Come al solito non bisogna lasciarsi fuorviare dal grande numero di titoli presenti nella lista: l'offerta sembra vasta, ma non è vero.
Infatti un terzo delle sale italiane sarà occupato dal nuovo film Marvel, il secondo dedicato a Doctor Strange (che è uscito ieri e ha già totalizzato 2 milioni di euro al primo giorno: ma allora il problema non sono le mascherine...). Se aggiungete a questo fatto il semplice dato che esistono ancora parecchi titoli usciti nelle settimane precedenti che hanno ancora spazio comprenderete che le sale rimaste disponibili per tutte queste uscite sono effettivamente poche.
In questa lista c'è infatti un solo titolo che avrà più di 100 sale: è Settembre, il film di Giulia Steigerwalt, il suo primo come regista, che sarà proiettato su 250 schermi. È un titolo di cui si parla molto bene.
Se poi fate attenzione noterete anche che ben sei titoli - dei quali cinque italiani - sono diretti da donne. Qualcosa sta cambiando.
Un documentario sulla religiosa e attivista indiana Mātā Amṛtānandamayī, nota come Amma, famosa per elargire il suo abbraccio - che dicono abbia un'intensità speciale - a chiunque lo chieda, spesso in occasione di adunate oceaniche.
Con Adriano Panatta, Nicola Pietrangeli, Paolo Bertolucci, Tonino Zugarelli
È un "estratto" - una sorta di anteprima se volete - della docuserie che andrà in onda su Sky dal 14 maggio: il racconto della squadra nazionale di tennis italiana - Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli e Piterangeli nel ruolo di capitano non giocatore - che negli anni dal 1976 al 1980 diventò "la squadra" da battere a livello mondiale. Diretta da Domenico Procacci - che per una volta veste i panni del regista smettendo quelli del produttore e patròn di Fandango - la versione che sarà nelle sale dal 2 al 4 maggio si concentra sugli episodi più divertenti ed emozionanti della serie e, in particolare, sulla finale giocata nel ’76 contro il Cile di Pinochet e per questo al centro di una feroce battaglia politica. Una vittoria che ancora oggi, a 122 anni dalla nascita della Coppa Davis, rimane l’unica vittoria italiana.
Il secondo lungometraggio dedicato a Doctor Strange - nuovamente interpretato da Benedict Cumberbatch e diretto da Sam Raimi (un gran ritorno per lui al genere dopo gli amati Spider-Man degli anni 2000) - si carica di molteplici motivi di interesse per gli appassionati: il film è infatti in qualche modo un sequel di eventi narrati in Spider-Man: No Way Home, che è ancora fresco del suo grande successo al botteghino (l'unico vero grande incasso in Italia di questa stagione... anche se qui non aspettatevi di vedere comparire l'Uomo Ragno, sia chiaro).
Con un mood decisamente horror (Raimi ha dichiarato che di "aver cercato di fare il film Marvel più spaventoso di sempre"), vede impegnati nel cast Elizabeth Olsen, Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong e Michael Stuhlbarg, tra gli altri.
Mancava Billie Holiday alla lista dei grandi performer cui Hollywood ha dedicato un biopic. Per rimediare ora arriva questo film di Lee Daniels con la cantante Andra Day nei panni della jazz singer più tormentata di tutte, vittima di duplice razzismo (anche i neri all'inizio la emarginavano in quanto figlia di una mulatta), tossicodipendente e perseguitata per aver sfidato le discriminazioni cantando la canzone che dà il titolo al film.
Con Fabrizio Bentivoglio, Barbara Ronchi, Thony, Andrea Sartoretti, Tesa Litvan
La vita e le sue direzioni, come il volo di una zanzara: per nulla prevedibili. In inglese si chiamerebbe un dramedy - crasi tra drama e comedy - ma ci vorrebbe forse la crasi inversa, quella che pone l'accento sulla commedia. Il primo lungometraggio di Giulia Steigerwalt - già attrice e sceneggiatrice e ora regista - ci porta, sorretto da un bel cast, a rimirare percorsi soliti ma insoliti nelle vite di un gruppo di personaggi, tutti sul punto di (ri)cominciare. Nel cast Bentivoglio, Barbara Ronchi, Thony, Andrea Sartoretti e i più giovani Margherita Rebeggiani e Luca Nozzoli.
Claudia Gerini esce dalla sua comfort zone e prova per la prima volta a stare sia davanti sia dietro la macchina da presa. Lo fa coerentemente usando un soggetto che racconta della storia di una donna che, abituata a dare consigli, ne avrà molto bisogno quando sua sorella (Claudia Vismara) - assente dalla sua vita da 25 anni - ci ripiomberà all'improvviso richiamando ricordi e vicende che andranno portate a compimento.
È effettivamente un team di vecchi canaglie della commedia italiana - Banfi, Roncato, Luotto, Santonastaso, Haber - quello messo insieme da Chiara Siani (anche lei esordiente alla regia) per questa commedia. A giustificarne la presenza è un soggetto non originalissimo: quello centrato su un gruppo di anziani, ospiti di una piccola casa di riposo, che passano al lato oscuro della forza per non finire per strada.
È dal 1964 che la Lega del Filo d'Oro si batte per offrire assistenza alle persone sordo-cieche e a chi come loro vive di altri disturbi che ne compromettono la sensorialità, con tutte le ricadute del caso. Questo documentario di porta in uno dei centri d'assistenza, sulle colline marchigiane, per raccontarci la "cura", in senso lato, possa permettere esistenze ricche di comunicazione a chi sembra condannato al buio e al silenzio.
Da Israele arriva il film di Nir Bergman sul rapporto tra una padre devoto e il suo figlio autistico: un film sulla tenerezza e sulla dipendenza, sulla capacità di lasciar andare e di lasciar crescere. Selezionato per il Festival di Cannes che non c'è stato: quello del 2020.
Parabita, Supersano tirituppete Ruffino: solo un salentino conosce questo modo di dire e solo un salentino sa che così è sbagliato. Ma è pur vero che Supersano e Ruffino, i due comuni del Salento ritratti in questo film ambientato nel dopoguerra, sono praticamente attaccati: di qui la rivalità che scatena la guerra raccontata da Marco Pollini, che coinvolge le due squadre di calcio, i rispettivi patron, le famiglie.
Con Nina Hoss, Simon Abkarian, Jens Albinus, Thomas Thieme, Sophie Rois, Winnie Böwe
Un nuovo capitolo nella storia del cripto-sadismo degli insegnanti di musica. Il film che allontanerà molti genitori dall'idea di far studiare violino ai figli è questo lavoro di Ina Weisse che racconta del rapporto tra un'insegnante di violino, l'allievo e il figlio di lei. Più credibile - se volete - di Whiplash, e ottimamente interpretato da Nina Hoss.
Da Andrey Khrzhanovsky, uno dei più straordinari registi d’animazione della storia del cinema (che è anche uno dei simboli della resistenza artistica alla censura sovietica), propone ora nelle sale il suo nuovo lavoro animato, una riflessione sul ruolo dell’anticonformismo nell’arte a partire da Gogol’ e Šostakovich.
Regia di Luca Trovellesi Cesana, Alessandro Tarabelli
Con Ivano Marescotti, Martina Fusaro, Ugo Dighero, Lodo Guenzi, Kelly Chen Yingshan
Heist-movie all'italiana e in commedia, con Ivano Marescotti a far da guida a un gruppo di giovani aspiranti ladri che decidono di far il colpo grosso: un quadro di grande valore il cui furto sembra impossibile.
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