Questa l’offerta dei principali titoli nuovi proposti in streaming dalle varie piattaforme.
I NUOVI FILM IN STREAMING NETFLIX
La piattaforma offre tre differenti prodotti originali: il thriller Intrusion, la commedia Confessioni di una ragazza invisibile e il dramma indiano Ankahi Kahaniya. Dal Festival di Cannes arriva il poliziesco Bac Nord mentre batte bandiera rumena l’action Il padre che smuove le montagne.
I NUOVI FILM IN STREAMING AMAZON PRIME VIDEO
Sono ben due le produzioni in esclusiva: Le bal des folles diretto da Mélanie Laurent e Tutti parlano di Jamie, una delle produzioni Sony che, destinate al cinema, sono finite in esclusiva sulla piattaforma.
I NUOVI FILM IN STREAMING SKY CINEMA
Sky con la sua piattaforma Now sforna ben 4 titoli inediti. Si parte da Il caso Minamata, con Jhonny Depp protagonista, presentato alla Berlinale. Si prosegue con Oslo, produzione targata HBO. E si chiude con la commedia francese AAA Cercasi genero e l’action Debt Collector 2.
I NUOVI FILM IN STREAMING MULTIPIATTAFORMA
Tra i titoli disponibili su varie piattaforme on demand si segnalano l’horror Il settimo giorno, l’action The Misfits, il fantasy Dragon Girl e il fantascientifico The Immortal Wars.
Raro film d’azione rumeno, il secondo lavoro di Sandu racconta una storia tanto avvincente quanto di facile presa. Lo spettatore è portato subito a immedesimarsi con il ruolo del padre, chiamato ad affrontare sia i pericoli derivanti dalla natura sia le proprie paure. Dovrà infatti accettare ciò che mai avrebbe immaginato, spingendoci tutti alla compassione. Piccola sorpresa.
“Film ispirato ad un reale fatto di cronaca avvenuto nella Marsiglia contemporanea. Bac Nord sa esemplificare i conflitti sociali dell'Europa odierna rendendoli quasi universali, mostrando l'impossibile redenzione del singolo dalle dinamiche di potere e di oppressione. Il film ci immerge sin da subito nella vita di tre poliziotti, vita in cui privato e lavoro sono arrivati a sovrapporsi e che vivono a fondo tutte le contraddizioni che la vita e il lavoro serbano loro. Ottima realizzazione per un film che si inserisce perfettamente nel filone dei film francesi di banlieu e che da L'Odio a I miserabili hanno saputo colpirci ognuno con poetiche e filosofie diverse ma con lo stesso ritmo inesorabile e commistione di musiche azzeccate che ci sogniamo dagli autori nostrani”, scrive Chiaradash nella sua recensione”.
Vivere in città è complicato. Soprattutto se non hai trovato l'amore, lo stai cercando o lo hai perso. Desideri una vita di opulenza e l'amore tende a rimarginare le ferite, spingendoti a cercare di ottenere ciò che vuoi. Ma ha anche il potere di distruggerti. È comunque un sentimento che ci affascina e che raramente ci abbandona. Tre acclamati registi di Bollywood ci guidano attraverso i tortuosi sentieri del desiderio e dell'amore.
Bullismo e integrazione sono gli elementi chiave di questa commedia adolescenziale brasiliana. Protagonista è Tete, sedicenne che non si sente apprezzata né dentro casa né fuori. Per lei frequentare la scuola è quasi un incubo ma Rio de Janeiro potrà aprirle nuove porte. Educativo.
Con Logan Marshall-Green, Freida Pinto, Robert John Burke, Sarah Minnich, Hayes Hargrove
In streaming su Netflix
Coppia all’apparenza felice si trasferisce nella casa dei sogni. Ok. C’è un’irruzione domestica. Ok. Lei dà di matto. Ok. Ma se la causa di tutto è in realtà lei, che nasconde segreti al marito? Ed è qui che si capovolge il thriller, che lascia a Freida Pinto il ruolo della consorte vittima/carnefice.
Ispirato da eventi reali, trae origine dall'omonimo musical messo in scena a West End nel 2017 in cui si racconta come Jamie e la sua comunità abbiano finito con il sostenersi a vicenda per un'edificante storia che invita ad accettare di più le diversità, ad affrontare le avversità e a uscire dall'ombra per affermare se stessi. La storia di Jamie è stata, però, svelata al pubblico per la prima volta nel 2011 nel documentario televisivo intitolato Jamie: Drag Queen at Sixteen, diretto da Jenny Popplewell, che ripercorreva come l'adolescente, originario di un'ex città mineraria dell'Inghilterra, avesse trovato il coraggio di raccontare ai compagni di classe l'intenzione di vuole essere una drag queen e di voler indossare abiti femminili per il ballo di fine anno.
“Questo film è storico. Le bal des folles è il mio primo film in costume da regista e mi sono chiesta a lungo come affrontarlo. Come trattare, modernizzare e rivoluzionare un dramma storico? Immergendomi negli archivi dell'ospedale Salpêtrière ho trovato la risposta. Non si trattava di ricostruire o di manipolare. No, si trattava di dargli vita. Per farlo, ho dovuto sentire la Storia e la storia. Quello che mi interessavano erano i resoconti di violenza e di danza. Così ho cercato contrasti, impressioni e sentimenti: una donna borghese che finisce nel dormitorio di un ospedale della classe operaia. Decine di donne dominate contro un paio dominanti, che a loro volta erano dominate dagli uomini. Un direttore d'ospedale super potente, una superstar dell'epoca, a confronto con la sua devota dipendente. Le pazienti, così libere e belle, in contrasto con le parigine, così snob e beffarde”, ha sottolineato la regista dal Toronto Film Festival.
