Il più affascinante, il più egocentrico, il più carismatico, il più canaglia, il più… potrei continuare con tanti altri aggettivi, ma credo che “Bello” sia quello che lo identifichi meglio.
Alain Delon è un mito, e quando si voleva indicare la bellezza inarrivabile e ineguagliabile si diceva il suo nome: Alain Delon.
L’ho amato subito, senza sapere cosa fossero ancora i turbamenti amorosi, da piccina, vedendo il suoi occhi azzurri dietro la maschera di Zorro.
L’ho venerato in Rocco e i suoi Fratelli quando ero diventata una ragazzina, ed ero consapevole che non avrei mai incontrato uno bello così tra le mie conoscenze.
Più grandicella, ho compreso che era lontanissimo da me politicamente, maschilista e di indole egocentrica, non rispecchiava il mio ideale di uomo…ma…bastava che inarcasse un sopracciglio, o abbozzasse un mezzo sorriso, che io capitolavo dimenticando tutti i miei princìpi.
Alain Delon è stato Alain Delon fuori e dentro lo schermo, solo quando diretto dai grandi registi (italiani per lo più) è riuscito ad interpretare altri ruoli, ma il suo successo è stato quello di saper raccontare sé stesso attraverso i film, creando un mito.
Quando l’età ha cominciato ad appannare questo mito, l’attore francese ha deciso di abbandonare le scene, con un ultimo personaggio: il Giulio Cesare in Asterix, con un monologo finale che è una sorta di ultimo saluto al suo pubblico più affezionato.
La sua vita così dura, l’ha isolato nella vecchiaia, abbandonandolo ad una depressione alleviata solo dalla compagnia dei suoi amatissimi cani.
Anche per queste sue ultime ombre l’ho continuato ad amare fino ad oggi.
Ho dedicato già un paio di post al mio attore francese preferito (quello di “Legàmi” sulla storia d’amore tra lui e Romy Schneider rimane un mio fiore all’occhiello), oggi vorrei consigliarvi qualche film da vedere per ricordarlo in maniera degna, e per chi non l’ha mai considerato o (peggio ancora sottovalutato) per scoprirlo sotto una luce differente.
Alla lista mancheranno tanti titoli...aggiungeteli voi, quelli che preferite, quelli che vi hanno più toccato, emozionato...o che reputate indispensabili.
Comincio la lista con il film che gli ha dato la vera svolta nella sua carriera. L'incontro con il grande regista italiano Luchino Visconti, gli ha permesso di fare il salto di qualità per poter avvicinarsi al cinema che "conta". Alain Delon ha dimostrato di non essere solo molto bello, ma anche molto talentuoso.
Non vado in senso cronologico, ma utilizzo quello "emozionale". Zorro (ancora un film italiano, diretto da Duccio Tessari) è il film che mi ha fatto conoscere Delon. Avevo 5 anni, penso che possa essere un film ancora molto carino da vedere in famiglia.
Con Monica Vitti, Alain Delon, Francisco Rabal, Lilla Brignone, Louis Seigner, Rossana Rory
Questo è quello che considero un vero capolavoro. Alain Delon non ha ancora trent'anni, il suo viso è esplorato dal grande Michelangelo Antonioni in ogni sua piccola espressione, e il Bianco e Nero del film gli dona più che mai.
Con Alain Delon, Romy Schneider, Jane Birkin, Maurice Ronet, Paul Crauchet
In streaming su Rai Play
Ecco, questo film lo amo alla follia: un noir francese, diretto da Jacques Deray, prodotto da Alain Delon, che ha voluto accanto a sé la sua ex fidanzata Romy Schneider, che (ovviamente) non ha saputo rifiutare l'offerta, i due attori ci hanno regalato tra le sequenze sensuali più iconiche della storia cinematografica.
Perdonate...un altro film italiano, di Valerio Zurlini. Ma, ripeto, Alain Delon è stato un grande soprattutto quando ha esulato dai film di genere che lo hanno reso popolare.
Uno degli ultimi film di Alain Delon, in cui ci ho visto molto di lui, della sua storia. Il suo fascino maturo, forse un po' decadente, rimane ai miei occhi ancora più inquietante e carismatico.
Ho cominciato e fnisco la lista con i film di Luchino Visconti. Il regista che ha segnato l'inizio della sua meravigliosa carriera, senza però condizionarla. Alain Delon, attore autodidatta, ha saputo apprendere gli insegnamenti dai più grandi. Con Visconti (accanto alla Romy Scneider) ha calcato anche i palcoscenici teatrali, affrontando il pubblico vis a vis.
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