Cala leggermente il numero dei titoli, dopo le abbondanti "piene" delle settimane scorse e appaiono un po' di titoli che erano rimasti fermi nei cassetti per tutto l'anno scorso. Segno anche che l'estate si avvicina: nei cinema italiani il periodo estivo non è mai stato il momento buono per i cinema, figuriamoci ora.
Inoltre alcuni titoli "forti" usciti nelle settimane scorse presidiano ancora in forze gli schermi: la distribuzione per tanto decide di non correre troppo rischi, accavallando film in potenziale competizione tra di loro.
Il meglio distribuito risulta perciò The Conjuring: per odine del diavolo, l'horror che è già uscito ieri, in occasione della festività, e che ha già fatto sua la testa del botteghino del 2 giugno: per lui le sale sono circa 250, che aumenteranno a 300 nel weekend.
Lo segue la commedia sognante Tutti per Uma con circa 200 sale, mentre il thriller The Shift si attesterà intorno a 150 sale, seguito da Maledetta primavera, di Elisa Emourso, con una novantina scarsa.
Da notare come abbonidno in questo periodo le opere prime.
Non è certo un'opera prima Estate '85, di Ozon. Il suo film - già premiato a Roma - supererà di poco le 55 sale.
Da una regista debuttante inglese di adozione, ma marocchina di nascita, la storia di due donne sole in Marocco - vedova la prima, abbandonata dall'uomo che l'ha messa incinta l'altra - alle prese entrambe con una maternità difficile. Film selezionato per il Certain regard di Cannes nel 2019.
Con Félix Lefebvre, Benjamin Voisin, Philippine Velge, Valeria Bruni Tedeschi
È tratto da un romanzo di Adain Chambers (Danza sulla mia tomba, edito da Rizzoli) l'ultimo film di Ozon (non possiamo dire il nuovo, visto che era l'anno scorso alla Festa di Roma, dove ha vinto il premio del pubblico). Un testo che Ozon ha amato sin dalla sua prima lettura, nel 1985, quando aveva l'età dei personaggi. Dopo aver pensato a lungo di poterlo portare sullo schermo, ci è arrivato ora. Il libro era ambientato nel sud dell'Inghilterra, Ozon ha portato invece in Normandia la drammatica storia d'amore tra due ragazzi, due giovani amici conosciutisi in un'estate al mare.
Con Lucio Fulci, Marcello Garofalo, Antonietta De Lillo
Lucio Fulci si racconta davanti a Antonietta de Lillo e al critico Marcello Garofalo in una conversazione registrata nel suo ultimo periodo, che si credeva perduta e che è stata miracolosamente ritrovata.
Siamo nel 1989 nel nuovo film di Elisa Amoruso (il primo di finzione), parzialmente autobiografico: è un anno di cambiamento e di crescita per la protagonista tredicenne (Emma Fasano) che si ritrova in una nuova casa nella periferia romana, con i genitori (Micaela Ramazzotti e Giampaolo Morelli) incasinati e in crisi. Un'inaspettata boa in questo mare agitato la offrirà l'incontro con una ragazzina (Manon Bresch) e il legame nuovo che si staibilirà tra le due adolecenti.
Arriva il settimo episodio di uno dei più ricchi franchise horror: il primo non diretto da James Wan, padre e regista degli altri capitoli, che lascia il posto a Michael Chaves. Vera Farmiga e Patrick Wilson, ancora una volta nei panni dei coniugi Warren, investigatori del paranormale, alle prese con un caso spinoso che per la prima volta si confronta con un processo per omicidio in cui la possessione demoniaca viene usata come argomento di difesa legale.
Alessandro Tonda esordisce alla regia, dopo una lunga carriera sui set di altri registi italiani. La trama adrenalinica ci riporta agli attentati degli utlimi anni ad opera del terrorismo islamico: qui siamo in Belgio, dove l'operazione terroristica messa in atto da due adolescenti funziona solo a metà, ma rischia di concludersi a bordo di un ambulanza che trasporta inconsapevolmente uno dei ragazzi attentori, ferito, ma con ancora addosso il suo gilet esplosivo.
Niente quota rosa nel cast del film dell'attrice Susy Laude al suo esordio alla regia. Il motivo però è semplice: la protagonista femminile - Laura Bilgeri - arriva in una azienda familiare di vini dove sono tutti maschi, persino il cane, e vivono in una situazione di costante conflitto. Sarà proprio questa presenza femminile a modificare gli equilibri, con i tanti maschi di varie età quasi in gara per conquistarsi l'attenzione della nuova arrivata.
Tra i vari lavori la cui uscita è rimasta congelata per tutto il 2020 c'è anche questo film di Lech Majewski, regista e scrittore polacco certamente poco convenzionale (si ricordano i suoi film che hanno letteralmente "animato" quadri di Bosch e di Bruegel il Vecchio). Opera anch'essa concettuale e molto complessa, quest'ultimo lavoro si articola in un prologi e dieci capitoli, dall'apparente destrutturazione narrativa, con personaggi assai curiosi - l'uomo più ricco del mondo e il suo biografo (Malkovich e Harnett) - alle prese tra l'altro con un'antica leggenda del popolo navajo.
All'interno della rassegna organizzata da Tucker film e intitolata "Una questione di stile - Il cinema di Wong Kar Wai in versione restaurata", arriva ora nelle sale il film del 1997 del maestro hongkonghese (dopo In The Mood for Love e Hong Kong Express). Premio per miglior sceneggiatura a Cannes 1997. In poche e selezionate sale.
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