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Yorgos Lanthimos
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Yorgos Lanthimos

Yorgos Lanthimos oggi (secondo il suo sito ufficiale) compie 50 anni e così anche per lui, come per altri Autori, ho deciso di spararmi una maratona di (re)visioni filmografiche da coronare poi con una retrospettiva-omaggio: purtroppo anche stavolta non ho avuto il tempo per preparare delle riflessioni ben articolate, ma almeno avevo già pronti diversi commenti brevi per i suoi lungometraggi, a cui aggiungo contributi per cortometraggi e videoclip varie.
In attesa di vedere il suo ultimo lungometraggio "Poor Things", vincitore del Leone d'Oro a Venezia, e con la felice consapevolezza che ben due suoi nuovi film a quanto pare sono già in post-produzione (l'antologico "AND" e un progetto ancora senza titolo girato in Grecia, entrambi con Emma Stone proprio come il film tratto dal romanzo di Alasdair Gray), provo a fare due considerazioni generali sul Cinema lanthimosiano. Tanto nella fase 'greca' (in particolare "Kinetta", "Kynodontas" e "Alpeis") quanto in quella 'in inglese' (soprattutto "The Lobster", "The Killing of a Sacred Deer" e "The Favourite", ma anche i Corti "Necktie" e "Nimic"), la Poetica lanthimosiana mantiene una coerenza estetica e contenutistica che ne rendono facile il riconoscimento nonostante le (apparenti?) differenze di genere e soprattutto budget. In particolare, colpisce nella direzione del Cast una marcata 'deprivazione emotiva' che, unita ad un'atmosfera freddamente distaccata dalle sorti dei personaggi, contribuisce a rendere palpabile la disturbante ipocrisia sociale che l'Autore ogni volta mette in scena. Le emozioni umane, in realtà, non sono inesistenti ma vengono nascoste da una esibita monotonia che alimenta l'impressione di disagio e/o dissociazione delle persone: questo si nota anche in "The Favourite", che in superficie sembrerebbe allinearsi ad una scuola recitativa più 'mainstream' ma in realtà, specialmente nelle interpretazioni di Stone, dei politici e di chi vive la corte), mette in luce la doppiezza e l'ipocrisia sfoggiata da chi si aggira intorno al potere.
Da questo punto potremmo trarre interessanti riflessioni su come il concetto di ipocrisia, finzione, ma anche recitazione sia spesso presente nel Cinema di Lanthimos, dall'atto di ricreare crimini violenti in "Kinetta" alla costruzione di un microcosmo irreale da parte dei genitori in "Kynodontas", dalla reinterpretazione delle persone defunte in "Alpeis" ai trucchetti usati dai personaggi di Farrell e Whishaw per creare 'match' in "The Lobster", passando infine alle reti di (piccole?) menzogne e convenzioni sociali che tanto in "The Killing of a Sacred Deer" quanto in "The Favourite" traspaiono in diverse relazioni interpersonali, e non bisogna poi dimenticare l'imitazione 'incredibile' che avviene nel cortometraggio "Nimic".
Comunque, le emozioni hanno più volte modo di emergere in tutta questa coltre di finzione e recitazione più o meno inconsapevole, ma di rado si tratta di emozioni 'positive' e praticamente mai assistiamo all'esibizione retorica hollywoodiana di sentimentalismi standardizzati: le emozioni lanthimosiane si esplicano spesso o in qualcosa di disagiante ("Kynodontas" in particolare ne è intriso) o in esplosioni di Violenza che la freddezza estetica predominante non può non risaltare.
Sul piano meramente estetico, Lanthimos dimostra più volte di saper unire abilmente un gusto quasi grezzo e para-documentaristico (in particolare nel periodo greco) ad uno invece molto più estetizzante (in particolare nella fase 'inglese'). Quello che a me sembra particolarmente evidente è che a Lanthimos, più che l'auto-feticista dimostrazione di virtuosistici movimenti di macchina (man mano sempre più presenti ma mai fini a sé stessi), interessi la costruzione precisa dell'Inquadratura in cui avviene l'azione: in questa inclinazione, quasi 'pittorica', della propria Forma cinematografica Lanthimos non può non ricordare Kubrick, senza però ridursi ad una sua copia carbone.
Molto importante è anche la scelta delle Musiche, quasi sempre non originali (altro punto di contatto con il Cinema kubrickiano) e in diversi casi utilizzate in modalità diegetica, ovvero interne ai film e ai mondi in essi contenuti (in diversi casi eseguiti dai personaggi stessi): spaziando da Brani classici ad altri più 'pop', le Musiche nei Film di Lanthimos costituiscono un affascinante dialogo con le Immagini senza sovrastarle e/o sovraccaricarle retoricamente.
Chiudo questa introduzione sperando che la lettura dei miei (brevi) interventi ai singoli lavori di Yorgos Lanthimos (tra le altre cose anche ex-cestista) risulti interessante.

