IL GIRO... del mondo? (no, DEL DOMICILIO) IN 250 GIORNI
Al rientro da tre mesi di vacanza al mare (senza mascherina, rispettando le distanze) mi parve che le cose si mettessero male e mi affibbiai gli arresti domiciliari: era il 29 settembre 2020.
Mi sento autorizzato ad uscire di casa oggi, trascorse due settimane da quando mi è stato somministrato il richiamo del vaccino Pfizer. Sono passati circa 250 giorni.
Naturalmente in questo lungo periodo ho visto centinaia di film, quasi tutti di molti anni fa; ma ancheFilm Tv mi ha fatta parecchia compagnia.
Ora l'intenzione è quella di passare quanto più tempo potrò all'aperto e tra non molto partirò per il mare.
Quanti film avrò visto in questi otto mesi e mezzo? Almeno 500, direi; e recensioni quante ne ho scritte? Scandaloso, soltanto nove, appena una al mese! Potrei almeno provvedere, nelle mie prossime vacanze estive, per queste ottantacinque pellicole (♦) per lo più italiane cui ho dedicato un commento breve, così sfiorando la comunque modesta quota 300. Ma non avrò con me il pc e senza mi sarebbe faticoso.
Non pensiamoci più, prometto che cercherò di esser più bravo a partire dal prossimo autunno.
Molti di questi film per un motivo o per l'altro mi sono parsi interessanti. Ne indico però come consigliabili (col simbolo ♥) un numero limitato ( 30 ) escludendo quelli con un mio giudizio forse troppo soggettivo.
Tra essi ce ne sono sei (contrassegnati da 3 cuori) che considero "imperdibili" ed è molto probabile che non li conosciate tutti. Si tratta dei seguenti titoli:
• n° 10 - "La rete", film "sensuale" messicano del 1953 diretto da Fernandez, interprete una meravigliosa Rossana Podestà.
• n° 23 - "Gaslight", film inglese del 1940 ("Angoscia" del '44 ne è il remake MGM con la Bergman) diretto da T.Dickinson; A me non noti i due protagonisti.
• n° 24 - "Le mura di Malapaga", franco-italiano del '49 di Clément, Oscar al miglior film straniero, gran coppia J.Gabin e I.Miranda.
• n° 46 - "La nave delle donne maledette", film italiano del 1953 (in Gevacolor) diretto dal Matarazzo che non ci si aspetta.
• n° 62 - "Alba fatale", western USA del '43 molto drammatico, con H.Fonda, A.Quinn e D.Andrews diretti da W.A.Wellman.
• n° 81 - "Le voci del silenzio", film inglese del 1966, diretto da B.Forbes, interprete splendida la 78enne Edith Evans (da Oscar).
Spero che chi non li conosce si fidi di me e li veda.
Post scriptum del giorno dopo - Nota (2):
Debbo precisare a chi consulti questa forse un po' troppo corposa playlist che i film (e relativi miei commenti brevi) della prima metà (dal n° 1 al n° 42) li avevo già presentati nel 2020 (tra il 18 ottobre e il 16 dicembre).
Mi scuso - di non averlo specificato già ieri - in particolare con i coutenti che di quelle precedenti liste presero certamente visione:
articolotre - degoffro - Dik - Genga009 - Immorale - laulilla - LorismaL - Marcello del Campo - marco bi - marcopolo30 - maurizio73 - mck - obyone - pippus - spopola - undying - vermeverde - yume.
Con Edward Harnold, Ann Harding, Donna Reed, Horace McNally
In streaming su Plex
1
Questo film è tra i primi di Zinnemann. Meglio in lingua originale (non è ben doppiato). Giallo quasi rosa con un investigatore aiutato da un cane (come tanti in seguito). Ma lui è cieco. Il protagonista è il simpatico Edward Arnold, noto caratterista. E c'è Donna Reed a vent'anni.
Un film italiano del 1953 a colori è quasi una rarità. Ma per un'avventura di cappa e spada erano indispensabili (a noi undicenni) per tentar di competere con i capolavori stranieri tipo Scaramouche. Anche se Frank Latimore non è Stewart Granger, però...
Con Rossana Podestà, Mario Mastrantonio, Salvatore Furnari, Francesco Gatto
3
"...anche per il soggetto che lo ha ispirato, è specialmente dedicato ai ragazzi. E' stato diretto con garbo ed interpretato con lodevole aderenza ai ruoli" (Albertazzi 1952). Buon cast: R.Podestà (17 a.) Biancaneve, A.Ninchi la governante, R.Risso il principe suo sposo e G.Marchal quello "nero" che la insidia. Peccato non sia a colori!
L'impressione che mi ha fatto è stata che gli attori (eccetto la Duranti) recitino con nonchalance, come per dire che le furfanterie che vengon commesse non son da prendere sul serio, tanto si sa già che la storia finirà per il meglio, insomma si fa per scherzo. Scelta del regista, senza dubbio. Che non condivido. Anche se si chiama Bragaglia.
