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MOVIE POSTERS 03: Bob Peak (1/3)
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"Ha rivoluzionato il business cinematografico! Film dopo film, una gemma scintillante dopo l'altra; i suoi lavori comunicavano realmente il senso e la portata di ogni progetto, lo splendore della sua produzione artistica vive nella storia del cinema".

È Sidney Ganis, produttore cinematografico (Lucasfilm, Paramount Pictures, Columbia Pictures) e presidente dal 2005 al 2009 dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, a tributare i doverosi onori alla carriera di Bob Peak, "father of the modern movie posters". La citazione sopra riportata sintetizza brevemente la poderosa ed inequivocabile rilevanza artistica e storica del suo autore: ai manifesti cinematografici ha dedicato quasi interamente la propria attività e a questo suggestivo ramo della storia dell'illustrazione ha regalato alcune delle meraviglie più celebri e raffinate (con oltre un centinaio di titoli).

Robert Peak, nato a Trinidad, in Colorado, il 30 maggio 1927, si trasferisce da bambino con la famiglia in Kansas, dove si diplomerà in geologia presso la Wichita State University. Dopo il servizio militare si iscrive all'Art Center College of Design di Los Angeles, dove si laurea nel 1951; due anni dopo si trasferisce a New York, dove inizia a dedicarsi alle illustrazioni commerciali: il suo primo incarico sarà per il whisky Old Hickory, a cui seguiranno moltissimi altri lavori pubblicitari sulle più importanti riviste nazionali (Time Magazine, Sports Illustrated, TV Guide, Playboy). Nel 1961 viene scritturato dalla United Artists per partecipare alla realizzazione dei poster cinematografici di West Side Story, primo di una strepitosa serie di manifesti che proseguirà ininterrottamente per tre decenni. Nel mezzo, oltre all'attività di insegnante, la glorificazione artistica nel 1977, con l'ingresso nella Society of Illustrators Hall of Fame e, nel 1984, l'incarico di disegnare i francobolli ufficiali americani per le Olimpiadi di Los Angeles e per quelle invernali di Sarajevo. Muore a Scottsdale, in Arizona, l'1 agosto 1992.

 

Prima parte: gli anni Sessanta

 

La maggior parte dei lavori realizzati da Bob Peak durante gli anni Sessanta, tra i vertici assoluti della sua produzione, riassume graficamente il talento e le tecniche impiegate dall'autore: dalla raffinatezza nella composizione della scena alla fluidità di ritmi e movimenti delle figure umane, dalla magistrale padronanza della tavolozza dei colori (da quelli ad olio agli acrilici) alla molteplicità e versatilità di gusti e sperimentazioni, a partire dai lavori realizzati a carboncino fino al passaggio all'aerografo e alle commistioni grafiche con i pastelli. Peak si recava sul set del film, dialogava con regista ed attori principali, visionava i giornalieri ed alcune volte disegnava anche qualche bozzetto delle scene girate in sua presenza. Poi, nel suo studio, preparava alcuni sketch in bianco e nero, che in seguito, dopo averli mostrati ai produttori, sviluppava aggiungendovi i colori. Infine, dopo le ultime direttive del regista e degli studios, completava quattro o cinque versioni del manifesto.

Esordio col "botto": il primo poster cinematografico di Bob Peak, sebbene la United Artists non lo utilizzerà come manifesto ufficiale del film, preferendogli quello approntato da Saul Bass, viene realizzato nel 1961 per West Side Story, diretto da Robert Wise e Jerome Robbins.

 

West Side Story (1961)

di Robert Wise, Jerome Robbins con Natalie Wood, Richard Beymer, Russ Tamblyn, Rita Moreno, George Chakiris, Simon Oakland, Ned Glass, William Bramley, Tucker Smith, Tony Mordente, David Winters, Elliot Feld, Bert Michaels

 

Il poster verrà riprodotto come copertina della colonna sonora o per i lanci pubblicitari del film sulle riviste americane. Tra le prime influenze evidenti del tratto di Peak risaltano quelle dei grandi illustratori di moda degli anni Quaranta e Cinquanta (René Bouché su tutti), la cui essenzialità stilistica nella resa grafica delle figure umane viene ripresa da Peak, esaltata ed immersa nel tripudio di colori della nascente Pop Art.

L'anno successivo Peak realizza il poster di L'uomo di Alcatraz, diretto da John Frankenheimer ed interpretato da un superbo Burt Lancaster.

