- - - Brevi Passi Scelti - Svolgimento - - -
Non è stato ancora compreso il motivo per cui l'Aplothorax possa essersi estinto, forse vittima dello stravolgimento dell'ambiente. Qualcuno dice per taglio della foresta di Commidendron, anche se il Carabo abitava la zona adiacente, desertica fin dalle origini, una distesa di sterili sabbie, motivo per cui non si vede un nesso tra la fine delle piante e la sua estinzione. Più probabile appare l'ipotesi del prelievo di pietre per l'edilizia, oltre che l'estensione delle piantagioni di caffe (il caffè di Sant'Elena è considerato uno dei più esclusivi e quindi più costosi del mondo: diversi siti web ne tessono le lodi), la costruzione dell'aeroporto o l'introduzione dei ratti come predatori alloctoni i quali tuttavia, già presenti da secoli, non impedirono il massivo rinvenimento [di Aplothorax burchielli; NdR] del 1967. Forse la somma di tutti questi motivi - come nel Lingchi cinese, la raccapricciante "morte dei mille tagli" - logora e uccide col tempo anche la tempra più resistente. O forse l'insetto non s'è estinto, ma segue certi suoi cicli oscuri e imponderabili. Trarre delle conclusioni che non siano l'obiettiva constatazione dei dati di fatto rischia di risultare inappropriato oltre che scientificamente scorretto.
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Sant'Elena ha una rete stradale lunga centotrentotto chilometri - composta da centodiciotto chilometri di strade asfaltate e venti chilometri di sterrate - che non porta da nessuna parte, se non alla fine di questo racconto. L'isola venne scoperta nel 1502 dal navigatore galiziano João de Nova Costello, proveniente dall'India, dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza; alla spedizione si dice avesse partecipato anche Amerigo Vespucci. Quella terra vergine, fino ad allora senza alcuna traccia di Homo sapiens, come doveva essere gran parte del mondo fino a qualche decina di migliaia di anni fa, venne battezzata col nome della santa del calendario di quel giorno, Elena di Costantinopoli. I vertebrati più grandi che la popolavano erano uccelli marini. Poi i primi esploratori portoghesi importarono alberi da frutto, ortaggi e bestiame; fu costruita una cappella e qualche casa per gli ammalati di scorbuto lasciati lì nella speranza che potessero far ritorno con un'altra nave, una volta guariti. Per quasi un secolo la posizione dell'isola venne mantenuta segreta.
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La popolazione attuale è di poco più di quattromila persone, dette Saints, composta da discendenti di espatriati inglesi, creoli, boeri, ex schiavi e da chiunque altro abbia scelto di non ripartire o non abbia potuto fare a meno di restare, un incrocio di culture e etnie trasportate qui dai marosi della storia e mescolate in modo incredibile. Che io sappia non vi sono oggigiorno entomologi collezionisti a Sant'Elena e in pochi tra i residenti conoscono o si prendono cura dell'Aplothorax. In compenso, in occasione delle celebrazioni per l'anniversario della morte di Napoleone, ho visto una curiosa immagine "creola" dell'Imperatore.
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In quale museo di scienze naturali o eremo a picco su scogliere di marmo potrei mettere in salvo le forme dei due Aplothorax burchelli che mi trovo in mano? Come le polite superfici e le scure orbite di una vanitas barocca le elitre del coleottero rimandano riflessa l'immagine del lutto. Nell'arcipelago delle Paracelso il governo della Repubblica Popolare Cinese trasforma intere isole in basi militari, devastando mari pescosi e distruggendo gli equilibri degli ecosistemi, umani e animali. L'umanità si prepara a una possibile Terza Guerra Mondiale. Una sorte simile era già toccata all'isola Diego Garcia, divenuta base logistica americana per i bombardieri nucleari. O alle isole Chagos, ridotte allo stoccaggio di armi di distruzione di massa e guarnigioni di esseri umani come automi pronti a uccidere.
Ripercorro le sorti di Napoleone e dell'Impero britannico rendendomi conto che la sicurezza della pace non è fondata sul potere liberale e democratico ma anch'essa sulla deterrenza militare; che produzione e conflitto si compenetrano; che l'individuo è privo di fondamento, specie se denaro e guerra sono espressioni della medesima sostanza. Il terribile Oberföster - di cui scrisse Jünger nel suo romanzo Sulle Scogliere di Marmo - incombe in un angolo buio del cuore. Ho il presentimento che presto di tutto ciò che sono solito chiamare vita non rimarrà più niente se non una palta di polvere post atomica. Sale l'acedia colore d'inchiostro.
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Vorrei coltivare l'illusione che possa esistere un altrove immaginario dove le specie non si estinguono e tutto si conservi (un modo di ex-sistere, un essere fuori di sé). Invece ho la riconferma, se mai ce ne fosse bisogno, scevro di ogni illusione, che solo la realtà esiste, ed è questa: tra pollice e indice stringo la punta d'uno spillo sul quale è infilzato il cadavere d'una specie forse estinta, l'Aplothorax burchelli.
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Come Guido Ceronetti scrive in Tra Pensieri: "tutto è dispersione, lacerazione, separazione, rotolare di ruota senza carro, e questo ha nome esilio, o anche mondo". Nella fredda notte nient'altro m'è parso essere quella che, dopo Darwin, è stata detta "evoluzione".
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Stava prendendo il bagno come suo solito, da diverse ore era a mollo nella vasca a leggere e dettare memorie, in quella tinozza angusta e imperiale al contempo, dopo essere stato a cavallo, spiato al solito dagli inglesi. Il suo giardiniere gli aveva appena portato una scatoletta di latta con chiusura a scatto con sopra impresso il suo ritratto a smalto. Il pingue Imperatore, preavvertito del contenuto, avrebbe voluto mostrare quelle nere creature al fedele amico Dejean che però in quel momento era lontano da lui come una data nel futuro. Non si poteva certo dire che il corso avesse sensibilità spiccata per le forme della natura, però ne apprezzava di certo il valore, la particolarità. Dentro la latta, nell'oscurità, tibie, femori e tarsi raspavano producendo un inquietante ticchettio.
Napoleone finì di fare toeletta e si fece portare la scatola sul desco di studio, assieme a una lente d'ingrandimento. Esitò a lungo sul da fare, poi con curiosità infantile sollevò un poco il coperchio. Dalle tenebre spuntarono un paio di antenne.
Seguì ancora un rumore di zampe. Spazientito aprì quindi senza esitazione il coperchio. L'improvvisa luce bloccò sul fondo metallico una coppia di grandi insetti neri, simili a quelli che i manuali descrivevano col nome di carabidi.
Allo sguardo austero e divertito dell'Imperatore parvero insetti bizzarri e sì, sarebbe stato bello battezzarli col suo nome... Che se ne studiasse quindi la forma, la genesi, che si desse lustro a questa scoperta nelle accademie, indagando con metodo scientifico, arrogandosi il primato della scoperta! Che tali esemplari venissero quindi al più presto spediti a Parigi tramite quel promettente entomologo e ritrattista, Maurice Rémond, ma in tutta fretta, che altrimenti il primato del battesimo sarebbe andato perduto...
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Attraverso la disciplina tassonomica cerco forse di recensire il mondo, di renderlo comprensibile, racchiuso in coordinate certe, come un'isola. Ma tanto più cerco sicurezza attraverso l'oggettività e il rigore del metodo scientifico, quanto più rimango pietrificato dallo sguardo di Medusa. Dopo l'apocalisse ogni trapassato sistema di relazioni viventi si mostra, agli occhi di chi lo riscopre, sotto forma di collezione di frammenti e cadaveri schedati come reperti.
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Così, ripeto in me come un'eco o una luttuosa litania, l'Aplothorax non esiste più. Ma nel narrare le sue vicende mi sono tramutato in lui, ho attraversato la sua storia, siamo divenuti una relazione. Lui esiste in queste pagine e la scrittura è divenuta il veicolo che moltiplica e propaga il ricordo, oltre la sua forma biologica; in una sorta di ventriloquio lui parla at traverso me nel flusso del racconto e il suo divenire viaggia in un vettore di parole.
Ogni trasmissione d'informazioni è una creazione che continua l'esistenza: diveniamo insieme, su piani sfalsati, nelle metamorfosi, nelle relazioni tra i corpi, oltre le classificazioni, i nomi, le cose.
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E poi: http://www.archiviokubrick.it/opere/progetti/napoleon-libro.html.
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