Ecco un David Cronenberg perplesso – ma un bonifico, in questo caso da CBS/Paramount che dir si voglia, fa sempre piacere, e magari utilizzandolo in parte per rimpolpare il gruzzoletto di dindini messo a disposizione da Saïd Ben Saïd, Martin Katz e Anthony Vaccarello (Yves Saint Laurent) anche per quello ha potuto girare “the Shrouds” – di fronte a una Sonequa “Corinna Negri” Martin-Green (la cui unica interpretazione degna di nota al di fuori di ST:D potrebbe essere il recente "My Dead Friend Zoe" di Kyle Hausmann-Stokes) a sua volta impegnata a perplimere il mondo (che contiene Cronenberg, te, me, e Sonequa istessa), ma tant’è, “Star Trek: Discovery” si chiude qui, con quest’ultima 5ª stag. sviluppata da Michelle Paradise, e manco poi tanto malaccio (forse per sfinimento, m’alla fine – perché sì, siamo giunti davvero alla fine di quest’ennesima serie spin-off di Star Trek che qua termina le sue avventure, o così almeno dice, pare, sembra – piaciucchia), ritornando alle sue passate origini future, ovvero al “Calypso” di Michael Chabon in cui Zora (Annabelle Wallis), l’A.I. senziente di bordo, durante lo svolgimento quiescente di una missione classificata top secret (Direttiva Rossa) incontrerà finalmente Craft (Aldis Hodge) avendo per lui una crush, ma senz’andare in crash.
Legenda: - Calypso (Calipso, Kalypso), ovvero nasconder-e/si: la divinità marina [ninfa (nereide, oceanina) idriade] che in punizione a Ogigia coccolò per un lustro o giù di lì Ulisse scampato a Cariddi. - Craft: imbarcazione/nave, da cui astronave, ma anche arte/mestiere, da cui “crafty”, ovvero astuto (come Ulisse/Odisseo).
(Sonequa Martin-Green, felice come una testuggine di terra che ha appena adocchiato un campo di margherite pratoline, e David Cronenberg, perplesso.)
Certo, tra una riflessione non banale sulle IA… robotiche…
(“Come possiamo pensare all’anima quando non abbiamo costruito un corpo?”, volendo benevolmente intendere la frase come una riflessione sul fatto che un sistema informatico possa sviluppare un’intelligenza e una consapevolezza… migliori per l’appunto anche grazie alla sensibilità - nel senso fisico del termine, con tutte le ricadute emotive conseguenti - conferitagli dal potersi muovere nello spazio attraverso un corpo che, sì, poi trascenderà, ma questa è un’altra storia, come direbbe Moustache a Patout)
…e una un po’ più “peccatoriginalmente” (nel senso del canone – più complesso e logico rispetto alla riduzione superficiale operata dalla squadra di STD – dettato ai tempi dal demiurgo Gene Roddenberry e, nello specifico, dai suoi “eredi” Ronald D. Moore e Joe Menosky con “the Chase”, il 20° ep. della 6ª stag. di ST:tNG) semplicistica…
(nonché “anti”-evoluzionistica e afflitta dal paradosso dell’irrisolvibile corto circuito di una cosmogonia ur/pre-ancestrale che si ferma di fronte al cosa sorregge la Tartaruga che sorregge la Terra rimandando sempre ad un passo indietro la vera origine dell’Essere Umano e al contempo soffrendo di un antropocentrismo eccessivo focalizzandosi sugli artefici delle stirpi umanoidi e perdendosi in un continuo salto all’indietro senza approdare ad un concretamente individuabile inizio panspermatico, per contro lasciando intendere che per ogni altro filone di forme di vita intelligenti e senzienti non-umane debba esistere un similare procedendo per un ottuso accumulo parallelo senza soluzione: d’accordo con quel ‘che’ di sublime nel mistero, ma qui si rischia seriamente di svilirne la funzione di stimolo cognitivo ausiliare inflazionandone l’abuso)
…sulla… Vita Stessa (“Li abbiamo chiamati i Progenitori. Hanno creato la vita così come la conosciamo.” - “Per ‘vita’ intende…” - “Ogni specie umanoide presente nella galassia.”), bisogna sopravvivere per 9 ep. da 50’ e per un ultimo da 80’ – diretti da Olatunde Osunsanmi (il 1°, "Red Directive", e l’ultimo, "Life, Itself"), Jonathan Frakes ("Lagrange Point") e altri 7 registi – alle espressioni recitativamente ottusangole di Martin-Green, ma se si riesce in questo, allora tutto sommato il fatto che oramai siamo o non siamo al di là d’ogni parvenza di qualsivoglia rispetto del succitato canone ben poco importa (mentre la creazione e la trasmissione delle onde sonore attraverso il vuoto è un irrisolvibile errore arcaico che si trascina trasversalmente lungo tutte le serie del franchise di SF umanista), e questa trama orizzontale portata avanti verticalmente attraverso una caccia al tesoro interstellarmente galattica si lascia navigare trasportandoci dal 3191 (quand’eravamo partiti dal 2256) al XLIII secolo d.C./e.V., e oltre.
