Un topolino sotto sfratto
- Commedia
- USA
- durata 95'
Titolo originale Mouse Hunt
Regia di Gore Verbinski
Con Nathan Lane, Lee Evans, Vicki Lewis, Christopher Walken
E a Cogne e Garlasco: muti.
La cronaca. Il tribunale di Taranto, con un provvedimento d’urgenza, ha bloccato la messa in onda prevista per domani su Disney + di «Avetrana – Qui non è Hollywood», la serie in quattro puntate di Pippo Mezzapesa che ripercorre l’omicidio di Sarah Scazzi avvenuto nel 2010. Lo stop è arrivato in virtù di un ricorso presentato dal sindaco del paese pugliese, che ha invocato la presunta «portata diffamatoria» dello sceneggiato perché rappresenterebbe la comunità di Avetrana come «ignorante, retrograda, omertosa, eventualmente dedita alla commissione di crimini efferati». L’udienza di comparizione delle parti, quando cioè si discuterà del merito della vicenda, è stata fissata al 5 novembre, e lì se ne saprà di più... (Mario Di Vito, il Manifesto, 24 ottobre 2024 - https://ilmanifesto.it/il-tribunale-di-taranto-blocca-la-serie-sullomicidio-di-avetrana.)
Il commento. Vista la lunghissima esposizione mediatica della vicenda, se c’è qualcuno che ha sciupato il nome di Avetrana, più che ai registi bisognerebbe pensare ai cronisti. (Mario Di Vito, op. cit.)
Un mesetto fa scrivevo così, qui, prima che sindaco e giudice alzassero l'asticella verso la stratosfera e oltre: Mezzapesa, Gaeta & C. sono al centro (per interposti ruoli: non so quanto il regista e sceneggiatore abbia avuto voce in merito nella scelta dell'immagine) di una bit-shitstorm del pòppolo dell'internet (il 99,9% del quale non sa chi sia Mezzapesa: è un dato di fatto, e un giudizio... sul pòppolo) a causa dell'ennesima locandina fatta col culo (oppure del tutto attinente, chissà!) da Disney (che in questo campo, assieme a Netflix, è spesso molto peggio delle dirette concorrenti Amazon e Apple, che comunque non brillano). La locandina della serie è realmente respingente (e "cringe", direbbero i giovani-vecchi o i vecchi-giovani) e non funziona in alcuna delle accezioni attraverso le quali sarebbe possibile declinarla & interpretarla, men che meno quella (nonostante il titolo che "spinge" in questo senso) della satira. Le parodie si sprecano, e Marcello Macchia ha avuto gioco più che facile: https://x.com/marciocapatonda/status/1838123024765071761. Poi Vanessa Scalera & C. magari ci regaleranno un'opera che Ulrich Seidl (non mi sembra che sindaco e tribunale di Rimini - i transilvani chissà - abbiano protestato con le piattaforme che noleggiano e vendono il film: forza!), Todd Solondz, Bruno Dumont e Ciprì & Maresco levatevi, eh.
Ed oggi, alla luce di un'idiozia conclamata e imperante, la domanda sorge spontanea: chissà se l'avessero intitolata: "Avetrana - Qui è Tutto Nammerda".
