Bambini, al cinema! Chissà se un titolo come Strange World, il nuovo film d'animazione di Disney che esce in più di 500 sale questa settimana (piazzandosi così in testa alla classifica dei meglio distribuiti) instillerà nei piccoli spettatori che magari andranno per le loro prima volta al cinema, l'amore per la sala. È una domanda legittima: quanti di noi hanno cominciato la loro adorazione per il cinema da piccoli con un film dedicato ai bambini? Quanto in passato le storie Disney sono state fonte di ispirazione, stupore e - perché no - motore di formazione? Certo che allora non esisteva alternativa, mentre oggi ormai molti titoli - a maggior ragione quelli della Disney - fanno una loro capatina e poi finiscono su una piattaforma streaming, dove è più probabile che vengano visti da una larga parte dai piccoli spettatori. Si parla tanto delle nuovo abitudini degli spettatori, ma non si pensa a quello che si sta seminando nei futuri spettatori. Riflessioni (vagamente meste) a parte, finalmente non ci si può lamentare per la quantità e la qualità dei titoli. Il secondo meglio distribuito ad esempio è Bones and All, il titolo di Guadagnino, che ha avuto due bei premi a Venezia. Ma sarà lì, con quasi 500 sale, perché è un film di Guadagnino? Per i premi? Perché c'è Chalamet? O perché è - a modo suo - un horror, per di più con due protagonisti giovani? Forse per un mix di queste cose, ma se dovessimo scommettere l'ultima motivazione potrebbe essere la più pesante. Vedremo la ricezione: sarà molto interessante conoscere il gradimento del pubblico nel primo weekend. Intanto ieri, al suo primo giorno di programmazione, era in testa: non con una grande cifra (109mila euro) ma c'era, e sopra a Black Panther. È già qualcosa.
Tra i titoli in questa lista ci sono altri titoli che sono stati premiati ai grandi festival: c'è Tori e Lokita, dei Dardenne, premiato a Cannes e Una mamma contro George W. Bush, che invece ha raccolto statuette a Berlino. Però il primo avrà 32 sale e il secondo... una sola, al momento. E anche un titolo sulla carta importante, come per esempio Knives Out 2, avrà uscite ridotte perché presto sarà poi su Netflix. Molti altri film che vedete listati sono pressoché invisibili: se leggete le presentazioni scoprirete subito da soli quali sono.
Gli unici - oltre a quelli citati - ad avere una distribuzione dignitosa - sono l'horror Gli occhi del diavolo (294, tante) e Poker Face (186, tante e probabilmente immeritate).
Forse arriva un po' fuori tempo massimo il lavoro del fotografo Fabrizio Ferri sulla defunta e compianta Elisabetta II. Ma ha dalla sua almeno un taglio originale: quello di raccontarne la vita attraverso i maestosi (è il caso di dirlo) ritratti fotografici che l'hanno immortalata nel corso del suo lunghissimo regno.
Se i critici di FilmTv fossero stati la giuria di Venezia 79, il Leone d'oro sarebbe andato a questo ultimo lavoro di Guadagnino. Ma non lo erano e il film ha vinto "solo" quello d'argento per la regia (oltre al premio Mastroianni per la miglior interprete emergente a Taylor Russell). Il Badland del regista italiano è un road movie nell'America degli anni '80 attraversato da un'atipica vena horror (che non riesce tuttavia a farne un horror) e i due protagonisti non sono assassini nati ma portatori - se non sani almeno romantici e in cerca di una guarigione - di un male sociale.
Poi ci sono anche storie così. Nella realtà, non al cinema. Storie incredibili, assurde fino all'inverosimile, ma vere. Come è vera la storia di Rabyie Kurnaz che - in assenza di un'azione legale da parte di Germania e Turchia - dovette schierarsi da sola per dire all'America di Bush quel che tutti sapevano: che no, suo figlio non era un terrorista e a Guantanamo non ci doveva stare. Non c'è da stupirsi se qualcuno per raccontarle ci fa su una commedia: si ride per non piangere. Anche il film di Andreas Dresen si è portato a casa due premi in un festival importante, la Berlinale: miglior sceneggiatura e miglior attrice.
Uscita "theatrical" per il seguito di Cena con delitto, che vede di nuovo alla regia Rian Johnson e Daniel Craig a dirigere le danze (mentre cambiano gli altri membri del cast). Si ripete anche la struttura tipica del whodunit (il giallo alla Christie, dove lo spettatore deve scoprire il responsabile del delitto), anche se cambia lo scenario: questa volta siamo in Grecia. Il film esce però in un numero non ampio di sale: sarà tra le strenne natalizie di Netflix, dove apparirà il 23 dicembre.
La promessa del titolo è mantenuta: il mondo del nuovo titolo Disney per bambini è coloratissimo, strano, quasi psichedelico e... pericoloso. È qui che si svolge l'avventura della famiglia Clade - nonno, padre e figlio, con l'esplorazione nel sangue - alle prese con la missione per eccellenza: salvare il mondo.
Nel Delta del Po, a Goro, la vita di quattro ragazzi all'ultimo anno di scuola: l'ingresso nel mondo del lavoro potrebbe essere a un passo e il lavoro è quello di tutta la comunità, ovvero la raccolta delle vongole. In questa comunità chiusa e lagunare il documentario di Gottardo e Sironi segue parole e pensieri dei ragazzi, che cercano il loro futuro nonostante tutto sembri indicare loro che i giochi sono già fatti.
Produzione ricca per Daniel Stamm, regista tedesco ora adottato da Hollywood che ha firmato già diversi horror per il cinema (L'ultimo esorcismo, 13 peccati) e per la tv. Tutto ruota di nuovo intorno al tema delle possessioni e, ovviamente, degli esorcismi, solo che questa volta la battaglia con il demonio viene condotta da una suora, interpretata da Jacqueline Byers.
Terza regia per Cinzia Bomoll, anche scrittrice e sceneggiatrice, a più di dieci anni dalla precedente. Questa volta si tratta di un'opera drammatica: un coming of age con risvolti quasi da thriller, con la provincia emiliana sullo sfondo.
Russell Crowe torna a dirigere per la seconda volta (dopo Water Diviner, del 2014) e lo fa in un thriller dove è lui stesso protagonista nei panni di un miliardario giocatore di poker che si ritrova in una storia molto complicata e organizza una partita di poker con i suoi vecchi amici che ha però lo scopo di costringerli a mettere sul tavolo non le carte che hanno in mano ma quelle che tengono nascoste da anni. Il tutto prende un'ulteriore svolta quando nella casa irrompono dei criminali.
Con Ninni Bruschetta, Giovanni Calcagno, Selene Caramazza, Maziar Firouzi, Luigi Lo Cascio
In streaming su Rai Play
È drammaticamente ispirata dalla cronaca la vicenda narrata nel film di Vincenzo Pirrotta: ne parlavano i giornali tempo addietro. Si tratta della pratica di produrre (o meglio far produrre) su di sé lesioni di varie entità per riscuotere poi rimborsi dalle assicurazioni. Co-sceneggiato da Ficarra e Picone (in questo caso ben lontani dal loro taglio tipicamente comico) il film è ambientato a Palermo e ci mostra un’umanità dove ormai il valore - o la necessità - del denaro supera persino l’istinto di sopravvivenza e il dolore.
Indagatori discreti del malessere sociale, quasi dei reporter della società francese (ed europea tutta) i fratelli Dardenne aggiungono un altro capitolo alle loro tante storie di quella che una volta era la working class e che ora è la parte più derelitta della società. L'obiettivo è su una coppia di fratelli per scelta, una ragazzina e bambino che in realtà fratelli non sono, ma lo sono di fatto dopo essere arrivati dal Benin su un barcone. A loro - per questo film - il premio speciale dell'edizione numero 75 del Festival di Cannes, quasi un tributo alla carriera.
L’estate del piccolo Nour e di come incontrò la sua voce e il canto. Il potere e la seduzione della musica, per una volta senza le inutili retoriche di cui spesso si circonda, diventano il tema centrale del plot di questo film del regista francese Yohan Manca. Ma dietro c’è anche altro.
Regia di Francesco De Fraia, Domenico Manfredi, Raffaele Ferrante (II)
Con Francesco De Fraia, Domenico Manfredi, Raffaele Ferrante (II), Artemisia Levita
Commedia indipendente italiana diretta e recitata dal trio composto da De Fraia, Manfredi e Ferrante, alle prese con il fantasma di una bambina in quello che doveva essere un weekend di sciallo in una lussuosa villa antica.
In via Argine 310 a Napoli c'è la sede italiana della Whirlpool, la multinazionale di elettrodomestici che nel 2021 ha avviato la procedura di licenziamento per i lavoratori dopo un lungo braccio di ferro con il governo che si trascina ormai da anni. L'attore Alessandro Siani si presenta per raccogliere le voci dei lavoratori che vivono da anni in uno stato di precarietà e che lottano per la loro causa.
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