Si aggiunge un po' di varietà, e di qualità, al "partito unico" sin qui rappresentato da Avatar 2, che dalla sua uscita a oggi ha occupato quasi metà delle sale italiane. Bisogna anche dire che questi sono sostanzialmente i film con i quali viene imbastita la programmazione delle feste, perché quel che si aggiungerà a Capodanno sarà poca cosa. I tre piazzamenti migliori li ottengono la commedia con Aldo, Giovanni e Giacomo (540 schermi), il film di Steven Spielberg The Fabelmans (417) e Le otto montagne (quasi 400). Seguono poi il biopic dedicato a Whitney Houston (300) , il film di animazione Ernest e Celestine - l'avventura delle 7 note (150 circa) e il nuovo film del regista francese Bedos, Masquerade (poco più di 100). Va invece ovviamente molto peggio ai film di due grandi registi, Jerzy Skolimowski e Alexandr Sokurov, a ciascuno dei quali spetta una quindicina di schermi. A questo proposito vi segnaliamo anche due contenuti recenti appena pubblicati sul sito. Il testo con cui Sokurov in prima persona presenta il suo film e l'intervista di Eddie Bertozzi al grande regista polacco.
Sarà molto difficile vedere invece Living, che al momento è presente solo al cinema Anteo a Milano e The Pale Blue Eye (vedi commento sotto).
Folgorato in gioventù - come tanti - da Au hasard Balthazar di Bresson, a 84 anni Jerzy Skolimowski fa rivivere l'epopea di un asinello, rivisitando a modo suo la trama e restituendoci uno sguardo dal grande respiro cinematografico sull'Europa e sulla (dis)umanità. In concorso a Venezia, ha vinto il Premio della giuria.
Dopo essersi presi qualche libertà dal trio, recitando separati in diverse produzioni, Aldo, Giovanni e Giacomo tornano insieme con un film dei loro: ovvero comico, garbato e per tutti. Diretto da Massimo Venier il film si svolge in un set tipico di tante commedie: quello di una festa di nozze, dove ovviamente occorre aspettarsi che le cose non vadano come programmate.
Nicolas Bedos ha già dimostrato di sapere stare da entrambe le parti della macchina da presa, soprattutto con Belle Epoque, garbata commedia del 2019 da lui diretta. Questa volta si alza l'asticella: perché si tratta per la prima volta - per lui - di un giallo ma soprattutto perché il cast è a dir poco ingombrante e tenere testa a tutti quei nomi deve essere stata impresa non da poco. Si va da Marine Vatch (esplosa con Giovane e bella di Ozon) a Isabelle Adjani a Emmanuelle Devos e Laura Morante, mentre sul fronte maschile ci sono il giovane (ma già di lunga carriera) Pierre Niney a François Cluzet e a Charles Bering. La storia si svolge in Costa Azzurra, dove i gialli - Hitchcock insegna - di solito vengono bene.
L'orso Ernest e la topina Celestine partono per l'Ostrogallia, la patria di Ernest, non sapendo che là nel frattempo la musica è stata messa al bando. Dai personaggi nati dalla disegnatrice belga Gabrielle Vincent nasce una nuova storia per il grande schermo, dopo il film del 2012 sceneggiato da Pennac. Una scelta a colpo sicuro per gli spettatori più piccoli.
Con Fabio Mastrangelo, Tim Ettelt, Vakhtang Kuchava, Alexander Sagabashi, Pascal Slivansky
Lavoro sperimentale sulla storia e sulla follia del potere, ma anche sulla poetica del cinema, che trasporta lo spettatore in un limbo dantesco dove vagano Josif Stalin, Benito Mussolini, Adolf Hitler e Winston Churchill tra animazioni digitali e materiali di repertorio.
Gran premio della Giuria a Cannes 2022, il film di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch porta sullo schermo l'altrettanto premiato romanzo di Paolo Cognetti, vincitore dello Strega nel 2017. Il film, che racconta della formazione e poi della lunga amicizia tra Bruno e Pietro, montanaro di nascita il primo e d'adozione il secondo, si giova di una delle migliori coppie attoriali maschili del cinema italiano: Alessandro Borghi e Luca Marinelli, che non hanno più recitato insieme dai tempi di Non essere cattivo.
A 75 anni, a 51 anni dal suo primo film, Steven Spielberg torna a essere sceneggiatore di un suo film: non accadeva dai tempi di AI (2001) e prima era accaduto solo con Incontri ravvicinati del terzo tipo. Un motivo c'è: nessun altro avrebbe potuto scrivere la sceneggiatura di questo film visto che racconta della sua stessa infanzia e adolescenza, soprattutto nel periodo in cui visse a Phoenix, in Arizona. Ovvero nel periodo in cui conobbe per la prima volta il cinema e iniziò - con il supporto attivo dei genitori - a inventare il suo futuro da regista.
Un nuovo biopic si aggiunge ai molti usciti negli ultimi anni su varie star del pop e del rock. Questa volta è il momento di Whitney Houston, la cantante morta tragicamente nel 2012, a soli 49 anni. Interpretato dalla britannica Naomi Ackie e diretto da Kasi Lemmons, il film racconta luci e ombre di una carriera stellare ma tormentata da dipendenze e problemi di vario genere.
Il remake di Vivere, il capolavoro di Kurosawa del 1952 è a sorpresa questo film di Oliver Hermanus che recruta Bill Nighy per calarlo nella Londra del 1952 dove ripercorrerà, adattandolo, il destino di Watanabe, personaggio del film originario.
Mettiamo subito le mani avanti: il thriller di Scott Cooper con un grande cast capitanato da Christian Bale è prodotto da Netflix e sarà sulla piattaforma a partire dal 6 gennaio. Netflix dice che sarà anche in alcune sale selezionate dal 23 dicembre e noi riportiamo l'informazione, ma sapere quali e quante al momento non è dato e viene un po' da dubitare. Prendete questa uscita come una possibilità remota.
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