Il secondo regista straniero di cui presento oggi venti film, Robert Wise, è probabilmente famoso (e anche premiato) quanto il primo. Non mi soffermo quindi a parlarvene, lasciando che siano i venti film selezionati a dirvi di lui, salvo ricordare che il pregio riconosciutogli da tutti fu la sua eccezionale versatilità. Io però l'ho conosciuto abbastanza tardi perchè da giovane mi interessavano soprattutto i film western e di quelli ne fece pochi e non clamorosi
Invece William Wyler, che conobbi da adolescente proprio per un suo bellissimo western ("La legge del Signore") subito diventò uno dei miei beniamini. Di Wise feci la conoscenza quando mi sentivo già un uomo, cioè nel 1961, l'anno successivo al diploma e all'inizio dell'attività lavorativa. Fu "West Side Story" infatti l'occasione: film che mi piacque parecchio (a quel tempo la musica mi interessava un bel po', ebbi anche per un breve periodo qualche velleità canora) ma non suscitò in me l'entusiasmo del primo musical visto quando di anni ne avevo solo tredici, l'età giusta per "Sette spose per sette fratelli".
Successivamente, le pellicole che ho più apprezzato sono quattro: il drammatico "Non voglio morire", il noir "Strategia di una rapina" e due film sul pugilato: "Lassù qualcuno mi ama" e soprattutto "Stasera ho vinto anch'io". Quest'ultimo lo vidi non tanti anni fa - nel 2016, quando ero già iscritto a questo sito - e rimane nettamente, rivisto più volte, il mio preferito. Fu allora che Wise entrò a far parte della ristretta cerchia dei miei registi amati: infatti impostai subito una playlist "privata" a lui dedicata contenente la gran parte dei suoi titoli. Ora quella playlist contiene le opere di un altro regista straniero che nelle mie intenzioni sarà il terzo, sempre con venti titoli da selezionare tenendo anche conto entro certi limiti della visibilità in rete.
Circa questo aspetto, della presente lista i titoli non trovati in rete sono quattro (per Wyler furono cinque); però - purtroppo, almeno per me - alcuni sono in inglese senza sottotitoli.
Un saluto e ...alla prossima lista, con un italiano (dopo Germi e Lattuada).
cherubino, 7 marzo 2022
1 - Il giardino delle streghe ..........................Wise1944/1°
Con Simone Simon, Kent Smith, Jane Randolph, Ann Carter, Eve March, Julia Dean
In streaming su Rai Play
1
3/10/2012
E' una specie di horror, ma non del tutto; è in parte anche un film che affronta in modo ambiguo il discorso della magia e dell'apparizione di fantasmi... La donna che appare è interpretata dalla "pantera" Simone Simon: è la stessa attrice e porta lo stesso nome (Irina) del film "Il bacio della pantera". Lo stesso titolo originale (The Curse of Cat People) traccia un esplicito parallelo col film di Tourneur. La bambina ha ereditato da lei uno strano male? E poi chi è la vecchia della casa: è solo una pazza o è anche una strega? ...a chi lo guarda senza aspettarsi un horror vero e proprio, dovrebbe piacere.
Con Kurt Krueger, Simone Simon, John Emery, Alan Napier, Helen Freeman
2
3/8/2014
Il film cerca di riflettere sul problema della resistenza della popolazione e del singolo di fronte ad un'occupazione straniera. ... Robert Wise è uno che ha cominciato bene sin da giovane, e questo denso filmetto ne è una prova (assieme ad altri come "Il giardino delle streghe"). La svolta violenta del finale mi ha sorpreso un po' e forse è troppo brusca, ma essa non toglie alla pellicola i suoi meriti. Simone Simon, che nei suoi film horror è inquietante e scostante, qui è invece deliziosa. Bravi anche gli altri.
Con Boris Karloff, Bela Lugosi, Henry Daniell, Russell Wade, Rita Corday, Edith Atwater
3
3/8/2009
Dalla penna di Stevenson nasce anche "The body snatcher", ispirato ad un caso di cronaca nera dell'Inghilterra vittoriana. ...è un thriller elegante, venato di horror soprattutto nella parte finale, quando un riflesso di soprannaturale incide non poco sul racconto, quasi a insinuare la natura demoniaca del vetturino Gray, reso con finezza d'interprete da un Karloff finalmente libero dall'obbligo del make-up frankensteiniano.