Con Amedeo Nazzari, Maria Mauban, Paolo Stoppa, Jean Chevrier, Enrico Viarisio, Nando Bruno
In streaming su Rai Play
5
Bel b/n del '50: film d'avventura che si differenzia dagli altri dell'epoca, si avverte il tocco personale di Soldati, mai banalmente ripetitivo di schemi rispettati dai più. Amedeo Nazzari, quarantunenne duttile, dà vita ad un Fra' Diavolo sufficientemente guascone e simpatico. Stoppa cattivo, invidioso, perdente, ci sguazza. Spicca la Pierreux.
Amedeo Nazzari con Jacqueline Pierreux, che era la mamma di Jean-Pierre Léaud (attore celebre sin dal film "I 400 colpi" di Francois Truffaut del 1959).
Con Gino Cervi, Maria Denis, Leonardo Cortese, Carlo Campanini, Tino Buazzelli
6
È la storia di una famiglia agricola dai primi del secolo scorso alla 2.a guerra mondiale, commovente, niente affatto melensa nè retorica. Eventi verosimili, l'ultimo ricorda l'eroismo vero del nostro più famoso carabiniere, che qui poeticamente cavalcherà in cielo a fianco del padre anch'egli carabiniere morto nella 1.a guerra. Bel film b/n.
Con Carlo Ninchi, Dina Sassoli, Renato Cialente, Elio Steiner, Tina Lattanzi
7
Il film conferma il talento del poco ricordato Poggioli come metteur en scène di drammi vertiginosi e moralmente claustrofobici. Molto ben sfruttati gli arcigni paesaggi del Gargano e l'ottimo cast, con Cialente, la Sassoli e Ninchi ( Giùan 1.9.15). Le condanne per omicidio a quei tempi comportavano in Italia ancora la "morte civile".
Con Vittorio De Sica, Paola Barbara, Gino Cervi, Fosco Giachetti
8
Film importante perchè scritto e diretto (da A.Palermi) con il preciso scopo di chiudere l'epoca dei "telefoni bianchi" per passare ad un cinema più realista. Insieme a tre degli attori allora più acclamati (G.Cervi, V.De Sica, F.Giachetti) una grande PAOLA BARBARA intensa (e non truccata). Manca Nazzari forse perchè i maschi qui fan brutta figura.
Con James Cagney, Annabella, Richard Conte, Frank Latimore
9
"Un bel spy-thriller supportato da una regia sicura e dall'immenso James Cagney, cosa volere di piu' ???" (commento di ezio del 29.7.18, che condivido); ma qualcosa di più vorrei: che lo vedeste in molti (ad oggi solo12 voti) perchè in rete c'è ed è un gran film. Con Cagney la già famosa Annabella nonchè Richard Conte e Frank Latimore.
Con Rossana Podestà, Armand Silvestre, Crox Alvarado, Giullermo Cramer
10
"La seduzione dei corpi calati nella cornice di una natura selvaggia": noir/melodramma messicano con immagini meravigliose della 19.enne Rossana Podestà più bella che mai. Emilio Fernández realizza così il suo film più "sensuale". Prix International du film le mieux raconté par l'image al Festival di Cannes 1953. Per me capolavoro Imperdibile.
Con Chiaretta Gelli, Carlo Campanini, Andrea Checchi, Roberto Villa
11
Inizio noir. Chiaretta bussa alla porta dell'amico Carlo: ha ucciso un uomo (Checchi, che fu con lei nella camera 34). A lui piace Chiaretta, l'aiuta. Scopre che non è morto. La trama vira a commedia, c'è un musico (Villa) che non deve sapere di quella notte vergognosa. Ma lui l'ama davvero. E Carlo? È il 4° film in cui l'aiuta, si dia al canto...
Con Erik Schumann, Eva Kotthaus, Georg Thomalla, Gustav Knuth, Camilla Spira, Erich Ponto
12
Bel film b/n di Käutner del '55, fu selezionato per il Festival di Cannes del '56 ma poi la RDT ritirò la propria partecipazione (contrasti con la RFT per l'argomento trattato) e questo indubbiamente lo danneggiò. Sono passati 65 anni e quasi nessuno lo ha visto, ma... in rete c'è. Lo consiglio calorosamente. In primis per il tema ma non solo.
Con Jean Marais, Madeleine Sologne, Jean Murat, Junie Astor, Roland Toutain, Jane Marken
13
È un film pregevole, a mio parere imperdibile. Fu l'inizio della collaborazione cinematografica tra Cocteau e Marais (che ebbe il suo primo grande successo) e anche la dimostrazione delle grandi doti come regista di Jean Delannoy pure in avvio di carriera. Fotografia splendida.
Per sanarsi - da un pernicioso GATTOPARDO - non restò (ai LOMBARDO) che sperare nei figli d'un provvidenziale LEOPARDO. Il salvifico Sergio Corbucci si rivolse ancora (dopo "Il giorno più corto" del '63) agli amici Franco e Ciccio (e Vianello ed altri).
Con Claude Rains, Vivien Leigh, Stewart Granger, Flora Robson, Francis L. Sullivan
16
Pensavo che il 1° dei kolossal anteriori ai nostri peplum fosse "Sansone e Dalila" di De Mille (1949) e scopro invece questo film inglese del '45 sceneggiato da G.B.Shaw e quindi interessante ma teatrale e statico al massimo. Flop al botteghino. Gabriel Pascal dirige V. Leigh - C. Rains - S. Granger.
