Playlist film (aperta ai contributi)

1   

Visto il 20/2/22, l'ho trovato molto carino! **** è il mio voto.

Per Fabrizi, sino allora attore di teatro, fu il debutto: è già lui, in tutto e per tutto.

Al suo secondo film, deliziosa come sempre Adriana Benetti, la "fidanzatina d'Italia".

Ottimo anche il terzo protagonista, l'antidivo Andrea Checchi, che era attore di grido da tempo, avendo esordito a 18 anni nel 1934: alle sue spalle già 24 titoli (e ne seguiranno oltre 120, l'ultimo nel 1974 quando morì di malattia a soli 57anni; oggi poco ricordato, meriterà trattarne più a fondo). 

Sul film suggerisco di leggere la...

recensione di zombi del 19/10/2013. Eccone qualche rigo:

"...quando vedo o so che c'è un film con aldo, mi ci butto. e siccome curo retecapri e le sue serate in bianco e nero come l'oracolo, ieri sera giusto giusto mi son fatto deliziare da questo bonnard d'annata. il ferro-tramviere montani cesare fa il bigliettaio su un tram e un giorno deve interrompere la corsa perchè ad una giovane servetta (benetti, aaaaaadorabile!!!!) viene rubato il portafogli con gli effetti e la pigione della sua padrona (pina gallini) un'arpia che la tratta come una.... serva! rosella, così si chiama la gentil e timida donzella, ha talmente paura di tornare in quella casa che perseguita a tal punto il burbero ma buono cesare, fintanto che non l'accompagna. e tanto fece e disse, che la fece licenziare e cacciare...."

Nota da Wikipedia:

Co-sceneggiatore, insieme allo stesso Fabrizi, Zavattini e Tellini, quel "Federico" che appare nei titoli di testa, cioè Federico Fellini, che a quell'epoca curava i dialoghi di Fabrizi negli avanspettacoli. La sua amicizia con Fabrizi fu essenziale per convincere l'attore romano ad accettare il ruolo di Don Pappagallo in "Roma città aperta".

ytFabrizi1942   

2

Rivisto, dopo tempo immemorabile, pochi giorni fa. Che meraviglia! Questo film e il precedente (con i quali ebbe inizio la carriera cinematografica di Fabrizi) sono dei gioielli. I primi minuti con i bisticci tra il pescivendolo e la fruttarola, una giovane Magnani meravigliosa) che lui snobba (ma non l'amico parrucchiere De Filippo)... E poi quel bimbo fantastico, che non può avere più di tre anni e sembra aver studiato da attore con quei tre grandi. Non posso dare un voto inferore alle ****.

29/4/2005:

Scritto con la collaborazione di Federico Fellini e Tullio Pinelli, una commedia amara che anticipa i temi della grande stagione del neorealismo italiano.

Peppino (Fabrizi), pescivendolo del mercato di Campo De' Fiori, detesta i suoi compagni di lavoro e ambisce di frequentare il bel mondo. Invaghitosi di una elegante signora, della quale conosce la triste storia, deciso a sposarla malgrado i motteggi dei suoi colleghi del mercato, prende con sè il bambino che ella ha avuto con un altro. Quando crede di raggiungere il proprio sogno, riappare il padre del bimbo che reclama i suoi diritti. A Peppino non resta che ritornare tra le braccia della "fruttarola" di Campo De' Fiori.

(dalla recensione di ilmarchese)   

Caterina Boratto, la donna fatale di questo film, la ritroveremo in molte pellicole del dopoguerra.

rpFabrizi1943/1° 

3    Visto (o forse rivisto) il 19/2/22. Il mio voto è *** e mezza.

9/12/2007

Cinema d'altri tempi, quando il cinismo quasi non esisteva, e le pellicole ritraevano vicende di povera gente ed esaltavano valori come il perdono, l'amore e l'amicizia. E' un film riuscito con una gustosa vicenda, interpretata da un bravissimo Fabrizi e da una giovane e brava Anna Magnani. Da riscoprire.

(recensione di teaestefano)

ytFabrizi1943/2° 

4   Il mio voto è naturalmente*****

4/11/2018

Poco da dire: durissimo e terribilmente drammatico ma, soprattutto, estremamente vero.

Durante i nove mesi dell'occupazione nazista di Roma, la polizia tedesca è sulle tracce di un ingegnere che è a capo di un movimento della resistenza. Il giovanotto, sfuggito in tempo alla perquisizione nel suo appartamento, trova rifugio nella casa di un parroco della periferia, benemerito della lotta contro l'oppressore. La delazione di un'attricetta che ha avuto una relazione con l'ingegnere, attratta dal miraggio di lauti guadagni, porta però all'arresto dell'ingegnere e del parroco...

(dalla recensione di Albus96)

fbFabrizi1945

5     Il mio voto è ****.

10/3/2013

Il regista dirige bene questo dramma dolente e a tratti crudele per come ritrae ambienti e personaggi, senza però cadere nel cinismo. Sulla pellicola aleggia comunque quell'aria di dolore e tristezza che si percepisce in molte pellicole dell'immediato dopoguerra. Fabrizi, va però detto, ha anche il merito di evitare ogni degenerazione patetica del suo personaggio.

(dalla recensione di Baliverna)

ytFabrizi1947/1°   

6    Il mio voto è *** e mezza.

30/9/2014

Tombolo, paradiso nero è un film amaro, spiazzante, un'opera di denuncia che nasce ispirata da un'inchiesta giornalistica di Indro Montanelli. ...loschi traffici, fra cui un giro di prostituzione, organizzati da locali malviventi nei pressi della pineta di Tombolo (Pisa); il resto della storia è ampiamente romanzato, eppure il film vive a sè come racconto di un'ordinaria decadenza che non ha a che fare solamente con Tombolo, nè con la ricostruzione postbellica. 

(dalla recensione di mm40)

ytFabrizi 1947/2° 

7      Rivisto il 22/2/22. Il mio voto è **** e mezza. 

24|08|2019

ytFabrizi1947/3°

8      Rivisto il 20/2/22: *** e mezza.

10/2/2013

Alla prima regia Fabrizi rimane in un 'quadro' e in una messinscena neorealista, lasciando il rigore da parte per realizzare un'opera conciliante sulla scia degli accordi italo-argentini dell'immediato dopo guerra...  più apprezzato all'estero che da noi rimane un discreto affresco evocativo di un periodo cruciale della nostra nazione...

(dalla recensione di luca826)

ytFabrizi1948/1° 

 9      Il mio voto è **** e mezza.

20/3/2018

Aldo Fabrizi è un bidello che, rimasto vedovo, vuole fare di suo figlio un professore ad ogni costo...

Un Aldo Fabrizi gigantesco è protagonista di questa commedia malinconica ed amara per nulla datata, priva di retorica e ricca di umanità. Diverse sequenze sono sinceramente toccanti e c'è anche qualche momento divertente. Uno di quei film che, a rivederli oggi, scaldano il cuore.

(la recensione di Carlo Ceruti)

30/1/2013

il film di castellani è un capolavoro. è tutto così intenso ma miracolosamente ben distribuito che incanta. ...in più, la maestria di aldo fabrizi, servito ovviamente da una sceneggiatura degna di cotanta caratura, eleva i primi piani a pura arte recitativa in cui spesso il riso e il pianto si mischiano pericolosamente facendo tremare il magone in gola che in persona riarsa come me fatica ad esplodere.

(dalla recensione di zombi)

ytFabrizi1948/2°

10   

Visto il 21/2/22. A me è piaciuto parecchio. Ne consiglio la visione (non siate prevenuti, Chaplin non c'entra nulla) e lo pongo in area positiva: *** e mezza.

24/2/2008

Fabrizi prova a rifare Chaplin ma proprio non gli riesce. Aldo Fabrizi è un evaso di prigione che ruba un vestito da prete. Finisce in mezzo a dei contadini che lottano contro il loro padrone e si mette dalla loro parte... Oltretutto si innamora... Il film è melenso, scontato, stucchevole, poco divertente ed eccessivamente sentimentalistico. Oggi è assai datato.

(recensione di Carlo Ceruti)

Lei è Lianella Carell, italiana, attrice da "Ladri di biciclette" al 1958.

Giovanni Grasso, quasi coprotagonista.

E ora questa locandina: quel bel giovane sulla destra è Gabriele Ferzetti. 

E però lo si confonde con Massimo Girotti che invece non fa parte del cast.

ytFabrizi1949 

11

Visto il 22/2/22. Blasetti si confronta con un argomento che, oggi più di allora, rasenta la banalità; ma sa mantenere un bel ritmo e circonda l'otttimo Fabrizi di caratteristi più che adeguati. Il mio voto in decimi sarebbe 6 e mezzo, inferiore - una volta tanto - al voto medio di Film Tv. Arrotondo a 7, pari a ***e mezza.