Playlist film

My Best Friend

  • Commedia
  • Grecia
  • durata 104'

Titolo originale O kalyteros mou filos

Regia di Yorgos Lanthimos, Lakis Lazopoulos

Con Lakis Lazopoulos, Antonis Kafetzopoulos, Vera Krouska, Smaragda Karydi, Maria Kavoyianni

My Best Friend

Yorgos Lanthimos debutta ufficialmente alla regia nel 1995 con il cortometraggio "O viasmos tis Hlois" (The Rape of Chloe), a quanto pare introvabile. Il resto degli anni '90 lo passa realizzando diversi video musicali per band e cantanti greci, che ora vado a trattare singolarmente (come titoli uso l'impostazione di IMDb, ovvero col titolo della canzone anticipato dal nome del gruppo o dell'individuo cantante).

 

"Katerina Kyrmizi: I paramythenia" è un videoclip che valorizza l'esibizione della cantante, senza narrare una vera storia, ma i 'quadri', non di rado (volutamente?) sfocati su un personaggio femminile impegnato in pose varie presentano interessanti scelte cromatiche.

 

"Despoina Vandi: Deka entoles" esteticamente ha un che di tamarrino e non so se ho gradito o meno i reverse, ma come videoclip è interessante e sperimentale.

 

"Kalliopi Vetta: To tragoudi ston aera" è più che altro una registrazione delle esibizioni del gruppo, senza quindi sottotrama o siparietti vari, ma nonostante ciò mi parve il videoclip più interessante fino ad allora di Lanthimos, anche solo per lo stile delle riprese e come appunto spezzetta le varie performance dei vari musicisti.

 

Con "Dionysis Shoinas: Moni sou" torna ad un format più vicino al primo videocli, alternando dunque l'esibizione del cantante (stavolta voce maschile) con sostanzialmente delle pose di un'attrice intorno a un letto: niente di che, ma è interessante la location boschiva.

 

La versione da me reperita di "Haris Alexiou: Enas fantaros s' ena treno" purtroppo sembra presa da una registrazione vhs rovinacchiata, ma si vede che qui c'è un investimento produttivo e artistico maggiore, con tanto di sottotrama 'di genere' (post-apocalittico?) dal sapore cinematografico, tanto da spingermi a pensare che potrebbe aver preso delle clip da qualche film.

 

Con "Mando: Mataia" torniamo ancora in una dimensione più basica, con focus sulla cantante e siparietti (con un modello?) dal sapore para-pubblicitario.

 

"Sakis Rouvas: I kardia mou", primo di 3 video diretti da Lanthimos per appunto Sakis Rouvas nel 1999 (un quarto uscirà nel 2000), porta ad una svolta, con l'esibizione del cantante messa in secondo piano focalizzandosi invece su una trama dall'atmosfera noireggiante, anche se sul finale piegata un po' in qualcosa di para-pubblicitario.

 

"Sakis Rouvas: Theleis i de theleis", secondo video realizzato nel '99 da Lanthimos per Rouvas, seppur accattivante nei colori mi è parso un po' il solito video musicale incentrato sul cantante, e inoltre mi ha dato la sensazione di poter avere un sottotesto (involontariamente?) sessista.

 

"Sakis Rouvas: Den ehei sidera i kardia sou", terzo video realizzato da Lanthimos per Rouvas, è a mio avviso anche il più intrigante video musicale realizzato (fino ad allora) dal Regista greco, grazie ad una fusione tra esibizione e narrazione, ma anche per l'utilizzo metacinematografico di una macchina da presa.

 

Nel 2000, come detto in precedenza, Lanthimos realizza un altro video musicale per Rouvas, "Sakis Rouvas: Antexa", superando sé stesso grazie ad un piano sequenza gestito brillantemente e ancora un intrigante tocco metacinematografico.