Film di soli 75' da un romanzo breve di Simenon. Mi aspettavo di più sia come erotismo (apriva in tv un ciclo "Voulez vous coucher avec moi?") sia come thriller (suspense davvero poca). La condanna mi conferma l'idea di una giustizia francese piuttosto "disinvolta".
Il protagonista all'epoca non era ancora famoso. Probabilmente lo si sarebbe presentato così: "Giovane attore aitante, bello, italiano. Nulla a che vedere con i cosiddetti divi stranieri. Si chiama Amedeo Nazzári ". Ma era già beniamino delle ragazze: per loro era Nàzzari, rivale di Errol Flynn.
Con Ida Lupino, Richard Widmark, Cornel Wilde, Celeste Holm
19
Un film privo di recensioni che non penso proprio lo meriti. È un bel noir 1948 di Negulesco con un cast di gran livello: Ida Lupino, Richard Widmark, Cornel Wilde, Celeste Holm. Il titolo originale è ROAD HOUSE e in rete l'ho trovato (purtroppo solo con sottotitoli automatici).
Con Amedeo Nazzari, Mariella Lotti, Dina Sassoli, Sergio Tofano
20
Donizetti (interpretato da Nazzari), l'incontro fatale con la nobile Luisa ... e tutto quel che ne segue. Cast validamente completato da Mariella Lotti, Dina Sassoli e Sergio Tofano, regia di Mastrocinque curata ma .. le biografie sono difficili per tutti e lui era un grande in altro: nel far esprimere il talento comico (per esempio di Totò).
Con Totò, Erzsi Paal, Tina Pica, Oreste Bilancia, Franco Coop, Miranda Bonansea
21
Guglielmo Giannini prima di darsi alla politica (L'uomo qualunque) fu soggettista e sceneggiatore del film "Fermo con le mani!", ultima regia di Gero Zambuto. Non è un capolavoro ma ha un valore "storico" quale debutto al cinema di un attore di gran successo a teatro: TOTÒ, che 10 anni dopo sarà "numero uno" anche sullo schermo. Non per i critici.
Con Isa Miranda, Andrea Checchi, Irasema Dilian, Gualtiero Tumiati, Nino Crisman
In streaming su Rai Play
22
Penso che Soldati sbagliasse nel rimpiangere di non aver avuto come protagonista Alida Valli, come in "Piccolo mondo antico". Isa Miranda emanava un fascino così sottile, impenetrabile, che nessun'altra attrice ebbe. L'ideale per questo ruolo. Anche se avrebbe preferito parti più realistiche. Come in "Le mura di Malapaga".
Con Anton Walbroock, Diana Wynyard, Frank Pettingell
23
Lei è spinta dal marito a credersi pazza ma ci sarà chi le aprirà gi occhi: vi ricorda "Angoscia" del '44? Certo, quello fu un REMAKE di questo, l'originale inglese del '40; la MGM pagò per averne i diritti (con distruzione di tutte le copie!). Ma restò il negativo. Cosicchè il primo "Gaslight" è ora visibile e, parere non solo mio, lo batte.
Isa Miranda, indimenticabile attrice italiana, la volevano in parti da diva e qui invece è eccezionale come donna del popolo, al fianco dell'ottimo Gabin. Premiati a Cannes nel '49 lei e il regista Clément e Oscar 1951 "miglior film straniero". Per me è un capolavoro, anche per l'ambientazione a dir poco suggestiva tra le macerie di Genova.
Con Pippo Franco, Lino Toffolo, Cochi Ponzoni, Oreste Vianello, Bombolo
25
Difficile apprezzare ad oltre 40 anni di distanza un film comico che prende di mira il clero e gli intrallazzi di quegli anni se non li si sono vissuti. La messa in ciociaro è un'idea azzeccata, dopo il passaggio dal latino all'italiano, gli attori sono in gran forma, la Troschel assai carina. Divertente almeno per un'ora, basta per *** abbondanti.
Fu M.Mattoli che convinse Macario a tornare sullo schermo, con questa sceneggiatura frutto degli umoristi provenienti dal "Marc'Aurelio". Occasione da non mancare soprattutto per chi non conosce il candido, malizioso, surreale "comico caduto dalla luna". Si dedicò sempre al teatro però, più che al cinema.
Con Isa Pola, Leonardo Cortese, Osvaldo Valenti, Emma Gramatica, Cesco Baseggio
27
"Film atipico per Alessandrini realizzato comunque con la dovuta cura e mezzi più che sufficienti. Copione originale risalente alla seconda metà dell’Ottocento. Una vicenda che punta principalmente sul versante psicologico e sulla introspezione dei personaggi. Sul piano della recitazione non c’è in alcun modo di che lamentarsi."(mm40). Condivido.
Con Camillo Pilotto, Ugo Ceseri, Amedeo Nazzari, Luisa Ferida
28
L'intera famiglia alla caccia del biglietto del morto (primo premio della lotteria) assistita da un ineffabile avvocato (Viarisio) che non disdegna esprimersi in latino. Mi fa ricordare i "Parenti serpenti" del 1992 di Monicelli: film insomma meno banale di quanto possa apparire, diretto da Corrado D'Errico che morì a soli 39 anni nel '41.
