Al contempo furba e sincera, la 2ª stag. (5 ep. da ca. 45’ l’uno) di “Monterossi” compie un deciso passo in avanti rispetto alla 1ª (3+3 ep.) e si dimostra più, oltre che adulta e seria, anche – per via del fatto che porta in scena un unico romanzo, “Torto Marcio”, del 2017, il 4° della serie letteraria (che nel frattempo è cresciuta sino a comprenderne 9) di Alessandro Robecchi (Radio Popolare, Rai 3, Maurizio Crozza), qui co-sceneggiatore con Davide Lantieri e il regista Roan Johnson, concedendosi e prendendosi più tempo per svilupparne il dipanarsi – compatta. Altro che “sceneggiato” inteso nell’accezione negativa del termine, se non proprio in senso dispregiativo.
- È colpa mia se c’è la crisi e la gente ha incominciato ad ammazzarsi da sola?
Per l’occasione ai personaggi principali – egregiamente interpretati da Fabrizio Bentivoglio (o del far del mugugno un’arte), Diego Ribon (tragicamente molto, molto, molto a fuoco), Tommaso Ragno (le proverbialmente gaddesche “macchioline d'olio sul bavero” apulo-molisane fatte persona), Carla Signoris, Luca Nucera, Martina Sammarco, Maurizio Lombardi & Gabriele Falsetta (ribadisco: non solo Gheezzi e Carella, ma pure loro due meriterebbero un proprio spin-off), Donatella Finocchiaro, Marina Occhionero [anima gemella della Buffa(rini) de “l’Ispettore Coliandro”], Mariangela Granelli, Beatrice Schiros, Maria Paiato e Silvia Briozzo) se ne affianca un altro: Lainate e il canale Villoresi o alcuni scorci litoranei d’incompiuto calabro? No: il quadrilatero romboidale di casermoni che ruota attorno a piazzale Selinunte in zona San Siro.
Mentre sono confermati alla fotografia Federico Annichiarico, al montaggio Paolo Landolfi e alle musiche Ralf Hildenbeutel e la produzione è sempre Palomar (Carlo Degli Esposti e Nicola Serra), Amazon (che distribuisce) e MiC (IRPEF).
- Lasciamolo perdere il sasso... - Non lasciamo perdere proprio un cazzo!
E poi, al netto dell’alto peso specifico apportato a prescindere al tutto, utilizzare bene – e Francesca Inaudi, principale guest star assieme ad Alessandro Fella, Giordana Faggiano e l’indigeno-maranza Keta, che legge “Tarantula” in terrazza con la Torre Breda sullo sfondo a sorgere dall'orizzonte in un mattino meneghino che sembra già...
...un (letteralmente) altolocato idillio campestre (ad esempio quando al proverbiale quartiere Isola - dal nomenomenico toponimo - il Seveso interrato cronicamente straripa ed esonda ecco che da lassù, così come dal finitimo attico di Monterossi stesso, pare di stare a Venezia) di per sé – “All Along the WatchTower”, “Mr. Tambourine Man” e “Most of the Time” [l'Alternate Version #2 da "Oh Mercy" contenuta nella Deluxe Edition di "The Bootleg Series - Vol. 8: Tell Tale Signs: Rare and Unreleased (1989-2006)"] non è mica poi così facile: in questo caso il più delle volte lo spettatore è contento a metà. Anzi: è per metà contento. Ch’è meglio.
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