È con notevole sorpresa che scopriamo che il film che avrà (di poco) più schermi disponibili questo fine settimana sarà il biopic Zlatan, che racconta la storia dell'infanzia e degli esordi del calciatore Ibrahimovic. E non perché il divino sbruffone ci stia antipatico, anzi: sicuramente l'uomo si distingue per il suo piglio da pugile in un mondo di gregari e interpreta al meglio la sua parte mediatica di spaccone al cubo. Ma che la distribuzione creda che il film sulla carta possa fare meglio di altri titoli in uscita questa settimana (in fondo il numero di sale assegnate a un film è sempre specchio delle speranze di incassi che distribuzione ed esercenti immaginano per lui) stranisce.
Anche perché è in arrivo il titolo di un autore che nel mondo dei cinefili ha davvero una tifoseria agguerrita: è The French Dispatch, di Wes Anderson, che si tira dietro non un vagone ma un intero treno carico di star. E perché di star nostrane è carico anche Per tutta la vita, la commedia italiana diretta da Paolo Costella.
Staremo a vedere che avrà avuto ragione: la proposta è ampia e la competizione è accesa. Eternal corre ancora forte e Freaks Out con passo da diesel che va scaldandosi, continua a macinare incassi. Se c'è qualcosa che non mancherà a chi vorrà recarsi al cinema da oggi sarà la scelta.
Con Alessandra Mastronardi, Stefano Rossi Giordani, Paola Calliari, Euridice Axén
In streaming su Rai Play
Solo un settimana fa è stata tumulata - prima donna (e questo già la dice lunga su molte cose) - al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano, luogo di sepoltura e celebrazione dei cittadini illustri della città. Questo biopic dedicato alla grande ballerina, davvero milanesissima e legata alla sua città, cade pertanto al momento giusto, a memoria della figura Indimenticabile della Carlina, che dal Teatro alla Scala, in punta di piedi, conquisto fama mondiale. Regia di Emanuele Imbucci con Alessandra Mastronardi nei panni della danzatrice.
Documentario dedicato al piccolo grande corso, che racconta come la passione del Bonaparte - quasi un'ossessione – per l'arte e il sapere, abbia cambiato il volto della cultura moderna: dalla nascita di scuole, biblioteche e musei pubblici (tra cui Brera e il Louvre) alla fondazione dell'egittologia grazie alla campagna d’Egitto, dalle straordinarie scoperte archeologiche alle spoliazioni di opere d'arte, sino ad arrivare ai dipinti e alle sculture a lui dedicate.
Era in concorso al Festival di Venezia questo film che ha sicuramente il pregio di presentare un plot originale: la storia di un misterioso massaggiatore ucraino, dai poteri ancor più misteriosi, che quasi come un novello Rasputin entra nelle vite delle persone, curandole e sconvolgendole. Ma nelle intenzioni dei registi - i polacchi Malgorzata Szumowska e Michal Englert - c'è più della volontà di fare un'opera ispirata al realismo magico. C'è uno sguardo sulla Polonia contemporanea, che per estensione si allarga all'Europa e all'Occidente.
Meta-musical: ovvero il musical che racconta la nascita di un musical... È l'adattamento del musical autobiografico di Jonathan Larson, ambientato negli anni '90 a New York, che racconta del periodo in cui stava scrivendo al sua prima opera, Superbia, mentre lavorava ancora come cameriere a NewYork. Alla regia Lin-Manuel Miranda, nel cast Andrew Garfield, protagonista, e Alexandra Shipp.
Si erano rarefatti i film di Silvio Soldini nel decennio 2010-20, contando solo due opere di fiction (ma nel compenso un fiorire di documentari). Questo suo nuovo lavoro, girato a Milano, lo riporta sullo schermo con un film centrato su una figura femminile forte - affidata a Kasia Smutniak - che vive un'esperienza altamente drammatica: l'essere coinvolta in un incidente stradale che causa la morte di un ragazzo. Lei, avvocato di grido e di polso nella città degli affari, si trova così alle prese con qualcosa di completamente nuovo e finisce anche con l'avere una relazione inaspettata con una figura molto diversa da quelle che popolano il suo mondo: il direttore dell'obitorio dove il cadavere del ragazzo - non ancora identificato - è custodito.