Lungo nemmeno un'ora e venti, affascina per la modernità del taglio della storia e gioca il risvolto finale e orrorifico vero e proprio nell'ultimo pugno di minuti di proiezione.
Con Claire Trevor, Lawrence Tierney, Walter Slezak, Audrey Long
4
13/10/2017
Reno, Nevada: un uomo, folle di gelosia, uccide la ragazza che frequenta e il suo ex; una donna, che ha appena divorziato e sta per lasciare la città, vede i due cadaveri ma non avverte la polizia per non compromettersi. Poi lui e lei si ritrovano sul treno che li porta a San Francisco, dove più tardi diventano inopinatamente cognati e intrecciano un legame ambiguo fra attrazione e repulsione; intanto un’amica della vittima conduce indagini per scoprire il suo assassino. La trama è contorta e altamente implausibile, ma Wise sa rendere bene le atmosfere minacciose e notturne che sembrano avvolgere i personaggi.
Con Robert Mitchum, Robert Preston, Barbara Bel Geddes, Walter Brennan
In streaming su Rai Play
5 (visto due mesi fa)
Due grandi Robert, Wise e Mitchum, insieme (unica volta) e ne viene un anomalo western che non può che essere anche noir date le peculiarità di entrambi; aggiungerei "da camera". Mitchum appena premiato con il suo solo Oscar e Wise che dirigerà poco dopo "Stasera ho vinto anch'io", l'opera migliore: sono dunque in stato di grazia. Direi ****.
Con Robert Ryan, Audrey Totter, George Tobias, Wallace Ford
In streaming su Rai Play
6 (visto più volte, è il mio preferito)
5/7/2012
È uno tra i film più riusciti di Robert Wise ed è anche uno dei migliori film sul pugilato.
Scorrono i titoli di testa sopra le gambe dei pugili che saltellano sul ring, la vista dei loro volti ci viene risparmiata, meglio così perché sarebbero sicuramente pesti e vedere il sangue, anche se in uno splendido bianco e nero, fa sempre un certo effetto. Poco a poco quelle gambe rallentano i loro movimenti finché uno dei due pugili cade a terra. Sono le 21, sta per iniziare l'incontro di Boxe, alle 22 e 30 il film finirà (il tempo che trascorre nella storia coincide con quello reale).
"A noi non importa quello che fate nel vostro pianeta, ma, se pensate di estendere le vostre violenze, questa vostra Terra verrebbe ridotta ad un mucchio di cenere. Potete scegliere: unirvi a noi e vivere in pace o seguitare sulla strada in cui siete e venire annullati. Attenderemo una risposta, la decisione spetta a voi". Gioiello scintillante della science fiction classica degli anni Cinquanta, Ultimatum alla Terra esplora le pulsioni più deleterie dell'isteria collettiva di una società travolta da fobie e pregiudizi ed immersa fino al collo nelle angosce della guerra fredda.
Con Richard Basehart, Valentina Cortese, William Ludigan
In streaming su Plex
8 (visto pochi giorni fa)
8/12/2014
... Una donna scampata all’olocausto, memore della tragedia del suo internamento. Lo stesso palpabile clima di sospetto e minaccia invade gli spazi della sua nuova abitazione americana, un secondo incubo dove essa stessa è tra le cause del suo patimento, con quel senso di colpa nato dall’aver rubato la vita e soprattutto il patrimonio dell’amica. ... il film regala un’atmosfera tesa e densa, complice anche la bella e suggestiva fotografia in chiaroscuri di Lucien Ballard.
...unico film, tra quelli girati in America, in cui la Cortese ha recitato assieme al marito Basehart.
Nobile arte. Non ho mai capito perchè il pugilato viene così definito, l'unico motivo possibile è la capacità di questo sport di elevare socialmente, di dare una possibilità di vincere a un perdente nato come Rocco Barbella. ...La sua vita cambia quando capisce che il tirare pugni come ha sempre fatto in strada gli può far guadagnare il rispetto degli altri e il necessario per vivere almeno finchè vince. In definitiva un film esemplare regia perfetta e in fondo è meglio sentire Paul Newman in napoletano che sentirlo in lingua originale.
