George A. Romero è stato un vero e proprio genio della Settima Arte (e non solo: giá durante l’adolescenza la sua spiccata intelligenza aveva spinto i suoi insegnanti a promuoverlo a una classe di due anni superiore, fattore che l’ha portato ad essere emarginato dal resto della classe, emarginazione che provera più volte a raccontare all’interno delle sue opere), un artista eclettico e poliedrico che attraverso il genere è riuscito a rappresentare meglio di chiunque altro l’essere umano in tutte le sue sfaccettature, e il caos ( nonché il disagio) della società in cui viveva, societá che è sempre stata uno dei bersagli principali del suo spirito ribelle e dissacratorio.
Dopo aver inventato lo zombie moderno con il capolavoro del cinema indipendente La notte dei morti viventi (titolo che ha dato il via a una delle saghe cinematografiche più innovative e sorprendenti della storia del cinema, non solo del terrore), Romero è riuscito a esplorare (da artista curioso e sperimentatore quale era) i generi più diversi e disparati, dalla commedia sentimentale al film d’avventura, creando inoltre alcuni dei drammi più strazianti, coraggiosi e fuori dagli schemi di tutto il cinema statunitense, drammi intimistici, visionari e sperimentali attraverso cui è riuscito ad affrontare (senza facile retorica o falsi moralismi) tematiche di grande rilievo e spessore, quali la condizione sociale della donna, il disfacimento dell’istituzione familiare, le ribellioni giovanili, l’incomunicabilità e l’alienazione all’interno della societá contemporanea, tutti temi che è riuscito a trattare con la stessa forza con cui riusciva ad attaccare la societá dei consumi, i mass media, le forze dell’ordine e quelle militari.
Un artista rivoluzionario che, attraverso il suo lavoro, ha sempre cercato di combattere e di criticare (come vi racconteremo in maniera più dettagliata all’interno della puntata) i tempi in cui viveva, e che forse anche per questo è sempre stato ostacolato nella realizzazione delle sue opere, opere che nonostante il passare degli anni, continuano ad essere ancora oggi moderne e attuali. Un artista spesso analizzato in maniera fin troppo superficiale, che merita assolutamente di essere riscoperto come uno dei più personaggi cinematografici più brillanti, originali, ingegnosi e imprevedibili della seconda metá del 900.