Fine settimana decisamente scarno quello che attende gli amanti del cinema in sala. Sono solo tre le uscite, di cui una tecnica, in un numero sparuto di schermi sparsi in tutta Italia. Del resto, si tratta di un weekend atipico, in cui i giorni di maggiore incasso coincidono con il ponte di Ferragosto. Difficile che, con le alte temperature di quest'anno, la gente abbia voglia di passare la festività al chiuso. Complice, poi, il green pass, le speranze degli esercenti non sono molte.
La parte del leone la fa Free Guy - Eroe per gioco, titolo di casa Fox che gioca con gli stereotipi del videogame e che ha avuto la sua premiere al Festival di Locarno, nella sezione Piazza Grande. Protagonista è Ryan Reynolds, lanciatissimo dopo le performance fatte registrare dal suo Deadpool, a cui si affianca nei panni del super cattivo di turno l'inetichettabile Taika Waititi, tornato davanti alla macchina da presa.
Per gli amanti del cinema di genere italiano che fu, va segnalato l'approdo in sala dell'horror Il mostro della cripta: tanta azione, divertimento, sangue e risate, per uno dei pochi titoli italiani passati a Locarno. Stupisce semmai la voglia del distributore di mandarlo allo sbaraglio, in un momento in cui il botteghino non garantisce certezze di guadagno.
Chiude il trittico, il biopic Charlatan, ultima fatica della regista polacca Agnieszka Holland, due volte candidata all'Oscar (per Raccolto amaro e per Europa Europa).
Previsto, infine, ma cancellato all'ultimo momento, L'uomo nel buio - The Man in the Dark, sequel di un titolo che tanto apprezzato era stato qualche anno fa. Non è la prima volta quest'estate che un titolo targato Sony Pictures ma distribuito in Italia da Warner venga spostato senza preavviso a data da destinarsi. Era già accaduto a Escape Room 2, altro titolo con un potenziale target certo.
Troppo diverso, troppo ricco e troppo indipendente: sono queste le ragioni per cui l'erborista Jan Mikolasek finì perseguitato dal regime stalinista. Alla sua ascesa e caduta è dedicato il lavoro di Holland, regista polacca due volte candidata all'Oscar e amata dal circuito festivaliero. Passato a Berlino.
Un po' Truman Show, un po' Ricomincio da capo, un po' La rosa purpurea del Cairo... Riferimenti alti per la commedia di Shawn Levy con Ryan Reynolds e Jodie Comer (insieme a Taika Watiti e Channing Tantum, tra gli altri) dove il personaggio principale è un figurante all'interno di un videogame che prende coscienza della sua condizione e agisce per cambiare, letteralmente, le regole del gioco.
Horror italiano decisamente atipico, con toni da commedia, ispirazioni fumettistiche e in pancia tanto cinema di serie B e C. Degli anni '80 però perché è in qel periodo che si colloca il film di Daniele Misischia, collaboratore - tre le altre cose - dei Manetti Bros e mai spaventato da due parole che fanno tremare fior di registi: low e budget.
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