“Guns” è un mini-saggio lampo, un instant essay, di un’intelligenza, ponderatezza, buon senso, ragionevolezza e lucidità che meritano gratitudine: Stephen King scrisse questo breve pamphlet suddiviso in sei capitoletti e un epilogo nei giorni e nelle settimane successivi al massacro della Sandy Hook Elementary School, autopubblicandolo attraverso la propria Philtrum Press, e nel 2020 la piccola casa editrice campana Marotta & Cafiero ne acquisì i diritti per l’Italia, lo fece tradurre e nel 2021 lo diede alle stampe.
Stephen King – “Guns” – 2013 – Philtrum Press (edizione italiana a cura della Piazza di Spaccio dei Libri della Scugnizzeria “Marotta & Cafiero” di Scampia e Melito sulla Circumvallazione Esterna di Napoli, traduzione di Ercole Leo, 112 pagg., brossura cucita a filo refe con copertina a quattro ante, 15.00 €)
Nota. Sull'argomento purtroppo in passato ci ho già riempito un paio di playlist, una stilata il giorno dopo il massacro alla Sandy Hook Elementary School di Newtown, Connecticut (fatto ampiamente citato assieme ad altri nel pamphlet kinghiano), nel Dicembre del 2012, "Ah! Ma se quelle maestre e quei maestri avessero avuto dei fucili sotto alle cattedre?!", e l'altra in occasione della distribuzione di "If Anything Happens I Love You", che poi ho traslato a recensione, perciò qui non ripeterò la macabra operazione, limitandomi ad inserire film pertinenti coi brani scelti ed estrapolati dal libercolo dell'autore di "Rage" (che posseggo - con traduzione di Tullio Dobner - in edizione economica Bompiani: essendo fuori commercio perché il romanzo breve giovanile è stato ritirato a livello mondiale dall'autore su e-Bay oggi cercano di venderlo a 50-100 €, mentre per una prima edizione Sonzogno il prezzo sale anche a 700 €, peccato però che il mercato lo faccia la domanda e non l'offerta, miei cari pulciari).
Oggi, in occasione di nient'e nulla, ve lo presento.
Con Michael Sheen, Maria Bello, Alan Tudyk, Moon Bloodgood, Kyle Gallner, Meat Loaf
Ecco come vanno le cose.
[...]
Dieci, l'assassino è identificato in modo corretto e ci tocca vedere una foto tratta dall'annuario scolastico in cui il tipo somiglia praticamente a chiunque. È aperta la caccia a una fotografia in cui somigli al nostro peggior incubo.
[...]
Dodici, interviste a testimoni oculari, la maggior parte dei quali è in lacrime e ha difficoltà a esprimersi (verrà usata l'espressione "rumori di spari"). Un giornalista che guadagna parecchi soldi per porre domande talmente idiote da suonare surreali chiederà: "Come ti sei sentito?"
Inoltre, non credo alla dichiarazione dell'NRA - articolata da Mr. LaPierre ogni volta che si verifica un'altra strage con armi da fuoco in una scuola o in un centro commerciale - che la cosiddetta "cultura della violenza" giochi un ruolo significativo nelle sparatorie a scuola. →
→ Il fatto che questa idea abbia acquisito anche solo un brandello di legittimità prova quello che era già noto a Orwell quando scrisse 1984: se ripeti qualcosa abbastanza spesso, sarà accettato come verità. Lasciatemelo dire in tutta franchezza: l'idea che l'America sia invischiata in una cultura della violenza è una stronzata. L'America è immersa, semmai, nel culto dei Kardashian.
Con C. Thomas Howell, Patrick Swayze, Ben Johnson, Harry Dean Stanton, Charlie Sheen
Il messaggio è chiaro: gli americani mostrano poco interesse verso l'intrattenimento che contiene violenza armata. Negli anni Ottanta, l'industria cinematografica introdusse persino una nuova categoria di rating, PG-13, per proteggere i più piccoli da scene cruente. Il primo film così valutato fu l'originale Alba Rossa, e mi sento di affermare che questo e tutti i successivi shooters PG-13 propugnano una propria forma di pornografia balistica, suggerendo che sparare alla gente equivale a una sana avventura, e rifiutandosi di prendere atto di ciò che succede a una persona che si becca un proiettile in pancia o in testa.
Come vi diranno i miei amici che vanno in giro armati, in realtà la morte per un colpo di pistola è ben diversa. Se volete vedere com'è davvero, andate a recuperare il western di Sam Peckinpah, Il Mucchio Selvaggio. Peckinpah rappresenta le conseguenze realistiche di una sparatoria. Non è un bello spettacolo, per dirla con un eufemismo. Una ferita da pistola di grosso calibro è terrificante. Se pensate che l'ondata di polemiche in reazione all'episodio della Sandy Hook abbia fatto molto rumore, immaginate cosa sarebbe stata se il pubblico fosse stato esposto alle immagini dei corridoi e delle aule inzuppate di sangue, così come li trovarono i primi soccorritori.
L'asserzione secondo cui gli americani amano la violenza e se ne nutrono quotidianamente è una menzogna autoreferenziale promulgata da fondamentalisti religiosi e magnaccia delle armi esperti di propaganda. È creduta da persone che non leggono romanzi, non giocano ai videogiochi, o non vanno spesso al cinema.
Quando penso ai fan repubblicani delle armi da fuoco che si oppongono a qualsiasi forma di controllo delle armi, non importa quanti innocenti muoiano in casi di violenza armata, mi ricordo delle parole che si dice un membro democratico della Camera dei Rappresentanti abbia pronunciato su Gerald Ford: "Se vedesse un bambino affamato per la strada, gli darebbe il suo pranzo senza alcuna esitazione, dopodiché andrebbe a votare contro i sussidi alle mense scolastiche senza rendersi conto della contraddizione."
Gli uomini (sono sempre uomini) che vanno fuori di testa e fanno fuori il maggior numero possibile di innocenti possono essere pazzi, ma di certo non sono stupidi. Non giungono sulla scena del loro massacro armati di calibro .22 con un solo colpo in canna o revolver vecchio stile da sei colpi, del tipo che Jimmy Cagney andava sventolando alla fine di Nemico Pubblico; si presentano alla festa muniti di artiglieria pesante. Alcuni si tirano indietro, ma quando non lo fanno ha luogo una carneficina, il genere di carneficina che dà agli sbirri e ai paramedici incubi per gli anni a venire. Si può solo desiderare che Wayne LaPierre e il suo consiglio di amministrazione dell'NRA vengano trascinati su una di queste scene, obbligati a indossare stivaletti e guanti di gomma per aiutare a lavar via il sangue, le cervella e i brandelli di intestino ancora pieni della poltiglia di cibo semi-digerito, l'ultimo pasto di un passante innocente.
Con Alex Frost, Eric Deulen, John Robinson, Elias McConnell, Jordan Taylor
Dylan Klebold, uno degli assassini della Columbine High School, portava una pistola semiautomatica DC9M della IntraTec, comunemente nota come Tec-9. Con un caricatore ampliato, il Tec-9 può sparare fino a cinquanta colpi senza ricaricare. Harris e Klebold hanno ucciso tredici persone e ne hanno ferite ventuno.
Oltre alla Glock 10 che usò per uccidersi, Adam Lanza aveva un Bushmaster AR-15, un fucile semiautomatico leggero, maneggevole e con un'impugnatura da pistola, che può sparare trenta colpi in meno di un minuto. Nella guerra contro la prima elementare, Lanza esaurì diversi caricatori da trenta colpi.
Per quanto riguarda la Glock: fu strappata dalle sue gelide mani morte.
Le semiautomatiche hanno solo due scopi. Essere portate al poligono di tiro ogni tanto dai proprietari, perché questi possano urlare yeehaw, e arraparsi con le raffiche di proiettili e il vapore bollente che guizza dalla bocca della canna. L'altro scopo - l'unico altro scopo - è uccidere gente.
Non ho ritirato "Ossessione" ["Rage"; NdR] dal commercio perché me lo imponeva la legge; ero protetto dal Primo Emendamento, e la legge non avrebbe potuto impormelo. L'ho ritirato perché a mio avviso poteva ferire qualcuno, e questo ha richiesto che agissi responsabilmente. Le armi d'assalto rimarranno accessibili ai folli finché le influenti forze pro-armi in questo paese si decideranno a dare una svolta alla situazione. Devono accettare questa responsabilità, riconoscendo che responsabilità non è sinonimo di colpevolezza. Devono dire "noi supportiamo queste misure non perché lo imponga la legge, ma perché è la cosa più giusta". →
→ Finché non accadrà, le sparatorie continueranno. Vedremo le scritte ULTIM'ORA, i video sfocati fatti con il cellulare di gente che corre, i parenti in lacrime, i carri funebri per le strade. Vedremo anche, ogni singola volta, quanto è semplice per i più instabili tra noi mettere le mani su efficienti e portatili armi di distruzione di massa. →
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