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Re Sole, Giovanni II principe del Liechtenstein, Re Bhumibol di Thailandia e ora lei, l'unica donna, l'unica Regina. Arrivare a 70 anni di regno non è da tutti: ce l'hanno fatta solo loro. Con la differenza (e l'augurio) che Elisabetta andrà avanti e festeggerà i 75. insieme a Keith Richards, ovviamente. A giugno in Inghilterra ci sarà un lungo weekend festivo in suo onore, a noi invece tocca solo questo documentario: uno dei tanti lavori cinematografici - di fiction e non - dedicati a celebrare questa inossidbaile donna. 

L'angosciante memoria dell'incidente di Tham Luang - quando 12 ragazzini thailandesi e il loro allenatore, in visita alle celebri grotte. rimasero intrappolati - non si è certo cancellata. Sono in fondo passati solo 4 anni. In attesa del film diretto da Ron Howard che vedrà presto la luce, intanto eccovi un documentario che offre un punto di vista inedito come le immagini qui mostrate: quello dei soccorritori che si addentrarono per salvare il gruppetto, affrontando l'acqua, il buio e mille altre difficoltà. 

È il Badile, con la B maiuscola: ovvero il pizzo Badile che fu scalato per la prima volta in solitaria da Hermann Buhl, alpinista estremo austriaco, nel 1952, per di più arrivando sin lì in bicicletta da Innsbruck (240 km). 

Lo celebrano ora Maurizio Panseri e Marco Cardullo - il primo anche regista insieme ad Alberto Valtellina - che ne ripercorrono l'itinerario, incontrando lungo la strada molti appassionati del luogo e dell'alpinismo che si trasformano in altrettante voci a costruire un racconto collettivo. 

Ovviamente se non siete appassionati di anime e di cultura giapponese questa uscita per il circuito Nexo  Digital non susciterà in voi troppa attenzione. Però per i fan del genere ci sarà invece entusiasmo perché l'adattamento del romanzo della scrittrice Nishi Kanako - le cui opere sono spesso servite da ispirazione per film (non necessariamente animati) - è diretto da Ayumi Watanabe, regista di serie tv animate e di molti lungometraggi di Doraemon, mentre l'animazione è curata da Studio 4°C.

Bellocchio torna a parlare di Moro, delle BR e degli anni di piombo -dopo aver già affrontato quel periodo storico in Buongiorno, notte - con questo suo nuovo lavoro che è in realtà una serie tv, destinata alla programmazione in autunno su Rai1, ma che viene anche portata al cinema raccolta in due puntate: la prima è questa, la seconda arriverà invece il 9 giugno. 

Araldo del cinema di genere, Fabrice du Welz (di cui trovate qui un'intervista esclusiva) arriva nelle sale con uno dei titoli più spiazzanti della sua produzione, la conturbante storia di due ragazzini in fuga, il dodicenne Paul e la quattordicenne Gloria, fuggita da una centro di cura mentale dove lavora la madre.

Cast internazionale per l'opera prima del regista italiano Alessio Della Valle che schiera Emile Hirsch al fianco di Paz Vega, Jonathan Rys Meyers e Maria Grazia Cucinotta, tra gli altri. Ambientato nel mondo dell’arte contemporanea, il film è un noir e segue le vicende di un capomafia che sogna di diventare un artista e di un mercante d'arte le cui strade si incrociano in occasione del furto della celebre Marylin di Andy Wharol.

Anche le periferie sono casa. Anche i quartieri dormitorio. La capacità umana di affezionarsi a tutto è un elemento di questa storia d'amore tra un ragazzino a le sue radici, che sono la Cité Gagarine, un vecchio esperimento urbanistico degli anni '70 della banlieue, realmente esistito e poi realmente distrutto, proprio come il giovane protagonista del film dei francesi Fammy Liatard e Jérémy Trouil vorrebbe evitare. 

Non ci avevano proprio pensato i produttori e il regista Giovanni Dota, esordiente, che il loro film su una nonna ucraina che finisce a far la governante in una famiglia mafiosa avrebbe goduto di un momento tanto favorevole (mai parola fu usata più a sproposito). Fatto sta che questa commedia indipendente arriva ora in un certo numero di sale e la presenza dell'attrice ucraina Irma Vitovska nel ruolo principale diventa traino pubblicitario per questa co-produzione italo-ucraina.

Un road movie sottoproletario che dai ranchitos delle favelas di Lima ci conduce al gelo di La Rinconada, dove si ruba oro al ghiacciaio Ananea Grande (a 5.100 metri di altitudine) e si sopravvive con foglie di coca e puttane. L'odissea del protagonista del film di Tortone, interpretato da un non attore indio, ci conduce nel girone infernale delle miniere andine, dove la guerra per la sopravvivenza è quotidiana e la miseria è un mostro che divora ogni speranza. 

Solo per due giorni - il 19 e il 20 - le sale del circuito Nexodigital ospiteranno la versione integrale della performance dei Twenty One Pilots, il duo dei musicisti americani Tyler Joseph e Josh Dun, noti per mescolare vari generi contemporanei. 

Film italiano di produzione indipendente che racconta di una storia di poligamia nell'Italia rurale degli anni '20 del Novecento.