Lista lunghissima: 15 nuove uscite - per quanto le prime siano film evento che sono già quasi usciti dalle sale e per quanto vi siano annegati alcuni titoli che hanno visibilità quasi nulla - sono tantissime.
Se parliamo solo di quelle di peso, ovviamente il numero cala sensibilmente. Considerando l'ordine che va dal meglio distribuito in giù, spicca Baby Boss 2, il film d'animazione targato DreamWorks e distribuito da Universal, che avrà quasi 500 schermi. È il titolo per famiglie e bambini e il primo capitolo fu un discreto successo. Sempre pensando all'intrattenimento c'è la commedia sentimentale di e con Sergio Castellitto, che avrà 300 schermi, al pari dell'altra commedia italiana, quella con Vincenzo Salemme. L'offerta è interessante anche sul fronte del cinema d'autore: escono La scuola cattolica, di Stefano Mordini (che è anche il secondo meglio distribuito, con 350 schermi) e A Chiara di Jonas Carpignano (50 schermi): due titoli importanti, il primo presentato a Venezia, il secondo a Cannes. A questi titoli italiani va aggiunto L'uomo che vendette la sua pelle, distribuito da iWonder, che sarà in circa 30 schermi.
È passato poco più di un anno dalla morte di Ezio Bosso: pianista, direttore d'orchestra e compositore, oltre che portatore sano di umanità. Il documentario di Giorgio Verdelli ce ne restituisce l'immagine e il percorso, testimoniando la misura dell'uomo e dell'artista.
Torna nelle sale il capolavoro di Jean Luc Godard, manifesto della nouvelle vague francese e opera di rottura, oggi reso nuovamente splendente grazie al restauro della sempre meritoria Cineteca di Bologna.
Regia di Olivier Guerpillon, Michele Placido, Jaco Van Dormael, Julia von Heinz, Michael Winterbottom
Con Michele Placido, Andrea Bocelli, Rosa von Praunheim, Roberto Bolle, Michèle-Anne De Mey
Docufilm collettivo di cinque grandi autori europei chiamati a raccontare i drammi e le rivoluzioni causate dalla pandemia nei propri paesi, ciascuno da una prospettiva particolare ma insieme per un obiettivo comune: registi europei uniti in una simbolica riunificazione del Continente, in un anno molto particolare e difficile come il 2020.
Il regista Feras Fayyad ritorna nella natia Siria, devastata dalla guerra, per seguire da vicino l'operato di un gruppo di dottoresse che curano instancabilmente i loro pazienti in un ospedale sotterraneo di Ghouta, vicino a Damasco. In un momento in cui non lontano dalla Siria - e cioè in Afghanistan - il lavoro e la condizione femminile vengono umiliati e cancellati, una testimonianza rivolta a dimostrare il coraggio e l'intraprendenza di chi, sfidando il sessismo imperante, dimostra nei fatti l'importanza delle donne nella società.
È una bella carriera quella dell'italo americano Jonas Carpignano che ha 37 anni e che con A Chiara chiude idealmente le trilogia cominciata con Mediterranea nel 2015 e continuata con A Ciambra nel 2017. Selezionato per la Quinzaine a Cannes 2021, questo terzo capitolo ci porta di nuovo a Gioia Tauro e dopo aver raccontato della comunità dei braccianti africani, e quella dei rom, divenuti lì ormai stanziali, affronta il tema della presenza dei mafiosi. Lo fa seguendo le vicende di Chiara, che ha 18 anni e che il giorno dopo la sua festa di compleanno, vede scomparire suo padre.
È accompagnata da una polemica che non avremmo voluto l'uscita in sala del film di Stefano Mordini, presentato fuori concorso a Venezia. Il film è infatti stato sottoposto al divieto di visione ai minori di 18 anni, con grande sgomento dell'autore e alla faccia dell'abolizione della censura, sbandierata qualche mese fa dal Ministro della Cultura Dario Franceschini.
Il film - che ricostruisce le vicende del massacro del Circeo, avvenuto nel 1975 - nelle parole del regista "è un film di adolescenti interpretato da adolescenti. Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito. Questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali."
Mors tua, vita mea. Per il protagonista della commedia di Salemme, da lui stessa scritta e interpretata, il motto è letterale: nel suo petto di professore di latino, vagamente "sfigato" (ma quale professore non lo è...povera categoria), batte il cuore che gli è stato trapiantato, prendendolo dal corpo un killer che è stato freddato da una banda rivale. Peccato che la famiglia del donatore sia convinta che ora tocchi al prof farsi autore della vendetta, in cambio del cuore che ha ricevuto.
Sentimentale e leggero, anche se drammatico. E con toni un po' fiabeschi, supportati da una fotografia che non è quella di Amelie, ma insomma. Del resto è proprio a Parigi che si muove il nuovo film che Castellitto si è cucito addosso, affiancato sul set da Bérénice Bejo e da Matilda De Angelis. Lui è un libraio, con una figlia diciottenne che è però traumatizzata da un incidente occorsole anni prima e che l'ha anche lasciata sulla sedia a rotelle. La sua vita è piena di devozione e amore per la figlia, ma manca qualcosa. Glielo porterà un'attrice che piomberà nella sua vita, spingendolo in quei luoghi dove non osava più avventurarsi.
"Nonostante tutti i bei discorsi sull'uguaglianza e sui diritti umani, la storia e la geopolitica sempre più complesse fanno sì che ci siano inevitabilmente due tipi di persone: i privilegiati e i dannati. Il film mette in scena un patto faustiano tra le due parti." Sono le parole con cui la regista tunisina Kaouther Ben Hania presenta il suo film, una storia che è un'ironica rappresentazione del mondo dell’arte contemporanea e un viaggio attraverso la moralità e le ipocrisie che caratterizzano la natura umana. E dove i due personaggi del "patto faustiano" sono un'artista e un rifugiato, che mette al servizio del primo la propria pelle, trasformandosi in opera d'arte. Con tutte le conseguenze del caso.
Regia di Francesco Colangelo, Elisabetta Pellini, Elly Senger-Weiss, Willem Zaeyen
Con Caterina Murino, Ieva Andrejevaite, Alex Sparrow, Oleg Taktarov, Milena Vukotic
Guardarsi, immortalarsi, riprodursi, pubblicarsi. Sembra diventato un gesto così naturale, eppure una volta a malapena si conosceva l'aspetto del proprio viso. È con questa esplosione dell'iper-esposizione del sé che gioca la commedia a episodi - quattro per altrettanti registi - riconoscendone il versante grottesco, eccessivo, ambizioso.
Tutto in una notte. E in una villa veneta. Unità di tempo e luogo per il film di Alessandro Rossetto che si chiude in una festa con tutti i suoi invitati: gente "bene", elegante ma grottescamente rappresentata e drammaticamente coinvolta nel crollo di una banca locale. Il redde rationem arriverà, prima dell'alba
Con Domenico Fortunato, Donatella Finocchiaro, Riccardo Mandolini, Giuliana Simeone
In streaming su Rai Play
Commedia drammatica diretta e recitata da Domenico Fortunato che interpreta un padre di famiglia che resta colpito da un ictus: il percorso in ospedale verso la guarigione coinvolgerà e scuoterà l'intera affezionata famiglia.
Documentario dedicato al grande musicista e compositore argentino Astor Piazzolla, che iniettò nuova vita nel tango trasformandolo da musica da ballo, per quanto già nobile e carica di storia, in materiale colto eppur ancora capace di comunicare alle grandi masse.
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