Aldo Fabrizi, con la piccola interprete del film "Prima Comunione" e Gaby Morlay, esultano nella sala del palazzo del Cinema al Lido di Venezia alla presenza di Giovanni Ponti

25/3/2014

La trama non è niente di eccezionale, ma il film si mantiene sempre vivace e brioso, sicuramente agli amanti del genere non dispiacerà e, forse, incuriosirà chi è più giovane  vedere un'Italia di un dinamismo inaspettato (tutti corrono, salgono e scendono come cavallette, sembrano fuor di metafora andare di corsa verso un progresso che si avvertiva nell'aria come il profumo della primavera a inizio marzo e che di lì a poco sfocerà nel miracolo economico).

(dalla recensione di galaverna)

ytFabrizi1950/1°  

12            Al cinema Eden di Bologna, nella stessa via Azzogardino in cui oggi c'è la Cineteca, con i miei genitori la domenica pomeriggio... erano i primi anni della scuola media dunque a metà degli anni cinquanta. Nel pomeriggio arrivavano alla Fortitudo dove io come sempre giocavo da ore a calcio con gli amici... Bei ricordi, bei tempi. Rammento in particolare la compagnia di un tal Fanfulla, che poi vidi in qualche film... **** il mio voto.

Fabrizi qui (truccato da russo) è sul palcoscenico (la parte più semplice della sua attività) insieme a uno dei suoi attori. 

Il difficile viene prima e dopo: per esempio tentare di pagare con un assegno l'alloggio di fortuna della compagnia per una notte...

24/9/2020

'Vita da cani' racconta le peripezie tragicomiche di una scalcagnata compagnia d'avanspettacolo itinerante ... narra tanto le vicissitudini che avvengono per i membri della compagnia da una tappa a quella successiva, quanto gli imprevisti del 'dietro le quinte' durante ciascun allestimento teatrale ma anche la reazione di chi lo spettacolo lo fruisce, il pubblico della cosiddetta Italia di provincia, fatto in gran parte di gente semplice, interessata a trascorrere una serata spensierata ... offre un ritratto dolceamaro di un mondo nonché di un paese che tenta, in tutti i modi possibili, di risalire la china.

Ottimo il corposo cast, con Aldo Fabrizi a fare da mattatore assoluto.  

(dalla selezione di ethan)

Delia Scala (ventenne) 

Mica male la Lollo a 23 anni!

... ma il viso di Tamara Lees (anni 25) è un'opera d'arte... 

Tamara qui con il fidanzato povero (un giovane Mastroianni) che abbandonerà per il desiderio di "sistemarsi".

Fabrizi1950/2°

13      Il mio voto è *****.

30/11/2010

”Fèrmate, fèrmate, che fegura ce famo all'estero...” grida senza fiato Fabrizi (sig. Bottoni) con a seguito il panzuto americano e lo smilzo tassista, tutti e tre a inseguire il povero Totò (sig. Esposito)...che quando si fermerà, dovrà fare sfoggio di tutte le sue malizie e arguzie per poter fuggire nuovamente. ...proprio come i ragazzini, che giocano a guardie e ladri, alla fine, dopo aver litigato, fanno pace e rimangono amici per i prossimi giochi.

(dalla recensione di maghella)

fbFabrizi1951/4°  

14      **** e ogni volta che lo rivedo sono tentato di di aggiungerne mezza. Così come, se potessi, vorrei  sostituire il titolo (che fa pensare a un film "da ridere") con quello originario che è UNA DI QUELLE. 

12/5/2007

I due paesani Rocco e Martino si recano a Roma ...e in un night club incontrano Maria, una vedova che ha appena deciso di prostituirsi per pagare i debiti contratti per mantenere il figlio di sei anni. ... Un altro film con Totò, capace di unire l'elemento comico con quello patetico.. Aldo Fabrizi, anche regista, compare nelle vesti del medico di turno, dotato di buon cuore. Una produzione cinematografica di piccole pretese, ma che si eleva sopra la media, grazie a tre grandi della nostra commedia postbellica.

(dalla recensione di sasso67)

È il film diretto da Fabrizi cui sono più affezionato: c'è il Totò che avrei voluto ammirare in tante altre pellicole, gran merito di Aldo regista (che ritaglia per sè la parte del buon medico) e c'è un'ottima Lea Padovani, attrice da rivalutare. Opinabile il personaggio affidato al bravo Peppino.  

