Più di qualche volta mi sono chiesto da dove tragga origine la mia passione per il cinema, che è sempre stata in me, anche prima che io me ne rendessi conto. La risposta che mi sono dato è “forse dalla mia sensibilità per l'immagine, per il lato visivo della vita”. Infatti sono interessato dalla fotografia e dalla pittura. Ma poi ho capito che questo spiega ancora poco, perché il cinema è molto più di immagine, e pure di immagine e sonoro. Esso è anche emozione, poesia, a volte profondo coinvolgimento. Poi riflessione, significato, messaggio, sottinteso, contenuto, divertimento.... e si potrebbe continuare ancora per un po'. Un film ci può toccare dentro, può impressionarci che non lo dimentichiamo più, e può restare con noi per tutta la vita, che lo rivediamo o meno.
Il cinema mi colpì sin dai primi tempi di “coscienza”. Mi ricordo, ad es., il primo film che vidi al cinema, di cui rammento un’unica scena, cioè “I due superpiedi quasi piatti” (1977), o i cartoni animati di Goldrake nella sala parrocchiale negli stessi anni, con le immagini troppo scure e la pellicola strapazzata. Mi sovviene anche di quando vidi per la prima volta i film della mia vita, come “Il fascino discreto della borghesia” e “La conversazione” (inizio adolescenza), o ancora “Andrej Rublev” (da giovane universitario) e “Giungla s'asfalto” da adulto.
Insomma, il cinema ha sempre lasciato tracce indelebili nella mia vita, continua a farlo, e io non ha la minima intenzione di fermare questo processo. E poi, banalmente, ritengo che uno dei modi più belli di passare la serata sia a casa, in buona compagnia, davanti ad un bel film. Non ho mai avuto alcun desiderio di discoteche o locali notturni, ma solo di un buon noir, una buona commedia, un buon gotico, un buon film poetico..…
Stefano Detoni