È la riapertura dopo le riaperture? È stata la settimana scorsa? Sarà la prossima, quando Venezia avrà dato il via alle danze? Presi dall'inutile dubbio, assistiamo finalmente a una consistente nuova ondata di film dove la parte del leone la fa Come un gatto in tangenziale 2, mentre nelle sale sono ancora presenti in gran numero i titoli usciti settimana scorsa: in primis Fast & Furious 9 (che ha trovato in questi giorni il riscatto dalla sua modesta partenza, superando già i 3 milioni di incasso) e Me contre Te 2 (vicino anche lui ai 3 milioni). I dati dell'ultima settimana, ancora agostana e per definizione "minore" (il rientro reale nelle città è atteso per questo weekend) sono certamente incoraggianti: basti pensare che nel corso della settimana scorsa sono stati incassati complessivamente quattro milioni e mezzo contro il milione e quattrocentomila di quella precedente.
Il film con Albanese e la Cortellesi ha goduto di un'intensa campagna pubblicitaria nei mesi scorsi: anche vedere tornare gli investimenti pubblicitari sui titoli in uscita la dice lunga sulle aspettative (supportate da calcoli e proiezioni) della distribuzione. Nessun altro titolo tra i nove in uscita può competere da questo punto di vista con la commedia italiana, e infatti - mentre Come un gatto 2 è dato in uscita in circa 600 sale, il secondo titolo meglio distribuito tra le novità è il titolo fantascientifico Frammenti del passato, che dimezza già la cifra portandola a 300.
Si segnala però anche il ritorno di cinema più impegnato e autoriale: c'è l'esordio alla regia di Viggo Mortensen, c'è il film documentario che ricostruisce il fallimentare tentativo di Jodorowsky di portare sullo schermo, negli anni '70, la saga di romanzi di Frank Herbert (con il risultato però di formare un immaginario che avrebbe dato molti frutti), c'è Dau. Natasha, il primo film nato dalla colossale impresa russa che ha coinvolto 400 attori per tre anni. E non vanno nemmeno sottovalutati - sempre in questa ottica -i due titoli asiatici, il coreano A Day e il giapponese Il gioco del destino e della fantasia.
Con Myung-min Kim, Yo-han Byeon, Hye-Sun Shin, Eun-hyung Jo, Hee-Jung Han, Ji Kyu Im
Già assistente alla regia, Cho Sun-Ho con A Day firma il suo primo lungometraggio, che prende in prestito il concetto di un giorno che si ripete all'infinito, ma con al centro un elemento molto drammatico. Seppur utilizzi una formula usurata, Cho Sun-Ho, la arricchisce, rendendola più complessa e la mette al servizio di una narrazione la cui profondità tematica appare via via anche sorprendente per un film del genere.
Carriera in salita per Nia DaCosta, la giovane regista di questo horror che è indicata alla regia del prossimo Captain Marvel. Intanto Candyman, il suo secondo lungometraggio, è un sequel diretto di Candyman - Terrore dietro lo specchio, del 1992 (a sua volta tratto da un racconto di Clive Barker): la storia di un fantasma metropiltano di Chicago la cui leggenda affonda nel passato.
Torna la coppia Albanese-Cortellesi: coatta lei, snob lui. Apparentemente sembrano come acqua e olio: immiscibili Eppure nel primo film era scattata l'alchimia tra i due personaggi, avvicinati nonostante le differenze dall'amore tra i rispettivi figli adolescenti. Sono passati però tre anni e le due coppie sono entrambe scoppiate. Per di più Monica - il personaggio della Cortellesi - è finita in carcere. Toocherà a Giovanni occuparsene, tra mille gag, compreso l'incontro con un "prete bello" interpretato da Luca Argentero. Nel cast anche Claudio Amendola, Sonia Bergamasco e Sarah Felberbaum. tra gli altri.
Anche per Viggo è arrivato il momento di passare dall'altra parte e provare a dirigere il suo primo film, senza rinunciare però ad esserne anche interprete. Quella che porta sullo schermo, da lui stesso ideata, è la storia di una relazione tra un padre e un figlio: il primo, in là con gli anni, sta rapidamente decadendo e deve lasciare la fattoria dove viveva, il secondo - che vive con un compagno e la figlia avuta dalla prima moglie morta - lo accoglie in casa. Saranno scontri e incontri, in un percorso di ricongiungimento reso complesso da una molteplicità di fattori e di divergenze.
È un racconto di fantascienza distopico quello che mette in scena Lisa Joy, alla sua prima regia ma con un lunga carriera come produttrice (è la creatrice di Westworld, e questo già la dice lunga) , qui affiancata da un cast di tutto rispetto, capitanato da Hugh Jackman e Rebecca Ferguson. La vicenda, ambientata in un futuro molto prossimo, verte intorno ai viaggi, non nel tempo, ma nella memoria. È facendo rivivere i propri ricordi ai suoi clienti che il protagonista vive. Sarà però lui a dover tornare indietro per cercare di svelare i mostri misteri che lo legano a una donna di cui è innamorato.
Verso la metà degli anni '70 Alejandro Jodorowsky pensò che forse sarebbe stato il momento per lui di allungare il passo e realizzare un film tratto dalla saga di romanzi di Frank Herbert, il cui primo capitolo era proprio Dune. Il progetto era grandioso e prevedeva come attori Orson Welles, Mick Jagger e Salvador Dalì, musiche dei Pink Floyd, scene fantastiche e costi spropositati. La cosa - ovviamente - non si fece, ma il progetto generò comunque un'eredità consistente: un bagaglio di idee e di suggestioni che vennero poi riciclate da chi vi prese parte in opere destinate a segnare la storia della fantascienza.
"Per favore, divertitevi a essere sorpresi dall'imprevedibilità del mondo": questo è quello che chiede il regista allo spettatore, chiamato a farsi rapire da tre storie sul tema della coincidenza e dell'immaginazione. In concorso al Festival di Berlino 2021, ha consacrato definitivamente Hamaguchi, subito dopo selezionato (e premiato) a Cannes con Drive My Car.
L'Orso d'Argento 2020 per il miglior contributo artistico è questo primo film nato dal progetto DAU, dai confini unici e incredibili. Si tratta infatti di un'operazione guidata dal produttore Sergey Adonyev e dal regista Ilya Khrzhanovskiy che ha coinvolto 400 attori non professionisti chiamati ad abitare per ben tre anni su un set gigantesco, ricreando un trentennio di vita nell'URSS, dal 1938 al 1968. Questo primo capitolo di questo pazzesco Grande Fratello cinematografico - ovviamente ben diverso dai format televisivi - racconta la storia di Natasha una camereria che dopo una relazione con uno scienizato francese finisce nelle mire del KGB.
Il secondo film di Fabrizio Maria Cortese è questa commedia popolata di molte vecchie glorie del cinema italiano - Sandra Milo in testa: la fuga e il conseguente viaggio di un gruppo di ospiti di una casa di riposo verso il Salento.
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