"L'ultimo grido che sentirete sarà il vostro!" (Titolo della rassegna 2021, scelto dalla frase promozionale sul manifesto cinematografico de La casa con la scala nel buio)
"Fin da piccolo mi sono trovato in casa libri fantastici, di horror, e mi ci sono appassionato. In quanto al cinema, non so neanch'io, diciamo che mi ci sono trovato senza volerlo, perché non pensavo minimamente di farlo mentre studiavo. Tutti gli ultimi film di mio padre li ho scritti io. Mi son trovato preso dal fantastico, che era la cosa che mi interessava di più nel cinema."
(Lamberto Bava da "Sequenze - Rosso Italiano")
Lamberto Bava
Il 14 luglio 2021, a Parma è iniziata la 22a edizione de "I giardini della paura", presso la suggestiva località dei Giardini di San Paolo. Ogni mercoledì verrà proiettato un film horror. Come sempre la rassegna è aperta al pubblico, che potrà prenotare tramite App Parma 20+21 (info al numero 3534187610). Quest'anno la selezione omaggia meritatamente Lamberto Bava. Per i più giovani un autore assolutamente da (ri)scoprire, per chi invece già ha apprezzato i suoi lavori resta una rara occasione di rivederli su grande schermo.
La casa dell'orco (1989) - tema principale
La casa dell'orco (1989) - OST di Simon Boswell
Attorno a Macabro (recensione di Morando Morandini pubblicata su "Il Giorno") "Macabro è paradossalmente in linea con la poetica di George Bataille, un'illustrazione della sua teoria sull'eros come parodia della morte. Il film tiene e funziona. Basterebbe il personaggio del giovane cieco (Stanko Molnar) a dire quanto sia calcolato il controllo degli stratagemmi espressivi. E quella fulminea invenzione finale che fa passare nel fantastico un racconto tutto mantenuto - anche nella figura convenzionale della fanciulla perversa - sul piano della verosimiglianza psicologica, è una bella zampata."
Un classico dell'horror italiano e ultimo grande esempio di produzione sostanziosa, frutto della collaborazione tra Dario Argento (produttore) e Lamberto Bava (regista). Grande successo di pubblico, che garantisce la realizzazione di almeno tre seguiti (Démoni 2, La chiesa e l'apocrifo - diretto da Umberto Lenzi - Démoni 3).
Mario Bava (supportato dal figlio Lamberto) imprime un ritmo serrato all'azione, ben sviluppata dietro l'ottimo accompagnamento della colonna sonora composta da Stelvio Cipriani. Cucciolla interpreta alla perfezione il personaggio dall'ambigua personalità ed il resto del cast si esprime più che dignitosamente (George Eastman, Don Backy, Maurice Poli, Lea Lander). Opera di un pessimismo raro, nel cinema italiano, molto cruda sul piano psicologico ma particolarmente riuscita. Rimasta, purtroppo, inedita per anni, circola oggi in 2 versioni...
Con Andrea Occhipinti, Michele Soavi, Anny Papa, Valeria Cavalli
Thriller italiano realizzato con molta cura. Una delle più vivaci regie di Lamberto Bava, per un film che merita di essere conservato al fianco di Tenebre (Dario Argento, 1982) e Lo squartatore di New York (Lucio Fulci, 1983). Ultime grandi pellicole del giallo (estremo) "all'italiana".
In proiezione il 28 luglio (prima del film Antonio Tentori presenterà il libro "La notte degli assassini")
Debutto alla regia per Lamberto Bava dopo la sua collaborazione come seconda unità alla regia di Cannibal Holocaust (Ruggero Deodato, 1979) e Inferno (Dario Argento, 1980). Macabro è basato su un soggetto sviluppato in sceneggiatura da Antonio e Pupi Avati, Lamberto Bava e Roberto Gandus. La storia è abbastanza incredibile ed ascrivibile, più che al giallo, al "fantastico", campo nel quale il regista si dimostra particolarmente versato. Non eccezionale, ma ben confezionato.
Seguito, e in parte remake, di un classico dell'horror italiano valorizzato dagli ottimi effetti speciali di Sergio Stivaletti e dalla dinamica regia di Lamberto Bava. Prodotto da Dario Argento.
Con Daria Nicolodi, David Collin jr., John Steiner, Ivan Rassimov
L'ultimo film di Mario Bava, uscito nelle sale, testimonia l'inarrivabile dote tecnica (cinematografia, fotografia, effetti speciali) del regista sanremese. Meno efficace la sceneggiatura, scritta a più mani e influenzata da Profondo rosso (1975) di Dario Argento.
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