1978. Ma voi che siete a Rimini, tra i gelati e le bandiere, non fate più scommesse sulla figlia del droghiere.
Titolo originale Mouse Hunt
Regia di Gore Verbinski
Con Nathan Lane, Lee Evans, Vicki Lewis, Christopher Walken
Titolo originale Mickey Mouse's Trap
Regia di Jamie Bailey
Con Simon Phillips, Sophie McIntosh, Madeline Kelman, Ben Harris, Callum Sywyk
Titolo originale Le voyage au Groenland
Regia di Sébastien Betbeder
Con Thomas Blanchard, Thomas Scimeca, François Chattot, Ole Eliassen, Adam Eskilden
Titolo originale Across the Ice: The Greenland Victory March
Regia di Sebastian Copeland
Con Sebastian Copeland, Eric McNair Landry
Regia di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan
Con Salvatore Papa, Arturo Pirovano, Giuseppe de Liguoro, Augusto Milla
Regia di Luchino Visconti
Con Massimo Girotti, Clara Calamai, Juan de Landa, Dhia Cristiani
Titolo originale Rope
Regia di Alfred Hitchcock
Con James Stewart, Farley Granger, John Dall, Constance Collier, Cedric Hardwicke
Regia di Mario Monicelli
Con Totò, Anna Maria Ferrero, Arnoldo Foà, Maurizio Arena, Tina Pica
Titolo originale Deep Throat
Regia di Gerard Damiano
Con Linda Lovelace, Harry Reems, Dolly Sharp, Bill Harrison, William Love
Regia di Bernardo Bertolucci
Con Marlon Brando, Maria Schneider, Maria Michi, Jean-Pierre Léaud
Regia di Nando Cicero
Con Franco Franchi, Martine Beswick, Gina Rovere, Franca Valeri, Nicola Arigliano
Coppola, De Niro, Fofi, Morandini. Da noiosa parodia a cupa rilettura.
Regia di Pier Paolo Pasolini
Con Paolo Bonacelli, Giorgio Cataldi, Umberto Paolo Quintavalle, Aldo Valletti
Titolo originale Lion of the Desert
Regia di Moustapha Akkad
Con Anthony Quinn, Oliver Reed, Rod Steiger, John Gielgud, Irene Papas
Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco
Con Marcello Miranda, Salvatore Gattuso, Carlo Giordano, Pietro Arcidiacono
Regia di Goffredo Alessandrini
Con Amedeo Nazzari, Elisa Cegani, Anna Magnani, Enrico Viarisio, Luigi Carini, Mario Ferrari
Regia di Marco Bellocchio
Con Gian Maria Volonté, Fabio Garriba, Carla Tatò, Laura Betti
Colonizzazione dell'immaginario (già inesistente), armi di distrazione di massa.
Titolo originale Idiocracy
Regia di Mike Judge
Con Luke Wilson, Maya Rudolph, Dax Shepard, Justin Long
Regia di Giulio Manfredonia
Con Beppe Fiorello, Corrado Fortuna, Souleymane Seye Ndiaye, Ferruccio Ferrante
Regia di Michele Riondino
Con Vanessa Scalera, Elio Germano, Michele Riondino, Eva Cela, Domenico Fortunato
Titolo originale Avetrana - Qui non è Hollywood
Con Vanessa Scalera, Giancarlo Commare, Anna Ferzetti, Imma Villa, Giulia Perulli
Tag Drammatico, Storia corale, Crimini, Piccola città, Italia, Anni duemiladieci
Titolo originale Hundstage
Regia di Ulrich Seidl
Con Maria Hofstätter, Alfred Mrva, Erich Finsches, Gerti Lehner
Titolo originale Sparta
Regia di Ulrich Seidl
Con Georg Friedrich
Titolo originale Welcome to the Dollhouse
Regia di Todd Solondz
Con Heather Matarazzo, Brendan Sexton jr., Christina Brucato, Victoria Davis
Titolo originale Palindromes
Regia di Todd Solondz
Con Stephen Adly-Guirgis, Ellen Barkin, Jennifer Jason Leigh, Shayna Levine
Titolo originale L'humanité
Regia di Bruno Dumont
Con Emmanuel Schotté, Severine Caneele, Philippe Tullier, Ginette Allegre
Titolo originale France
Regia di Bruno Dumont
Con Léa Seydoux, Benjamin Biolay, Blanche Gardin, Emanuele Arioli, Juliane Köhler
Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco
Con Francesco Tirone, Marcello Miranda, Pietro Giordano
Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco
Con Fortunato Cirrincione, Gregorio Napoli, Pier Paolo Pasolini, Carlo Giordano
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Laddove “Qui” è il carico iper-modaiolo, infestante e vorace di merdosa roba true-crimosa (podcast, docufiction, serie tv, film, tv show, spettacolini vari: che Cthulhu ce ne liberi!), sorta di blob autoassolutorio per gente perbene che procede per solleticamenti del morboso e del basso (anche in presenza di prodotti “alti”, per valori tecnico-produttivi e contenuti: non si scappa dal portato speculativo).