 

Ο ΚΑΛΎΤΕΡΌΣ ΜΟΥ ΦΊΛΟΣ
Esordio alla regia di un lungometraggio per Yorgos Lanthimos, "O kalyteros mou filos" fu un buon successo al botteghino greco, almeno secondo wikipedia english.
In realtà il film appartiene al co-regista Lakis Lazopoulos, il quale infatti è anche autore della sceneggiatura e interpreta il protagonista maschile principale. Ogni tanto ci sono dei momenti simpatici, soprattutto nella prima parte in cui troviamo alcune intriganti sperimentazioni di montaggio, e in generale si avverte un'atmosfera assurda che spesso e volentieri trovo interessante, ma nel complesso siamo di fronte ad una commediola facilmente dimenticabile (per certi versi già durante la visione) e più volte il ritmo si ammoscia, tra comicità mediocre e qualche lungaggine di troppo. Il successivo "Kinetta", dunque, è ai miei occhi il vero esordio artistico di Lanthimos al lungometraggio, ma alla fine il film non fa schifo, anche se la seconda visione mi è risultata decisamente più faticosa rispetto alla prima volta.

Rilevanza: 1. Per te? No

Kinetta

  • Drammatico
  • Grecia
  • durata 95'

Titolo originale Kinetta

Regia di Giorgos Lanthimos

Con Evangelia Randou, Aris Servetalis, Costas Xikominos, Hector Kaloudis

Kinetta

In streaming su MUBI

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ΚΙΝΈΤΤΑ
Dopo il corto (anche questo introvabile) "Uranisco Disco", nel 2005 Lanthimos dirige il suo secondo lungometraggio cinematografico, di cui firma anche la sceneggiatura insieme all'omonimo Yorgos Kakanakis.
"Kinetta" ha già in sé parecchi caratteri della Poetica del Regista greco e la trama, che parte dalla rievocazione (amatoriale?) di femminicidi, anticipa molto il successivo "Alpeis". Più che raccontare una storia, nel senso tradizionale del concetto, già qui Lanthimos, con uno stile minimalista, dà l'idea di "catturare momenti", registrando la monotonia del quotidiano mentre tenta malamente di nascondersi dietro attività bizzarre. Non mancano, nell'idea di partenza, spunti metacinematografici, affrontati per certi versi con gusto auto-critico.
Si possono trarre riflessioni su Temi come l'immigrazione, il maschilismo, il classismo e così via, ma questi non vengono urlati, spetta all'individuo spettatore, se vuole, indagarli.
Non un Capolavoro, ma a suo modo un piccolo gioiellino.

Rilevanza: 1. Per te? No

Dogtooth

  • Drammatico
  • Grecia
  • durata 94'

Titolo originale Kynodontas

Regia di Yorgos Lanthimos

Con Anna Kalaitzidou, Aggeliki Papoulia, Hristos Passalis, Christos Stergioglou, Mary Tsoni

Dogtooth

In streaming su Now TV

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ΚΥΝΌΔΟΝΤΑΣ

Opera che ha lanciato definitivamente la carriera registica di Lanthimos, "Kynodontas" ha già parecchi dei caratteri che caratterizzeranno le sue Opere future.
L'ambientazione casalinga mette in luce il Disagio di un microcosmo autoritario in cui le parole vengono riplasmate e la sessualità imposta (al figlio maschio): questa distopia famigliare è, di fatto, il riflesso del totalitarismo del sistema capitalistico in cui autoritarismo (mascherato) e propaganda hanno un ruolo essenziale, insieme ad un mantenimento dello spirito patriarcale. Si respira un'atmosfera surrealista dove la fattibilità di certe situazioni ai limiti dell'Assurdo rende ancora più irreale e inquietante il tutto. Minimalista nella colonna sonora e nella messa in scena, con una violenza rappresentata con freddezza senza enfatizzazioni ma paradossalmente proprio per questo particolarmente disturbante, "Kynodontas" costruisce un feroce ritratto dell'istituzione famigliare borghese. Un Capolavoro da rivedere spesso.

Rilevanza: 1. Per te? No

Alps

  • Drammatico
  • Grecia
  • durata 93'

Titolo originale Alpeis

Regia di Giorgos Lanthimos

Con Aggeliki Papoulia, Ariane Labed, Aris Servetalis, Johnny Vekris

Alps

ΆΛΠΕΙΣ

Nel 2011 Yorgos Lanthimos torna nelle sale (e nei festival) con "Alpeis".
Mia prima incursione nel periodo greco dell'Autore, sia alla prima visione sia alla seconda l'Opera ha compito molto il mio animo, soprattutto per la sospensione (tipica dell'Autore) tra Realtà e Assurdo.
Lanthimos consolida qui la sua Poetica calando lo spirito realisticamente surreale e chiuso di "Kynodontas" in un contesto più ampio, sempre denudando con crudele freddezza i disagi umani e le problematicità sociali insite nel desiderio di controllo (che di fatto la 'reincarnazione' delle persone defunte porta avanti).
Si ha inoltre un'impressione di costante Finzione: il processo di perenne imitazione di esistenze altrui, a cui noi individui spettatori assistiamo, porta ad ottenere fredde copie di vite morte, ma questa situazione ha come conseguenza la perdita del proprio Io
e quindi un inevitabile disorientamento.
Un altro Gioiellino, dunque, che chiude magnificamente la 'fase greca' di Yorgos Lanthimos.

