Questo fine settimana abbiamo due test interessanti. Da come vanno le cose non c'è purtroppo molto da aspettarsi, ma noi siamo sempre speranzosi. Escono infatti, in un abbondante numero di sale, due titoli che hanno - per motivi diversi - un discreto potenziale e che potrebbero dirci quanto un certo tipo di pubblico (anzi, due tipi) sia disposto a frequentare il cinema se l'offerta è valida. Da una parte abbiamo infatti una commedia italiana, romantica e di qualità, Corro da te, con due attori di spicco, Favino e Miriam Leone: lui è ormai un colosso nel panorama degli attori italiani, lei sta vivendo un momento di popolarità assoluta. Riuscirà il titolo a (ri)portare al cinema un pubblico in cerca di svago diverso da quello offerto dai film di supereroi? Il secondo test è quello offerto da Licorice Pizza, il nuovo film di Paul Thomas Anderson. Il suo cinema è indubbiamente cinema autoriale, ma mai indigesto, e appetibile anche da un pubblico non così cinefilo: lo testimoniano capolavori come Boogie Nights, Magnolia, Ubriaco d'amore. Anche qui la domanda è: al di là dei fan, che questo titolo lo aspettano senza dubbio, arriveranno in sala anche quegli amanti del cinema più tiepidi ma ben disposti verso il cinema di qualità?
Il primo avrà più chance, sulla carta: a lui sono state riservate circa 430 sale. Il secondo ne ha una cinquantina in meno.Tra gli altri film, a parte la fantascienza catastrofista di Moonfall (337 sale), e la poesia di Belle (260 sale), opera di un vero maestro dell'animazione giapponese, ci è anche Reflection, del regista ucraino Valentin Vasyanovych, che con tragica preveggenza l'anno scorso ha presentato a Venezia questa sua drammatica riflessione sulla guerra e sulla morte.
Docu-film narrato da Alessandro Haber che ripercorre la storia recente di Colleferro, comune alle porte di Roma, che conobbe dal 1935 al 1953 una completa riprogettazione urbanistica grazie all'opera visionaria di un imprenditore, Leopoldo Parodi Delfino, e di un architetto, Riccardo Morandi (sì, quello del ponte), destinate a lasciare segni importanti sul territorio e nella storia dell'architettura italiana.
Un film che mescola fiction e documentario per raccontare le storie, spesso anche paradossali, della cosiddetta zona rossa del napoletano, al piedi del Vesuvio e tra i suoi minacciosi crateri, dove la minaccia di un'eruzione è sempre presente.
È inutile dire quanto sia grande l'attesa per l'ultimo film di Paul Thomas Anderson. I motivi sono tanti e il fatto che Anderson sia un regista molto amato è solo uno di questi. Bisogna anche tener conto che è un regista che gira relativamente poco (il suo ultimo film, Il filo nascosto, è di 5 anni fa). Poi Licorice Pizza usa anche i toni della commedia romantica e l'ultima volta che Anderson si misurò con la leggerezza produsse quel piccolo capolavoro che era Ubriaco d'amore. A questo aggiungete che è ambientato negli anni '70 e che nel cast ci sono Sean Penn e Tom Waits e Bradley Cooper. E poi metteteci anche che i due giovani attori protagonisti sono la cantante Alana Haim e l'esordiente Cooper Hoffmann. Sì. Hoffmann, figlio di quel Philip Seymour che conoscemmo anche per un film di Anderson del 1999, Magnolia. Insomma un bel po' di motivi.
Pierfrancesco Favino e Miriam Leone sono i due protagonisti di questa commedia sentimentale diretta da Riccardo Milani. Lui è un tombeur de femme senza vergogna, che pur di acchiappare non esita a mentire. Solo che la menzogna questa volta gli si ritorce contro mettendolo in una posizione scomoda da sostenere - su una sedia a rotelle, ovvero dove si trova per vera necessità il personaggio della Leone - e scomoda da smontare, visto che lui sta volta si è innamorato per davvero, e svelare la menzogna lo metterebbe in serissima difficoltà. Nel cast insieme ai due protagonisti un vario set di attori italiani
Con Mauro Fagioli, Corrado Puccetti, Andrea Sanguigni, Alessandra Tosetto
In streaming su Rai Play
Documentario che celebra la figura atipica di Mauro Fagioli, soi-disant artista e animatore di un cenacolo di figure che hanno ruotato intorno alla sua vita da dandy stravagante e al Palazzo, un edificio romano che è stato trasformato per anni da Fagioli nel set di un film mai portato a termine e che ha finito per ospitare una sorta di bizzarra comunità.
La fantascienza si fa catastrofica tra le mani di Roland Emmerich, uno che coi disastri planetari ci sguazza da sempre. Questa volta a minacciare la Terra è la Luna stessa, che è sfuggita alla sua placida orbita per trasformarsi in mostruoso missile pronto all'impatto con il nostro pianeta. Come se non avessimo già abbastanza guai...
Molto amato da chi ama gli anime, Mamoru Hosoda, arriva nelle sale con un film che ha conquistato il pubblico giapponese e quello del Festival di Cannes, dove il film è stato presentato in anteprima. Il film è un romanzo di formazione e ha una trama che potrebbe ricordare - anche se in chiave contemporanea e tecnologica - la fiaba della bella e la bestia.
Era in concorso al festival di Venezia 2021 il film del regista ucraino Valentyn Vasyanovych e il suo non è un "film a orologeria", perché la guerra nell'Ucraina orientale tormenta già l'area dal 2014 e questo non va dimenticato (anche se lo è stato a lungo). E se ora questo film diventa tremendamente attuale e al tempo stesso tremendamente divorato dai fatti che lo sorpassano, la sua visione in questo momento può aiutare a offrire uno sguardo in più sul tormento ucraino.
Documentario che è una specie di sequel di Tomorrow's Land, girato nel 2011 sempre da Zambelli ma con la collaborazione di Andrea Paco Mariani e che aggiorna, a dieci di distanza, sull'inizativa e l'attivisimo di un gruppo di giovani palestinesi in Cisgiordania, nel villaggio di At-Tuwani.
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