Diretto, prodotto, co-interpretato e co-sceneggiato da Aldo Fabrizi, questo film fu il secondo con Totò. La coppia aveva fatto faville con "Guardie e ladri" un paio d'anni prima e però solo il suo amico gli diede la possibilità di interpretare un ruolo non prettamente comico. Non ci fu seguito nonostante anche qualche critico l'avesse capito: "Totò ha spremuto dal personaggio ogni minima occasione per costruire una figura non labile, la cui comicità si colora di una vena crepuscolare, la quale può valere, ancora una volta, di indice delle enormi possibilità, pur sempre vergini, di questo straordinario commediante" (Giulio Cesare Castello) (da wikipedia)

ytFabrizi1953/1°

15     

Visto il 14/3/2022. Graziosissimo e proprio molto divertente: *** e mezza.

11/5/2012

piccola storia ambientata nel microcosmo di un condominio signorile nella capitale.... anna (la splendida annamaria ferrero, con un viso che avrebbe meritato tanto, tanto, tanto di più) ha ereditato l'appartamento dalla signora presso cui prestava servizio come cameriera. ma naturalmente con il suo lavoro al bar non può certo mantenere un appartamento come quello. allora il cattivone della nostra storia, il dentista dello stabile che fa anche l'amministratore... si attiva per toglierle al più presto la casa... erano film d'intrattenimento dove ci s'impegnava a costruire una storia che, anche se esile, ci s'industriava per infarcire il tutto con talento e creatività.  

(dalla recensione di zombi)

Il portiere Augusto (Fabrizi) alle prese col terribile amministratore del condominio dottor Talloni (Nino Pavese).

La condomina/cameriera in difficoltà ma aiutata dal portiere (Anna Maria Ferrero): qui col suo fidanzato (Maurizio Arena).   

Antonio Scognamiglio, l'inaffidabile "amico" di Augusto, con il "venditore di uova umbre " Alberto Talegalli e una delle tante "donne di servizio" (Maria Pia Casilio). 

L'assemblea condominiale che risolverà tutto, anche per merito del simpatico condomino avvocato (Enrico Viarisio, in primo piano sulla destra).

ytFabrizi1953/2°

16    

"Marsina stretta", l'ultimo episodio, di circa trenta minuti, rimarrà nella memoria soprattutto per l'intensità dell'interpretazione di Fabrizi. Il mio giudizio è positivo anche per le tre parti precedenti e dunque il mio voto al film completo (tratto da novelle di Pirandello) sia di *** e mezza.

La recensione che vi presento apprezza di pù gli ultimi due episodi e si sofferma particolarmente su questo.

8/9/2018

Tipici temi pirandelliani (situazioni paradossali, contrasto fra realtà e apparenze, importanza decisiva di dettagli insignificanti) ma sviluppati con poca energia e in toni compassati: difetti che riguardano in particolare i primi due episodi ... Va meglio con gli ultimi due, che si reggono sulle solide spalle di Totò e Fabrizi: l’uno decide rabbiosamente di adeguarsi all’idea che il mondo ha di lui, l’altro vive il suo giorno di gloria per merito involontario di un vestito troppo stretto. ... Un professore si fa prestare un abito da cerimonia per presenziare al matrimonio di una sua allieva povera con il figlio di un industriale; in quel giorno stesso la madre di lei muore, ma lui riesce ugualmente a far celebrare le nozze sventando il tentativo di rinvio messo in atto dai parenti dello sposo.

(dalla recensione di jonas)

Fabrizi con Luigi  Pavese, il colonnello Alonzo che gli presta la marsina stretta per essere elegante ad un matrimonio. 

I promessi sposi, interpretati dalla coppia Bosè/Chiari. 

ytFabrizi1954/1° 

17       È l'unico film di cui ho visto girare alcune scene (in Piazza San Francesco). Avevo dodici anni e per me è un bel ricordo. Un sei e mezzo in decimi che perciò diventa *** e mezza.

14/5/2007 

Bel film. Fabrizi e Campanini alla grande. Stranamente ambientato a Bologna (all'epoca poco usata dal cinema).

(commento breve di antonio de curtis)

 3/7/21018:

Una serie di dispetti e ripicche fra un conducente di tram e un controllore rischia di avere conseguenze gravi: il primo viene declassato a bigliettaio e poi sospeso dal servizio per una mancanza; ma non ha il coraggio di dirlo alla famiglia, e così facendo provoca involontariamente la squalifica della figlia dal torneo di reginetta dei tranvieri.

Piccoli drammi umani su uno sfondo di bonaria commedia neorealista, con un protagonista vilipeso e umiliato in cerca di rivincite. ...