Rilevanza: 1. Per te? No

Necktie

  • Cortometraggio
  • Grecia
  • durata 2'

Titolo originale Necktie

Regia di Yorgos Lanthimos

Con Jessica Hoare, Mia Jenkins, Callum May, Spike White, Macy Young

Necktie

Diretto e prodotto (ma penso anche scritto) da Yorgos Lanthimos per "Venice 70: Future Reloaded", progetto antologico per la 70^ edizione del Festival di Venezia, "Necktie" mette in scena un duello tra due ragazzine, probabilmente liceali.
Tra un forte eco di "Barry Lyndon" (ma calato, pare, nella contemporaneità, con squisito effetto anacronistico) e il ritorno dell'atmosfera freddamente tragica/tragicamente fredda caratteristica dell'Autore greco, questo Corto, primo lavoro in inglese dell'Autore, in un paio di minuti appena riesce a conquistare e stimolare dilemmi intriganti nell'animo dell'individuo spettatore.

 

Nel 2013 Lanthimos realizza anche un video musicale (non segnato né su IMDb né su Letterboxd) per il brano "Baby Asteroid" di Leon of Athens: a differenza delle videoclip che l'Autore ha diretto negli anni '90 (e negli inizi del 2000), questa è decisamente molto più in linea con la sua Poetica (già matura) con scene di realistico surrealismo assai godibili per chi ama il suo Cinema.

Rilevanza: 1. Per te? No

The Lobster

  • Fantascienza
  • Grecia, Gran Bretagna, Irlanda
  • durata 118'

Titolo originale The Lobster

Regia di Giorgos Lanthimos

Con Colin Farrell, Rachel Weisz, Léa Seydoux, Ben Whishaw, Olivia Colman, Aggeliki Papoulia

The Lobster

In streaming su Now TV

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THE LOBSTER
Nel 2015 Yorgos Lanthimos torna nelle sale cinematografiche dirigendo, sceneggiando (insieme al fidato Efthimis Filippou) e producendo "The Lobster", suo primo lungometraggio in lingua inglese: ben accolto dalla critica, il Film vince il premio della giuria a Cannes.
Mi colpì notevolmente già la prima volta, notando una certa affinità col mio spirito, e riguardandolo confermo e rafforzo tutte le impressioni positive: con uno Stile volutamente freddo e distaccato, consolidato da un utilizzo peculiare della voce narrante (la narratrice entra in scena a metà Film se non oltre e in un punto ripete quasi parola per parola un dialogo), Lanthimos mette in sceno un futuro (o presente?) distopico in cui il controllo delle relazioni umane (sentimentali) è totalitario e rigidamente binario tanto nella società 'di coppia' quanto nella ribellione 'solitaria', anche se nella prima è marcata la componente estraniante.
Esteticamente raffinatissimo, per me questo è un altro Capolavoro del Regista.

Rilevanza: 1. Per te? No

Il sacrificio del cervo sacro

  • Drammatico
  • Gran Bretagna, USA
  • durata 109'

Titolo originale The Killing of a Sacred Deer

Regia di Yorgos Lanthimos

Con Colin Farrell, Nicole Kidman, Barry Keoghan, Sunny Suljic, Denise Dal Vera

Il sacrificio del cervo sacro

In streaming su Amazon Video

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THE KILLING OF A SACRED DEER
Nel 2017 Yorgos Lanthimos torna a dirigere Colin Farrell con "The Killing of a Sacred Deer", anche questo ben accolto dalla critica.
La Poetica realisticamente surreale dell'Autore greco si rinnova e rinsalda grazie ad un approccio che riecheggia in parte Kubrick senza però scopiazzarlo, mescolando uno spunto da Horror psicologico ad un'Atmosfera da Tragedia greca (come ispirazione viene indicata "Īphigéneia en Aulídi" di Euripides). Inoltre, l'Autore spoglia il Quotidiano famigliare borghese rivelandone, tramite l'intrusione di un Estraneo, le ipocrisie e le crudeltà, maturando in sé stessa la propria progressiva e lacerante (Auto)Distruzione, con una lotta interna alla sopravvivenza su cui incombe lo spettro di un'autorità patriarcale. Tutto questo appoggiandosi ad Immagini magnificamente fotografate, ad un Cast che punta su interpretazioni minimaliste (ma tutt'altro che inespressive) e ad una Colonna sonora sempre azzeccatissima.
Per me un altro Capolavoro del Regista greco.