 

L'uomo di Alcatraz (1962)

di John Frankenheimer con Burt Lancaster, Karl Malden, Thelma Ritter, Edmond O'Brien, Betty Field

 

È lo stesso Peak, dopo che alcune fonti indicarono in Saul Bass l'autore del manifesto, ad assumersi ufficialmente la paternità dell'opera. È un'opera atipica nella produzione di Peak, dove la stilizzazione e l'essenzialità delle forme si affiancano alla loro connotazione simbolica (gli uccelli in volo imprigionati dalle sbarre della cella).

Nel 1964 realizza uno dei suoi capolavori assoluti, il poster per My Fair Lady di George Cukor:

 

My Fair Lady (1964)

di George Cukor con Audrey Hepburn, Rex Harrison, Stanley Holloway, Wilfrid Hyde-White

 

Qui ad emergere prepotentemente, oltre alla grazia del tratto, è la varietà di toni e sfumature della tavolozza dei colori. Il manifesto di My Fair Lady sancisce anche l'inizio di una proficua collaborazione con Bill Gold (tra i più celebri designer di poster cinematografici della storia), che proseguirà, spartendosi le release ufficiali o le alternate versions dei progetti in comune, fino agli anni Ottanta.

Sempre nel 1964 partecipa alla realizzazione del materiale promozionale per Una Rolls Royce gialla di Anthony Asquith, commedia ad episodi interpreta da un cast all star: Ingrid Bergman, Rex Harrison, Alain Delon, George C. Scott, Jeanne Moreau, Omar Sharif e Shirley MacLaine. Il suo poster, però, verrà utilizzato esclusivamente come copertina della colonna sonora del film.

Nel 1965 arriva il poster per S.S.S. Sicario Servizio Speciale (pomposo titolo italiano di The Liquidator), produzione britannica diretta da Jack Cardiff ed interpretata da Rod Taylor, Trevor Howard e Jill St. John:

 

S. S. S. Sicario servizio speciale (1965)

di Jack Cardiff con Rod Taylor, Trevor Howard, David Tomlinson, Jill St. John

 

Si tratta di uno dei primi tentativi di Peak di fondere armoniosamente immagini e disegni differenti per dar vita ad un'unica scena: il risultato finale, esibito dai manifesti americani del film, è indubbiamente efficace, oltre che in linea, tra l'altro, con le contemporanee sperimentazioni grafiche della Pop Art.

E sempre profondamente immersi nelle atmosfere e nelle suggestioni artistiche del periodo sono i poster successivi. Nel 1966 Peak realizza (altro magnifico capolavoro) il manifesto per Modesty Blaise, la bellissima che uccide, caleidoscopico fumettone pop diretto da Joseph Losey ed interpretato da Monica Vitti, Terence Stamp e Dirk Bogarde:

 

Modesty Blaise la bellissima che uccide (1966)

di Joseph Losey con Monica Vitti, Terence Stamp, Dirk Bogarde, Harry Andrews

 

La "visionarietà psichedelica" evocata e proposta dal manifesto sarà d'ispirazione per moltissimi artisti e disegnatori dell'epoca: evidentissima, ad esempio, l'influenza del poster di Peak nelle copertine e nelle tavole per il serial Marvel Nick Fury, Agent of S.H.I.E.L.D. realizzate nel 1968 dal grande Jim Steranko.

Nello stesso anno realizza il poster per Il nostro agente Flint:

 

Il nostro agente Flint (1966)

di Daniel Mann con James Coburn, Lee J. Cobb, Gila Golan, Edward Mulhare, Benson Fong

 

Per questa scoppiettante rivisitazione parodistica del personaggio di James Bond, diretta da Daniel Mann ed interpretata da un travolgente James Coburn e da Lee J. Cobb, Peak realizza un poster semplice ed essenziale: il protagonista (e il suo sorriso accattivante), splendide fanciulle, il dettaglio di un occhio femminile (il mistero), una mano che impugna una pistola e il disegno stilizzato di un combattimento corpo a corpo tra due uomini.

L’anno successivo realizza anche il poster per il sequel, A noi piace Flint, diretto da Gordon Douglas ed interpretato ancora da Coburn e Cobb:

 

A noi piace Flint (1967)

di Gordon Douglas con James Coburn, Lee J. Cobb, Jean Hale, Andrew Duggan

 

Rispetto al poster precedente Peak inverte la disposizione dei soggetti: seduta in primo piano, ora, c'è un'avvenente fanciulla, mentre il protagonista si erge in piedi alle sue spalle.

