in mano. Adesso, davanti al feretro di Johnny, Ray e Chez hanno offerta la possibilità di redimersi scegliendo definitivamente da che parte stare : smettere di sparare o seguitare a bestemmiare il nome di quel Dio che si è dimenticato troppo in fretta dei fratelli.
Fratelli (Abel Ferrara)
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