Manco sta cosa disneyosa scappa, non prendiamoci in giro (Maccio, invece, è consapevolmente serissimo).
Ah, Mezzapesa: lette le facili ironie, le intuibili battute, l’ovvia domanda (‘zzo è?) però chi ha così commentato fa parte dello stesso pubblico generico che si abbevera a quelle operazioni (che siano fiction rai o serie più nobili). Ovvero, direi che è lecito che non si sappia chi sia. Insomma, non è Hollywood, non è Orson Welles o Fabio Rovazzi o Gennaro Nunziante. Che poi, a dirla tutta, se passi da un buon esordio a far esordire Elodie qualche dubbio viene anche ai più informati nonché bendisposti.
Quanto al caso giudiziario: il Tribunale ha agito secondo legge, l’istanza del Sindaco è certo scioccherella ma anzitutto inutile e controproducente.
Il furbissimo reparto marketing groenlandese, sentitamente, ringrazia.
[chiudo: ad Avetrana - non la Rimini di Seidl che persino pochi tra i cinefili sanno esista; non la città di Claps che non intitola mellifluamente l'opera sebbene ben più collettivamente "colpevole" ecc. - credo che un minimo abbiano diritto di essere incazzati]
Al netto del fatto che ci vogliono almeno 10 Elodie per soppiantare dall'olimpo cinefilo di Mariotto, frazione di Bitonto, mezzo Pinuccio Lovero, "Manco sta cosa disneyosa scappa" in che senso? Manco Tarantino scappa dalla Manson Family dell'Universo-Bis? Manco David Lynch scappa dal Barnum intorno a John Merrick? Manco Mary Harron scappa dallo SCUM Manifesto? Manco Mauro Bolognini scappa da Leonarda Cianciulli? Manco Carlo Lizzani scappa da Gigliola Ebe Giorgini? Manco Beppe Fiorello scappa dalla Qualunque? Assistervi, prima, e buttare nel cesso, a prescindere dall’esito, il contorno (che non è "Agostino Saccà produce Hammamet di Gianni Amelio"), no, eh? Ma io boh.
"Fa parte dello stesso pubblico generico che si abbevera a quelle operazioni": no, fa parte - anche e forse addirittura soprattutto: Twitter/X, o quel che ne rimane, fa fede in questo: i commenti (giustamente derisori verso la locandina che sono gli stessi ad essere al contempo ingiustamente, stupidamente e preventivamente idioti verso la serie) di gente più o meno normale, o per lo meno non compiutamente subnormale, sono lì a testimoniarlo - di una media generale di persone-umane per lo meno vagamente se non addirittura abbastanza presenti a sé stesse e variamente acculturate (ad esempio Maccio Capatonda sa usare Paint per impilare un’immagine sopra l’altra) che però, invece d'impegnare mezzo secondo la fibra o il 5G per capire chi cazzo l'ha diretta, chi cazzo l'ha scritta, chi cazzo l'ha recitata, ‘sta serie, si limita, a livello-osho, da brave MarieLuise gaddiane, a perculare il tutto sventolando la locandina frutto dell'ingegno condiviso (anche se la sua decisione fosse avallata con noncuranza o con convinta minchioneria dal regista) fra un umano-disneyano cerebro esente e un'I.A. gratuita in crisi esistenziale che manco HAL 9000 e Marvin di tHh'sG.
Ancora: il Tribunale ha agito secondo legge 'STO GRAN CAZZO. Ha agito secondo la propria interpretazione della legge, che il 5 novembre riceverà una pernacchia più celermente di quanto l’Europahhh ha fatto fare dietro front al pattugliatore d’altura Libra di classe Cassiopea.