Ha sottolineato il regista: "Sono da lungo tempo un appassionato del lavoro di Gene Smith. Da artista, educatore, fotografo e regista, non potevo non appassionarmi alla sua figura. Smith è divenuto famoso a livello internazionale per i suoi scatti e i ritratti intimi che ha realizzato, da quelli realizzati in prima linea durante la cosiddetta Campagna del Pacifico nella Seconda guerra mondiale (durante a quale ha subito gravi lesioni) a quello di un'ostetrica che lavora nelle aree rurali della Carolina del Sud. Tuttavia, il suo lavoro più grande e influente è stato il suo ultimo reportage fotografico, realizzato durante il triennio che va dal 1971 al 1974 nella città costiera giapponese di Minamata".
"Smith - ha continuato Levitas - venne avvicinato da una donna che diceva di volergli parlare di una pubblicità. Si trattava di Aileen Mioko (colei che avrebbe poi sposato), che gli ha chiesto di aiutarla a denunciare ciò che stava vivendo la comunità di pescatori e di far conoscere il Movimento per Minamata, un gruppo nato per combattere l'inquinamento delle acque causato dalla Chisso. Dalla fine degli anni Trenta la multinazionale aveva riversato mercurio nelle acque reflue finendo per inquinare tutta la costa. Mangiando pesce tossico, gli abitanti si erano gravemente ammalati e nessuno aveva mai fatto nulla per aiutarli. Solo nel 1968 il Governo giapponese aveva riconosciuto quella che ufficialmente si sarebbe chiamata la malattia di Minamata".
Con Kad Merad, Pauline Etienne, Julie Gayet, François Deblock, Zabou Breitman
“Non era difficile pensare alla storia di un uomo che, egoisticamente, si crede infelice solo perché non ha un figlio maschio. Io stesso sono padre di due figlie e penso, con le dovute differenze, di sapere come si sente e cosa penso. Dovevo però in qualche modo aiutarlo a rendersi conto dell’assurdità del suo stato d’animo. Essendo ispirato a una sceneggiatura americana, ho dovuto apportare delle modifiche sia nella storia sia nei toni”, ha dichiarato il regista.
Con Ruth Wilson, Andrew Scott, Jeff Wilbusch, Salim Dau, Waleed Zuaiter, Igal Naor
In streaming su Now TV
Adattamento dell’omonima opera teatrale premiata con il Tony Award, il film si basa sulla vera storia dei negoziati impossibili, dei discorsi segreti, delle improbabili amicizie e delle eroiche gesta di un piccolo ma determinato gruppo di israeliani e palestinesi e di una coppia norvegese, il cui operato ha portato agli accordi di pace di Oslo del 1993. Forse un po’ sommario ma utile.
Scott Adkins è un altro di quegli attori che potrebbe tranquillamente girare 100 film all’anno. Del resto, il ruolo che gli viene richiesto è sempre lo stesso: con il copia e incolla, interpreta sempre l’uomo tutto d’un pezzo che con qualsiasi arma (ma anche senza) riesce a liberarsi dal nemico e a salvarsi la pelle. Credibile? No. Ma ci ha fatto una carriera.
Il regista di The Dark torna dietro la macchina da presa con un nuovo horror con un imprevedibile twist finale che vede protagonista Guy Pearce nei panni di un prete esorcista. I confini tra bene e male, si sa, possono confondersi presto e i demoni trovare terreno fertile. Eppure, caro Guy, in te in fondo confidavamo molto qualche tempo fa.
Un altro attore che si fa fatica a catalogare negli ultimi tempi è Pierce Brosnan, che alterna ruoli in grandi produzioni (non ultimo quello del re in Cenerentola) a titoli di cui, è sì protagonista, ma ci si dimentica subito. Alimentari, si dice in questi casi. Oppure, mal riusciti e ambiziosi, come questo thriller firmato da Renny Harlin, poco più di un mestierante con pretese d’autore.
Arriva dalla Norvegia questa favola per bambina, uscita in Scandinavia nel periodo natalizio. Attenti, però, non si tratta di un prodotto da sottovalutare. “É una magica favola natalizia per tutta la famiglia con un'anima profondamente radicata nel folklore europeo. È una storia sul raggiungimento dell'inimmaginabile e su cosa significhi veramente avere fiducia in chi ti circonda.
Sara, undici anni, è un outsider solitaria e orfana. Vive ai margini della società, in fuga dalla polizia e da tutti gli altri. La sua vita prende una svolta improvvisa quando un spaventato e appariscente cucciolo di drago le finisce in grembo. Per aiutare il drago e se stessa, la ragazza è costretta a guadagnarsi la fiducia dell’animale e ad affrontare la sua più grande paura: fidarsi delle persone intorno a lei. Nel corso del suo pericoloso viaggio, apprende che solo mettendosi in gioco e rischiando il dolore del rifiuto puoi davvero ottenere amicizia e una vera connessione. E quell'amicizia è un vero miracolo poiché in qualche modo farà sembrare le prove della vita un po' meno dure”, ha dichiarato la regista.
Le guerre immortali sono quelle che lo spettatore deve fare con la propria ragione. Solo mettendo da parte l’intelligenza è possibile apprezzare un prodotto sì dozzinale ma di un certo fascino, tanto da meritarsi altri due seguiti scult. Immancabile l’Eric Roberts di turno, uno oramai non riesce più a discernere tra un giallo alla Lifetime e un titolo di fantascienza: la faccia è sempre la stessa.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta