Come surfisti al largo che aspettano l'onda buona, i nuovi titoli che si affacciano oggi nelle sale devono competere soprattutto con i due "campioni" attuali: Uncharted e Assassinio sul Nilo, che viaggiano già da un po' (il primo con buon abbrivio: supererà oggi i 3 milioni di euro) e occupano ancora molto sale.
È così che Belfast, il fim semi-autobiografico di Kenneth Branagh che l'Academy ha indicato nel gruppetto dei titoli in corsa per l'Oscar al miglior film, si qualifica come il più titolato tra gli esordienti, con circa 400 sale. La curiosa situazione pone tra l'altro Branagh in competizione con se stesso, visto che l'attore e regista inglese è anche appunto regista di Assassinio sul Nilo: non accade spesso. L'altro titolo attenzionato è Occhiali neri, l'horror thriller che segna il ritorno alla regia di un maestro del genere: Dario Argento, che avrà quasi 300 sale. Alle sue spalle l'altro film italiano, il drammatico L'ombra del giorno di Piccioni, con Scamarcio protagonista (circa 270 sale).
Scolpire un statua di 4 metri è un'impresa. Farlo nel cuore di una caverna, per trent'anni, sembra una follia. Eppure è questo il progetto cui si è dedicato Filippo Dobrilla, in segreto, in solitudine: un gigante addormentato in una grotta delle Alpi Apuane, a 650 metri sottoterra. Cosa lo abbia spinto laggiù, al buio e quale sia la sua idea di arte sono le domande che i documentaristi si sono e gli hanno posto, alla scoperta di un'opera unica e di una storia che merita di essere raccontata.
Esce in sala ma poi lo troverete subito su Netflix, dal 4 marzo. È il film di Marco Simon Puccioni con Filippo Timi e Francesco Scianna nel ruolo dei genitori di Leone, interpretato da Francesco Gheghi, che ha 16 anni sta facendo le sue scoperte e finora gli è andato tutto abbastanza bene, vivendo in armonia nella sua famiglia arcobaleno. Però ci sono cose che Leone non sa, e che dovrà scoprire.
Ornella la spudorata, la coraggiosa, la donna che non nasconde il proprio corpo e la propria età. Il film di Elisa Fuksas sulla Vanoni non è un documentario. Non è un ripasso della carriera di una grande interprete italiana. È un film a tu per tu con lei, che si racconta e si mostra.
Commedia buddy-buddy on the road. Il film del francese Campan mette fianco a fianco un impresario di pompe funebri e un rider disabile. Il mezzo è naturalmente un carro funebre e a bordo c'è ovviamente il terzo, che non parla, ma va consegnato nel sud della Francia. I due finiranno per conoscersi, e accettarsi.
Piccioni, da sempre attento alla nostra contemporaneità, sceglie per una volta di guardare più indietro, raccontando una - necessariamente - tormentata storia d'amore in un periodo tormentato: il 1938, anno della promulgazione delle micidiali leggi razziali fasciste. Gli attori protagonisti sono Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli, ma nel cast troviamo anche, tra gli altri, Lino Musella, Valeria Bilello e Sandra Ceccarelli, che spesso in passato ha lavorato con il regista ascolano (e che proprio ad Ascoli Piceno ambienta il film).
Dopo una lunga assenza durata dieci anni (l'ultima sua regia è stata per Dracula 3d, del 2012), il maestro dell'horror italiano Dario Argento torna nelle sale con un nuovo film: un progetto rimasto in cantiere per oltre vent'anni che ora vede la luce, riattualizzando alcune vecchie ossessioni presenti nella sua opera. Nel cast, insieme alla protagonista Ilenia Pastorelli, anche Asia Argento.
È uno degli ultimi film in corsa per l'Oscar al miglior film che non è ancora passato dalle sale italiane (anche se alcuni ci sono rimasti proprio poco, lo sapete): si rimedia ora. Il film di autofiction di Kenneth Branagh (una sorta di autobiografia immaginaria) è questo lavoro sulla fine degli anni '60 a Belfast: per una volta una storia raccontata dal punto di vista di un protestante. Non che l'autore prenda parte: è semplicemente la storia di un bambino protestante nell'Irlanda del Nord, in quegli anni, proprio come lo era lui. Nel cast Judi Dench e Ciaròn Hinds, entrambi candidati all'Oscar per il miglior interprete non protagonista
È un piacevole arrivo quello dell'opera prima di Hleb Papou, regista italiano di origini bielorusse, che prova a guardare all'Italia di oggi senza cadere negli schemi precostituti e lo fa raccontando la storia di un celerino di seconda generazione, nero, che si trova davanti a un dilemma quando deve partecipare con il suo reparto alla sgombero di una casa occupata nel centro di Roma dove vivono, tra gli altri, anche suo fratello e sua madre.
Un film che farà discutere, se non l'opinione pubblica, perlomeno gli spettatori all'uscita del cinema. Perché l'ultimo film di Attal regista, presentato a Venezia in concorso e tratto da un romanzo di Karine Tuil, parte da un caso di quelli che la cronaca ci propone troppo spesso: un rapporto sessuale tra due ragazzi che lei denuncia come stupro e che lui ritiene in buona fede fosse consenziente. A complicare le cose, le famiglie si conoscono e la situazione non è affatto chiara. Bel cast con alcuni dei migliori attori francesi con in testa Charlotte Gainsbourg (onnipresente nei film di Attal) e Mathieu Kassovitz.
Con Suki Waterhouse, Madisen Beaty, Inanna Sarkis, Ella-Rae Smith, Stephanie Sy
In streaming su Timvision
Mescola orrore e giallo - senza dimenticare l'elemento soprannaturale - il film di Simon Barret che è sì alla sua prima regia di un lungometraggio ma ha partecipato nelle vesti di sceneggiatore a molti horror recenti. La sua storia si articola all'interno di un college dove alcune ragazze "pasticciano" con le sedute spiritiche con conseguenze nefaste.
Inizia il suo tour il 25 marzo a Ravenna, poi andrà in altre 34 città italiane. È il film di Tommaso Valente e Christian Poli che racconta la vita dei partecipanti al progetto "Housing First - la prima casa", attivato a Ravenna in sostegno dei senza dimora.
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