La provinciale
- Drammatico
- Italia
- durata 115'
Regia di Mario Soldati
Con Gina Lollobrigida, Gabriele Ferzetti, Alda Mangini,Franco Interlenghi
In streaming su Amazon Prime Video
vedi tuttiVenezia Classici
La Mostra è entrata nel vivo già ieri con il film di apertura del Concorso, Comandante di Edoardo De Angelis, e oggi con El Conde di Pablo Larrain, con il tormentato Ferrari di Michael Mann e Dogman di Luc Besson.
Ma anche la Settimana Internazionale della Critica è iniziata oggi e ne approfittiamo per proporvi l'attacco dell'intervista a Beatrice Fiorentino pubblicata sul numero di Film Tv in edicola.
Al tuo terzo anno da delegata generale della SIC, si direbbe ormai evidente uno sguardo preciso e personale sulle scelte fatte quest’anno, in linea con le edizioni precedenti.
Mi fa piacere si noti. Sebbene i percorsi si facciano a partire dall’esistente, alla base c’è comunque uno sguardo, un’idea. La soddisfazione maggiore è portare a Venezia la sensazione che un “altro” cinema è possibile, senza restare nelle opere di nicchia, ma dialogando con un pubblico consapevole di cosa oggi significhi raccontare con le immagini. Abbiamo nove lungometraggi, più la serie di corti SIC@SIC, diversi tra di loro e con un’impronta forte, che affrontano tematiche urgenti, personali, sociali e politiche, senza mai essere a tesi, e che hanno nel fare cinema la loro prima necessità. Dimostrano come il cinema sia sempre vivo.
È una sezione autonoma della Mostra, molto seguita e amata dai giovani...
Trattandosi di opere prime, è un cinema che parla soprattutto ai giovani. C’è il piacere del rischio in chi lo fa, è un fatto di energia, una spericolata voglia di “nuovo”, anche se fare cose nuove oggi è sempre più complicato.
Tre anni da delegata: come sta cambiando il lavoro di ricerca?
C’è stata la pandemia e questo ha cambiato molte cose. Oggi facciamo più fatica a trovare opere di livello dal sud-est asiatico, dall’Africa, dal Medio Oriente, dall’America intesa come intero continente. Ma abbiamo al tempo stesso rafforzato i rapporti con altri paesi, quelli europei in testa. I nostri interlocutori - fondi, sales, produttori - hanno compreso che il loro compito non è quello di piazzare i film genericamente nei festival, ma indirizzarli dove l’offerta è meno generalista e più mirata. Hanno capito le nostre preferenze e qual è la proposta della SIC.
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I nostri inviati a Venezia, intanto, hanno sfornato anche oggi molte recensioni precise, puntuali, molto interessanti, senza peli sulla lingua.
A partire da una stroncatura senza appello per il nuovo film di Liliana Cavani che dissemina il film di citazioni alla tragedia greca, al confronto fra teologia e scienza, al cinema e alla musica che più le piacciono (Charlie Chaplin e Leonard Cohen fanno capolino in momenti totalmente staccati dal resto del racconto), ma si scorda di dirigere, montare, modellare i drammi e gestire la coralità.
Il film di apertura del Concorso è stato invece ben raccontato e analizzato qui, in una recensione di Comandante che mette perfettamente in evidenza la natura un po' cerchiobottista del progetto di De Angelis da una parte rendendo onore alla Marina del periodo fascista e all'eroismo dei suoi uomini come mai si è visto finora nel cinema italiano, e d'altra parte veicolando l'assoluta necessità etica di rispettare l'inderogabile norma del mare che impone di salvare a ogni costo le vite dei naufraghi.
Con una rapidità felina, infine, Alan Smithee ha già pubblicato la sua recensione di El conde l'ultima opera di Pablo Larrain che dopo un paio di biopic un po' grigi e quell'Ema curioso e vitale, ma non proprio riuscito, pare tornare, nella prima mezz'ora di film, alla sua verve apprezzata, ma non riesce poi a mantenere le promesse, sprecando quasi tutti i personaggi coinvolti, buttati via in un finale confuso e dallo scarso mordente.
Non è tutto, naturalmente, perché a Venezia ci sono anche altri utenti e spettatori della nostra community come Obyone che con Comandante è un po' più gentile a livello di giudizio finale, mettendo in rilievo che La guerra non ammette pietà per i nemici ma la morale di Todaro (Il Comandante) non ammette il disonore.
Se volete stare in contatto con quello che succede a Venezia 80 potete dare un'occhiata qui, noi ci vediamo domani.
Regia di Mario Soldati
Con Gina Lollobrigida, Gabriele Ferzetti, Alda Mangini,Franco Interlenghi
Venezia Classici
Titolo originale Orson Welles at Large: Portrait of Gina
Regia di Orson Welles
Con Orson Welles, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, Anna Gruber, Paola Mori
Venezia Classici
Titolo originale Dieu est une femme
Regia di Andrés Peyrot
FILM DI APERTURA
Settimana internazionale della critica
Il ritrovamento portentoso di un film leggendario, girato a Panama tra il popolo dei Kuna dal regista Pierre-Dominique Gaisseau e tramandato oralmente.
