In una settimana cinematografica inevitabilmente segnata dall’iniziativa Cinema in festa, che è cominciata nella giornata di domenica e che vi consentirà di acquistare il biglietto di ogni film a 3,50 euro in tutti i cinema aderenti fino al 21 settembre, Assassinio a Venezia bissa il buon esordio del precedente Assassinio sul Nilo, esordendo con più di 2 milioni di euro e scalzando Oppenheimer dal podio.
Del film di Nolan abbiamo già parlato abbastanza, ma pare giusto segnalare come, con un incasso complessivo globale di più di 900 milioni, sia diventato il film biografico più remunerativo di sempre. La pellicola sul padre della bomba atomica in Italia si conferma al secondo posto mentre a chiudere il podio troviamo The Nun 2, capace di far registrare risultati migliori del primo capitolo, che supererà questa settimana.
Sembra invece procedere con un andamento meno fermo rispetto al solito (ovviamente rispetto a Pinocchio ma anche rispetto al precedente Dogman) Io capitano di Matteo Garrone, arrivato alla sua seconda settimana di programmazione con un incasso di 1 milione di euro, nonostante i premi veneziani.
Restano in Top 10 The Equalizer 3 – Senza tregua (settimo posto) e Tartarughe Ninja: Caos Mutante (ottavo posto), alla loro terza settimana in sala, mentre Doggy Style di Josh Greenbaum fa un esordio non certo esaltante al nono posto, con 106.000 euro distribuiti su 215 schermi. Tutte fuori dal podio le altre nuove uscite: Patagonia, Titina, Una sterminata domenica e Il mio amico tempesta. Quest’ultimo in particolare sembra essere stato decisamente sovradimensionato: 88.000 euro distribuiti su 285 schermi alla settimana d’esordio sono i numeri di un vero e proprio flop.
Primo commento: "Io capitano", in effetti, nonostante i premi veneziani, come detto, ma anche una personale promozione del regista - che prima non si era nemmeno esposto così tanto - , oltre a una campagna pubblicitaria non eccezionale ma in ogni caso forte, non decolla: sembra il classico film destinato ad essere più discusso che visto. Secondo: l'opera di Woody Allen è stranamente visibile a "macchia di leopardo", ad esempio al sud è molto "invisibile" e chissà perché. Terzo: "Oppenheimer" non ha avuto la stessa forza di Barbie: risultato bellissimo - eccezionale, dato il momento, la storia, l'attesa - ma resterà lontano dall'opera di Gerwig. E questo significa che oggi il nome di un regista (vale allo stesso tempo anche per noi italiani: nessuno più veramente in grado di trainare folle, eccezion fatta per Zalone ) è fondamentale ma non basta. Per il resto, l'orizzonte - temo -non sarà così chiassosamente fertile.
Ciao Maurizio!
:)
Arrivo tardi mannaggia, quando un nuovo weekend si è concluso con altri dati da aggiungere.
Su "Io capitano" c'è in corso una vivace progressione, raramente un film cresce alla distanza per due weekend consecutivi. Inizialmente, pensavo potesse arrivare sui 2/2,5 milioni, ora direi che almeno 3 sono assicurati e che al momento non si può ipotizzare il traguardo finale (più che probabile >3,5). Un gran bel successo, film d'autore con incassi maggiori non se ne contano più di 2/3 a stagione, consideriamo anche che il tema è decisamente divisivo.
Su Woody Allen. Si è trattata di un'anteprima in lingua originale, con un solo spettacolo per sala, di giovedì sera.
;-)
Su "Oppenheimer", non capisco il confronto con "Barbie". Parliamo di due mondi diversi, un fenomeno di costume e di un autore seguito/amato/discusso più di qualunque altro nome contemporaneo (uscendo dalla nicchia cinefilia, of course), due successi fuori scala, per dire da noi ci sono - numerose - stagioni intere chiusesi senza nemmeno un titolo sopra i 20 milioni. Per fare degli esempi esplicativi, i vari "Harry Potter" e "Il Signore degli anelli" portavano a casa circa 20 milioni a capitolo.
Sugli orizzonti. Ogni incasso deve essere commisurato alla potenzialità del titolo. Prossimamente, i titoli di maggiore richiamo non sembrano avere in canna cifre impressionanti (semplificando, dai 10 milioni in su) però in questo momento molti stanno battendo le previsioni (esempi pratici, "The nun 2" supererà il suo precursore diretto, idem "The equalizer", "Assassinio a Venezia" registra da noi il miglior score internazionale) e il botteghino continua ad avere numeri complessivi più che interessanti, nonostante il clima sia ancora pseudo estivo.
