Sei mesi prima che nascesse gli USA erano entrati nel primo conflitto mondiale (6 aprile 1917) e aveva poco più di un anno quando la Germania fu sconfitta (11 novembre 1918). Non c'è nesso, certo; è solo per dire un'ovvietà, che è passato tanto tanto tempo.
Per limitarmi a parlare di Cinema, il primo film sonoro (The Jazz Singer) arrivò nelle sale statunitensi il 6 ottobre 1927, undici giorni prima del decimo compleanno della ormai signorina Marcia Virginia Hunt, che già da tempo aveva capito che cosa fare della sua vita: recitare, sempre.
Poi dissero di te, come di tanti altri, che eri comunista e ti punirono; ma che differenza fa che tu lo fossi o meno? Essere accusati di una cosa non vera non è molto diverso che esserlo di una vera che tu non viva come una colpa.
Tant'è che questa playlist la volevo intitolare "Hunt ti voglio bene", perchè anche a Berlinguer (anche lui così sottile, quasi esile) vogliamo bene in molti ma non perchè era comunista, perchè tenne sempre la schiena dritta, con forza d'animo e onestà intellettuale. Come hai fatto tu, me ne sono convinto leggendo della tua vita prima di vedere qualche tuo film e convincendomi che sei persona degna di ammirazione.
La famigerata "lista nera" forse a te ha portato fortuna e, come la telefonata di Lopez,... ti ha allungato la vita.
Comunque - tra cinema, teatro e tv - la Hunt a quanto pare ha recitato per circa cento anni: da quando ne aveva tre a quando è apparsa per l'ultima volta sullo schermo (in un documentario).
Ebbene, pur ritenendomi cinefilo da quasi un 70% di secolo, di questa attrice non sapevo neppure l'esistenza sino a pochi mesi fa.
Come attrice ora so un po' più di zero, non certo quanto sarebbe necessario: ho visto solo una decina dei film da lei interpretati per il grande schermo (che sono stati 62 escludendo i quattro documentari♦del terzo millennio). E come li ho scelti? Praticamente non li ho scelti, ho visto quasi tutti quelli sottotitolati che ho trovato su YouTube, al momento mia fonte pressochè esclusiva.
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♦uno di quei documentari a me interesserebbe assai ma penso sia troppo difficile da reperire; è del 2015 e il titolo dice tutto: "Marsha Hunt's Sweet Adversity".
Quel che segue riguarda il prossimo futuro e può interessare solo chi, come me, non volesse fermarsi ai dieci titoli di questa playlist.
Per quanto mi riguarda sarei dell'idea di non cominciare da due gruppi di film:
(a) I "filmetti" di breve durata (un'ora o poco più)
Personalmente, con un po' di disinvoltura che comporta qualche rischio, rimanderò la visione di tutti i film che non arrivano a 75 minuti (che sono circa 25).
Ne ho visti tre:"Desert Gold" del '36 e "La valle dei dannati-Il sentiero della vendetta" del '37, apprezzabili, nonchè il deludente "La voce nell'ombra" del '39.
Sono naturalmente B- movies non di grande pregio (realizzati con parsimonia di mezzi) che hanno però quello di mostrarci Marsha ricoprire già all'inizio della sua attività il ruolo femminile più importante. Fu così fin dall'esordio nel 1935 in "The Virginia Judge" essendo ella già abbastanza nota come cantante alla radio e come modella "di successo", non stento a crederlo, elegante e sottile com'era (e come è restata sempre, anche in età da tre cifre).
L'impressione che ne ho avuto è di una attrice già padrona della scena, sicura e disinvolta, simpatica e attraente; e mi è parsa qui soprattutto adatta a ruoli spiritosi (se non addirittura comici; in "Desert Gold", un western con abbondante quota di commedia come usava allora, ci sono momenti, quando fa l'offesa, in cui mi ha ricordato certe espressioni tipiche di Stan Laurel).
(b) I film in cui non ricoprì il principale ruolo femminile
Ho letto da qualche parte che non le dispiacessero affatto ruoli da antagonista, comprimaria o caratterista, anche al fianco di altre attrici più o meno di pari età. Però a questo credo abbastanza poco, secondo me fece "di necessità virtù".
Vistone uno, "Una donna distrusse" del '47 (uno dei maggiori successi di Susan Hayward) mi è bastato per ritenere che la classe e la versatilità della Hunt siano tali che anche quando non abbia ruolo da protagonista il suo sia un contributo "di lusso" alla riuscita dei film cui partecipa. Però credo che anche a questi (una ventina) in prima battuta si possa rinunciare.
