Sono di nuovo davvero tante le uscite della settimana: contando anche i documentari e le usscite evento dei primi giorni della settimana, ormai passate, sono 14. D'ora in poi vedremo questi numeri un po' folli scendere. La "follia" sta nel fatto che una programmazione settimanale troppo densa spesso non consente un'adeguata distribuzione dei titoli che appaiono come meteore, giusto per guadagnarsi il bollino che accompagna le uscite "tecniche": quelle dei film che, potendo fregiarsi del fatto di essere passati dalle sale, possono ambire a essere vendute in una categoria superiore sul mercato televisivo.
I titoli che hanno un maggior di sale sono però solo 6 (se contiamo i film che saranno proiettati su almeno 100 schermi). Il primo della lista, che stacca tutti di un bel po', è Peter Rabbit 2: un birbante in fuga. Il film della Warner avrò infatti più di 300 sale (che sulla circa 300 attive sono molte). Lo segue con 225 l'action thriller Io sono nessuno, con Odenkirk, mentre il terzo è il film italiano La guerra dei figli, con quasi 200.
Il drappello degli inseguitori è invece formato da Songbird (145), da State a casa, di Roan Johnson (105) e da Dream Horse (100).
È sostanzialmente la prima parte del film Neon Genesis Evangelion: Death & Ribirth.Capolavoro di animazione di Hideaki Anno, ora film evento nelle sale insieme a Evangelion: The End of Evangelion.
È il film anime che si pose a conclusione della serie Neon Genesis Evangelion: grande successo di botteghino ai tempi della sua uscita, è diventato un vero cult per gli appassionati della serie e per l'animazione giapponese in genere.
A un anno di distanza dal tremendo incidente occorso ad Alez Zanardi esce il documentario che nelle intenzioni dei realizzatori doveva celebrare l'evento organizzato da Obiettivo 3, la Onlus creata da Alex Zanardi,: l'attraversamento dell'Italia in hand bike. L'incidente ne ha ovviamente stravolto il contenuto e il documentario è diventato invece una celebrazione dell'uomo e dell'atleta Zanardi, oltre che della sua battaglia di speranza.
È una specie di instant movie sulla pandemia il thriller di Adam Mason, anche se la sua immaginazione ha proiettato il tutto in una visione distopica dove il virus è mutato diventando ancor più aggressivo e il lockdown è in vigore da quattrro anni. Uno scenario estremo all'interno del quela si colloca la storia d'amore tra Nico, un rider che è tra i pochi immuni al virus, e Sara, una ragazza che lui ha conosciuto solo in videochiamata.
Cast variopinto, con due giovani interpreti principali, K.J. Apa e Sofia Carson, e alcune vecchie glorie come Demi Moore, Bradley Whitford, Peter Stormare.
Il film di Hazanavicious è del 2006 ma in Italia non si è visto ed è il primo di un trilogia che comprende il titolo del 2009
Agente speciale 117 al servizio della Repubblica: Missione Rio (sempre di Hazanavicius) e, infine, quello di quest'anno, Agente speciale 117 al servizio della Repubblica: Allarme rosso in Africa nera, diretto da Nicolas Bedos.
Intreprete di queste action comedy sull'agente 117, chiaramente ispirato a un altro più celebre suffisso, è Jean Dujardin, che girò i due primi film ben prima del successo planetario ottenuto con The Artist (sempre diretto da Hazanavicius).
I Wonder ha deciso di presentare nelle sale la trilogia completa, in successione, tra luglio e settembre, quando arriverà nelle sale il nuovo film, partendo ovviamente da questo.
La "bbanda", la reunion, l'ìnevitabile confronto tra passato e presente. Davide Ferrario, che da trent'anni alterna principlamente documentari e commedie, guida un cast cariegato con Neri Marcoré, Marco Paolini, Giovanni Storti (qui senza Aldo e Giacomo), Giorgia Wurth, Giorgio Tirabassi impegnati a interpreatre i membri di una band che ebbe successo negli anni '70 e che ora ci riprova, con tutte le complicazioni del caso.
Un dramma psicologico sulla sospensione dell'identità che è anche la poetica, appassionante cronaca di un amore impossibile. È l'opera prima di Francesco Rizzi, regista svizzero-italiano, che arriva ora nelle sale dopo aver raccolto vari premi in festival minori europei.
La molto britannica passione per le corse di cavalli è al centro di questa commedia in cui una donna - interpretata da Toni Collette - alleva un cavallo da corsa, con l'aiuto di una piccola comunità di vicini. L'animale mostra di avere del talento, ma il gruppetto eterogeneo e non certo avvezzo al mondo delle corse dovrà vedersela con le ombre del circuito professionistico.
Bob Odenkirk nel ruolo che non vi aspettavate, nel film che non vi aspettavate. Un po' come in A history of violence, il personaggio principale del film Ilya Naishuller, è un placido padre di famiglia che nasconde un passato per niente tranquillo e che tiene ben nascosto sotto le vesti del pacifico cinquantenne. Ma in realtà quell'abito cela un "terminator" impressionante, per niente fuori forma, e molto deciso a difendere con ogni mezzo la sua famiglia.
Con Hye-ja Kim, Bin Won, Ku Jin, Yoon Jae-Moon, Mi-sun Jun, Young-Suck Lee, Sae-Beauk Song
In streaming su Amazon Prime Video
Nell'apprezzata operazione di riproposizione di opere del cinema orientale ( e a pochi giorni dalla chiusra del Far East Film Festival di Udine) torna nelle sale il film del 2009 di John-ho Bong, il regista premio Oscar con Parasite.
C'è lo zampino di GiPi, il fumettista toscano, in questo film di fantascienza. Solo che non veste gli abiti di regista, come aveva fatto in passato: il film è infatti di Claudio Cupellini (4-4-2. il gioco più bello del mondo, Una vita tranquila..) È solo la storia che è tratta da un graphic novel di GiPi: una vicenda cupa, ambientata in un pianeta post-apocalisse, con un ragazzo che si mette alla ricerca di qualcuno che semplicemente sappia leggergli il quaderno che il padre gli ha lasciato.
Nel cast, insieme al giovane Leon De La Vallée, anche Valeria Golino e Valerio Mastandrea, tra gli altri.
Francesco Fei esordì nel 2004 con Onde, apprezzata pellicola con Timi e Anita Caprioli. Da allora ha messo a punto una serie di documentari e ora (ma è sempre un'"ora" relativo, visto che il film è del 2019 ed era tra quelli presi in ostaggio dalla pandemia) torna alla fiction, portando in scena un romanzo di formazione (tratto dal libro omonimo di Amanda Davis): la storia di una adolescente che si crea un'amica immaginaria per avere una guida nell'attraversamento delle acque agitate della propria gioventù.
Secondo capitolo di grande schermo di Peter, il coniglio "adorabile canaglia" nato dalla fantasia della scrittrice Beatrix Potter. In continuità con il primo film, si riparte dalla casa dove Bea (Rose Byrne) e Thomas (Domnhall Gleeson) hanno formato con i conigli una curiosa famiglia mista. Se non fosse per Peter che decide di andare all'avventura, trovandosi di fronte a guai e scelte.
L'anglo-pisano Roan Johnson approfitta anche lui della pandemia per trarre ispirazione, solo che la sua non è una distopia ma una storia grottesca e nera, ironica e folle, con giovani attori, che si avvita e precipita in luoghi oscuri.
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