Il seguente articolo non tratterà le opere cinematografiche che parlano di leggende metropolitane (ad esempio URBAN LEGEND, ALLIGATOR, CANDYMAN, ETC…) ma i film che sono essi stessi legati a curiose leggende metropolitane. Magari la lista è incompleta e voi ne conoscete ancora altri. Alcune info sono dei copia-incolla.
AVVERTENZA: Tra le opere citate alcune saranno di carattere pornografico e il linguaggio che verrà utilizzato nel post sarà sessualmente esplicito. Chi continua la lettura ne è consapevole e quindi consenziente. Buona lettura!
NOSFERATU (1922)
Il film maledetto per eccellenza è senza alcun dubbio NOSFERATU, proiettato per la prima volta il 5 marzo 1922 e diretto da Friedrich Wilhelm Murnau. La sceneggiatura, ispirata liberamente a Dracula di Bram Stoker, subì molti cambiamenti durante la stesura perché Murnau non era intenzionato a pagare alcun diritto d'autore.
Purtroppo per lui gli eredi di Stoker gli fecero causa, e fu condannato a distruggere tutte le copie della pellicola. Riuscì a salvarne una soltanto, permettendogli di sopravvivere.
Ma il vero mistero del film resta il suo protagonista, Max Schreck.
Apparso dal nulla e nel nulla tornato alla fine delle riprese, ha da sempre scatenato l'immaginario degli spettatori. La sua figura così inquietante, così particolare, è destinata a restare impressa in eterno.
A posteriori venne identificato in un oscuro caratterista omonimo, ma non ci fu mai modo di esserne sicuri. Il nome stesso, Max Schreck, che tradotto suona pressappoco come "Massimo Terrore", è possibile che fosse un nome d'arte imposto dallo stesso Murnau.
In molti sono convinti che Max Schreck fosse lo stesso regista, ma ancora di più quelli che lo identificano in un vero vampiro.
Secondo alcune fonti, Murnau, ossessionato dal film, si era recato nei Carpazi alla ricerca del protagonista ideale. Voci non confermate parlarono di misteriosi incidenti sul set e di riprese quasi esclusivamente notturne, alimentando questa leggenda, che venne ripresa da E. Elias Mehrige nel suo film L’OMBRA DEL VAMPIRO del 2000, in cui ripercorre le tappe della lavorazione di NOSFERATU, avallando pienamente questa ipotesi.
La vera natura di Max Schreck resterà per sempre uno dei misteri più affascinanti del cinema.
LA CITTA’ SENZA EBREI (1924)
Film tratto da un celebre romanzo filosemita (scritto nel 1925) con trama pazzesca (praticamente identica al recente COSE DELL’ALTRO MONDO): In un clima xenofobo gli Ebrei vengono cacciati dall’Austria. A quel punto crolla tutto (economia, etc… controllati tutti molto bene dagli Ebrei) e il governo richiama gli Ebrei perché non si può fare a meno di loro (evviva!).
Nella pellicola ci sono accenni a “campi di lavoro e sterminio per gli Ebrei”.
Girano voci che i Nazisti abbiano preso idee per la soluzione finale.
Le intenzioni dell’autore del romanzo (che morì nel 1925 assassinato da un giovane, rimasto impunito, del nascente Partito Nazionalsocialista) invece erano libertarie e in difesa dei diritti degli Ebrei, dei quali era accentuata l’intelligenza.
DRACULA PRIMO (1931)
Non meno misterioso di NOSFERATU il DRACULA PRIMO con Bela Lugosi che, immedesimato così tanto nella parte alla sua morte si mormora fu fatto seppellire vestito da vampiro.
TRADE HORN (1931)
Ne film avventuroso TRADE HORN (autori sconosciuti) si mormora che la sequenza nel quale una comparsa di colore viene sbranata viva da un coccodrillo sia una scena snuff reale. Infatti l’uomo sparì dal set e gli autori delle riprese non diedero spiegazioni sulla realizzazione della scena.
LA CARICA DEI 600 (1939)
Il regista Michael Curtiz era considerato un essere spregevole e maledetto (nonostante la maggior parte dei suoi film siano capolavori).
Per realizzare i suoi film arrivava a torturare (non solo letteralmente !) le sue comparse.
Girano voci che fece riempire di esplosivo la locations di una sequenza di battaglia del film LA CARICA DEI 600 perché voleva ottenere l’effetto il più realistico possibile.