Quindi, per il futuro prossimo sarei moderatamente ottimista, ben sapendo che gli exploit non possono essere la regola e che tante cose non funzionano (e non certo da oggi).
Un abbraccio.
Ohibò, Daniele. Immagino che questo sia un refuso: "Il signore degli anelli" capitolo I si vedeva al cinema pagando 1500 lire di biglietto. Cioè 0,77 centesimi di euro. Se paragonassimo l'incasso italiano di quell'anno del titolo da te citato, con "Oppenheimer" oggi, più o meno, fatta salva l'equivalente differenza, il solo primo film avrebbe incassato circa tre volte il titolo di Nolan!! Quanto agli anni 2021 e 2022, hai pienamente ragione. Ma i confronti con gli anni appena precedenti (con i vari "Il re leone", "Joker", Tolo tolo") sono decisamente improponibili. Tutto qui. Per il resto, il confronto con "Io, capitano" lo facevo su altri fronti - "Il sol dell'avvenire", discusso e odiato, ha incassato circa 4 milioni e mezzo, pensare che Garrone che ne ha incassati circa 3 con "Dogman", non migliori il suo "score" nemmeno dopo i premi veneziani è, per me, un dispiacere. (Ecco perché mi riferivo alla discussione più che alla sua visione). Grazie per il passaggio e le puntualizzazioni. Ricambio volentieri l'abbraccio e spero di ritrovarci presto.
Maurri, vado a memoria, ma da dove minchia l'hai cavato fuori il "1.500 lire"? Con quella cifra non ci pagavi manco il prezzo del tram per andarci, al cinema.
I ridotti si aggiravano sulle 7/8.000 lire.
Poi oh, magari tu il Signore degli Anelli l'hai visto da casa di Peppino 'o Puzzone che c'aveva una stanza in affitto accanto al cinema Adriano e facendo pagare l'ingresso a millecinquecento lire te lo faceva vedere da un buco sapientemente praticato in do' muro, 'o film.
Poi, ragionando per assurdo, cioè per Maurri, se il biglietto per il Signore degli Anelli fosse costato di più, se ne sarebbero staccati di meno... E viceversa x Nolan.
2 euro in più in vent'anni: appunto!!
Ché i prezzi dei biglietti sono saliti a partire da metà anni '90, più o meno, per poi assestarsi verso un incremento più umano (per altro coi salari fermi da vent'anni e il potere d'acquisto di un bambino di quarta elementare che ha appena ricevuto la paghetta dai nonni), per cui Oppenheimer avrebbe pure potuto incassare di più, e non c'entra un fico la presunta, desunta, bisunta "c'è grossa crisi del cinema": di busta paga si parla, e il cinema al cinema non morirà, mai, e questi exploit, che "voi" continuate a definire tali, sono lì a dimostrarlo (oltre che gli anticristi dei "Me contro te").
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Primo commento: "Io capitano", in effetti, nonostante i premi veneziani, come detto, ma anche una personale promozione del regista - che prima non si era nemmeno esposto così tanto - , oltre a una campagna pubblicitaria non eccezionale ma in ogni caso forte, non decolla: sembra il classico film destinato ad essere più discusso che visto. Secondo: l'opera di Woody Allen è stranamente visibile a "macchia di leopardo", ad esempio al sud è molto "invisibile" e chissà perché. Terzo: "Oppenheimer" non ha avuto la stessa forza di Barbie: risultato bellissimo - eccezionale, dato il momento, la storia, l'attesa - ma resterà lontano dall'opera di Gerwig. E questo significa che oggi il nome di un regista (vale allo stesso tempo anche per noi italiani: nessuno più veramente in grado di trainare folle, eccezion fatta per Zalone ) è fondamentale ma non basta. Per il resto, l'orizzonte - temo -non sarà così chiassosamente fertile.
Ciao Maurizio!
:)
Arrivo tardi mannaggia, quando un nuovo weekend si è concluso con altri dati da aggiungere.
Su "Io capitano" c'è in corso una vivace progressione, raramente un film cresce alla distanza per due weekend consecutivi. Inizialmente, pensavo potesse arrivare sui 2/2,5 milioni, ora direi che almeno 3 sono assicurati e che al momento non si può ipotizzare il traguardo finale (più che probabile >3,5). Un gran bel successo, film d'autore con incassi maggiori non se ne contano più di 2/3 a stagione, consideriamo anche che il tema è decisamente divisivo.
