È l'ultima infornata di titoli prima delle feste natalizie: il resto arriverà sostanzialmente a fine anno o con il primo di gennaio. Spicca la presenza dell'unico titolo di animazione, Sing 2, che infatti è quello che avrà più sale (dovrebbero essere cica 550). Ma ovviamente c'è dell'altro: come non notare il remake a opera di Spielberg del fortunatissimo musical diretto da Robert Wise e capace di vincere, nel 1961, ben dieci Oscar? Il film non risulta tuttavia vincente, nella battaglia per la conquista degli schermi, al titolo con cui Paolo Genovese interrompe una lunga assenza: Supereroi batte West Side Story - per ora: 440 a 330.
Completano il quintetto il film di Fernando León de Aranoa con Javier Bardem - che è entrato insieme a È stata la mano di Dio nella shortlist dei titoli in lizza per l'oscar al miglior film straniero (una sorta di pre-selezione di 15 titoli) - , per ora in una ottantina di schermi, e la commedia al femminile di Alessandro Genovesi, che uscirà nelle sale il 25.
Javier Bardem, quasi irriconoscibile nelle vesti di un imprenditore-manipolatore, è il perno su cui gira la commedia (nera) dello spagnolo Fernando León de Aranoa (Perfect Day, Escobar): un volto borghese in cui, per usare le parole del regista, si specchia "un racconto tragicomico dell'ecosistema martoriato del lavoro, senza eroi o cattivi, lontano da ogni manicheismo (...) un ritratto sulla spersonalizzazione e sul deterioramento dei rapporti di lavoro, riflesso di un'epoca in cui concetti antiquati come solidarietà, etica o bene comune sembrano essere stati cancellati dalla mappa dell'impiego dalla logica del profitto e della precarietà."
Il sequel di Sing, il film uscito nel 2016 scritto e diretto anch'esso da Garth Jennings, riprende la narrazione dai fatti del primo episodio: là il koala Buster era impegnato a salvare il suo teatro dalla rovina, qua è invece alle prese con un progetto ancora più ambizioso che lo vede però ostacolato da un produttore-squalo. La speranza è quella di riportare sulle scene una leggenda del rock sparita dalla circolazione. Il cast dei doppiatori originali è sontuoso: si va da Bono a Reese Whiterspoon, da Pharrell Williams a Matthew McConaughey. Nella versione italiana troviamo invece Zucchero, Frank Matano, Jennny De Nucci, Valentina Vernia.
Steven Spielberg si misura con un colosso realizzando il remake del film di Robert Wise del 1961, che decretò il successo del musical con musiche di Loenard Bernstein, da allora riproposto ininterrottamente in varie versioni sulle scene di tutti i più grandi teatri del mondo. Il cast - molto giovane - vede nei ruoli principali Ansel Elgort, visto in baby Driver, e Rachel Zegler, che invece è un'esordiente ventenne - selezionata tra oltre 30 mila aspiranti al ruolo, che proviene dal mondo dei musical studenteschi e che ha avuto un grande successo con il suo canale YouTube.
Torna il duo attoriale formato da Alessandro Borghese e da Jasmine Trinca, che hanno lavorato insieme in Sulla mia pelle, diretto questa volta da Paolo Genovese, che interrompe un silenzio durato 4 anni e che torna a parlare di coppia. Non siamo però davanti alla visione acida e dissacrante, per quanto divertente, che trovavamo in Perfetti sconosciuti, dove le coppie erano dei tir lanciati contro un muro. Questa volta - utilizzando un arco temporale di vent'anni - lo sguardo si appunto su una coppia che resiste: un macroscopio, quindi, sulla relazione, sulla sua capacità di rinnovarsi e di resistere. Supereroicamente.
Nella pièce di Robert Thomas e nel film di Ozon di 19 anni fa, erano 8. Ora si sono ristrette a 7, ma l'ispirazione è quella: analoga l'ambientazione anni '50, analogo l'intrigo con un omicidio in una villa nella notte di Natale e un gruppo di donne presenti nella dimora, tutte egualmente sospettate.
La versione di Genovesi della commedia è una delle proposte natalizie, resa (forse) appetibile dal grande cast di attrici italiane, completato da quella di Ornella Vanoni.
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