E in effetti (speciali?), la scena visibilmente è grandiosa.
Però alcuni dei tecnici presenti riportarono che il set era pieno di cavalli morti con budella penzolanti e attori feriti. Tre comparse addirittura morirono nell’esplosione.
Il regista, soddisfatto, volle continuare su quella strada. Nell’ambiente lo soprannominarono “Il massacratore di comparse”.
EZECHIELE LUPO, VENDITORE DI SPAZZOLE (194?)
In questo curioso cortometraggio il lupo Ezechiele si traveste da venditore (di spazzole) ebreo per ingannare i maialini e divorarli…Sarà solo una coincidenza o siamo di fronte ad un prodotto antisemita?
Chissà, però molte voci parlano di un Disney iscritto al Partito Nazionalsocialista Americano (aveva pochi membri ma esisteva).
Comunque nel secondo dopoguerra in Italia per un po’ il nome Lupo Ezechiele fu sostituito da Lupo Mannaro.
Qualcuno dice che il nome originale era già Lupo Mannaro ma alla fine degli anni ’30 con l’antisemitismo fu scelto il nome ebraico Ezechiele come simbolo di cattiveria.
Chissà…
IO ACCUSO (1941)
Il film Nazista manifesto del Trattato di Eutanasia è legato a un fatto spiacevole (diciamo pure spregevole!) e misterioso.
La trama narra di una pianista malata di sclerosi multipla che, allo stadio terminale della malattia, chiede al marito di essere soppressa perché le venga risparmiata l’agonia. A questa vicenda c’è parallela la storia di un bambino handicappato che deve essere soppresso perché “brutto da vedersi” (nel film dicono pressappoco così sul serio!). Secondo alcune fonti dopo aver visto il film un tedesco e la moglie, genitori di un bimbo portatore di handicap (probabilmente un down) chiesero in una lettera la soppressione del figlio che fu poi portata a termine dal dott. Karl Brandt. Come riportarono i genitori stessi del piccolo anni dopo, per nulla pentiti…anzi:
« Era proprio qui. Karl Brandt era qui, in piedi vicino alla finestra. Era alto e imponente. Sembrava che riempisse tutta la stanza... Mi spiegò che il Führer lo aveva mandato personalmente, e che era molto, molto interessato al caso di mio figlio. Il Führer voleva esplorare il problema delle persone prive di un futuro, la cui vita era senza valore. Da allora in poi, non avremmo più dovuto soffrire per questa terribile disgrazia, poiché il Führer ci aveva concesso l' uccisione pietosa di nostro figlio. In seguito avremmo potuto avere altri figli, belli e sani, di cui il Reich avrebbe potuto essere fiero... Si doveva costruire la Germania e c'era bisogno di ogni particella di energia. Ecco quel che mi spiegò Herr Brandt. Era un uomo magnifico: intelligente, molto convincente. Fu per noi come un salvatore: l'uomo che poteva sollevarci di un peso molto grande. Lo ringraziammo e gli esprimemmo tutta la nostra gratitudine. »
DESTINO (1941)
Nel film IL BACIO DELLA DONNA RAGNO di Hector Babenco uno dei protagonisti ha visto in un cineforum d’Essai un vecchio film nazista dove un ufficiale delle Ss convince una partigiana francese che il Nazismo è nato per risolvere la fame nel Mondo (sic!). La ragazza, innamorata, gli crede e viene uccisa dagli altri partigiani. Secondo qualcuno questa è la ricostruzione di un film dal titolo DESTINO diretto nel 1941 da Leni Riefenstahl, qua all’unica opera antisemita della carriera, e che la pellicola fu distrutta dai nazisti come documento scomodo per il futuro dell’autrice. Niente è stato provato.
BASSOPIANO (1943)
Altro film di Leni Riefenstahl al centro di una polemica nel dopoguerra. La regista avrebbe usato come comparse bambini rom che, al termine delle riprese, furono gassati nei campi di sterminio.
L’autrice disse di ignorare la cosa e, addirittura, di aver incontrato alcuni di essi al termine della guerra.
Nel 1982 la regista Nina Gladitz girò un documentario (dal titolo TEMPO DEL SILENZIO E DELLA TENEBRA) sulla vicenda e fu portata in tribunale per diffamazione dalla Riefenstahl. Quale sarà la verità? Leggenda (cinemetropolitana) o realtà?