Con Evi Maltagliati, Gino Cervi, Sergio Tofano, Eugenio Cappabianca, Clelia Matania
29
Film di Mastrocinque che - leggo - "offre uno spaccato di un'Italia ormai quasi dimenticata". È vero ma dedurne che ormai risulta scontato e superato è lontano dal mio modo di pensare: credo invece che ciò vada considerato motivo di particolare apprezzamento più si va avanti nel tempo. Interpretato dalla pregiata coppia Maltagliati / Cervi.
Una delle tante "commediole" innocue da cui non si poteva sgarrare, ma riuscita particolarmente bene. Mario Bonnard si giova della coppia brillante Besozzi/Viarisio (il primo qui impagabile). Perno è Elsa Merlini, attrice spiritosa oggi troppo dimenticata. "30 secondi d'amore" è la durata di un bacio che ... neanche in Notorius. 66' piacevoli.
Con Elsa Merlini, Vittorio De Sica, Enrico Viarisio, Celeste Almieri Calza
31
Tanto per sottolineare che erano commediole poco dissimili, ecco Elsa Merlini (nello stesso 1936 di "Trenta secondi d'amore") ancora con Viarisio e il terzo è De Sica anzichè Besozzi. Il risultato è inferiore, la colpa è della trama che regge al più per una quarantina di minuti poi si comprende che la conclusione sarà banale. 65' "accettabili".
Con Dria Paola, Elio Steiner, Isa Pola, Mercedes Brignone, Camillo Pilotto, Olga Capri
32
È il film che inaugurò l'epoca del sonoro in Italia. Ci fu gara per arrivare primi e Righelli fu preferito a Blasetti che pensava di farcela col più "difficile" Resurrectio. La scelta di chi fu? Del produttore ligure Stefano Pittaluga, figura determinante per il nostro Cinema. La canzone è nota ai più come "Solo per te Lucia", di Cherubini-Bixio.
Con Angelo Musco, Maria Denis, Sarah Ferrati, Nerio Bernardi, Matilde Casagrande
33
Prima di Macario film italiani sonori "dichiaratamente comici" ce n'erano stati almeno dieci, quelli del siciliano Angelo Musco. Questo però non fa tanto ridere, l'ho scelto perchè la bravura di questo attore non stava solo nella sua comicità ma nell'interpretazione psicologica dei personaggi che rappresentava. A teatro e sullo schermo.
Con Isa Pola, Doris Duranti, Carlo Ninchi, Leonardo Cortese
34
Questa prima "Cavalleria" fu per i lettori di "Cinema" del '39 il migliore tra i film del primo decennio sonoro ed in effetti regge bene il confronto con la versione del '53 di Carmine Gallone che pure apprezzai. L'atmosfera "verista" della breve novella di Giovanni Verga risalente al 1880 è ricreata da Amleto Palermi con cura amorevole. Bel film.
Sì, da miniserie tv, però ... bei nomi ce ne sono; ma non emozionano (mi vengono in mente i testimoni Clift e Garland di "Vincitori e vinti", indelebili). Grande Brian Cox nel ruolo di Goring, il vero protagonista. Alec Baldwin lesso com'é spesso; e il flirt con la segretaria poi.. ingenuo errore blu. Comunque non è un remake, VA VISTO.
Film del'78. Pasquale Festa Campanile aveva diretto Dorelli l'anno prima in "Cara sposa" e il risultato era stato migliore. Sembra più un film di Neri Parenti (suo aiuto che passerà alla regia l'anno successivo). Johnny e la Bouchet si impegnano ma si ride davvero troppo poco. Non è però un film volgare e i nudi femminili (sobri) ci stanno bene. **
Con Dolores Del Rio, Ginger Rogers, Fred Astaire, Gene Raymond
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37
I film USA con rilascio pochi giorni prima del 1934 (inasprimento del Codice Hays) hanno tutti motivi di interesse. Qui il "carioca", ballo brasiliano che non sarebbe stato ammesso per la forte carica di sensualità. È anche l'esordio della coppia Fred/Ginger; protagonisti però sono Dolores Del Rio e Gene Raymond. Il colore non guasta. *** almeno.
Con Carlo Ninchi, Edda Albertini, Felice Romano, Piero Palermini, Silvana Jachino
38
Che bello ricordare, del dopoguerra, la nascita di "vere" cooperative, nella mia regione furono tante. Era un mezzo per realizzare qualcosa di buono col proprio ridotto capitale e molto impegno, senza sfruttare il lavoro altrui. "Una repubblica fondata sul lavoro", ricordiamoci. Malandrini però ce ne son stati tanti. Grandi Ninchi e Waszynski.****.
Con Jean-Louis Trintignant, Robert Hossein, Florinda Bolkan, Giorgia Moll
39
Capita sovente che di un omicidio si dica colpevole - con lettere anonime - un tale che non c'entra: perchè per una volta si parli di lui. Trintignant lo fa benchè si tratti di un suicidio cui ha assistito impotente. Ma non gli basta, perchè poi i giornali cessano di scriverne e questo non lo sopporta. Qualcosa deve pur fare per essere "qualcuno".