Rilevanza: 1. Per te? No

La favorita

  • Biografico
  • USA
  • durata 120'

Titolo originale The Favourite

Regia di Yorgos Lanthimos

Con Olivia Colman, Rachel Weisz, Emma Stone, Nicholas Hoult, James Smith, Joe Alwyn

La favorita

In streaming su Disney Plus

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THE FAVOURITE
L'anno dopo "The Killing of a Sacred Deer" Yorgos Lanthimos torna nelle sale con "The Favourite", anche questo acclamato dalla critica ricevendo diverse nomination e premi.
Rispetto ad altri Lavori lanthimosiani questo è probabilmente più vicino ai gusti di un pubblico (e di una critica) 'mainstream', e le 10 nomination (con vittoria per Coleman) agli oscar evidenziano in parte ciò. Fortunatamente però, e le revisioni di quest'anno me lo hanno confermato, questo non significa che l'Autore greco si sia svenduto a Hollywood: infatti, più che ai soliti drammoni storici retoricizzati e prevedibili egli, pur partendo da una sceneggiatura altrui, adotta un'Estetica molto personale, richiamando in parte "Barry Lyndon" ma con il suo tipico sguardo al contempo partecipe e distaccato verso i microcosmi sociali (riflesso estremizzato del macrocosmo circostante), il tutto accompagnato da un'estetica estraniante, qui ottenuta anche con lenti fisheye.
Un'altra grandissima Opera d'Arte, quindi.

Rilevanza: 1. Per te? No

Nimic

  • Cortometraggio
  • Germania, USA, Gran Bretagna
  • durata 12'

Titolo originale Nimic

Regia di Yorgos Lanthimos

Con Matt Dillon, Lizzy Ceniceros, Susan Elle, Rowan Kay, Anvo Kyle, Eugena Lee, Sara Lee

Nimic

In streaming su Serially

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Diretto e co-sceneggiato, insieme al fidato Efthymis Filippou, da Yorgos Lanthimos, partendo da un'idea di David Kolbusz, "Nimic" è un Cortometraggio del 2019 con protagonista Matt Dillon.
Come spesso accade nel Cinema dell'Autore greco, anche qui assistiamo alla decostruzione/distruzione di un nucleo famigliare (borghese), in particolare attraverso l'intrusione di un personaggio estraneo (femminile) nella vita del protagonista maschile: la situazione prende subito pieghe surreali (nell'accezione più penetrante, in quanto contaminata con un apparente realismo di partenza) con il tentativo della donna di imitare (come indica il Titolo, simile a 'mimic') e così sostituire (un po' come accadeva in "The Favourite", ma anche in "Alpeis") il Protagonista dando l'impressione di riuscirci pure.
Rafforzato da un'estetica inquietantemente fredda e da un commento musicale distorto, "Nimic" è un altro Gioiellino artistico di questo grandissimo Cineasta.

Rilevanza: 1. Per te? No

Bleat

  • Cortometraggio
  • Grecia
  • durata 30'

Titolo originale Vlihi

Regia di Yorgos Lanthimos

Con Damien Bonnard, Emma Stone

Bleat

Nel 2020 Lanthimos realizza per Gucci uno spot intitolato "Gucci: Of Course a Horse": nonostante la sua natura pubblicitaria, il video è impostato in maniera decisamente artistica e affine al gusto estetico dell'Autore, tant'è che quasi ci si dimentica di assistere ad uno spot per un marchio di moda.

 

Nel 2022 Yorgos Lanthimos collabora nuovamente con l'attrice Emma Stone realizzando "Vlihi" (Bleat): a quanto pare si può vedere, su precisa volontà dell'Autore, solo con esecuzione dal vivo, e per questo purtroppo non ho avuto modo di recuperarne la visione.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Povere creature!

  • Fantascienza
  • USA, Irlanda
  • durata 141'

Titolo originale Poor Things

Regia di Yorgos Lanthimos

Con Willem Dafoe, Margaret Qualley, Emma Stone, Christopher Abbott, Mark Ruffalo

Povere creature!

In streaming su Disney Plus

vedi tutti

POOR THINGS
Aggiungo la scheda anche all'ultimo Lungometraggio finora uscito di Yorgos Lanthimos nella speranza di poterla riempire al più presto.

Rilevanza: 1. Per te? No
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