RISO AMARO (1949)
Sul set di questo film lo scrittore Cesare Pavese perse la testa per l’attrice Costance Dowling (sorella di Doris, che nella pellicola interpreta Francesca). Alcune voci attribuiscono alla ragazza la causa del suicidio dell’uomo.
MAGIA VERDE (1954)
Secondo alcuni testimoni durante le riprese di questo film documentario, in un villaggio indio gli autori comprarono un vecchio della tribù per farlo divorare vivo da un boa. Però a un certo punto uno della troupe fu preso da scrupoli e sparò all’animale che aveva iniziato il pasto, restituendo l’uomo intatto ai suoi parenti. Chissà…
IL CONQUISTATORE (1956)
IL CONQUISTATORE, un film epico diretto da Dick Powell nel 1956, resta comunque la pellicola più iellata della storia del cinema. E considerando che fu pure etichettato come una delle pellicole più brutte del decennio, si può dire che di primati ne accumulò fin troppi.
La maledizione de IL CONQUISTATORE non venne alla luce per molti anni, finché gli appartenenti alla troupe non iniziarono a morire.
Nel 1963 Dick Powell morì di cancro, e subito dopo anche l'attore Pedro Armendariz, ormai all'ultimo stadio, morì suicida.
Susan Hayward, Agnes Moorehead e John Wayne morirono per lo stesso male nel decennio successivo.
Alla resa dei conti, delle 220 persone di cui erano composti il cast e la troupe, 91 si ammalarono di cancro e le vittime accertate furono 46.
Un po' troppi per essere una coincidenza.
Alla ricerca delle cause di un simile eccidio, fu ipotizzato che l'insorgenza di tale malattia fosse dovuta al luogo scelto per le riprese, St. George nell'Utah, distante poco più di cento miglia dal sito di un esperimento nucleare nel Nevada, ma il governo federale negò sempre che ciò fosse possibile.
Difficilmente si potrà fare luce sulla causa di tutte quelle morti, che fanno de IL CONQUISTATORE il film più sfortunato della storia del cinema.
ARTICO SELVAGGIO (1958)
Anche la Disney ha i suoi scheletri snuff nell’armadio del Mondo Movies.
Nel film ARTICO SELVAGGIO dello specialista James Algar, vincitore del premio Oscar, assistiamo ad una scena dove un gruppo di lemmings (piccoli roditori americani) muoiono suicida gettandosi in un dirupo.
Per anni la tesi fu presa come autentica anche dagli studiosi che pensavano ad una salvaguardia della specie durante i periodi di mancanza di nutrimento (il suicidio di alcuni di essi per far mangiare altri. Roba che manco i cinesi di Mao!).
Poi, anni dopo, si scoprì che la vicenda era una bufala sensazionalistica e che questo proverbiale autocontrollo eutanasistico della specie era una leggenda metropolitana nata con il film.
Gli autori avevano indotto al suicidio gli animaletti portandone alcuni nell’Alberta (dove non ci sono lemmings) e posizionandoli di fronte ad un dirupo dove il loro scarso orientamento li avrebbe fatti cadere. Roba da denuncia!!!
AFRICA ADDIO (1966)
All’epoca un articolo de L’Espresso (rivista tra l’altro fondata da Gualtiero Jacopetti, uno dei registi del film!) denunciava che il regista Jacopetti e l’operatore Antonio Climati organizzassero esecuzioni per riprenderle nel film.
Dopo una denuncia seguirono processi dove gli autori del film vennero assolti.
Qualcuno però credette ancora per anni (e pure attualmente) alla versione portata dal giornale.
In realtà, come disse in alcune interviste Jacopetti stesso, si trattò di un errore di scrittura del giornalista che scrisse l’articolo (Carlo Gregoretti, scoperto ed assunto dallo stesso Jacopetti nel giornale Cronache, che accorpato con un'altra rivista diventerà L’Espresso, col quale rimase in rapporti di amicizia per anni).
Il regista aveva detto scherzando all’amico “I mercenari fanno tutto quello che dico” (si riferiva semplicemente ai permessi di andare con loro a filmare le incursioni, etc…). I suoi scritti avevano travisato la cosa così…
Purtroppo qualche ignorante (in materia giornalistica) come Paolo Mereghetti è ancora convinto adesso del contrario. Mah…
ROSEMARY’S BABY- NASTRO ROSSO A NEW YORK (1968)
Questo film, girato da Roman Polanski nel 1968, ha legato il suo nome a un terrificante fatto di sangue.