Con Jean Simmons, Anthony Franciosa, Paul Douglas, Joan Blondell
11
8(9/2011
Robert Wise è un grande visitatore di generi, difficilmente si è fermato in uno, ma ha voluto spesso cambiare per provare, con altalenanti risultati, ma differenziandosi sempre dagli altri tutto fare nella maniera più assoluta. Ci sono... molte sfumature che fanno della commedia una cosa diversa e piacevole dal lato sentimentale, dove si inverte l’ordine dei fattori in maniera più adeguata alla storia e meno da commedia solo frivola. ...film misconosciuto, ma da rivalutare in maniera adeguata. Jean Simmons un'attrice stupenda.
Con Susan Hayward, Simon Oackland, Virginia Vincent
12 (visto parecchi anni fa)
19/8/2002
Curiosamente il titolo italiano traduce in litote quello inglese ("I Want To Live"), prediligendone l'aspetto drammatico. Robert Wise: ottimo sia per la scelta dei due antitetici tronconi in cui ha suddiviso il film, sia per la metodicità ed implacabilità con cui ha rappresentato il rituale conclusivo con secca evidenza e torturante dilatazione. Susan Hayward: meravigliosamente selvaggia ed incontenibile in ogni stato d'animo, ferita, disperata, fiera, entusiasta, impaurita, umiliata o sfrontata. Una prova "sporca" tutta da vedere. Titanica.
Con Clark Gable, Burt Lancaster, ,Jack Warden, Brad Dexter, Don Rickles
13
23/8/2014
Bel dramma sottomarino, tutto giocato sulla contrapposizione (non nuova, certo) tra un comandante di sommergibile della vecchia guardia e una nuova leva, un po' come succede, davanti alla macchina da presa, tra la vecchia gloria Clark Gable e la stella, ormai già sbocciata ma ancora giovane, di Burt Lancaster. Contrariamente a quanto spesso si è visto sullo schermo in film di genere analogo (penso a "La tragedia del Bounty"), qui prevale il senso di responsabilità e di disciplina sull'istinto di sopravvivenza, nonché l'affidamento nelle mani di un comandante nel quale l'equipaggio deve nutrire totale fiducia. E forse qui si nasconde anche un messaggio politico di tipico stampo americano.
Con Harry Belafonte, Robert Ryan, Shelley Winters, Gloria Grahame
14 (rivisto pochi giorni fa)
Rivisto la notte scorsa dopo parecchio tempo. Stranamente ricordavo soltanto la mezz'ora scarsa della rapina (e della parte precedente la faccenda della catena e del vassoio). Invece la parte migliore di questo bel film ora mi è sembrata tutto quel che la precede. **** il mio voto.
14/9/2014
Una rapina da perdenti. Tre fallimenti esistenziali da riscattare con un colpo che nella preparazione e nello svolgimento si richiama ampiamente a Giungla d'asfalto e a Rapina a mano armata. Per di più, il film di Wise sottende anche un discorso antirazzista, poiché la strategia del titolo viene compromessa dall'assurdo razzismo di uno dei tre banditi (ma la presenza di un uomo di colore tra i rapinatori è dettata dallo stesso piano criminale).
Un vero e proprio classico, tributato da una vera e propria valanga di Oscar (ben dieci) ... che ai tempi poteva incantare e stupire e che oggi lascia sensazioni probabilmente un po’ meno nette, ma ad ogni modo merita assolutamente di essere visionato. Rilettura in salsa americana di una tragedia senza tempo qual è “Romeo e Giulietta”, un inno all’integrazione (considerando che la pellicola è datata 1961 questo assume significati degni di nota) e contro l’inutile teppismo (l’odio non porta che altro odio e dolore) a favore dell’amore e quindi anche di quella fratellanza che dovrebbe unire, e non dividere, i più deboli.
(dalla recensione di supadany)
Visibile in rete (in inglese; senza sottotitoli): Wise1961
Il ritmo, nonostante la pellicola duri quasi tre ore e alcuni passaggi appaiano ripetitivi, con il riutilizzo delle stesse canzoni, rimane accettabile e la stanchezza non si fa troppo sentire durante la visione, anche grazie alla freschezza e genuinità dei dialoghi e delle interpretazioni, che trasportano letteralmente in un'altra epoca, in un cinema privo di fronzoli, forse anche un po’ ingenuo e buonista ma capace di colpire dritto nei suoi messaggi essenziali e rivolti a tutti. Una boccata di buonumore e serenità.