Cosicchè, concludendo, mi limiterò per ora alla ricerca di pochi film in cui conto di trovare
LA VERA MARSHA: primadonna in pellicole di lunghezza almeno normale.
È un breve film carino, anche piuttosto divertente per merito di tutti e tre gli interpreti "positivi". Con la Hunt un giovanissimo Larry 'Buster' Crabbe che è un capo indiano che vuol difendere la miniera d'oro del suo territorio dalle mire di un tale brutto e cattivo che non si limita a quello (vorrebbe anche la bella Marsha già sua promessa sposa). Due ingegneri minerari da lui assunti glielo impediranno e naturalmente farà la fine che si merita. Uno (Tom Keene ) è bello e spavaldo, l'altro (Bob Cummings, molto giovane anche lui) timoroso e quasi comico. Film "dalla parte degli indiani"; peccato che comunque ne facciano fuori parecchi, si poteva evitarlo.
"Questo 'filmetto' di un'ora, ingenuo a prima vista quasi quanto gli altri della Lone Star interpretati da John Wayne negli anni trenta, convinse invece delle grandi potenzialità dell'attore nel western. 'Il grande sentiero' del '30 di Walsh non era bastato a farlo capire (il successo arrivò infine nel '39 quando Ford lo scelse per 'Ombre rosse').
Il commento breve che avete appena letto lo scrissi qualche mese fa, esattamente il 24 maggio scorso. Ora l'ho rivisto stando attento soprattutto alla Hunt e... sì, qualcosa di innovativo lo si può trovare proprio nel personaggio femminile, che - pur non avendo molto spazio - si stacca dal banale consueto e diventa centrale anche nel determinare le psicologie dei personaggi maschili che l'attorniano. E Marsha Hunt è indubbiamente all'altezza del compito, con una naturalezza che alla prima visione avevo sottovalutato. ...."
La Hunt, dopo un paio d'anni promettenti con la Paramount, non ne può più di ruoli banali in filmetti poco impegnati e nel '38 ne interpreta uno solo: anno difficile per lei, fors'anche per il primo matrimonio, che durò poco. In attesa di cambiare casacca (passerà alla MGM) prende parte a questo filmetto che però non è solo ingenuo, è davvero "da dimenticare". Corse di cavalli, ma penso proprio non possa interessare neppure un appassionato di ippica. Non val la pena parlarne.
Con Van Heflin, Lee Bowman, Marsha Hunt, Samuel S. Hinds, Cliff Clark, Eddie Quillan
(una recensione)
fonte diversa da YouTube
(sottotitoli spagnoli)
È il primo lungometraggio che diresse da solo il grande Zinnemann; ma si capisce che aveva alle spalle tanta esperienza. Ci dice subito chi è l'assassino per poi raccontarci come arriverà a scoprirlo la polizia. Diretti da questo ottimo regista tutti e tre i principali interpreti danno il meglio di sè. Due sono attori di gran livello (Van Heflin e Marsha Hunt, rispettivamente il tecnico forense che usa metodi scientifici con pazienza e meticolosità e la sua graziosa assistente che lui chiama per cognome, Mitchell); il terzo, Lee Bowman, davvero bravo nell' apparire uomo dabbene, è un attore poco noto che debbo rivalutare (inespressivo in "Una donna distrusse" ma a ripensarci poteva essere voluto).
Senza I gradevoli dialoghi tra Heflin e la Hunt - bella idea - la successione dei vari esami in laboratorio avrebbe anche potuto annoiare ed invece così diventa uno dei punti forti del film.
Lei poi, per la imprevista magrezza di Heflin (ben diverso dal secondo eroe della valle solitaria di 10 anni dopo), sembra meno sottile di com'è; molto attraente, è impagabile quando cerca, riuscendovi senza sforzo, di far innamorare Bowman. La sua recitazione è lieve, basata sulle sfumature, la definirei "moderna".
Condivido il voto **** assegnato da Baliverna la cui recensione se volete potete leggere qui.
Siamo dalle parti del capolavoro. Ringrazio Marcello del Campo che mi ha indotto a vederlo con queste parole: "Hai il tempo di procurarti il film 'Nessuno sfuggirà' (1944) di André de Toth, girato dal grande esule ungherese con sprezzo del pericolo; film che anticipa il Processo di Norimberga."
Il film è del '44, la guerra è in corso, si immagina che alla fine ci sarà, come poi fu, un processo alla Germania Nazista. A parte la preveggenza, qui si prende in considerazione un solo uomo, il "perfetto nazista", sin da prima dell'avvento di Hitler.
