Presentare 13 titoli in uscita è un piacevole sforzo, che prende però una piega vagamente surreale quando molti di questi titoli non li vedranno che poche, pochissime persone. Il ricambio dei titoli nelle sale questa settimana è infatti molto basso. Solo il secondo sequel della saga di Downton, il film per bambini La scuola degli animali magici e Sulle nuvole, esordio alla regia per il musicista Tommaso Paradiso, avranno qualche possibilità: il primo con 426 sale, il secondo con 186, il terzo con 144. Da lì in poi si scende drasticamente e diversi titoli anche interessanti avranno praticamente zero visibilità, venendo programmati in meno di dieci sale.
Con Margot Sikabonyi, Lorenza Indovina, Nina Torresi, Morena Gentile, Anna Gargano
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Dal campo di Fossoli a quello di Ravensbrück: la storia di Ester - raccontata nel film di Claudio Uberti presentato in questi giorni in varie sale italiane grazie al sostegno di varie realtà e associazioni del mondo della cultura - è paradigmatica non solo del destino di tanti deportati come lei, ma anche in particolare delle donne che finirono nei campi di concentramento, con problemi in più - come ad esempio nascondere una maternità - e con alcune risorse uniche, come la solidarietà femminile.
Tommaso Paradiso, noto per aver fondato il gruppo musicale TheGiornalisti (e per esserne poi uscito, tentando la carriera in solitaria) si cimenta ora nella sua prima regia e lo fa raccontando la storia - ovviamente - di un musicista che cerca di riconquistare la donna che una volta lo aveva ispirato e con la quale ha chiuso da tempo. Interpreti principali Marco Cocci e Barbara Ronchi.
Tre parole: cucina, camorra, cuore. Sono gli ingredienti base del film di Davide Minnella, in sala solo per tre giorni, che schiera Salvatore Esposito, che porta ovviamente con sé la camorra (ma anche il cuore) e Greta Scarano che, vestendo i panni di una cuoca, porta la cucina. Il risultato è tra la commedia e il dramma, con ovviamente una vasta spruzzata di sentimento che, si sa, è come il prezzemolo.
Con Madalina Di Fabio, Luciano Miele, Piera Degli Esposti, Enzo Casertano, Paola Lavini
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Dario Albertini trae questo suo film - il suo secondo lavoro di fiction - da un suo documentario del 2102: Slot - le intermittenti luci di Franco, dedicato a esplorare la ludopatia. Presentato nella selezione Alice nelle città, Anima bella racconta infatti la storia di Gioia che si mette sulle spalle, insieme alle bottiglie d'acqua che ogni giorno va a riempire a una fonte termale, i suoi diciotto anni e la malattia del padre, divorato dalle macchinette.
Ispirato a una storia vera - quella di Mehdi Meklat, govane scrittore francese che si scoprì essere autore (sotto pseudonimo) di tweet razzisti, omofobi e misogini - il film di Laurent Cantet porta sullo schermo una miscela esplosiva: quella - tipica delle seconde e terze generazioni - che vivono un'integrazione a metà. Qui però la dicotomia tra inserimento e rifiuto si fa schizofrenia, rappresentata e amplificata dai social network e da tutto ciò che ruota loro intorno, noi compresi.
"Quattro storie ambientate lungo le strade del Donbass testimoniano l’orrore della guerra in un monito universale. Tratto da uno spettacolo teatrale firmato dalla stessa autrice, il film alterna toni e registri senza mai allentare la tensione, con stile rigoroso e quasi “documentario”, aggiungendo all’intensità della violenza note di surrealismo e humor nero" È la motivazione con cui il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici ha designato questa opera della regista ucraina Natalya Vorozhbit che arriva oggi nelle sale e che ha anticipato di un paio di anni gli eventi che scuotono oggi il mondo.
Ritorna la saga di Julian Fellowes sulle vicende della nobile famiglia Crawley ed è un ritorno "cinematografico": non solo perché si tratta del secondo film che prosegue la saga iniziata con la famosissima e fluviale serie tv, ma perché siamo ormai nel 1928 e al castello di Downton, eletto come set da una troupe con attori famosi al seguito, arriva il cinema. Al consueto cast vanno così ad aggiungersi nuovi personaggi e nuovi interpreti: Dominic West e Laura Haddock.
Con Tom Vermeir, Laura de Boer, Neathan van der Gronden, Teresa Saponangelo
A metà tra il dramma e il thriller psicologico il film di Jenneke Boeijink racconta di una famiglia perfetta nella quale irrompe l'irrazionale: la malattia del figlio Thomas, di soli sette anni. Una malattia misteriosa, incurabile, che trasforma il bambino, rendendolo oltremodo aggressivo e mina ogni equilibrio. Il segno di un male interno alla nostra società? Forse. La lettura è aperta. Nel cast, insieme ai belgi Tom Vermeir e Laura de Boer, anche Teresa Saponangelo.
La regista francese Charline Bourgeois-Tacquet esordisce nel lungometraggio con questo film - presentato alla Semaine de la Critique dell'anno scorso - che schiera Denis Podalydès, Valeria Bruni-Tedeschi e Anaïs Demoustier, impegnati a dar vita a personaggi di un triangolo dove le due donne sono protagoniste e dove il desiderio, inteso come forza propulsiva originaria, è il tema dominante.
È chiaramente un prodotto per i bambini e per la famiglia, derivativo sin dal titolo: Hogwarts, Harry Potter - e il suo prequel Animali fantastici - sono decisamente nell'aria. Ma c'è una differenza: gli animali magici in questione infatti animati in CGI, rendendo l'insieme ancor più "cartoonesco".
Con Irene Vetere, Lorenzo Aloi, Helene Nardini, Elisa Di Eusanio, Federico Rosati
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L'esordio alla regia di Beatrice Baldacci ha attirato alcune attenzioni alla Mostra del Cinema di Venezia del 2021 dove era compreso nelle selezione Biennale Cinema. L'incontro tra i due giovani personaggi - interpretati da Lorenzo Aloi e dalla intensa Irene Vetere, vista in Notti magiche di Virzì - diventa catalizzatore per entrambi di quello speciale, faticoso e spesso imperfetto processo che è il divenire adulti.
Tratto dall'omonimo libro per ragazzi di Judith Kerr, il film di Caroline Link ha il pregio di proiettare una vicenda altamente tragica - come quella degli ebrei nella Germania nazista - in una prospettiva di speranza, in un contesto drammatico ma non spaventoso, con la fuga da Berlino della famiglia della piccola protagonista si trasforma a modo suo in una avventura.
Presentato fuori concorso a Cannes l'anno scorso, l'ultimo lavoro di Arnaud Desplechin prende le mosse dal romanzo di Philip Roth Deception, scritto nel 1990. E così il gioco dell'incontro tra l'uomo e la donna protagonisti del film - un rapporto dove la parola, centrale, è inganno e disvelamento al tempo stesso - diventa anche il gioco dell'incontro tra il regista francese, tra i più intellettuali della sua generazione, e lo scrittore americano. Nel cast Denis Podalydès e Léa Seydoux.
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