Su Woody Allen. Si è trattata di un'anteprima in lingua originale, con un solo spettacolo per sala, di giovedì sera.
;-)
Su "Oppenheimer", non capisco il confronto con "Barbie". Parliamo di due mondi diversi, un fenomeno di costume e di un autore seguito/amato/discusso più di qualunque altro nome contemporaneo (uscendo dalla nicchia cinefilia, of course), due successi fuori scala, per dire da noi ci sono - numerose - stagioni intere chiusesi senza nemmeno un titolo sopra i 20 milioni. Per fare degli esempi esplicativi, i vari "Harry Potter" e "Il Signore degli anelli" portavano a casa circa 20 milioni a capitolo.
Sugli orizzonti. Ogni incasso deve essere commisurato alla potenzialità del titolo. Prossimamente, i titoli di maggiore richiamo non sembrano avere in canna cifre impressionanti (semplificando, dai 10 milioni in su) però in questo momento molti stanno battendo le previsioni (esempi pratici, "The nun 2" supererà il suo precursore diretto, idem "The equalizer", "Assassinio a Venezia" registra da noi il miglior score internazionale) e il botteghino continua ad avere numeri complessivi più che interessanti, nonostante il clima sia ancora pseudo estivo.
Quindi, per il futuro prossimo sarei moderatamente ottimista, ben sapendo che gli exploit non possono essere la regola e che tante cose non funzionano (e non certo da oggi).
Un abbraccio.
Ohibò, Daniele. Immagino che questo sia un refuso: "Il signore degli anelli" capitolo I si vedeva al cinema pagando 1500 lire di biglietto. Cioè 0,77 centesimi di euro. Se paragonassimo l'incasso italiano di quell'anno del titolo da te citato, con "Oppenheimer" oggi, più o meno, fatta salva l'equivalente differenza, il solo primo film avrebbe incassato circa tre volte il titolo di Nolan!! Quanto agli anni 2021 e 2022, hai pienamente ragione. Ma i confronti con gli anni appena precedenti (con i vari "Il re leone", "Joker", Tolo tolo") sono decisamente improponibili. Tutto qui. Per il resto, il confronto con "Io, capitano" lo facevo su altri fronti - "Il sol dell'avvenire", discusso e odiato, ha incassato circa 4 milioni e mezzo, pensare che Garrone che ne ha incassati circa 3 con "Dogman", non migliori il suo "score" nemmeno dopo i premi veneziani è, per me, un dispiacere. (Ecco perché mi riferivo alla discussione più che alla sua visione). Grazie per il passaggio e le puntualizzazioni. Ricambio volentieri l'abbraccio e spero di ritrovarci presto.
Maurri, vado a memoria, ma da dove minchia l'hai cavato fuori il "1.500 lire"? Con quella cifra non ci pagavi manco il prezzo del tram per andarci, al cinema.
I ridotti si aggiravano sulle 7/8.000 lire.
Poi oh, magari tu il Signore degli Anelli l'hai visto da casa di Peppino 'o Puzzone che c'aveva una stanza in affitto accanto al cinema Adriano e facendo pagare l'ingresso a millecinquecento lire te lo faceva vedere da un buco sapientemente praticato in do' muro, 'o film.
Poi, ragionando per assurdo, cioè per Maurri, se il biglietto per il Signore degli Anelli fosse costato di più, se ne sarebbero staccati di meno... E viceversa x Nolan.
Matteo, ho scritto 1500, ma intendevo 15000. Uffa!
Io per "Oppenheimer" ho pagato 9,5: quindi, 2 euro in più di 20 anni fa....Fai tu.
Ma se hai pure fatto la conversione in euro, 0.77!!
Ma poi, se intendevi veramente 15.000, tutto il tuo conseguente ragionamento non sta in piedi... Faccio io sì, va'...
2 euro in più in vent'anni: appunto!!
Ché i prezzi dei biglietti sono saliti a partire da metà anni '90, più o meno, per poi assestarsi verso un incremento più umano (per altro coi salari fermi da vent'anni e il potere d'acquisto di un bambino di quarta elementare che ha appena ricevuto la paghetta dai nonni), per cui Oppenheimer avrebbe pure potuto incassare di più, e non c'entra un fico la presunta, desunta, bisunta "c'è grossa crisi del cinema": di busta paga si parla, e il cinema al cinema non morirà, mai, e questi exploit, che "voi" continuate a definire tali, sono lì a dimostrarlo (oltre che gli anticristi dei "Me contro te").
Che se li pigli Scilla, Cariddi e pure l'Etna.
Commenta