Titolo originale Ser Ser Salhi
Regia di Lkhagvadulam Purev-Ochir
Con Tergel Bold-Erdene, Nomin-Erdene Ariunbyamba, Bulgan Chuluunbat, Ganzorig Tsetsgee
Orizzonti
Un adolescente che la comunità ritiene dotato di poteri sciamanici si sente attratto da una coetanea ma il sesso, secondo la superstizione, potrebbe fargli perdere ogni talento. La regista aveva vinto in Orizzonti cortometraggi lo scorso anno con Snow in September.
Recensione di City of Wind
Titolo originale Hollywoodgate
Regia di Ibrahim Nash'at
Fuori Concorso
Dopo la ritirata statunitense, i talebani prendono possesso, a Kabul, dell’Hollywood Gate, un magazzino in cui gli occidentali conservavano armi e mezzi: il documentarista egiziano riesce a fotografare la metamorfosi della milizia in regime militare.
Titolo originale One from the Heart
Regia di Francis Ford Coppola
Con Frederic Forrest, Teri Garr, Raul Julia, Nastassja Kinski, Lainie Kazan
Venezia Classici
Titolo originale Thank You Very Much
Regia di Alex Braverman
Venezia Classici
Titolo originale El conde
Regia di Pablo Larrain
Con Alfredo Castro, Paula Luchsinger, Gloria Münchmeyer, Jaime Vadell
Concorso
In questo film targato Netflix (dove sarà disponibile dal 15 settembre), Pablo Larraín affronta ancora una volta il nodo Augusto Pinochet (Jaime Vadell), anche se dalla prospettiva anomala del fantasy/horror. Il dittatore cileno è infatti un vampiro che, dopo 250 anni di vita terrena, fa i conti con le atrocità del suo passato, il disonore, i conflitti familiari e decide di morire una volta per tutte. Una cupa satira in un sontuoso bianco e nero firmato da Ed Lachman. Nel cast anche l’attore feticcio Alfredo Castro.
Recensione di El Conde
Titolo originale Melk
Regia di Stefanie Kolk
Con Frieda Barnhard, Jules Elting, Wimie Wilhelm, Marleen Scholten, Arnoud Bos
Giornate degli Autori
Cosa rimane dopo la morte di un figlio? Il latte materno, correlativo oggettivo di una perdita indicibile indagata dall’esordio dell’olandese Kolk.
Titolo originale A cielo abierto
Regia di Mariana Arriaga
Con Theo Goldin, Federica Garcia, Maximo Hollander, Julio César Cedillo, Sergio Mayer Mori
Orizzonti - Film di apertura
Salvador e il fratello più piccolo, Fernando, con la figlia del nuovo compagno della madre, sulle tracce del camionista che investì e uccise il padre. Da una sceneggiatura giovanile di Guillermo Arriaga, i suoi due figli esordiscono nel lungo.
Recensione di Upon Open Sky
Titolo originale Lumbrensueño
Regia di Jose Pablo Escamilla
Biennale College Cinema
Lucas è un adolescente messicano appena arrivato in una grigia città industriale. Lì conosce Oscar, che gli farà scoprire come catturare la luce.
Titolo originale Ferrari
Regia di Michael Mann
Con Shailene Woodley, Adam Driver, Penélope Cruz, Sarah Gadon, Patrick Dempsey
Concorso
Giunge finalmente sul grande schermo il tormentatissimo film “italiano” di Michael Mann, il cui progetto risale a più di vent’anni fa. La sceneggiatura, scritta con Troy Kennedy Martin, scomparso nel 2009, è incentrata su un momento particolare della vita di Enzo Ferrari (Adam Driver). Siamo nel 1957: mentre l’azienda del pilota e imprenditore è in crisi, anche il rapporto con la moglie Laura (Penélope Cruz) attraversa una fase delicata per la perdita di un figlio e il riconoscimento di un altro.
Titolo originale Stolen
Regia di Karan Tejpal
Con Abhishek Banerjee, Harish Khanna, Mia Maelzer, Sahidur Rahaman, Shubham
Orizzonti Extra
Parte come dramma sociale sul rapimento e il traffico di neonati, l’esordio di Tejpal, e si trasforma in un action thriller all’ultimo respiro: quello di due fratelli lanciati all’inseguimento di una bimba di cinque mesi del cui kidnapping sono stati fortuiti testimoni.
Titolo originale DogMan
Regia di Luc Besson
Con Caleb Landry Jones, Jojo T. Gibbs, Marisa Berenson, James Payton, Christopher Denham
Concorso
Niente a che vedere con l’omonimo film di Garrone: quella scritta e diretta da Besson è la storia di un ragazzino cresciuto nel trauma, abusato dal padre e salvato, da adulto, dal suo viscerale amore per i cani. Girato, in parte, in uno studio specializzato in realtà virtuale e motion capture, il film promette una grande prova dell’attore statunitense Caleb Landry Jones, specializzato in ruoli sopra le righe (Antiviral, Nitram) e già serio candidato alla Coppa Volpi. In sala dal 28/9/2023.
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