Chi questa estate ha visto i due film della trilogia dedicata all'Agente 117, il personaggio nato dai romanzi di Jean Bruce interpretato da Jean Dujardin (e che, per chi non lo sapesse, fu inventato prima della nascita di James Bond), sarà felice di sapere che arriva ora nelle sale - questa volta in contemporanea all'uscita in Francia - il terzo capitolo della trilogia. È naturalmente come le altre una commedia brillante e questa volta l'ambientazione è in Africa all'inizio degli anni '80.
Il crime thriller tratto dal bestseller di Jane Harper e diretto da Robert Connolly - che in Australia ha sbancato i botteghini, divenendo uno dei maggiori incassi di sempre - vedeEric Bananei panni dell’agente federale Aaron Falk, che fa ritorno al suo paese d’origine dopo oltre vent’anni per un tragico funerale e riapre il vecchio caso di un omicidio irrisolto. Nel cast ancheGenevieve O’Reilly,Keir O’DonnelleJohn Polson.
È davvero un cast pazzesco quello schierato nell'ultimo film di Wes Anderson: mettersi a elencare i nomi sarebbe inutile, meglio che li valutiate da soli. La cosa non può che aggiungere ulteriori aspettative per questo lavoro di un regista amatissimo tanto per la sua vena speciale per storie al limite del surreale quanto per l'estetica ricercatissima. La vicenda questa volta è ambientata in Francia e ruota intorno alla redazione di un giornale e vuole anche essere un omaggio alla Francia - dove Anderson risiede - e al suo cinema.
Anche qui cast copioso e tanti volti noti, ma questa volta tutti italiani: Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Carolina Crescentini, Claudia Gerini, Paolo Kessisoglou, Filippo Nigro, Claudia Pandolfi, Fabio Volo. È la parata nostrana scritturata da Paolo Costella per la sua commedia che trova la sua ispirazione da un articolo di cronaca su una coppia che aveva scoperto di essere stata sposata da un finto prete, vedendosi così annullare il matrimonio. Qui le coppie diventano quattro e dovranno ripetere il momento del sì, ma la cosa - è facile prevederlo - può anche rivelarsi complicata.
Nel 2016 era uscito, diretto da Fede Alvarez. Man in The Dark, sceneggiato da Rodo Sayagues. Oggi arriva il suo seguito e i due si scambiano i ruoli: il primo passa alla scrittura e il secondo alla regia. Il protagonista però è sempre Stephen Lang, nei panni di un veterano cieco. Nel primo film aveva ucciso i tre ragazzi che si erano infilati in casa sua. In questo dovrà vedersela con gli amici che li vogliono vendicare.
Con Margaret Qualley, Sigourney Weaver, Douglas Booth, Seana Kerslake, Jonathan Dubsky
Prima di internet e prima che inventassero i social - e prima quindi che esistessero i social media manager, che indossano i panni della figura pubblica di cui gestiscono la comunicazione - c'era, semplicemente, la posta. E c'era quindi anche chi era chiamato a rispondere alle lettere dei fan indirizzate a figure importanti. È la premessa che rende comprensibile a un ragazzo della generazione Z la vicenda, ambientata negli anni '90, messa in scena da Philippe Falardeau con la complicità delle due attrici protagoniste: la più giovane Margaret Qualley e l'immortale Sigourney Weaver. La prima veste infatti i panni di un'aspirante poetessa che trova impiego presso la seconda, un'agente letteraria. Suo compito è rispondere alle lettere indirizzate al più sfuggente degli scrittori: J.D. Salinger. Una mansione che dovrebbe essere gestita con toni distaccati e impersonali ma che lei trasforma nascostamente in esercizio di scrittura e di empatia, con risultati ovviamente inaspettati.
Ci sono ministri che a 35 anni scrivono la loro autobiografia, è vero. Ma di un biopic su un giocatore non solo ancora vivente, ma ancora in campo ogni domenica, non avevamo ancora sentito parlare. Non poteva che spettare a lui, al Grande Bullo, il Migliore, Zlatan Ibrahimovic, uno che se non c'era bisognava inventarlo. Ma forse si sarebbe inventato da sé, chissà.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta