È ovviamente Minions 2 il film della settimana: non una riapertura vera e propria (molti sono ancora in vacanza e se torneranno nel weekend sarà forse troppo tardi) ma sicuramente un apripista con molti numeri dalla sua parte: di certo il numero di sale, che arriva vicino alle novecento. Tantissime per il sequel di uno spin-off: solo pochi anni fa questi numeri erano riservati a film verso i quali le attese erano altissime. È anche questo il segno di un cambiamento che - speriamo - regredisca: una maggior diversificazione sarebbe indice di una normalizzazione degli incassi, con più titoli disponibili e una maggior distribuzione del pubblico, mentre questo accentramento dell'offerta verso un solo titolo che si spera faccia guadagni è decisamente frutto di una distorsione indotta dalla pandemia e da tutta la serie di eventi che ne sono seguiti.
Buona anche la distribuzione del Pataffio, che vanta quasi 230 sale, mentre il titolo fanalino di coda, Fabian, al momento è disponibile in sole cinque sale.
Siamo dalle parti dell'armata Bracaleone - capolavoro di Monicelli - almeno per ambientazione (il medioevo tormentato da carestie e pestilenze) e sgangheratezza dei personaggi. A ribadire un certo legame la presenza di Gassmann figlio, laddove spiccava Gassmann padre. Insieme a lui - a dar vita alla trasposizione del romanzo scritto da Malerba nel 1978 - troviamo altri valorosi prodi del cinema nostrano: Valerio Mastandrea, Lino Musella, Giorgio Tirabassi, tra gli altri.
Tornano i piccoli e cattivi esserini gialli nati nella saga di Cattivissimo Me e che si sono rivelati sufficientemente graditi e popolari da meritare uno spin-off tutto per loro, di cui questo è il secondo episodio, dopo Minions del 2015. Le vicende seguono il personaggio di Gru, qui ancora adolescente, che deve dar prova della sua cattiveria, incontrando non pochi ostacoli.
Titolo originale Fabian oder Der Gang vor die Hunde
Regia di Dominik Graf
Con Tom Schilling, Albrecht Schuch, Saskia Rosendahl, Meret Becker, Michael Wittenborn
Adattamento dell'omonimo romanzo del 1931 di Erich Kästner, con uno stile visivo tra il contemporaneo e l'estetica anni '30 e l'aggiunta di filmati d'archivio dei tempi della Repubblica di Weimar, il film di Dominik Graf ci porta nella Berlino del 1931, tormentata dai fantasmi della Prima guerra mondiale, dalla recessione e dall'ascesa del nazionalsocialismo, seguendo la storia di Jakob, giovane professionista, e Cornelia, aspirante attrice.
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