(Problema: trova un punto di Lagrange sufficientemente stabile tra questi due buchi neri supermassivi. Soluzione: scappa!)
Da evidenziare almeno la new-entry del nuovo Numero 1, il Callum Keith Rennie di “eXistenZ”, “Memento”, “Battlestar Galactica” e “Californication”, e la old-entry (durante il cronosima che però non ci regala le apparizioni di Pike, Spock e Lorca) di Airiam (l’umana cyborg dal tragico destino compiutosi in "Project Daedalus", il 9° ep. della 2ª stag.).
* * * (¼) - 6.25
Appendice.
• In relazione all’Archivio Galattico presente nel’8° ep., “Labyrinths”, orbitante stabilmente in un punto di Lagrange fra i due suddetti buchi neri supermassivi ai confini della Via Lattea e contenente, ça va sans dire, una Biblioteca Galattica, è fresco di stampa il bel volume “Le Biblioteche nella Fantascienza - Utopie, Distopie, Intelligenze Artificiali”, a cura di R.Morriello, G.Roncaglia e F.Meschini e pubblicato da Editrice Bibliografica, il cui capitolo “Darmok e Jalad a Tanagra - Oralità e Scrittura nella Biblioteca di Star Trek” di E.Salvatori è particolarmente incentrato su ST:tOS e ST:tNG.
• A proposito dei “Progenitori” la letteratura è letteralmente infinita e per l’occasione scelgo di ricordare qui, cogliendolo tra i tesserattici scaffali mandelbrotiani della Biblioteca dell’Archivio, “***”, il seminale racconto breve del *** di ***. E gli *** stanno ad indicare che evidentemente no, non mi ricordo né il titolo né l’autore di quest’opera appartenente ai dintorni dell’Età dell’Oro della fantascienza (presumibilmente dalla fine degli anni ‘30 ai primi anni ‘60). Questa è più o meno la sinossi senza troppi spoiler: un uomo sta viaggiando in automobile per le strade del midwest nordamericano quando si ferma per fare il pieno di carburante in una solitaria stazione di rifornimento persa tra i campi e i boschi e, notando una stradina sterrata che s’inoltra fra gli alberi, decide, spinto da un impulso o da un’intuizione, d’incamminarsi percorrendola e inoltrandosi via via lungo il tragitto incontrerà, come se stesse attraversando uno zoo-safari, varie versioni di esseri umani dalla preistoria (Australopithecus sp., Homo abilis, Homo ergaster cfr. erectus, Homo antecessor, Homo sapiens cfr. neanderthalensis) al futuro (un homunculus con testa e mani sproporzionatamente grandi). È un racconto seminale e mitopoietico, e sono abbastanza sicuro di averne già parlato, anche se di sfuggita, sulle pagine di FTV, ma ora innanzi a me c’è solo la faccia di Gennaro Sangiuliano con una rotellina di caricamento di stato in perenne rotazione stampata in fronte: se qualcuno ne sapesse il titolo e il nome dell’autore (e soprattutto se li ricordasse) e lo volesse scrivere nello spazio commenti sottostante riceverebbe in cambio questa GIF creata da Non So Chi: https://giphy.com/gifs/1of34tEF7CLwVJEBo0.
Star Trek: the Original Series (1966-1969) Star Trek: the Next Generation (1987-1994) Star Trek: Deep Space Nine (1993-1999) Star Trek: Voyager (1995-2001) Star Trek: Enterprise (2001-2005) Star Trek: Discovery (2017-2024)
Star Trek: Short Treks (2018-2020) Star Trek: Picard (2020-2023) Star Trek: Lower Decks (2020-in corso)
01. Star Trek: the Motion Picture (1979) 02. Star Trek II: the Wrath of Khan (1982) 03. Star Trek III: the Search for Spock (1984) 04. Star Trek IV: the Voyage Home (1986) 05. Star Trek V: the Final Frontier (1989) 06. Star Trek VI: the Undiscovered Country (1991)
the Next Generation
07. Star Trek: Generations (1994) 08. Star Trek: First Contact (1996) 09. Star Trek: Insurrection (1998) 10. Star Trek: Nemesis (2002)
Alternative Kelvin Timeline
11. Star Trek - the Future Begins (2009) 12. Star Trek - Into Darkness (2013) 13. Star Trek - Beyond (2016)
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta