Espandi menu
cerca
1 - Critica cinematografica for Dummies
di cinema for Dummies ultimo aggiornamento
post
creato il

L'autore

cinema for Dummies

cinema for Dummies

Iscritto dall'8 giugno 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 4
  • Post 3
  • Recensioni -
  • Playlist 4
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

OVVERO, come far colpo sulle ragazze guardando i Coen e i Dardenne e usando parole come monoplanarità semantica e topologia rettilinea (da non associare mai a paperologia ciclica, poiché pare che nell'ambiente non si usi molto)

                      

...Se scrivo che Volti di Cassavetes seziona chirurgicamente l'animo umano fino a penetrare nel punto di divisione tra il dolore e la speranza, tra la decadenza e la rassegnazione, se ne accorge nessuno che quel film non l'ho manco visto?...


 

Uno strano ecosistema gravita intorno al mondo del cinema passivo, per intenderci: quello che si consuma sulle poltroncine e si commenta ad alta voce all’uscita. Un ecosistema un tempo equilibrato e bilanciato dalla coesistenza di  tre diverse tipologie di spettatori: quelli che guardavano i film, quelli che li opinionizzavano e quelli che li recensivano. 

Poi strani fenomeni innescarono mutamenti involutivi e tangenziali. Robe universali, come lo scioglimento dei ghiacci, la crisi energetica, quella economica, quella politica, la crisi dei rifiuti, per non parlare di eventi ciclici che ogni anno stendevano una lorda mano di entropia al già logoro sistema sociale, il solito sanremo, la solita isola, il fratellone, insomma, l’azione costante di fenomeni culturalmente livellanti e geneticamente degradanti ha portato a notevoli sconvolgimenti negli equilibri sociali. 

Le conseguenze più immediate, oltre ad un preoccupante aumento del prezzo delle merendine del mulino bianco, si riscontrarono per lo più nella graduale ma persistente estinzione delle prime due categorie, a vantaggio della terza, la vorace specie nota come homo-recensis. Questo ebbe come ripercussione un significativo sbilanciamento nella catena alimentare, sicché gli esemplari recensori, vedendo scarseggiare la necessaria fauna da poter mantrugiare con elegante e consapevole portamento (possibilmente in metro e con voce ben udibile in tutto il vagone), ha iniziato a rivolgere le sue fameliche attenzioni verso esemplari della medesima specie. 

Tale svolta cannibalistica finì per innescare quel barbuto meccanismo darwiniano noto come la legge del più forte. Il quale "più forte", volendo atterrire l'avversario maschio (comunque temibile) nel complesso processo di seduzione dell'esemplare femmina, imparò presto ad esibirsi in un vorticoso rituale fatto di analisi diagonali, comparazioni strutturarli, metodiche grammaticali e vocabologìe violentemente espiantate dalle loro significhanze più naturali, laddove, non si sa bene come, si finì per preferire l'espressione "al vetriolo" all’equivalente "solforico" o al più semplice "acido", e data la derivazione metaforica e non chimica della parola, non si comprendono bene le cause del perché non abbia trovato spazio anche la muriaticità, la cloridicità e l'acido acetilsalicilico. In relazione a quest'ultimo recenti studi hanno portato ad escludere l'ipotesi che tale metafora sia evitata in ambiente recensiònico per il fatto che la suddetta sostanza sia alla base della troppo comune aspirina (mentre si sa, i recensori preferiscono robe più forti), piuttosto si ritiene che la quasi totale assenza di concetti aspirìnici nei vari trattati sia più attribuibile al fatto che pare non ve ne siano significative tracce nei commenti di Ghezzi, Lotman, Bazin... e manco di Paolo Limiti.

 

 

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati