Ma sarà proprio giusto che i "normal users" debbano fruire solo di questa mia vetrina con ridotta visibilità?
Mediamente, a me sembra che i loro contributi siano di livello abbastanza elevato anche se non tali da portare, almeno per ora, all'onore di una nomina a Top User.
Insieme ai 17 del primo gruppo (minimo 70 seguaci), con questi 52 che ho sinora rintracciato (almeno 30 seguaci) diventano 69 gli utenti che ho chiamato "normal users". Ne salteranno fuori altri, che aggiungerò naturalmente, ma non credo tanti.
C'è chi conosce Film Tv limitatamente perchè utilizza essenzialmente l'opzione "TOP USER". Qualcuno, in dibattiti del passato, non era molto d'accordo.
Io propongo invece ai due BOSS - se e quando mi leggeranno - di valutare la possibilità di ampliare quella ben più prestigiosa VETRINA, facendola diventare "TOP USERS e normal users": in sostanza estendendola da 115 utenti "più in vista" a meno di 200.
Senza necessariamente variare altro, intendo dire non considerando anche i secondi "critici per conto di Film Tv", con quel che ne segue.
Ancora "pubblico" ma che merita forse una maggior visibilità. E una qualche gratificazione.
Questa playlist non l'ho volutamente aperta ai commenti perché ne seguiranno altre quattro e l'ultima (prima domenica del 2023) invece li consentirà. Spero che le recensioni che ho scelto e sceglierò vengano lette da molti e che questo serva a formarsi un'idea abbastanza meditata circa la mia proposta.
... Mia è un'aspirante attrice che, tra un provino e l'altro, serve caffè alle star del cinema. Sebastian è un musicista jazz che si guadagna da vivere suonando nei piano bar in cui nessuno si interessa a ciò che propone. I due si incontreranno e si scontreranno, forse si ameranno e forse si odieranno nella terra delle stelle cadute e delle emozioni perdute. Chazelle prende le quattro stagioni di Vivaldi e le trasforma in un inno alla vita, all'amore, al cinema, alla musica, a tutto ciò che è rimasto in questo mondo per cui vale la pena lottare e andare avanti. Sempre. ...
... Diretto da Steven Spielberg da una sceneggiatura di Tony Kushner, West Side Story racconta la classica storia di feroci rivalità e giovani amori sullo sfondo della New York del 1957 già al centro di un musical cult di Broadway prima e del cinema dopo. ... "Non è stato facile prendere un capolavoro e rifarlo con sensibilità e sguardo diversi senza comprometterne l'essenza originaria. Sono però convinto che le grandi storie dovrebbero essere raccontate più e più volte, in parte anche per dare spazio a nuove prospettive e nuove problematiche... "
... L'inizio è subito chiarificatorio; il buon Miike ripropone la sua amatissima opening in medias res e tramite un montaggio ellittico viene immediatamente mostrato il nostro protagonista Leo, prima allenarsi poi impegnato nel bel mezzo di un incontro di box e nel momento iconico di un possibile gancio decisivo uno stacco di montaggio brusco ci trasporta di prepotenza in un vicoluzzo di Kabukich? laddove un uomo viene decapitato: il killer rimane fuori campo ma la testa del malcapitato è in bella vista con il regista pronto a richiamare alcune sue vecchie perle (da Fudoh: The New Generation a Deadly Outlaw: Rekka). Stupiti?. Miike è un uomo onesto e vi sta avvertendo che vedrete di tutto quindi allacciatevi le cinture. ...
... Dopo l'incipit gelido e "crudelmente" distaccato, la brutale visita medica a cui viene sottoposta una donna per accertare se le sue caratteristiche somatiche corrispondano a quelle della razza semitica, la narrazione si concentra sul personaggio di Robert Klein e sul sottile, inesorabile disgregamento della sua identità sociale e psicologica. Ancora una volta il tema portante è quello della soppraffazione, del conflitto tra "vittima" e "carnefice", che viene storicizzato da Losey sullo sfondo di una Parigi livida e cupa (nella dominante cromatica della bellissima fotografia di Gerry Fisher), percorsa da lugubri divise nere. ...
Al culmine della Prima guerra mondiale, due giovani soldati britannici, Schofield (George MacKay) e Blake (Dean-Charles Chapman) ricevono una missione apparentemente impossibile. In una corsa contro il tempo, devono attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio che arresterà un attacco mortale contro centinaia di soldati, tra cui il fratello di Blake. ... Un film che ha come punto debole un non approfondimento nei contenuti più profondi, che sì sono presenti ma o “banali” o “già visti". Ciò non di meno questi sono comunque efficaci all’interno di una messa in scena che compensa quasi tutto per il livello tecnico e lo spettacolo visivo. Un film che è in grado di emozionare e che in più frangenti riesce a togliere il fiato.
Il medio oriente che ci viene presentato senza filtri (non viene mai specificato il posto esatto ma dalle bandiere pare proprio di essere in Iran) sembra far parte di un universo parallelo dove la violenza, la paura e le umiliazioni sono costanti e dove le vite umane contano veramente poco. Il punto focale del film è però qualcosa di ancora più disturbante, che mischia completamente le carte distruggendo qualsiasi certezza. Fin dove può arrivare l'amore di una madre? Fino a che punto questo amore può sovrastare l'orrore dal quale è nato? “A volte è meglio non sapere tutto” .