Capolavoro di Robert Wise. Un film che avrebbe meritato molto più di quanto ha avuto.
L'azione di svolge in Cina nel 1926, quando i nazionalisti cinesi combattono per cacciare i colonialisti americani. ... Strepitoso Steve McQueen, che interpreta un antieroe con i fiocchi, dando una delle sue prove più incisive, Attenborough e la Bergen sono ai massimi livelli, come anche Richard Crenna. Stupenda la fotografia di Joseph MacDonald, suggestive e autentiche le ambientazioni esotiche, maestosa la colonna sonora di Jerry Goldsmith. Pioggia di nomination ma, scandalosamente, nessun Oscar.
23/9/2018 - la recensione di luca826ci ricorda inoltre che ... "senza scavare troppo nel tempo la location si scrive Cina ma nel 1966 si leggeva Vietnam..."
....ma se volete approfondire leggete la recensione di maso (la più votata) del 29/12/2017, che supadany commentò così: "Grande Maso, questo è un pezzo da tramandare. Si va oltre la recensione in se stessa, che pure ha il suo valore, ci mancherebbe altro, ma gli aneddoti sono una manna, che faccio mia! Augurandoti buon anno, spero di leggerne sempre di più di queste leccornie! "
Visibile in rete (in inglese; senza sottotitoli): Wise1966
Non me ne ne rammentavo, nè era bastata questa estrema sintesi di IMDb: "Uno sconosciuto tenta di convincere una coppia felicemente sposata che la loro figlia è in realtà sua figlia reincarnata". Non aggiungo altro se non che il film mi piacque, d'altra parte quello sconosciuto signor Hoover è Anthony Hopkins, una garanzia per un film drammatico con elementi horror. La figlia della coppia Templeton si chiama Ivy ed è interpretata dalla tredicenne al debutto Susan Swift (fece poco altro cinema e poi diventò avvocato): ad un certo punto avrà bisogno di un medico e sarà il Dr Lipscomb (Lloyd).
(dalla mia playlist dedicata a Norman LLoyd, in vita a quota 106)
Tramutare in film un mito di telefilm è estremamente difficoltoso, ma Wise riesce a plasmare l'opera con destrezza, mantenendo quell'aura di epico ereditata dalla serie televisiva. La trama scorre fluida, con un buon ritmo, anche se in alcuni punti la riflessività dei personaggi rallenta il trascorrere della storia, senza comunque infastidire. I personaggi straconosciuti sono interpretati con tranquillità dagli intoccabili attori di sempre. Per gli amanti del genere, una pietra miliare. Perenne.
Con Joseph Cotten, Linda Darnell, Jeff Chandler, Noah Beery jr.
21 (visto pochi giorni fa)
1/11/2018
Un bel quartetto di attori (♦) per un film western diretto dal bravo Wise, un nome...una garanzia.
Siamo alla fine della guerra di secessione e un colonello sudista (Cotten) che è prigioniero dei nordisti accetta di combattere gli indiani. Il comandante del forte (Chandler) si scontra violentemente con lui, temendo ovviamente una diserzione alla prima occasione. Su tutto si inserisce una vedova spagnola (Darnell) che dona al film un bel sottointreccio sentimentale.
Il regista ...rimane equidistante nel distribuire torti e ragioni tra le due fazioni.
Con James Cagney, Irene Papas, Don Dubbins, Lee Van Cleef, Stephen McNally
22 (visto nel 2017)
06|12|2017
Western anomalo che dà la possibilità ad un grande attore (James Cagney) di rendere credibile la figura di un uomo attempato convinto che chi gli rubi i cavalli meriti di essere impiccato senza por tempo in mezzo. Più difficile farci credere che una giovane Irene Papas che lo disapprova voglia continuare a vivergli accanto.
Come contribuire a rovinare un capolavoro ("Eseguivo solo degli ordini", più o meno) - dopo aver contribuito a crearne un altro ("Citizen Kane") - e vivere felici.
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