Sempre nel 1967 Peak realizza con il poster di Camelot un altro dei suoi capolavori assoluti:

 

Camelot (1967)

di Joshua Logan con Richard Harris, Vanessa Redgrave, Franco Nero, David Hemmings

 

Per il controverso musical diretto da Joshua Logan ed interpretato da Richard Harris, Vanessa Redgrave, Franco Nero e David Hemmings, Peak incornicia i volti e le figure dei protagonisti con le immagini di alcuni momenti del film, suddivise tra personaggi di contorno e combattimenti, realizzando un magnifico e suggestivo compendio visivo (migliore dello stesso film, si potrebbe aggiungere...) della vicenda narrata.

Il 1967 è un'annata decisamente prolifica: seguono, infatti, altri tre poster, a partire da quello realizzato per Millie, commedia musicale diretta da George Roy Hill ed interpretata da Julie Andrews, Mary Tyler Moore e James Fox:

 

Millie (1967)

di George Roy Hill con Julie Andrews, Mary Tyler Moore, James Fox, Carol Channing, John Gavin

 

Poi è la volta del poster per La truffa che piaceva a Scotland Yard (in originale Kaleidoscope), altra spumeggiante commedia britannica, diretta da Jack Smight ed interpretata da Warren Beatty e Susannah York:

 

La truffa che piaceva a Scotland Yard (1967)

di Jack Smight con Warren Beatty, Susannah York, Clive Revill, Eric Porter

 

Infine partecipa alla realizzazione del poster americano di I verdi anni della nostra vita (ovvero Le grand Meaulnes) di Jean-Gabriel Albicocco.

Segue, nel 1968, il poster per Funny Girl di William Wyler, interpretato da Barbra Streisand (che vinse l'Oscar come miglior attrice, ex aequo con la Katharine Hepburn di Indovina chi viene a cena?) e Omar Sharif:

 

Funny Girl (1968)

di William Wyler con Barbra Streisand, James Caan, Omar Sharif, Walter Pidgeon, Kay Medford

 

Dopo l'alternate version per il mercato britannico del poster di Due occhi di ghiaccio (diretto nel 1968 da Silvio Narizzano ed interpretato da Terence Stamp, Joanna Pettet e Karl Malden), segue, sempre nello stesso anno, un nuovo capolavoro, il poster di Petulia, diretto da Richard Lester ed interpretato da una meravigliosa Julie Christie, da George C. Scott e da Richard Chamberlain:

 

Petulia (1968)

di Richard Lester con Julie Christie, George C. Scott, Richard Chamberlain, Arthur Hill

 

Si tratta di un'immagine (nuovamente "psichedelica") in cui il ritratto dei due protagonisti si anima grazie alla delicatezza delle sfumature e alla morbidezza dei colori: il richiamo, da più parti evidenziato, è alla pittura dei Secessionisti viennesi (Klimt), che riecheggia specialmente nelle forme (la postura) e nelle meraviglie cromatiche con cui è ritratta la figura di Julie Christie.

Gli ultimi lavori di Peak del 1968 sono il poster della commedia Un uomo per Ivy di Daniel Mann (interpretato da Sidney Poitier, Abbey Lincoln e Beau Bridges) e l'alternate version per il mercato britannico del poster di Il castello di carte, thriller diretto da John Guillermin ed interpretato da George Peppard, Inger Stevens e Orson Welles.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'anno seguente Peak realizza il poster di Il segreto di Santa Vittoria (1969), mediocre commediola diretta da Stanley Kramer ed interpretata da Anthony Quinn, Virna Lisi e Anna Magnani:

 

Il segreto di Santa Vittoria (1969)

di Stanley Kramer con Anthony Quinn, Virna Lisi, Hardy Krüger, Anna Magnani

 

L'ultimo lavoro realizzato da Peak durante gli anni Sessanta è il poster di La stirpe degli dei (1969), diretto da Daniel Mann ed interpretato da Anthony Quinn e Irene Papas:

 

La stirpe degli dei (1970)

di Daniel Mann con Anthony Quinn, Irene Papas, Sam Levene

 

A campeggiare nel poster è lo splendido ritratto di Anthony Quinn, da cui prendono forma le immagini di altre scene del film, tra cui, in basso, il bacio appassionato tra lui e Irene Papas.

 

Fine della prima parte (continua...) 

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