Il film, che narra la storia della nascita dell'Anticristo, utilizza come consulente Anton LaVey, erede di Alesteir Crowley e fondatore della Chiesa di Satana.
L'aver reso noti culti e credenze dei satanisti evidentemente non deve piacere molto a Charles "Satana" Manson.
Alcuni mesi dopo, mentre il regista si trova in Inghilterra, Manson, individuando nelle canzoni dei Beatles messaggi subliminari che lo inducono ad agire, ordina l'esecuzione di Sharon Tate, moglie del regista, incinta di otto mesi proprio come la protagonista del film. L'omicidio avviene nella villa di Cielo Drive, il 9 agosto del 1969. Gli assassini, un uomo e tre donne, plagiati da Manson, massacrano l'attrice e i suoi amici in modo barbaro.
Ma il film è famoso per un altro inquietante episodio: il palazzo dove è stato girato, il Dakota di New York, fu anche l'ultima dimora di John Lennon, e proprio nel suo ingresso il cantante fu ucciso nel 1980, esattamente nel punto dove nel film di Polanski precipitava uno dei personaggi.
Ancora una volta i Beatles legavano il loro nome a quel film maledetto.
LO STRANO MONDO DI ZE DO XAIXAO (1968)
Un po’ nei provini di tutti i suoi film ma in particolare per quelli della serie dedicata a Ze Do Xaixao, il regista José Mojica Marins si dice che torturasse le sue attrici facendole percorrere il corpo da Migale (grossi aracnidi del Sudamerica) velenosissime e altro. Chissà… Comunque alcune fonti riportano la cosa come veritiera.
ZIO TOM- ADDIO ZIO TOM (1971)
Durante le riprese girarono voci che il dittatore Papa Doc Duvalier stava fornendo “materiale umano da torturare” per un mezzo- snuff di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi.
In realtà la troupe aveva chiesto assistenza e permessi al sovrano perché servivano comparse.
Le scene sono molto realistiche e, in effetti, potrebbe sembrare che qualche comparsa abbia provato stenti. In realtà la colpa non era degli autori ma del clima e delle locations utilizzate.
La produzione aveva così tanto bisogno di figuranti che alcune scene le girarono, in veste di attori in costume, gli stessi Jacopetti e Prosperi ed alcuni tecnici della troupe.
L’ULTIMO TANGO A PARIGI (1972/1986)
Si mormora che la versione integrale del film (proiettata una sola volta a New York nel 1972), che doveva durare almeno tre ore e fu messa al rogo in Italia, contenesse scene di sesso hardcore (esplicite) come un film porno. Sarà vero? Il film uscì nella versione definitiva salvata dal rogo solo nel 1986. Dovremmo chiedere lumi a quelli che hanno potuto assistere alla proiezione di New York del 1972.
L’ESORCISTA (1973)
Il film, diretto nel 1973 da William Friedkin e tratto da un romanzo diWilliam Peter Blatty, vanta il primato degli incidenti sul set, al punto che il regista arrivò da chiedere a Padre O'Malley, un autentico prete che nel film interpretava la parte di Padre Dyer, di fare un esorcismo per liberare il set da eventuali influenze del maligno.
Dopo due giorni di riprese, un misterioso corto circuito provocò un incendio che distrusse buona parte del set.
La morte di nove persone tutte legate al film, tra cui il fratello di Max Von Sydow, la nonna di Linda Blair, il figlio appena nato di un tecnico e l'addetto alla refrigerazione del set.
La morte dell'attore Jack MacGowran, il cui personaggio muore anch'esso nel film.
Il figlio di Jason Miller si schiantò con la moto a pochi metri dal set e rimase in fin di vita per settimane.
Ellen Burstyn ebbe un incidente al collo poco prima delle riprese e restò paralizzata per diversi giorni eLinda Blair si ruppe alcune vertebre della schiena.
Per finire la strana sparizione della gigantesca statua del demone assiro Pazuzu che, spedita in Iraq per le riprese del prologo, finì per qualche oscuro motivo a Hong Kong, dove fu fortunatamente recuperata all'ultimo momento.
SNUFF (SLAUGHTER) (1974/1976)
Nel 1974 i registi (marito e moglie) Michael e Roberta Findlay girarono un film intitolato SLAUGHTER, ispirato alla strage di Bel Air Cielo Drive ad opera di Charles Manson dove perse la vita Sharon Tate.