Con Alberto Sordi, Monica Vitti, Silvana Mangano, Eleonora Rossi Drago, Gianluigi Crescenzi
40
Il quasi esordio del giovane Brass non sfigura poi tanto al confronto con "I vitelloni" di Fellini e "Signore e signori" di Germi. Era tempo di UFO e non solo, il film penso prenda spunto dal "rapimento" dei coniugi Hill ad opera di alieni (1961) per costruire una critica ridente ma feroce della nostra società "provinciale". Sordi splendido.
Con Johnny Dorelli, Sandra Milo, Zeudi Araya, Renato Pozzetto
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41
Dorelli scrive commedie dall'insuccesso certo, dovuto anche alla loro interprete S. Milo, compagna che se la fa col suo manager E.M. Salerno il cui compito è proprio di ottenere perdite deducibili dalle tasse. Ridotto in crisi (e senza mobili causa l'inflessibile esattore Pozzetto) a risolvere tutto spunta fiabesca una colf: Zeudi Araya. *** +.
Con Gino Cervi, Nadia Gray, Arnoldo Foà, Sergio Tofano
42
Commedia di Testoni del 1906 sempre in cartellone (in versione dialettale) a Bologna. Nel 1740 la nostra "libera città" soggetta di fatto agli spagnoli aveva un "Cardinale Legato" senza alcun timore. Diverrà Benedetto XIV ("se vogliono un papa minchione.." aveva detto). Gino Cervi simpaticamente degno del predecessore Ermete Zacconi (1934).
Con John Payne, Lizabeth Scott, Dan Duryea, Dolores Moran, Emile Meyer, Robert Warwick
43
Aspetti interessanti ce ne sono parecchi (e un technicolor splendido!) ma io un western del '54 lo voglio vedere con l'occhio del sedicenne ante 1960 e non vado oltre le *** e mezza . Manca l'epica. John Payne è il protagonista, ok ma poco carisma. Ottima regia e nel bel cast il cattivo eccelle (è D. Duryea). Bene le attrici, L. Scott e D. Moran.
Dopo la trilogia Catene-Tormento-I figli di nessuno, Matarazzo fece passare un biennio prima di riproporre Yvonne ed Amedeo. Voglia di cambiare? Il tema "tacere per paura dello scandalo può essere deleterio quanto fidarsi ciecamente dei consigli altrui" si scosta poco dal cliché; ma c'è meno esasperazione e gli incassi calarono. A me è piaciuto.
Bel film, questo penultimo di Matarazzo con la coppia Sanson/Nazzari che è il sequel di "I figli di nessuno", il più tragico come storia e più positivo per incasso. Ancora una volta Amedeo è una sicurezza ma al centro dell'attenzione c'è lei, Yvonne, qui in doppio ruolo. Meravigliosa quando piange e fa piangere, meno come donnina allegra.
Con Kerima, Ettore Manni, Tania Weber, May Britt, Elvy Lissiak
46
Un grande regista, spirito libero, non ancora apprezzato quanto merita: questo film lo dimostra. E qualcuno chiamò Raffaello Matarazzo un "mestierante"!
Cerasella (o Maruzzella, o Lazzarella...) sono titoli (da canzonette popolari) che evitai sempre accuratamente. Matarazzo è in crisi, da due anni cerca di fare un film che non sia mélo, per sfuggire a critiche impietose. Fa tenerezza il rientro, ma sarà ancora crisi. Inteneriscono pure atmosfera e trama. Grande esordio di Claudia Mori 15.enne.
Con Amedeo Nazzari, Danielle De Metz, Renato Baldini, Ignazio Balsamo
48
Film che mi fa soffrire: Amedeo, n° 1 del nostro cinema per vent' anni, sapevo che ebbe una fine di carriera ben al di sotto dei suoi meriti, ma qui fu davvero umiliante. Aveva 55 anni (a 57 fu grande in "Il gaucho"). Ho interrotto quando ha cantato Conchita e poi al minuto 50 quando l'ha fatto anche Solange. Un po' meglio il finale, ** a fatica.
Bel ruolo quello di Checchi, il più bravo del cast, Lise Bourdin non vale Yvonne Sanson, Girotti appena sufficiente, il film non riesce a strappare le lacrime ma tutto sommato non stona tra gli emuli di Matarazzo. Al solito il marito anni '50 condanna la moglie senza lasciarle spiegare alcunchè e queste pellicole ebbero il merito di evidenziarlo.
Con Amedeo Nazzari, Leda Gloria, Enzo Biliotti, Elsa De Giorgi, Carlo Duse, Lauro Gazzolo
50
Amedeo Nazzari, 32 anni, a 4 dal debutto sugli schermi preceduti da 8 di teatro, aveva non solo l'età giusta per essere riconosciuto il divo bello e amatissimo che divenne negli anni quaranta, ma ormai pure una perfezionata capacità espressiva da grande attore. La dimostra nel '39 in due bei film di Campogalliani di cui questo è il primo.
