Diciotto titoli sono tanti: complice questa volta il Torino Film Festival. che si avvia verso il finale, ancora una volta la settimana cinematografica è gremita di titoli (ma non di spettatori). Alla guida però un uomo solo: Clint, con il suo Cry Macho è infatti in testa alla classifica dei meglio distribuiti e sarà in 450 sale circa. Lo seguono un drappello di titoli che viaggiano nella forbice compresa tra le 250 e le 320 sale: il film per famiglie Clifford: il grande cane rosso, il musical Dear Evan Hansen, l'action L'uomo dei ghiacchi.
Più in basso due titoli più di spessore: Scompartimento N°6 e Il colore della libertà, mentre i film rimanenti viaggiano al di sotto delle 50 sale.
Ancora una riproposizione, ancora un capolavoro. Questa volta è il film di Kubrick, davvero un'opera immortale, che compie cinquant'anni (usciva nelle sale la prima volta a New York il 19 dicembre del 1971) e che vale la pena di vedere al cinema, nela nuova edizione in 4K.
L'opera di Puccini viene trasposta sul grande schermo per la regia di Damiano Michieletto: una trasposizione particolare perché girata in presa diretta e perché ibrido tra film e opera, con un cast quindi composto tanto da attori - come Giancarlo Giannini - quanto di attori-cantanti, dal baritono Roberto Frontali alla soprano Federica Guida.
Le vicende mitologiche raffigurate nelle opere d'arte sopravvissute all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. (e in qualche modo conservate grazie ad essa) ci guidano alla scoperta del sito archeologico e dei suoi segreti.
L'avete conosciuta nei talk show televisivi, magari avete letto il suo romanzo autobiografico (da cui è appunto tratto questo film) ora la vedete impersonata da Anna Foglietta. Stiamo riferendoci a Ilaria Capua la cui vicenda è servita da spunto per questo quasi instant-movie diretto da Costanza Quatriglio.
Un documentario dedicato al cibo e alla lentezza, esemplificata nelle storie di quattro piccoli produttori dell'Alto Adige: le loro difficoltà, i loro successi. E uno sguardo alla prospettiva di chi - nel piccolo, dal basso - mira a ribellarsi ai modelli produttivi imposti dalla grande distribuzione.
Di ragazze nella fontana ce n'è soprattutto una nell'immaginario mondiale: Anita Ekberg, l'attrice svedese famosa soprattutto per il suo ruolo nella Dolce vita di Fellini e di cui si celebrava l'anno scorso il centenario della nascita. È a lei che è quindi dedicato questo documentario che prova a chiedersi: cosa proverebbe una star contemporanea se dovesse interpretare Anita? Come si sentirebbe a confrontarsi con la vita di una donna distrutta dal suo stesso successo? La risposta è affidata - tra gli altri - a Monica Bellucci, che prova a mettersi nei panni della diva svedese per comprendere anche i motivi del suo declino.
Sono passati ormai 40 anni da quando è stato identificato il virus dell HIV nel Centre for Disease Control di Atlanta, primo passo fondamentale per comprendere e riconoscere l'AIDS. Nel 2011 invece a Bologna è nata PLUS, Persone LGBT Sieropositive, la prima organizzazione italiana e network di persone LGBT+ sieropositive. Le vicende dei protagonisti di PLUS, intrecciate con la storia del movimento LGBT, vengono ripercorse da un punto di vista storico, sociale e politico ed arricchite da prezioso materiale d'archivio.
Clint Eastwood è anche lui esperto di "penultimatum", e a noi va bene così. Aveva detto - ai tempi di Gran Torino - che quello sarebbe stato il suo ultimo film da attore. Ma era il 2008 e invece eccolo ancora qui, a 91 anni, tredici ani dopo, con in mezzo altri due titoli (Di nuovo in gioco e The Mule) nei quali si è cimentato davanti alla macchina da presa. Basta già il pacere di vederlo sullo schermo per avere voglia di andare al cinema. Poi sapere che il film - tratto dal romanzo omonimo di N. Richard Nash e ambientato negli anni 1979 - è un progetto che accarezzava da 40 anni, aggiunge interesse: un road movie che è anche romanzo di formazione e che consegna ancora alla storia del cinema un figura - quella del vecchio campione di rodeo amaro e disilluso - che, lo scommettiamo, è solo parzialmente personaggio.
È una colossale, per quanto innocente, bugia quella che traina il film di Stephen Chbosky, adattamento di un musical di Broadway. La racconta il protagonista - Evan Hansen (interpretato da Ben Platt) - e riguarda un ragazzo che aveva incontrato appena prima che si suicidasse e che tutti credono fosse il suo miglior amico. Ma non tutte le bugie vengono per nuocere...
Nel cast anche Amy Adams, Kaitlyn Dever e Julianne Moore.
Le dimensioni contano. E anche i colori. Perché se vi ritrovate da sera a mattina un cucciolo grande come un rinoceronte, e per di più rosso, le cose possono essere molto divertenti, ma anche molto complicate. È quello che succede alla piccola protagonista di questa commedia per bambini e famiglie, tratta dai libri di Norman Bridwell.
Tratto dall’autobiografia di Bob Zellner, il film di Barry Alexander Brown prodotto da Spike Lee racconta la storia di un nativo dell’Alabama e nipote di un membro del Ku Klux Klan che dovrà prendere posizione e decidere da che parte stare mentre prende piede il movimento dei diritti umani e civili nel 1961.
È il nord del Canada il protagonista non elencato nel cast di questo action thriller, con un autista di camion - impersonato da Liam Neeson - che si muove sul ghiaccio con il suo pesante mezzo in una corsa disperata per salvare dei minatori rimasti intrappolati dopo il crollo di una miniera di diamanti.
È una favola moderna quella raccontata dalla regista rumena Anca Damian: la vita in flashback della cagnolina Marona. Una valida alternativa ai grandi film d'animazione, molto apprezzato dalla critica internazionale tanto per la sua forma - che adotta una soluzione mista di animazione tradizionale e CGI - quanto per l'umanità dei suoi contenuti.
Commedia francese che racconta la storia di Eve Vernet, una donna che è stata la più grande creatrice di rose della sua zona ma che oramai è sull'orlo della bancarotta. Inaspettatamente a salvare la sua celebrata attività sarà una mal assortita compagine di incapaci. Nel ruolo principale Catherine Frot, accompagnata da giovani attori francesi.
Tra racconto popolare e leggenda, tra Olmi e Herzog, l'opera coraggiosa e poco convenzionale di Alessio Rigo de righi e Matteo Zoppis viaggia dalla Tuscia sino alla Terra del Fuoco al seguito di un ribelle, interpretato dall'artista Gabriele Silli alla sua prima prova come attore, alla ricerca di un mitico tesoro. Presentato fuori concorso alla Quinzaine di Cannes e al TFF.
Un "road movie artico": è la descrizione che ne dà il regista finlandese Juho Kuosmanen. Premiato con il Grand Prix speciale della giuria al Festival di Cannes 2021, racconta di un lungo viaggio di una giovane finlandese in un minuscolo vagone letto condiviso con un altrettanto giovane minatore russo.
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