I blockbuster sono ancora in circolazione e le tante proposte in arrivo portano in sala calibri medi che hanno le loro vette - in termini di numero di sale occupate - nel nuovo capitolo del franchise Halloween (450 sale) e nel film d'animazione Disney Ron - un amico fuori programma (370).
Ci sono però proposte di qualità che godono di minor diffusione, ma solo per politiche commerciali: segnaliamo il film italiano L'Arminuta (120 sale) e l'ultimo lavoro di Bruno Dumont, France (40), con Léa Seydoux, oltre all'ultimo lavoro di Celine Sciamma, Petit Maman.
L'America e le sue istituzioni. Ci ha speso una vita intera Wiseman, accumulando dal 1987 a oggi, documentari su documentari e guadagnandosi Oscar e Leone d'Oro alla carriera. Questo suo ultimo lavoro è dedicato al municipio della sua città, Boston, e alle persone che lo popolano, a partire dal sindaco.
Non è tanto la carriera sportiva, né la vicenda drammatica della sua fine e della fine della sua vita che hanno affascinato Paolo Santolini, il regista di questo lavoro dedicato a Marco Pantani. Anche se è ovviamente difficile prescindere da questi aspetti, trattandosi di un uomo che ha saputo scalare cime e podi e successo, quello che si dipinge qui è un ritratto dell'uomo e del suo mondo: la sua famiglia, Cesenatico, gli amici. la riviera. Quel mondo che a vent'anni dalla sua morte ancora non si rassegna alla perdita.
Marco Tullio Giordana, così spesso cantore dei fatti di casa nostra, torna a occuparsi dell'Italia e sei suoi traumi raccontando, in fiction ma con precisione, del caso di Yara Gambirasio, concentrandosi su una figura chiave: il pubblico ministero Letizia Ruggeri, la cui indagine - difficile, costosa e complessa - ha portato all'arresto di Bossetti.
La storia di un giovane provinciale che si arruola nell'Esercito francese e si ritrova a far operazioni di pattugliamento nella capitale francese dopo gli attentati terroristici che l'hanno stravolta, finendo poi nel mezzo di un conflitto sociale, diventa per Giovanni Aloi occasione di riflettere sull'istituto dell'esercito, sulle tensioni che lo attraversano e sul senso che muove chi oggi sceglie la professione del soldato.
France è Lea Seydoux, France è l'ultimo film di Bruno Dumont, France è ovviamente anche la Francia. Il tutto, come dice Dumont è "l'allegoria di un sistema (mediatico, ndr) divenuto oramai una macchina per diventare brutale: la rappresentazione di un evento conta più dell'evento stesso". Perché la storia di France è quella di una giornalista-star, molto a suo agio nel sistema dei media contemporanei, che finisce poi per essere da essi stessi divorata.
Il film è stato scelto per partecipare al concorso di Cannes del luglio scorso.
L'orrore non finisce mai. È dal 1978 che il franchise di Halloween trova successive incarnazioni: sono ormai dodici, con questo film di David Gordon Green che nelle intenzioni del regista è il secondo capitolo di una trilogia che si concluderà con Halloween Ends (che apparirà l'anno prossimo, di questi tempi).
Il film riprende da dove si era concluso Halloween, del 2018 e, inutile a dirsi, la battaglia di Laurie Strode con Michael Myers - ahinoi - non è finita. Da notare che il film negli USA è partito benissimo settimana scorsa e ha fatto registrare la miglior apertura di sempre per un film con il rating R, che classifica i film vietati ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto.
Si sta appassionando alla regia Francesco Mandelli: l'ex conduttore di MTV, divenuto poi attore arriva con questa nuova commedia alla sua quarta prova dietro alla macchina da presa. E mentre cresce anagraficamente, crescono anche i personaggi delle sue storie: quello di questo film è Matteo - Alessio Vassallo - un fumettista quarantenne che si barcamena col lavoro ma che ha una bella e allegra famiglia e che verrà posto davanti a un quesito importante: la scelta tra le proprie ambizioni professionali e l'armonia familiare.
Film d'animazione Disney che ha per protagonista un ragazzino e il suo amico robot. Tra i due però è una gara a chi è più goffo, perché anche il robot, da cui ci si aspetterebbe prestazioni tecnologiche, ha qualche rotella fuori posto. Ne nascerà una grande amicizia.
Con Sami Bouajila, Najla ben Abdallah, Youssef Khemiri, Noomen Hamda, Qasim Rawane
È stata premiata nel 2019 a Venezia l'interpretazione offerta per questo film da Sami Bouajila, miglior attore della sezione Orizzonti. Non stupisce: l'attore francese ma di origini tunisine aveva già vinto a Cannes il premio come miglior attore per il film Days of Glory, di Bouchareb. L'opera, diretta dal tunisino Mehdi Bersaoui alla sua opera prima, è altamente drammatica e, nonostante il titolo, per usare le parole del regista "non è solamente un film sulla paternità, ma anche sulla coppia, sul suo posto nella società, e sul potere, sia maschile sia femminile".
Con Gabriele Di Bello, Donatella Finocchiaro, Fabio Troiano, Antonio Zavatteri
In streaming su Rai Play
Il terzo film di Luca Tornatore (no, non risultano legami di parentela) è questo lavoro dedicato alla normalità: quella di Paolo (Gabriele di Bello) che vuole metterli tutti al tappeto. No, non tutti: non è Rocky. Ma vuole giocare e divertirsi e sa di poterlo fare, nonostante sia un ragazzo down e nonostante ci sia chi ha paura, come suo padre. Nel cast Donatella Finocchiaro, Fabio Troiano, Antonio Zavatteri.
Arminuta vuol dire "ritornata" in dialetto abruzzese e questo spiega molte cose. Perché la protagonista del film (e del libro di Donatella Di Pietrantonio, da cui il film è tratto) è una tredicenne che era cresciuta in una famiglia adottiva e che all'improvviso viene rimandata "a casa" in un paese dell'Abruzzo, lontano da tutto ciò che aveva e che amava, dove svilupperà un rapporto particolarmente aspro con la madre biologica. A complicare le cose, la ragazza non capisce e non si spiega i motivi di questo tardivo ripensamento, che si svelano solo nel finale.
"Petite maman non è altro che una nuova declinazione del tema del viaggio nel tempo. Un viaggio intimo in cui la posta in gioco non è né il futuro né il passato ma la condivisione del tempo stesso. " Alluda ma non svela troppo Celine Sciamma, regista del film che è stato presentato in concorso a Berlino 2021 e che ci parla dell'infanzia, da una prospettiva inedita e magica.
Presentato a Locarno il film di Bonifacio Angus, sardissimo narratore della sua regione e della sua gente, raccontata però spesso più nella sua modernità, anche estraniante, più che nel suo folklore.
Con Nunzio Fabrizio Rotondo, Paolo Vita, Enrica Guidi, Carlotta Rondana, Giorgio Gobbi
È il terzo film scritto, diretto e interpretato a 4 mani dalla coppia Rotondo/Vita, che hanno un passato come animatori su un canale televisivo locale romano. Fedeli al format della commedia i due - che hanno una improvvisata e fraudolenta attività come spiritisti - si trovano alle prese con una coppia di vere fantasme (si può dire fantasme?).
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