Con Aldo Giuffré, Roberto Bertea, Carlo Giuffrè, Sergio Bargone, Carlo Enrici
51
Sceneggiato televisivo di 54' che inaugurò il 4 novembre 1961 il Secondo Canale. Diretto da Vittorio Cottafavi, narra un episodio della prima guerra mondiale realmente vissuto dal padre di Giuseppe Dessì, autore del soggetto, interpretato da un ottimo attore: Aldo Giuffrè. Uscire dalla trincea come i padri rubavano le pecore, silenziose formiche.
Con Fernandel, Giulia Rubini, Alberto Sordi, Tina Pica, Leda Gloria
52
Remake del '56 di "4 passi tra le nuvole" (poi nel '94 "Il profumo del mosto selvatico") con qualche variazione. Soldati si concentra sull'idea base (fanciulla incinta che teme i genitori e fa passare un tale per marito) e ben fa. Non si ride nè si piange ma si riflette, questo voleva. Bene Fernandel e tutto il cast. Non tanto sotto al film del'42.
Con Silvia Manto, Dria Paola, Camillo Pilotto, Mino Doro, Alberto Sordi
53
Sono convinto che i film italiani d'anteguerra siano spesso sottovalutati. Campogalliani (nato nel 1885) non mi sembra per esempio un regista banale nè fanaticamente fascista. Sia in "Montevergine", visto da poco, sia in questo film "sentimentale" ma non strappalacrime predilige girare in esterni con risultati di realismo pregevoli e originali.
Con Tino Scotti, Enrico Viarisio, Enzo Biliotti, Silvana Pampanini
54
Prova d'attore (Tino Scotti) che non può che meritare l'applauso. Battute demenziali a iosa. Non siate prevenuti, almeno la prima metà del film va veduta obbligatoriamente. Tra l'altro, la versione in rete ha video ed audio perfetti, inusuali per un film del 1950.
L'ho rivisto ora, dopo tanto tempo, perchè mi sto occupando di Erno Crisa (è qui il calciatore slavo, Stefan, che si innamora della sua connazionale, la cameriera). Ma per chi ama il calcio non possono non venire in mente le emozioni che provammo 18 anni dopo (Italia 4 Germania Ovest 3, 17 giugno 1970). E perciò son largo di manica: *** e mezza.
Lattuada fu un grande regista negli anni '40 e '50 ma anche 4 anni prima aveva firmato un film (dello stesso genere, grottesco) validissimo: "Venga a prendere un caffè da noi". Nel confronto questo non regge. Gran colpo però la direzione dell'esordiente Savoy. Avvilente l'utilizzo di Isa Miranda poco più che comparsa, non mi va proprio giù. Max ***
Con Sylva Koscina, Philippe Leroy, Scilla Gabel, Saro Urzì, Isa Miranda, Umberto Rocco
58
Spero sia colpa della pellicola vista in rete, d'accordo è storia "di notte" ma almeno tre quarti delle immagini (tutti gli esterni) sono troppo nere (assai più che nei noir americani anni '40) e vien voglia di lasciar perdere. Altrimenti il film non sarebbe poi male. Mai così brava la Koscina (in un bel ruolo sofferto)! E basta per vederlo.
Interpreto il titolo italiano come doppio senso voluto: "Corte" con la maiuscola ma anche "corte" insistente del giudice nei confronti della anestesista (se n'era innamorato anni prima in ospedale) che gli ricompare inaspettatamente come membro della giuria popolare. Influisce eccome sull'esito del processo: assoluzione, una volta tanto...
Mereghetti dice "sembra un fotoromanzo, anche per i dialoghi". Io l'ho visto senza sottotitoli capendo dei dialoghi solo il tono, un'agevolazione. Liz è ricca e per la sua età bellissima ma è infelice perchè il marito (Fonda) è attratto da donne più giovani. Ricorre alla chirurgia estetica e ...servirà? Il Golden Globe forse l'ha meritato.
Con Erminio Spalla, Evi Maltagliati, Clara Calamai, Mariella Lotti, Carlo Romano
61
Gli appassionati di pugilato conoscono di certo Erminio Spalla: peso massimo, fu il primo pugile italiano a diventare campione d'Europa. Era il maggio 1923. Fu famoso pure in America, prima di Carnera; e uomo di multiforme ingegno, anche scultore e cantante lirico. Qui esordisce alla grande nel cinema e girerà 53 film. *** al film + 1/2 a lui.
Con Henry Fonda, Dana Andrews, Anthony Quinn, Henry Morgan
62
Rivisto dopo tanti anni mi si conferma un capolavoro (in 75 minuti soltanto). E Dana Andrews, più dimenticato oggi di Henry Fonda ed Anthony Quinn, un attore da riscoprire. *****
Con Dina Sassoli, Roldano Lupi, Gino Cervi, Carla Del Poggio, Aldo Silvani
63
Film davvero scadente (**). Gli interpreti principali sono Roldano Lupi, Carla Del Poggio e una certa Jeannette Wolf. Gino Cervi ha un ruolo minimo. DINA SASSOLI (al contrario di quanto indicato un po' da tutte le parti) non c'è proprio.
Con Dina Sassoli, Mirko Ellis, Irene Genna, Anna Maestri, Riccardo Cucciolla, Vira Silenti
64
Dina Sassoli, finalmente protagonista assoluta di un film, fornisce una buona prova interpretando con intensità il ruolo di una ragazza madre impazzita dal dolore per le troppe brutte cose che ha vissuto. Giulio Morelli si capisce che prima di questo debutto alla regia è stato a lungo aiuto di registi famosi. Ambientato sul Gran Sasso. Da vedere.
Con Jon Hall, Lynn Bari, Dana Andrews, Harold Huber, Ward Bond, Renie Riano, Clayton Moore
In streaming su Plex
65
Interessante film del 1940, in particolare a mio parere la seconda parte che riguarda la "Repubblica di California" che visse realmente per 25 giorni. John Hall, che interpreta Carson, è stata una bella scoperta. Con lui Dana Andrews nei panni del capitano Fremont, anch'egli personaggio reale, nonchè la bella Lynn Bare e Ward Bond. Merita 6,5/10.
Ricevette due Oscar nel 1950 direi meritatamente: uno per soggetto e sceneggiatura e l'altro per fotografia b/n (davvero bella). Dura due ore e si sarebbe potuta ridurre la prima parte, troppo ridanciana. Non può essere un film "contro la guerra" giacchè quella contro Hitler era necessaria. Cast tutto all'altezza, senza vette individuali. Positivo.
Con Gabriele Ferzetti, Jeanne Valerie, Christine Kaufman, Giorgio Albertazzi
67
Che le sedicenni potessero essere mine vaganti lo si sapeva già nel 1960 e pure che "vecchi" trentenni e più faticassero a resistere alle loro balzane iniziative (non tanto per ribellione ma solo desiderio di sentirsi grandi). In mezzo c'eravamo noi diciottenni, di massima abbastanza ingenui.
Con Laura Solari, Alberto Sordi, Virgilio Riento, Pietro Bigerna
68
Da recuperare, non solo "come documento": Mastrocinque (con la sua attrice preferita, Laura Solari, una sorpresa la sua verve "americana") confeziona con cura una gradevole commedia comico/musicale sulla pubblicità alla radio nel '47, epoca in cui Sordi (qui "autentico") proprio alla radio cominciò a farsi conoscere. E bravi tutti gli altri!
Con Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo, Clelia Matania, Giorgio De Rege, Nietta Zocchi
69
60', per un film che "non supera i limiti della pochade", sono la lunghezza giusta. Non ho niente contro le pochades quando gli interpreti sono (con la Matania) Peppino ed Eduardo de Filippo, peccato che poi litigarono. Peppino è anche autore della commedia del 1940 da cui è tratto, insieme con Armando Curcio, famoso come editore. Assai piacevole.
Con Marisa Allasio, Renato Salvatori, Francisco Rabal, Angel Aranda, Ettore Manniu
70
Naturalmente, anche in questo film che si distingue per l'atmosfera pasoliniana, Allasio impagabile come centro dell'attenzione di tutti i maschi che la circondano e si innamorano inevitabilmente di lei. Ho apprezzato anche Ettore Manni, il più serio e affidabile dei corteggiatori... ma Marisa giustamente sceglierà col cuore. Merita una visione.
Con Marisa Allasio, Ettore Manni, Sandra Mondaini, Nino Manfredi, Mario Carotenuto
71
Nel 1957 Marisa Allasio avrebbe avuto comunque successo, qui poi fa intravvedere petto e cosce più del solito, però Steno costringe un cast di ottimi commedianti ad uno sketch dopo l'altro sostanzialmente slegati (un grande spreco a ritmo di pochade). Se come penso "Marisa la civetta" (coevo) vale *** e mezza... a Susanna arrivo al più a 2 stelle.
Film di 70' che ha rischiato la vita ed oggi invece è in ottime condizioni. Nel '33 fece impressione il "diluvio" che distrugge New York (anche se non si poteva pensare che 68 anni dopo i grattacieli si sfracellassero davvero). Poi ci mostra quel che accade dopo tra esseri umani regrediti, isolati, senza più regole: quasi capolavoro.
Con Monica Vitti, Giorgio Albertazzi, Maria Grazia Buccella
In streaming su Cine Comico Amazon Channel
73
Il commento di mozambico mi indurrà a vedere anche la seconda parte, ma davvero i primi 30' sono noiosi al limite della insopportabilità; si salva la Buccella (premiata). Fare un grosso torto ad Adriana Asti e Renzo Montagnani che a teatro avevano fatto faville per poi ottenere questo risultato è un peccato non veniale di Salce: imperdonabile.
Con Elsa Merlini, Amedeo Nazzari, Tina Lattanzi, Maurizio D'Ancora
74
Il sepolcro di Ginevra è stato aperto e del suo corpo non c'è più traccia. Siamo a Firenze, fine XIV secolo, l'evento diventerà leggenda. Nel 1936 Guido Brignone realizza un film che ho visto grazie a Leo Maltin e YouTube il 31.12.20. Pellicola mal ridotta ma ne è valsa la pena: gradevolissima. Ottima Elsa Merlini, bell'esordio per il bel Nazzari.
Con Beppe Fiorello, Massimo Popolizio, Elena Tchepeleva, Alessandro Riceci, Salvio Simeoli
75
Rivisto 15.5.21 in versione accorciata. Ebbene, hanno fatto un buon lavoro: i tagli non sono determinanti e, eliminato ogni flashback, risalta di più l'accuratezza della ambientazione negli anni '90 della 1.a parte (sembra girato allora). Documento sulla "Terra dei fuochi" tratto da storia vera, "nei limiti dei film per la tv" merita elogi.