In realtà l’episodio del titolo occupa solo gli ultimi 20’: prima con la sognante corsa notturna per le strade di Bologna (e qui ci si può chiedere se Fabrizi conoscesse L’illusione viaggia in tranvai di Buñuel, uscito meno di un anno prima) poi con l’immancabile finale conciliatorio in tribunale. 

(dalla recensione di jonas)

ytFabrizi1954/2° 

18        Confermo **** e mezza, però... ogni volta che lo rivedo ho la tentazione di assegnare la mezza stella mancante perchè davvero per me questo film è un capolavoro. Certo Steno ha avuto a disposizione attori straordinari, ma un plauso va anche a lui.

15/4/2020

Ciccio Barbi è Il brigadiere della Finanza (ruolo rilevante nel film). Ma tutto il cast andrebbe menzionato...  

ytFabrizi1959

19       

Visto l'11.3.22. il mio voto è ****. Una ottima commedia (e tragedia) anche musicale; quindi, detto che tutti gli attori sono proprio in gran forma nel dar vita a questa originale idea di Luigi Magni, è ovvio che da questo lato eccella Gigi Proietti, vero "animale da palco".  

Le due recensioni che seguono - mi raccomando - è bene leggerle per intero perchè l'una integra l'altra.

2/3/2013

stato papalino e francia. libertà di pensiero e libertà di star buono e tranquillo all'ombra della tenebrosa ala del papa. credevo di annoiarmi e invece il film di magni, nonostante (ma anche per questo) sia un mezzo musica(rel)l(o), mi è piaciuto. gli attori sono tremendamente bravi e le canzoni, come per esempio quella iniziale col governatore interpretato da un pachidermico aldo fabrizi è divertente e incalzante e ben predispone alla visione del film. mario cavaradossi è un pittore e lavora per la chiesa. ha simpatie giacobine, ma le tiene ben sepolte nel suo intimo. non si sputa nel piatto dove si mangia, soprattutto se il governatore lo sa e ti tiene d'occhio. tutte le sere....

( l'inizio della recensione di zombi) 

24/7/2009

Poco apprezzato dai critici, ancor meno di altri film di Magni che invece a me piace, questo riflette bene le migliori caratteristiche del regista, un umorismo non volgare, una critica sociale e politica che deride fanatismi e servilismi senza acredine, sempre comprensiva e tollerante. Mereghetti rimprovera "l'aspro passaggio dai toni iniziali della commedia a quelli drammatici del finale", ma la Tosca finisce così... ...Né è vero che "Puccini non c'entra" (Morandini): certo, la musica non è sua, ma il film sviluppa quel sapore umoroso che molti rifiutano di leggere in Puccini sotto l'enfasi melodrammatica piccolo-borghese che egli ama  indossare. 

(dalla recensione di luisasalvi) 

 Monica Vitti (Tosca) con il regista Magni

Aldo Fabrizi (il Governatore) 

Proietti è Mario Cavaradossi pittore amato da Tosca

Umberto Orsini è l'evaso Cesare Angelotti, in fuga dalle guardie con le vesti della sorella 

Gassman è il barone Scarpia, il perfido e astuto grande capo della polizia pontificia 

I suoi due fidati scagnozzi (Fiorenzo Fiorentini, a destra, forse peggio del suo capo)

rpFabrizi1973 

20     Di questo magnifico film, che ho visto più volte ma molto tempo fa, tengo a sottolineare che due personaggi apparentemente non centrali restano del tutto vividi nella mia memoria: sono padre e figlia e sono interpretati da Aldo Fabrizi e Giovanna Ralli. Indimenticabili, credo, non solo per me. *****, ovvio.

20/11/2011

C’ERAVAMO TANTO AMATI è la commedia capolavoro del cinema italiano e di Ettore Scola. Amore, amicizia, ideali, cinema, politica, televisione, trent’anni di storia condensati in un film memorabile venato di malinconia, ironia, battute e drammi. ... Scola, Age, Scarpelli, Gassman, Manfredi, Sandrelli, Fabrizi che altro aggiungere, mostri sacri del nostro cinema insieme a Giovanna Ralli e Stefano Satta Flores. Questi ultimi due nei ruoli di una vita, specie il compianto e generoso Satta Flores. E infine il tema musicale di Armando Trovajoli ha il merito di racchiudere in tre minuti l’essenza di una pellicola davvero indimenticabile.

(dalla recensione di hallorann)

 dmFabrizi1974  

........... terminano i 20 film ............

... ma ci sono "fuori lista" ancora quattro titoli.