... diretto da Joel Schumacher ... unisce perfettamente tre generi in uno: il dramma (che fa da sfondo a tutto il film), il thriller e diverse scene grottesche, queste ultime che permettono di staccare un po' ... tutta la vicenda si svolge in un arco temporale di qualche ora, in una calda e afosa giornata, nella quale un uomo (William Foster, interpretato da Michael Douglas) che ha perso il lavoro, che ha un matrimonio fallito alle spalle, con una figlia che non può vedere in quanto William non può avvicinarsi a lei e alla ex moglie, che è stato costretto a tornare a vivere da sua madre... perde la testa, dando vita, appunto, ad una giornata di pura follia.
Un’allegoria irriverente sulla società del benessere, creata dal boom economico degli anni ’60, portata in scena da Marco Ferreri. I quattro protagonisti, interpretati da quattro grandissimi attori, ne sono l’esempio lampante: essi sono rispettivamente: cuoco con un’attività avviata e fiorente, produttore televisivo, pilota d’aerei maniaco sessuale, magistrato con una “tata” possessiva. Di tutto questo non ne possono più, vogliono nascondersi dal mondo rifugiandosi in una villa nei dintorni di Parigi per un “seminario gastronomico”. ... Probabilmente uno dei migliori film del regista in cui tutti i temi a lui più cari si intersecano in maniera congeniale dando vita ad un indiscusso cult...
Jean-Luc Godard. Anna Karina. Coppia nella vita, coppia sullo schermo. Vivre sa Vie in fondo è un tentativo di ritrarre la donna amata con quel pennello (o quella penna...la Camera Stylo di Astruc!) che è la macchina da presa, grazie ad un'arte (quella cinematografica) che sa andare oltre le parole, che sa "pensare" grazie alla fusione del verbo e dell'immagine, della finzione e della realtà, dell'uomo e della macchina. ... la Nouvelle Vague oscilla tra il passato ed il presente, tra la critica di certe immagini e di certe convenzioni e la costruzione di altre immagini, più vere però, perchè autoconsapevoli della loro natura fittizia. Ed allora il cinema sì, può aiutare ed avere un valore ed una vicinanza con la realtà e con la vita, anzi, deve farlo: per Godard è una questione morale. ...
... Film del 1973, scritto e diretto da Franco Brusati, è meritatamente il vincitore di una dozzina di premi, tra cui il David europeo. Opera incentrata su uno dei problemi più noti e preoccupanti del momento, quello dell'immigrazione dai Paesi del Sud (che allora erano l’Italia, la Spagna, la Grecia) verso i Paesi del Nord Europa, affrontata in maniera, a tratti patetica a volte grottesca, con il tema dell’abbandono dei luoghi e della cultura natii, ma anche fortemente incentrato sulla ipocrisia dei Paesi ospitanti. ...
... Pellicola che trasuda '80's da tutti i pori anche in qualche Canzone (Bananarama in primis ...) e certa Musica con Sintetizzatori assai per me mooolto più che interessante visto quello che ascoltavo/ascolto anche tutt'ora e così sento già delle cose positive che mi attraggono ancora di più in questa visione che non delude lo Spettatore. ... Infatti si trova molto (da quello che posso ricordare di quegl'anni ...) tutto un discorso di investigazioni, buchi nell'acqua (o presunti tali ...) e altro ancora quindi sempre appassionante e godibile. ... Alla fine,sono rimasto veramente sorpreso della bellezza di questa Storia che tiene lo Spettatore incollato fino alla fine e ... quando sembra finita lì,continua per altri 15' e si capisce tutto molto bene e chi è il Colpevole!
Recensione di oltre 40 righe, notatelo per favore! L'ho già detto, è il sondaggione che fa bene, nel tuo caso mi sembra l'inizio di una tua "seconda vita", dopo una prima dedicata alla quantità con oltre 8.500 recensioni, tesa alla QUALITÀ. Anche perchè... non deve stupire un voto così alto - 4 stelle e mezza - visto che scapigliato la pensa proprio come te! Complimenti, continua così... Franco
... film di parole, tante, ma anche di sguardi che parlano, che ci colpiscono ed emozionano, come lo sguardo finale nella mdp di una grande Claudia Cardinale, in quello sguardo c’è il dolore, la malinconia, un senso di delusione, di una speranza tradita, in quello sguardo c’è tutto il mondo interiore e l’anima di Aida donna abituata a lottare sul duro palcoscenico della vita, ma che dimostra tutte le sue fragilità ed insicurezze. ...Jacques Perrin è il bravissimo Lorenzo, timido ed innamorato ... Valerio Zurlini fa un cinema altamente poetico e sublime, i suoi personaggi sono tutti umani e reali, tutti noi ci identifichiamo in loro...
... Il senso del film è proprio questo: la difficoltà di "fare" giustizia in base ai codici...e pertanto il ricorso all'etica da parte degli uomini di legge, i quali, da pensionati, non sono tenuti ad attenersi alle prove ed interpretano i codici per come "sentono" sia avvenuto il delitto... ... Il film è condotto con leggerezza e l'interpretazione di Albertone ...ben si adatta alla situazione...facendo da infimo contraltare alle dotte argomentazioni degli uomini di legge che traducono i mezzucci e gli espedienti del parvenu in forbite elucubrazioni giuridiche... Il tutto ingentilito dalla presenza di una bellissima Janet Agren, che apparendo all'inizio del film..nuda di spalle..in tutta la propria opulenza...costituisce l'irresistibile richiamo che convince Albertone ad accettare l'invito a cena...ed il giudizio.
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