Non crediate sia solo interessante, è un gran film. De Toth lo ritenevo già un ottimo regista e qui si supera, la Hunt dimostra di essere attrice completa che, se poco dopo non le avessero tarpato le ali, avrebbe potuto essere riconosciuta con altre prove su questo livello una delle grandi stelle di Hollywood. E l'interpretazione del nazista di Alexander Knox è semplicemente spettacolosa.
Nessuna recensione (e solo 5 voti) nonostante il voto medio di 9/10: assurdo!
Non è stato il primo film americano a trattare dell'alcolismo, tema da prendere con le molle in vigenza del codice Hays: due anni prima venne il bel "Giorni perduti" ma l'alcolizzato era uomo (Ray Milland).
Era più difficile far accettare che potesse riguardare una donna. Susan è una cantante da night brava che rinuncia alle sue possibilità di sviluppo della carriera per sposare un uomo, cantante country che aiutato da lei diventerà un divo della radio; ma ha la sensibilità di un pezzo di legno (così definisce jonas l'espressività dell'attore, Lee Bowman, che dunque forse è bravo). Cade in depressione, acuita dalla gelosia per l'efficiente segretaria del marito (Marsha) che alla fine risulterà essersi innamorata anche lei ma non corrisposta. Il titolo italiano dà tutta la colpa alla moglie, forse non involontariamente: siamo nel primo dopoguerra e le mogli non possono ubriacarsi, va loro bene se i mariti le "perdonano". Ottima Susan, molto brava anche Marsha in una parte poco piacevole, come desiderava.
"Ebbene sì, d’ora in poi il mio preferito tra i film di A.Mann non sarà un suo famoso western ma questo noir precedente troppo poco visto che si giova di un cast notevole (spiccano O’Keefe e la Hunt) per una storia coinvolgente con un finale memorabile. Film DA NON PERDERE (la sola, pregevole, recensione, assegna 5 stelle non immeritatamente)."
È stata una bella sorpresa. Non mi aspettavo molto, forse il itolo non mi ispirava ma neppure mi attraevano i partners di Marsha che conoscevo, Charles Boyer e Louis Jourdan. Invece questo film trascuratissimo (zero voti) merita e intendo rivederlo e scriverne più di qualche rigo.
Fu un film importante per il regista Fleischer: il successo che riportò gli fruttò non solo una nomination al Golden Globe quale miglior regista ma soprattutto segnò per lui il passaggio dai B-movies alla categoria A, realizzatosi poco dopo compiutamente con la realizzazione di "20000 leghe sotto i mari" per Disney.
Con Jeff Chandler, John Saxon, Dolores Hart, Marsha Hunt, Jay C. Flippen, Ray Stricklyn
(nessuna recensione)
fonte diversa da YouTube
Come sopra: anche per questo film zero voti e anche in questo caso immeritatamente.
Lo sfortunatissimo Jeff Chandler (morì l'anno successivo per malasanità all'età di 43 anni) era uno dei miei beniamini già ai tempi di Kociss poi divenuto attore di grande successo (e ritenuto uomo bellissimo). I capelli grigi sin da giovane, qui ormai bianchi, erano considerati parte del suo fascino. Questo poteva spiegare allora l'innamorarsi di lui di della molto più giovane Dolores Hart (20 anni in meno) ma visto oggi vien da pensare fosse più logico che quella parte fosse affidata alla Hunt, che aveva solo un anno più di lui.
È un buon western b/n che tocca un tema all'epoca molto sentito, la turbolenza dei giovani.
Chiudiamo con un film che di voti ne ha 92 (con 17 recensioni) e voto medio superiore a 8/10.
E vorrei vedere! Sono ancora emozionato dalla sua visione e per me è un vero capolavoro (***** il mio voto). A quanto ne so, Dalton Trumbo, grandissimo sceneggiatore (per tanti anni sotto falso nome causa lista nera) fu regista solo questa volta. D'altra parte non credo esistesse qualcun altro in grado di tradurre in immagini il suo romanzo. Ovviamente non poteva che chiamare a far parte del cast - come madre di Johnny - la sua compagna di sventura e cara amica Marsha.
Vederlo mi sembra INDISPENSABILE.
Vi confido che per molto tempo credetti fosse un bel western che mi ero perso nel'71 quando al cinema ci andavamo con le figlie piccole e al mio genere preferito dovevo necessariamente rinunciare...
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