Poi, che il reparto marketing di Groenlandia sia furbissimo, tontissimo o levissimo c'entra una minchia col sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi (per niente scioccherello: tutto fa brodo in vista delle elezioni 2026, ché nel ‘21 il Nostro riusci a sconfiggere il prode avversario Luigi Conte per sole 60 capocce: 2176 a 2116), e il suo pooohl di avvocati, e col giudice della sezione civile del Tribunale di Taranto, Antonio Attanasio, e, anzi, è l’unico che sta facendo bene il proprio lavoro (e senza alzare un dito). Quindi: "furbissimo" non viene ammesso come prova a carico al controprocesso, spiace.
E, usando il tuo stesso modus ragionandi: ad Avetrana dovevano incazzarsi con le varie troupe televisive che ne hanno raddoppiato la popolazione meglio che "a Rimini d'estate", con grande scorno dei ristoranti e degli ostelli della zona.
Cmq. "Rimini" lo si trova, secondo filmtivvù, su Amazon Prime Video, su Apple TV e Google Play Movies, però a noleggio e in vendita, perciò stiamo tranquilli: le cataste di commentatori ad minchiam anche volendo non potrebbero commentare ad minchiam su X che, ricordiamolo, è un ben di dio (dei pazzi) del tutto gratuito e migliore di qualsiasi distopia melbrooksiana.
Va beh, poi, per essere forse fin troppo chiari: con "non mi sembra che sindaco e tribunale di Rimini..." intendevo proprio biasimare non "lo stesso pubblico generico che si abbevera a quelle operazioni" (forze e tempo persi) di cui parli tu, secondo me sbagliando proprio bersaglio, ma quei parafighetti semiacculturati tuttoquantisti / mezzi analfabeti funzionali che potrebbero benissimo sapere ("basta un clic") chi è 'sto Mezzapesa (ma poteva pure essere Edgar Reitz o Filogonzo da Petocchia), ma invece no.
Dai, tra qualche settimana si potrà gustare finalmente l'imperdibile serie groenlandiana (Mezzapesa l'avranno scelto su wikipedia tra i registi "della zona"? Saperlo. Ma anche sticazzi), magari precedendo la visione di altrettanto imperdibili rewatching di Chi l'ha visto e retequattrate/netflixate varie .
Nel frattempo - in attesa degli inevitabili chiacchiericcio social e fiumi di inchiostro simpatico riversato simpaticamente da famelici addetti ai lavori - chi vorrà potrà farsi un giro dalle parti dell'Aitrana, parlare con la gente, poi farsi un giro in campagna tra uliveti, vigneti, ficheti e, di là a qualche chilometro, passeggiare su spiagge spettacolari.
Non sarà Hollywood, però...
Con la giusta percentuale - in media col resto dello stivale - dei 6.000 e rotti avetranesi (che dal 2010 in poi sono riusciti non si sa come bontà loro a non sparare sale grosso ad altezza d'uomo verso - ribadisco - le troupe di Canile 5 & C.) in prima fila in attesa di scoprire se di Ulrich Seidl o di Salvo Sottile si tratta, ma senza giudizi preventivi di sorta.
Non so se galeotto fu il codice di avviamento postale, ma Mezzapesa nel frattempo ha girato per la verdeterra (mai fidarsi di Erik il Rosso) anche qualche ep. della 2a stag. di Lidia Poet.
...però costa ancora un filo meno di Venice o Manhattan Beach, e poi tutti all'Eurovillage della pista collaudo di Nardò per un ultimo shottino di apulian rosolio martini al tarallo in compagnia di Martufello e Umberto Smaila!
https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2024/10/29/disney-groenlandia-qui-non-e-hollywood-in-onda-dal-30-ottobre_b8b1721c-b392-4351-a696-41bf5f5f97c3.html?fbclid=IwY2xjawGNvX1leHRuA2FlbQIxMQABHf6YyWT13-jTJ0MkAzY6l_fgZtCkfcYnYr9u6OrBqB5koPVmRLLOzuGZ0w_aem_OTnsYPywHceumMGTyNw_jA -
Altro che "qualche settimana": domani potremo (potrete, potranno) assistere alla maraviglia.
Giustamente, Dinsey e produzione danno l'inutile contentino al Sindaco accorciando i tempi: il marketing (praticamente a costo zero) ha fatto il suo strabiliante corso.
Continui ad usare la parola marketing, ma associandola a Disney e Groenlandia e non al sindacuzzo e all'utile giudice. Io invece non la userei proprio o, come dico dall'inizio, la volgerei piuttosto verso l'amministratore locale: per D&G è tutta pubblicità, ovvio, ma non è certo una strategia di marketing, a meno che tu non voglia sottintendere un passaggio di danaro sottobanco tra i due privati e l'amministratore locale. Spesso la soluzione la si ritrova nella semplice stupidità umana senza scomodare "astuti" giochi "complottardi".
Nessun complotto (detesto in genere complottismi e complottari), mi riferisco alla pubblicità involontaria che il non proprio sveglio Sindaco ha fatto e che quindi Disney/Groenlandia hanno "subito" (con sommo piacere, dai).
[Attendiamo con ansia il prossimo, es. 'Vigonovo - Cambio, cambio di mentalità', oppure 'Montecchia di Crosara - Mama maé']
Perfetto allora, magari ho inteso male io, ma ho notato una "notuzza" di biasimo verso D&G dalle tue parole: quel che dico è che proprio non riesco ad incolparli di nulla (spero non abbiano le braccine da t-rex e a Natale gli inviino almeno un cesto aziendale, ecco).
Sui due esempi... Non diamo idee... Anzi... ma sì!
"La mantide (o vedova nera) di Parabiago - Qui non ci sono solo pantegane".
Cmq. bisogna ammetterlo: senza il nome di Avetrana nel titolo adesso uno spettatore qualunque potrebbe credere di stare a guardare una serie su Gotham City.
Sofia Falcone-Gigante pensaci tu.
Pensavo più Harlan.
[non ho visto The Penguin ma provo solo adorazione per Cristin Milioti]
Ho dato una chance alla serie solo per la sua (consistente, da assoluta co-protagonista) presenza. Stingrancazzi di tutta la schiatta dei Batman-nuovo-corso (ma pure quello nolaniano, suvvia) e i suoi derivati, ma The Penguin, beh, "va" vista...
HBO di quella buona, Colin Farrell via di mezzo tra Danny DeVito e Tony Soprano (ma pure Sperandeo), eccetera eccetera, ok...
Ma la serie, per chi ha capoccia per intendere ("maschi, femmine, cantanti"), è LEI.
"Va beh, ma qui mica siamo ad Avetrana..."
"Ma dove abiti, ad Avetrana?"
"Fuga da Avetrana."
"E allora, andiamo a vedere Avetrana."
"Beh, Avetrana pensavo peggio, non è per niente male..."
"Ma infatti lo sai che..."
"Ciao!"
"... ci stavo pensando. Ciao!"
https://youtu.be/hnolgjJaO54
Visti i primi 2 episodi: 7.5 il 1° e 7 il 2°. Scalera da incubo (in senso buono), Perulli regge ottimamente un grande peso (metaforico) sulle spalle, Federica Pala semplicemente eccellente. Prima che diventi il leitmotiv dell'approccio "critico" della qualunque alla serie, lo scrivo "pure" io nero su bianco: ebbene sì, una serie "rispettosa".
Seidl, Solondz e Dumont, dal loro personale inferno sulla Terra - "Paviglianiti?" - "Dica!" - approvano.
In un altroquando, la ragazza con l'h, ora donna, forse starebbe cantando: "Ma Sara troverà un po' di buona sorte / E la fame, la sete di vita, le chitarre distorte / E poi sentirà ancora un fuoco dentro / Un fuoco che brucia, ma illumina tutto."
A proposito di "ristoranti e ostelli della zona", il prologo, senza spoilerare, è commentato da una traccia della colonna sonora originale di Yakamoto Kotzuga che si chiama "Turismo Nero". E pure sto "punto" se lo semo levato dai coglioni.
Hollywood - qui non è Avetrana
Beh, almeno loro hanno votato Panino alla Merda invece di Peretta Gigante.
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