Tra le uscite di questa settimana, che ci accompagneranno nel periodo pasquale, c'è un film in cui la distribuzione crede molto: è il terzo capitolo di Animali fantastici, lo spinoff che prosegue - raccontando però fatti antecedenti - la saga di Harry Potter. È uscito ieri in una marea di sale, oltre 900, dimostrando subito il suo potenziale: è infatti già il terzo miglior esordio dalla pandemia, con 818 mila euro (davanti gli stanno solo Spider-Man: No Way Home e Me contro Te - il mistero della scuola incantata). Vedremo come si comporterà nei prossimi giorni ma è già chiaro che otterrà ottimi risultati.
Insieme a lui c'è però tanto altro cinema. Sul fronte italiano abbiamo la commedia di e con Greg & Lillo, che avrà 365 sale a partire da oggi, mentre il resto è tutto cinema di qualità proveniente da vari festival - Berlino e Cannes in primis - anche se ovviamente in molti casi i titoli saranno disponibili solo nei maggiori centri.
Con Andriy Rymaruk, Liudmyla Bileka, Vasyl Antoniak
La distopia che nessuno avrebbe voluto vedere diventare realtà è il film di Valentyn Vasyanovych, che nel 2019 ha vinto il Premio Orizzonti al Festival di Venezia e che ci racconta di un'Ucraina del 2025, dopo una tremenda guerra, si suppone con la Russia, con la nazione intenta a bonificare il suolo dalle mine e a censire i caduti, i cui corpi vanno ancora recuperati e riconosciuti. Un'opera a dir poco inquietante che apre però nel finale, cui ci aggrappiamo, a un raggio di speranza.
Il canto partigiano modellato su un'antica melodia sefardita (o forse su un tema ancor più antico) è diventato ormai una bandiera, un inno internazionale dedicato ai temi della liberazione e della libertà. Il suo lungo cammino è ripreso qui da dalla regista Giulia Giapponesi che la insegue in giro per il mondo, nelle sue mille declinazioni, accompagnata dagli interventi di studiosi del costume e della musica.
Con Antonio Scarpa, Leonardo Scarpa, Leonardo Tosini
In streaming su Nexo Plus
Arriva - in ritardo di due anni sulle celebrazioni per i 500 anni dalla nascita (quando in effetti questo documentario venne girato) - un secondo documentario sull'artista veneziano dopo questo, a rimarcarne il genio e la portata.
Lo spin-off harrypotteriano giunge al suo terzo capitolo. Immutata la regia e immutato il cast base cui si aggiunge sempre qualche nome (mentre qualche altro viene a mancare). In questo caso assistiamo all'innesto di Mads Mikkelsen, mentre il ritorno di Johnny Depp - a lungo ventilato - è stato annullato dalla Warner per motivi indipendenti dal film (vedi alla voce causa intentata da Depp alla casa editrice News Group, proprietaria del giornale The Sun).
La scena si sposta tra Berlino e il Bhutan: in ballo c'è l'elezione del nuovo Capo Supremo dell'ordine dei maghi, una carica alle quale il villain Gridenlwald punta per estendere il suo dominio.
È una storia comune, di periferia e in tono minore, quella di Ali e di Ava, raccontata dalla regista britannica Clio Bernard che ha già al suo attivo alcuni titoli che non sono passati inosservati e che sicuramente si inscrive nel filone che ha in Ken Loach il suo caposcuola. Ma anche le storie di periferia vanno sapute confezionare e, come troverete espresso in questa recensione di Adriano De Grandis, occorrono uno sguardo empatico e una recitazione credibile: ingredienti che qui non mancano.
Televisione, radio e - naturalmente - cinema. La comicità di Greg & Lillo, che si declina da più di vent'anni su tutti i media, aggiunge ora un nuovo lungometraggio ai già molti che si sono accumulati nell'arco di degli anni Duemila, anche se qui siamo alla loro seconda volta come registi e interpreti, e quindi come artefici totali del loro prodotto.
Il lavoro della coppia di artisti e filmmaker Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, libanesi trapiantati a Parigi dopo aver trascorso la loro infanzia a Beirut durante la guerra civile, è indissolubilmente legato alla memoria e alla loro ricerca sull'invisibile, il perduto, l'assente. Lo conferma questo loro lavoro, presentato in concorso alla Berlinale, la cui trama verte intorno al ritrovamento di una scatola contente appunti, nastri registrati e foto appartenuti a una donna, che ora vive in Canada e che risalgono alla sua gioventù vissuta a Beirut, negli anni '80.
Con Achouackh Abakar Souleymane, Rihane Khalil Alio, Youssouf Djaoro
Era presente nel concorso di Cannes il film del regista ciadiano Mahamat-Saleh Haroun che affronta lo scottante tema dell'aborto nel suo Paese, dove è vietato non solo dalla legge ma anche dalla religione: una questione aggravata dal fatto che la ragazza protagonista del film ha solo 11 anni e vive con la madre, sola. Il loro rapporto e il modo in cui affronteranno la difficile questione, oltre alla questione femminile, diventano ovviamente il vero tema del film.
Anche il film della regista ungherese Ildiko Enyedi (il cui precedente ha vinto nel 2017 l'Orso d'Oro a Berlino) arriva dal concorso di Cannes del 2021. Il film, nelle parole della regista, è un film "sull'amore, sulla passione, sul dramma, sull'avventura, sui mille colori della vita... un racconto spudoratamente sentimentale su cosa significa essere un uomo, su cosa significa essere una donna".
Nel cast il "triangolo" rappresentato da Lèa Seydoux, Gijs Naber e Louis Garrel. Ma ci sono anche i "nostri" Sergio Rubini e Jasmine Trinca.
Michel Franco, regista 42enne messicano che ha al suo attivo un buon numero di titoli - tra i quali spicca Chronic, premiato per la miglior sceneggiatura a Cannes nel 2015 - ci racconta di un dramma famigliare in un contesto particolare: quello di Acapulco, meta turistica che dietro ai resort lussuosi nasconde molte contraddizioni. Nel cast Tim Roth e Charlotte Gainsbourg.
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