Con Richard Widmark, Dana Andrews, Gary Merrill, Jeffrey Hunter
76
Film poco visto (non recensito, 5 voti). Eppure ottenne due nomination all'Oscar (soggetto e fotografia b/n) e alcune sequenze in mare sono eccezionali, non è di fantasia ma storia vera di sommozzatori americani in guerra contro il Giappone. Attori di 1.a scelta: R.Widmark e D.Andrews (forse più adatti a ruoli invertiti) con G.Merrill e J.Hunter.
Con James Craig, Marsha Hunt, John Wayne, Johnny McBrown, Monte Blue, John Patterson
77
Questo "filmetto" di un'ora, ingenuo a prima vista quasi quanto gli altri della Lone Star interpretati da Jon Wayne negli anni trenta, convinse invece delle grandi potenzialità dell'attore nel western. "Il grande sentiero" del '30 di Walsh non era bastato a farlo capire, il successo arrivò infine nel '39 quando Ford lo scelse per "Ombre rosse".
Qualche perplessità me la lascia. È vero che Bellocchio realizza il film con taglio quasi documentaristico e che tratta solo degli ultimi vent'anni di Buscetta ma non si accenna mai (salvo un brevissimo flashback alla fine) a omicidi da Masino commessi precedentemente. Droga no, può essere, utilissimo rivelatore.. ma "onore" no davvero.
Commedie d'equivoci, "ungheresi".. le snobbiamo in genere. Ma talvolta nella trama c'è un colpo di genio che crea interesse se non suspense; e se la regia è valida, attori e attrici "attraggono" o per fascino o per bravura (una Magnani poco conosciuta, i belli dell'epoca V.Carmi e R.Villa)... con caratteristi ok IL FILM diventa ok. Consigliabile.
Con Kad Merad, Anne Charrier, Léopold Moati, Pascal Elbé, Thierry Lhermitte, Anny Duperey
80
Visto la notte scorsa su Tv8. È il remake francese di una commedia americana del 2017 che non vidi. Lavorare può essere più duro che fare lo gigolò però essere licenziati in tronco a una certa età non è mai piacevole, ancor più senza una futura pensione. Gradevole, ne ero sicuro conoscendo l'ottimo protagonista, Kad Merad, ben coadiuvato.
Con Edith Evans, Eric Portman, Avis Bunnage, Nanette Newman
81
Scrissi tempo fa: "Nessuna recensione e solo 2 voti. Ma è davvero un CAPOLAVORO!". Nulla è cambiato. Rivisto qualche settimana fa aggiungo, sperando che qualcuno approfitti della visibilità in rete, che EDITH EVANS fece messe di premi nel '68 per questo "The Whisperers" e meritava pure l'Oscar (anche secondo chi lo ricevette, Katharine Hepburn).
Con David Manners, Bela Lugosi, Edward Van Sloan, Adrienne Ames
In streaming su Cultpix
82
I film degli anni '30 di breve durata mi attirano. Però questo giallo con toni di commedia mi ha un po' deluso. Bellissimo il viso dell'attrice Adrienne Ames (occhi stupendi). Lui, David Manners, aveva un certo successo (39 film dal '29 al '36) ma lasciò presto il cinema, non sopportava Hollywood. Scrisse romanzi e saggi e visse sin quasi ai cento.
Manca in questo caso un fotogramma (ho fatto molti tentativi ma sempre ne viene un rettangolo tutto nero). Non capisco il motivo e la prendo persa (ma non proprio del tutto: il fotogramma qui rifiutato lo trovate alla fine della playlist). Anzi, per ritorsione di immagini ne troverete due.
Con Alida Valli, Clara Calamai, Fosco Giachetti, Carlo Campanini
83
I 4 'Film che parlano al vostro cuore' di Mattoli sono di 10 anni anteriori a Matarazzo, melodrammi però con lieto fine assicurato. Innovativa fu la centralità dei personaggi femminili. Il successo di questo d'esordio lanciò una bellissima 19enne di nome ALIDA. Così la critica dell'epoca: "recitazione da meritarsi una lode a pieni voti".
Con Stuart Whitman, May Britt, Henry Morgan, Peter Falk, David J. Stewart
84
Da pochi giorni è libero dopo 25 anni Giovanni Brusca, autore di 150 omicidi ma "pentito". Lo mandò in prigione Buscetta (ho visto di recente "Il traditore"). Ecco, questo bel film del '60 (verità) va visto da chi ha creduto che un tempo i mafiosi fossero "uomini d'onore". Grande Peter Falk come interprete di un "piccolo Brusca". La mafia è questa.
J.Mantegna, O.Muti, F.Dunaway sono i bravi interpreti del film, belga. Ma il vero magnifico protagonista è il quindicenne Michael Bacall come Arturo Bandini, alter ego del defunto scrittore John Fante. A me è piaciuto molto; e pure la canzone "Sant'America" di Paolo Conte. Ricordo però una critica severa di E.Martini, ex direttrice TFF.
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