Sono legato ai film di Don Camillo sia da un’amore cinematografico, sia dall’amore per le tradizioni e la storia della nostra Italia.
Inoltre, mi risveglia sempre numerosi ricordi, non tanto diretti (non ho vissuto quell’epoca) ma di quando da ragazzino e bambino li vedevo sempre in televisione.
Ho deciso cosi di fare una mia playlist su questi film. Non è che ce ne sia uno brutto, tutti mi raccontano qualcosa, ma ognuno ha i suoi preferiti e io i miei.
Buona lettura
Ps: non prendo in considerazione ne il film con Gastone Moschin e nemmeno quello con Terence Hill
Con Fernandel, Gino Cervi, Claude Sylvain, Leda Gloria, Saro Urzì, Umberto Spadaro
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Probabilmente la prima posizione sorprenderà un pò ma, per me è il film più bello della serie. Sia per la storia in se ma anche e soprattutto per il finale.
«Ma se lo sai che non torni più! E che non posso neanche dirti “Arrivederci, Peppone!”, ma soltanto “Addio, Onorevole!”» questa frase mi fa commuovere sempre. E’ incredibile il Pathos di quella scena. Ed inoltre il “Voi” lascia lo spazio al “Tu”
Per non parlare del tema di Peppone e il racconto di un momento della guerra.
Dal treno, Peppone vede le stesse scene (circa) che vedeva Don Camillo alla fine del primo film.
“Ecco ricomincia l’eterna gara nella quale uno dei due vuole disperatamente arrivare primo. Però se uno dei due si attarda, l’altro lo aspetta per continuare assieme il lungo viaggio fino al traguardo della vita”
Con Gino Cervi, Fernandel, Leda Gloria, Franco Interlenghi, Vera Talchi, Sylvie
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Il primo film: il nostro primo incontro con Peppone e Don Camillo. Con l’Italia che appena uscita dalla guerra (siamo nel 1946) cerca di riassemblare i cocci e di cominciare una nuova vita.
Una battaglia a colpi di frecciatine e qualche cazzotto, tra i comunisti della prima ora e democristiani non ancora convinti di esserlo.
Battaglia che ha un momento di stallo quando la maestra Cristina del paese (figura importantissima una volta nei paesi) muore e chiede di essere seppellita con la bandiera dell’Italia monarchica.
Nel finale con Don Camillo che viaggia in treno verso montanara e libera due colombe all’indirizzo di Peppone possiamo trovare tutto la poesia del mondo di Guerreschi.
A 13 anni dall’uscita del primo Don Camillo, ecco l’ultimo ( anche se doveva esserci il sesto film ma per i motivi ben noti non verrà mai realizzato).
Siamo tornati indietro rispetto al quarto film di Don Camillo Don Camillo monsignore ma non troppo), tutto è tornato indietro, le battaglie, le storie e i tranelli.
La Russia fa da sfondo alle ultime battaglie epiche. Un film forse meno pimpante degli altri, ma che rispetto a quello precedente trova quella verve un pò abbandonata.
Dalla Russia all’America è un’attimo. E poi non cambia molto…
Cambiano i paesaggi, ma non cambiano i protagonisti.
Don Camillo non è più parroco ma monsignore e anche Peppone è diventato deputato e lavora a Roma.
A Bresciello c’è un nuovo sindaco e a celebrare la messa abbiamo un nuovo parrocco.
Tornano però i due storici nemici/amici in un episodio quasi malinconico (più nei pensieri dei due protagonisti che nella storia stessa).
La lotta tra loro due è la lotta per rimanere quelli di ieri, quei paesaggi, quelle mondine, quel cinzanino e quelle piazze che alla fine, rimarranno solo una cartolina in bianco e nero, perchè il mondo va avanti e anche loro devono prendere il loro treno che li porterà lontani dal paese, da loro stessi.
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