Spero che Telly Savalas, dovunque egli sia, non se la prenda a male per il titolo che ho dato alla playlist con cui intendo ricordarlo; ma d'altronde è innegabile che la sua totale calvizie è divenuta per lui un vero e proprio "marchio di fabbrica", contribuendo a rendere inconfondibile la sua figura. Di origini greche, Telly Savalas nacque nel 1922 a Garden City, nello stato di New York; suo padre era una ristoratore, e Savalas svolse fin da piccolo i lavori più umili al fine di fornire un supporto economico alla famiglia (egli era il secondogenito di ben sette figli). Durante la Seconda Guerra Mondiale prestò servizio nell'esercito, ma nel 1943 venne congedato in seguito ad un incidente d'auto che lo tenne in ospedale per più di un anno.
Nel dopoguerra si avvicinò al mondo radiofonico e iniziò la sua carriera di caratterista in televisione. Fu proprio per una sua interpretazione sul piccolo schermo che venne notato da Burt Lancaster, con cui interpreterà tre film nel corso della sua carriera, ovvero "Il giardino della violenza", "Joe Bass l'implacabile" e soprattutto"L'uomo di Alcatraz", per il quale ebbe una nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista.
Dopodiché Savalas ebbe la consacrazione definitiva, mettendo la sua notevole presenza scenica a servizio di ruoli da "villain" o comunque da "duro", che caratterizzarono molte delle sue interpretazioni più celebri. Ha frequentato assiduamente il genere bellico, in cui ebbe modo di recitare al fianco di alcuni suoi colleghi non meno "duri", quali ad esempio Clint Eastwood, Lee Marvin e Charles Bronson. Ma fu molto attivo anche nel western e nel poliziesco.
A partire dalla seconda metà degli anni settanta in poi la sua carriera cinematografica ebbe un lento ed inesorabile calo qualitativo, dal momento che le pellicole da lui interpretate si fecero sempre meno interessanti, forse perché le sue scelte di copione furono dettate da esigenze sempre più squisitamente "alimentari".
Ad ogni modo, Savalas venne contemporaneamente rilanciato in televisione interpretando il tenente Theo Kojak, ruolo per il quale è forse ricordato maggiormente dal pubblico. Di seguito inserisco cinque tra i titoli della sua filmografia che più mi hanno colpito, nella speranza che il mio lavoro possa essere stato per tutti voi utile ed interessante.
La prima volta che vidi "Quella sporca dozzina" rimasi sconcertato nel vedere Savalas ricoprire la parte di un esaltato maniaco religioso, poiché si trattava di un ruolo piuttosto atipico per quest'attore. Eppure tale interpretazione dimostra la versatilità di Savalas, che sotto la sapiente direzione di Robert Aldrich ebbe l'opportunità di aggiungere un altro personaggio memorabile alla sua galleria di "cattivi".
Con Robert Mitchum, Gregory Peck, Polly Bergen, Martin Balsam, Jack Kruschen, Telly Savalas
In questa pellicola Savalas era quasi esordiente, e ricopre infatti un ruolo assolutamente secondario e privo di particolari sfumature, cioé quello di un detective privato ingaggiato dal protagonista (Gregory Peck) per tenere d'occhio Max Cady (Robert Mitchum). L'unica particolarità riguardante la presenza di Savalas in "Cape Fear" riguarda il suo aspetto: è una delle poche pellicole in cui appare con i capelli (!).
Dal regista di "Dove osano le aquile", cioè Brian G. Hutton (che dopo queste due pellicole non ha fatto nulla di altrettanto rilevante), un film bellico che coniuga abilmente toni picareschi con la spettacolarità tipica del genere, più qualche strizzatina d'occhio alla "sporca dozzina" di Aldrich. Il risultato è irresistibile, anche grazie ad un terzetto di attori particolarmente indovinato: il granitico Eastwood (qui con due sole espressioni: con il mitra o senza mitra, per parafrasare Sergio Leone), l'esuberante Sutherland e appunto Savalas, in uno dei ruoli piu simpatici e riusciti della sua carriera.
Bistrattato alla sua uscita al cinema, a causa dell'assenza di Connery (che venne sostituito dallo sconosciuto Lazenby, il quale diede comunque una buona interpretazione, anche se, ovviamente, non poteva reggere il confronto con il fascino del precedente interprete), in realtà questo capitolo di 007 è uno dei più riusciti dell'intera saga (se non addirittura il migliore, per ragioni che non tratterò in questa sede per questioni di spazio). Telly Savalas nel ruolo di Blofeld è perfetto, e, tra tutti gli attori che hanno impersonato il capo della SPECTRE, la palma del migliore tocca indubbiamente a lui.
Con Telly Savalas, Robert Culp, James Mason, Aldo Ray
Un carico d'oro nazista sparito durante la guerra e di cui si sono perdute le tracce: uno spunto parecchio invitante che ha ispirato molteplici pellicole d'azione. In questo caso il risultato è sostanzialmente buono, anche se non si raggiungono livelli tali da promuovere la pellicola al rango di "cult".
Se il film si lascia seguire e diverte è per merito dello spirito semiserio che anima la vicenda e soprattutto del cast che sta al gioco con una certa disinvoltura. Vi figurano Savalas, ironico e gigionesco, un invecchiato James Mason, che però non ha perduto un briciolo della sua classe, Robert Culp, che sembra il sosia di Robert Redford, Günter Meisner (da applausi la sua performance nei panni di Hitler) e un redivivo Aldo Ray, qui piuttosto ingrassato e quasi irriconoscibile.
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