Il cinema carcerario è un genere che non conosce epoca, trasversale a tutti i periodi storici e a tutti i grandi generi classici della storia del cinema. Di tutte le classifiche che si possono stilare a tema cinematografico, questa è sicuramente quella più aperta, soggetta maggiormentie a cambiamenti e a nuovi inserimenti, anche se non mancano delle pietre miliari, inamovibili.
Con Michel Constantin, Jean Kennedy, Philippe Leroy, Raymond Meunier
Jacques Becker realizza il suo miglior film, il capostipite del genere e saluta questo mondo. Il Buco potrebbe essere quasi considerato fuori classifica per la sua superiorità netta nei confronti delle pellicole concorrenti e il tempo, come succede alle cose più preziose, non lo invecchia, ma lo migliora.
Con Liam Cunningham, Michael Fassbender, Helena Bereen, Nadia Cameron-Blakey, Larry Cowan
Stilisticamente il miglior film carcerario di sempre. Steve McQuenn ci regala immagini superbe. Nessuno come lui, ha mai girato così bene in una prigione.
Un esempio della trasversalità di questo genere. "La grande fuga" può essere considerato a tutti gli effetti anche un film di guerra, fatto sta che forse appartiene più a quello carcerario che a quello bellico in senso stretto.
Ecco perchè quella del filone carcerario è una lista sempre aperta. Nel secondo decennio di questo secolo, ce lo ha dimostrato Jacques Audiard che ha saputo aggiungere molto a questo genere con un thriller violentissimo e dalla solidità granitica.
Con Burt Lancaster, Hume Cronyn, Charles Bickford, Yvonne De Carlo
In streaming su Plex
Dove c'è Burt Lancaster spesso c'è un capolavoro. Dove c'è Jules Dassin c'è sicuramente una regia avvincente. Da riscoprire, da rivalutare, da rivedere...da riconsiderare per tutti coloro che lo hanno dimenticato nelle proprie playlist.
Un film del '68 che ci appare come un inno alla libertà e un omaggio alla ribellione. Una fotografia atipica per un dramma carcerario, fatta di luce e di spazi aperti, una fotografia anche dell'America.
La pellicola jolly di questa classifica. A cavallo tra dramma e guerra, una pellicola di denuncia contro il trattamento dei prigionieri. Una prigione dove un elemento inanimato (la collina) diventa protagonista quanto gli esseri umani che sono costretti a superarla.
Solo in parte carcerario, ma un film talmente incisivo quando si svolge dietro le sbarre, che non si può non considerare in questa classifica. Una delle più grandi trasformazioni umane di un personaggio girate in una prigione.
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