La cultura cinematografica francese del dopoguerra fu un caso esemplare di fermento intellettuale e si estrinsecò in dibattiti nei cineclub( che sorsero numerosi sin dal 1945 ) e sulle neonate riviste di critica (L'écran français, Revue du cinéma, Cahiers du cinéma) ; brillanti giovani studiosi riplasmarono la teoria e la pratica filmica , convinti che il regista dovesse esprimere la sua personale visione del mondo, la quale non doveva esprimersi solo nella sceneggiature ma anche nello stile. Gran parte degli appartenenti ai Cahiers esordirono come registi di corti, sostenendosi e finanzianosi vicendevolmente. La nascita della N.V. avvenne con quattro film usciti tra il 1958 e 1960 , Le beau Serge e I Cugini di Chabrol nel 1958, I quattrocento colpi di Truffaut e Il segno del leone di Roner nel '59; ma il più innovativo resta Fino all'ultimo respiro di Godard. Saranno poi gli anni '60 e l'inquietudine giovanile che consacrerà definitivamente il movimento
Le beau Serge (1958)
di Claude Chabrol con Gérad Blain, Jean-Claude Brialy, Michèle Meritz, Bernadette Lafont
I cugini (1959)
di Claude Chabrol con Gérard Blain, Jean-Claude Brialy, Juliette Mayniel, Claude Cerval
I quattrocento colpi (1959)
di François Truffaut con Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier
Fino all'ultimo respiro (1960)
di Jean-Luc Godard con Henri Jacques Huet, Jean-Paul Belmondo, Jean Seberg, Van Doude
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