Il produttore lo trovò così soporifero che lo ripropose un paio di anni più tardi aggiungendo un filmato amatoriale che, per motivi pubblicitari, fece passare come autentico, dove si vede una ragazza che viene uccisa. Nei flani si dava una provenienza argentina e si spacciò per dubbia la provenienza.
Per molti anni (qualcuno ci crede ancora adesso!) il filmato fu considerato autentico.
Da lì il termine SNUFF fu usato per indicare filmati reali di morte non accidentale (come quella dei documentari mondo) ma istigati apposta.
ULTIME GRIDA DALLA SAVANA- LA GRANDE CACCIA (1975)
Il film è diventato famoso per alcune scene particolarmente sensazionalistiche.
Prima fra tutte quella dove un turista che voleva fotografare dei leoni scivola e finisce divorato dagli stessi. Per gli autori la scena è assolutamente reale, per altri è finta.
Un'altra scena riguarda un incursione di mercenari, pagati dalle compagnie che avevano l’appalto della Transamazzonica, che stermina gli abitanti di un villaggio indios. Gli autori dicono che la scena è stata ricostruita utilizzando come fonte di documentazione un filmato amatoriale. Qualcuno invece è convinto ancora adesso che la sequenza sia uno snuff organizzato dagli stessi autori che avrebbero messo in scena un massacro.
EMANUELLE IN AMERICA (1976)
Nel film assistiamo ad una sequenza clou piuttosto agghiacciante dove i protagonisti guardano un filmato super 8 di omicidi, torture e stupri compiuti da alcuni mercenari ai danni di alcune ragazze.
La sequenza è opera del grande maestro effettista Giannetto De Rossi.
Talmente realistica che per anni il film fu indagato come snuff…
IL PRESAGIO (1976)
Film diretto da Richard Donner nel 1976 e tratto da un libro di David Seltzer, tratta della nascita dell'Anticristo, e per tutte le riprese fu funestato da incidenti inquietanti e strane coincidenze.
L'aereo proveniente da Los Angeles su cui viaggiava il protagonista Gregory Peck fu colpito da un fulmine. Tre giorni dopo sullo stesso aereo stava viaggiando David Seltzer quando venne nuovamente colpito da un fulmine.
La stazione metropolitana di Green Park a Londra saltò in aria mentre la troupe cinematografica ci si stava recando.
Per realizzare alcune riprese dall'alto, il regista noleggiò un piccolo aeroplano che poi per decisione dello stesso regista non venne utilizzato il giorno stabilito. Fu una fortuna: l'aereo, poco dopo essere decollato, perse quota e precipitò investendo in pieno l'auto sulla quale viaggiavano la moglie e i figli del pilota. Morirono tutti.
Lo specialista per gli effetti speciali John Richardson, autore della celebre sequenza della decapitazione del fotografo, si trovava in Belgio sul set del film QUELL’ULTIMO PONTE quando ebbe un incidente d'auto frontale. La fidanzata, che era in auto con lui, morì decapitata. Quando si riprese, e scoprì che la ragazza era morta, su un cartello stradale lesse la scritta Liège 66,6 km.
LA MACCHINA NERA (1977)
Nel film protagonista è una macchina guidata dal Demonio.
Durante le riprese qualcuno asserì che la macchina si mise in moto da sola…che ci sia puzza di zolfo?
LE AVVENTURE DI BIANCA E BERNIE (1977)
Cartoon Disney che si mormora contenga messaggi sublimali.
Vediamoli insieme:
Durante il viaggio di Bianca e Bernie, trasportati in una scatola di sardine dall'Albatros Orville, verso la palude per salvare Penny, planano tra i grattacieli di New York. In una sequenza, fatta di soli due fotogrammi e quindi non visibile normalmente, compare da una finestra una donna nuda con le braccia aperte e con la faccia di un demonio.
SUPERMAN (1978)
Superman è decisamente un personaggio maledetto. In pratica ha portato sfortuna a tutti gli attori che hanno interpretato quella parte, ma non solo a loro.
Il più famoso, l'attore Christopher Reeve, protagonista del fortunato (al botteghino) Superman del 1978 diretto da Richard Donner, il 27 maggio 1995, nel corso di una gara equestre a Charlottesville, in Virginia, cadde brutalmente da cavallo, riportando lo spostamento di due vertebre cervicali, con seguente interessamento della lesione al midollo spinale.
Come conseguenza del trauma subìto, Reeve riportò una paralisi per
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