Quando compiliamo questa lista aspettiamo sempre la mattina del giovedì per valutare l'effettiva distribuzione dei titoli nelle sale, verificando le scelte di distributori ed esercenti che riflettono ovviamente le aspettative degli stessi relativi all'interesse (e di conseguenza agli incassi) dei nuovi titoli. Questa settimana però i numeri sono falsati: saranno più attendibili nei prossimi giorni. Perché oggi a Roma inizia la Festa del cinema e pertanto Il colibrì, il film di Archibugi con Favino e Smutniak, non uscirà ufficialmente oggi (nonostante sia programmato già in alcune città) ma domani, visto che è il titolo prescelto per l'apertura: da domani il film sarà presente il circa 450 sale, un numero considerevole, ottenuto in forza della popolarità del romanzo di Veronesi da cui è tratto e dei suoi interpreti. Stesso destino per Il ragazzo e la tigre, di Brando Quilici, che oggi di sale ne ha una manciata ma che da domani ne avrà quasi 400. Supereranno così entrambi il numero di sale riservate a Halloween Ends - 340 circa. E probabilmente il numero spropositato di sale in cui oggi è programmato il documentario Stavamo bene insieme - quasi 200 - scenderà drasticamente per fare spazio a questi due titoli.
Non c'è da aspettarsi invece che si modifichino i numeri che interessano alcuni titoli di qualità: Le buone stelle, di Kore-eda, sarà proiettato su un centinaio di schermi; Amanda, dell'esordiente Carline cavalli, su una sessantina, e la commedia norvegese Ninjababy si potrà vedere giusto in una ventina di cinema.
Francesco "Citto" Maselli è stato ed è tante cose, dentro e fuori dal cinema: prima sceneggiatore e fotografo, poi regista. Ma anche partigiano, giovanissimo, e poi per tutta la vita militante e intellettuale organico al Pci prima e alla sinistra poi. È soprattutto questo stretto legame tra passione e azione politica da un lato e cinema dall'altro che intesse la biografia per immagini "scritta" da Daniele Ceccarini che rende onore - in vita - a un regista italiano che merita uno sguardo più ravvicinato.
Amanda - la giovane protagonista è una che parla chiaro. Il che vuol dire anche che Carolina Cavalli, la giovane regista qui al suo primo lungometraggio, è una che scrive chiaro. Il film, ci scommettiamo, passa il test di Bechdel: presentato alla sezione Orizzonti Extra a Venezia 79 ci consegna un personaggio femminile che ha la determinazione e la lingua del Moretti degli esordi, anche se le sue invettive riguardano l'ambiente familiare e non quello sociale/politico.
Letteralmente "Halloween finisce". E siccome è chiaro che la festa ci sarà anche l'anno prossimo, è altrettanto chiaro che la fine non è altro che quella del franchise, avviato dal primo Halloween di Carpenter nel lontano 1979. Fìnirà davvero? Ci credete? Con i franchise non si è mai al sicuro. Di sicuro finirà questo Halloween, che è il sequel della ripresa degli eventi che interessano Laurie e Michael Myers, iniziata con il film del 2018 e ora in procinto di concludersi. Se non siamo davvero sicuri quindi di dire addio a tutto questo immaginario, siamo almeno sicuri di salutare Laurie e la sua protagonista, Jamie Lee Curtis.
La seconda vita dei romanzi di Sandro Veronesi è al cinema: per uno che è fratello di un regista e che ha fondato con Procacci la Fandango libri è cosa quasi naturale. E così - dopo La forza del passato e Caos Calmo - ora anche Il colibrì trova la sua traduzione su grande schermo. Ci pensa Francesca Archibugi che mette al lavoro una coppia attoriale di tutto rispetto - Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak (attorniati da altri validi elementi) - per dare corpo e vita alla storia di un uomo e di una coppia che, sulla carta, ha convinto moltissimi lettori.
Brando Quilici, figlio di cotanto padre, è più famoso negli USA che in Italia: là infattiha lavorato per molti rete televisive, come National Georgraphic, dirigendo programmi. Il suo nome è però arrivato anche da noi grazie al suo precedente film, Il mio amico Nanuk. Ora torna sugli schermi con questo secondo film di fiction che è un po' una fotocopia del precedente, almeno per quanto riguarda il plot: là dove la storia era tra un ragazzo canadese e un cucciolo di orso polare da salvare, qui è tra un ragazzo indiano, scappato da un orfanotrofio, e un cucciolo di tigre.
Il romanzo di formazione innestato su una trama gialla, con un finale processuale. Il tutto in un'ambientazione speciale: le paludi del North Carolina in un periodo compreso tra gli anni '50 e i '70. È la trasposizione del libro omonimo di Delia Owens, molto letto e amato negli USA (da noi lo pubblica Solferino - RCS): la storia di una ragazza che cresce da sola nelle paludi e a causa di ciò viene vissuta come un corpo estraneo dalla comunità locale, fino a quando un crimine le viene addossato.
Il film del giapponese Kore-eda girato in Corea del Sud, che a Cannes ha vinto il premio della giuria ecumenica ed ha fruttato a Kang-ho Song il premio al miglior interprete maschile, muta ambientazione geografica ma non sposta il baricentro dei suoi interessi - la famiglia (anche non quella biologica), il legame verso i bambini - anzi, li ribadisce in questa storia centrata sui bambini abbandonati nei primi giorni di vita. E come ha detto Roberto Manassero è "un road movie dall’animo gentile, a partire da un reato che mette in crisi le abituali coordinate con cui giudichiamo le persone.".
"Io non ho nessun desiderio di maternità". Peccato però che sei incinta di sei mesi, e non te ne sei nemmeno accorta. E ora? È il dilemma che si pone alla protagonista di questa commedia norvegese che affronta con garbo il dramma di una giovane donna che - senza l'opzione dell'aborto causa limiti di tempo superati - si deve confrontare con la gravidanza indesiderata, con l'ipotesi di dare il nascituro in adozione e con il suo immaginario che genera mostri: anzi uno solo, Ninjababy.
Con Massimo Ambrosini, Gennaro Gattuso, Filippo Inzaghi, Paolo Maldini, Alessandro Nesta
Un po' per la ricorrenza dei 40 anni da Spagna 1982, un po' per altri motivi (e forse anche per l'assenza - per la seconda volta - della nostra nazionale dai Mondiali, si stanno moltiplicando in quest'anno i documentari sul calcio. Questo però invece che con un campione o con vicende della maglia azzurra, ci offre ben sei giocatori del Milan dei primi anni 2000, sotto al guida di Ancelotti: Massimo Ambrosini, Gennaro Gattuso, Filippo Inzaghi, Paolo Maldini, Alessandro Nesta e Andrea Pirlo. Riuniti a ricordare i fasti di quegli anni e di quella squadra.
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