La Pasqua è oramai alle porte e la prima sorpresa è stata già scartata dagli utenti di Disney+ che in data mercoledì 2 marzo si sono visti recapitare una mail in cui si annunciava che non era stato possibile effettuare il pagamento del rinnovo annuale a 69,90 €. “Stiamo riscontrando problemi nell’elaborazione del tuo pagamento. Per non perdere l’accesso a Disney+, aggiorna i tuoi dati di pagamento” è l’avviso criptico ricevuto. Inutile dire che si trattasse di un errore di calcolo del sistema, sovraccaricato da una mole immensa di dati da gestire. Prima di scoprirlo, però, sono serviti oltre 50 minuti di attesa al telefono con una voce registrata che non lasciava altra scelta che “attendere di essere richiamati” (va da sé che mai nessuno ha richiamato) e più di 70 minuti di “tempo previsto” per la live chat per l’assistenza online. Fortunatamente, la seconda opzione – pur con il suo countdown farlocco – ha funzionato e ha permesso di capire quale fosse l’origine del problema. Inutile aggiungere come le pagine social della piattaforma siano state prese d’assalto ma molti utenti temevano e temono che dietro vi sia una apposita strategia tesa a portare alla disattivazione di tutti i profili per una successiva riapertura a 89,90 €, prezzo per i nuovi sottoscrittori. Si attendono sviluppi ma si sa che spesso a pensar male ci si azzecca
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AGGIORNAMENTO 26.03 h 19: Disney+ ha cominciato a risolvere i problemi legati al rinnovo. Chi fosse stato costretto a pagare i 20 euro in più, riceverà un rimborso dopo previo contatto.
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Con il passare del tempo, le piattaforme on demand e in streaming non offrono solo film ma anche programmi studiati appositamente per un pubblico diverso da quello generalista. La segnalazione della settimana va ad esempio a RaiPlay, dove il 30 marzo parte Sulla paura, un ciclo di lezioni in puntate di 30 minuti dove lo spettatore proverà a conoscere le paure e le riflessioni intorno alle angosce delle cinque personalità della letteratura italiana. Ognuno di loro, nella propria puntata, ragionerà in modo unico e originale sul termine Paura e coinvolgerà maggiormente il pubblico mettendosi in gioco personalmente. Le paure di cui si parlerà saranno svariate: la paura di scrivere e quella di non scrivere, la paura come motore delle azioni dell’uomo, la paura come ostacolo alle relazioni umane, la paura come meccanismo virtuoso e positivo. E ancora la paura delle diversità, del giudizio degli altri e di non essere all’altezza. E poi la paura del primo bacio, di star male, di perdere qualcuno, di ferire le persone amate, e ovviamente, anche la più grande di tutte le paure, quella di morire. Come in una performance teatrale, Edoardo Albinati, Michela Murgia, Melania Mazzucco, Alessandro Piperno e Sandro Veronesi, si alternano e raccontano come il sentimento della paura possa orientare il senso estetico e regolare i rapporti umani.
Per quanto riguarda le nuove uscite in streaming della settimana, i fari sono puntati su Sulla stessa onda, teen drama dell’italiano Massimiliano Camaiti che declina il genere in maniera del tutto inedita e inaspettata. Girato sullo sfondo di uno scorcio di Sicilia poco esplorato (tra Favignana e Palermo), il film segna il debutto nel lungometraggio di un regista che, laureato in Economia, ha alle spalle anni di set con vari registi (da Carlo Verdone a Silvio Soldini) e di apprezzati cortometraggi (oltre alla realizzazione di alcune seconde unità di serie tv come la prima di Romanzo criminale).
Oltre a quello di Camaiti, ci piace sottolineare anche il lavoro di altri tre cineasti nostrani da tenere sott’occhio. Si tratta di Alberto Gelpi, Francesco Maria Dominedò e Fabrizio Nardocci, i cui lavori approdano su Amazon Prime Video (L’ombra del lupo) e su Sky Primafila Prémiere (La banda dei tre, Vado e vengo). E di italiani in italiani non si possono non menzionare i due documentari proposti da Nexo+ in esclusiva: Il terremoto di Vanja, esordio alla regia del buon Vinicio Marchioni, e Ludwig van Beethoven: 5 cose da sapere sulla sua musica di e con Alessandro Baricco.
Scendiamo, come sempre nel dettaglio delle proposte.
Nessun prodotto originale viene distribuito dalla piattaforma, che però recupera due prodotti che erano destinati alle sale con la distribuzione di Draka Distribuion e 102 Distribution: il citato L’ombra del lupoe The Queen of Spain, titolo sottovalutato della filmografia di Fernando Trueba.
I NUOVI FILM IN STREAMING SULLE ALTRE PIATTAFORME
La neonata Nexo+ prosegue il suo viaggio nel mondo delle arti grazie aIl terremoto di Vanja, personale viaggio che parte dall’opera di Cechov per arrivare alla città di L’Aquila, distrutta dal terremoto, e ai luoghi dello stesso scrittore. Ludwig van Beethoven: 5 cose da sapere sulla sua musica è invece l’omaggio che Baricco dedicata al musicista in occasione dell’anniversario della sua morte (il 26 marzo). Sky offre invece in anteprima la commedia pulp La banda dei tre di Dominedò, che sarebbe dovuta arrivare in sala per Zenit Distribution, e il dramma sulla relazione padre/figlio Vado e vengo di Nardocci. Completano il panorama delle offerte delle altre piattaforme la commedia Divine – La fidanzata dell’altro (in esclusiva su Chili), produzione tedesca con protagonista la lanciatissima Matilda De Angelis, reduce dal successo (7 milioni di spettatori!) della serie Rai Leonardo, il dramma Foster Boy, il documentario The Truffle Hunters, la commedia al femminile Chick Fight, il dramma Alba di Dalibor Matanic(esclusiva Chili), la commedia Va bene così e il documentario P.S. Burn This Letter Please (esclusiva Discovery+).
“I protagonisti del film si ritrovano ad affrontare la loro prima storia sentimentale e allo stesso tempo una malattia spaventosa: la distrofia muscolare”, ha sottolineato il regista. “Prendendo la malattia in una fase non ancora acuta, avevo la possibilità di concentrare le mie attenzioni sulle ricadute psicologiche più che sui problemi fisici. Avevo più spazio per raccontare relazione fra i due ragazzi. Esiste qualcosa emozionalmente più forte dell'amore?”. Nel cast i mai banali Donatella Finocchiaro e Vincenzo Amato.
Musical unico nel suo genere sul valore della fede, punta sulla storia di un adolescente chiamato a scegliere tra il carcere minorile e un campo estivo cristiano. Sceglierà, ovviamente il secondo, scoprendo grazie alla musica, a nuovi amici e a un inatteso amore, il potere della gentilezza, del perdono e della fede. Consigliato più a un pubblico di giovani.
Da qualche tempo l’animazione ama rivedere e rileggere in maniera insolita le fiabe più amate dai bambini. Dopo Cenerentola e Biancaneve, tocca questa volta a Hansel e Gretel, trasformati in agenti segreti alla ricerca di un re scomparso. Produce lo studio russo Wizart, a cui si deve la tetralogia La regina delle nevi.
Da uno degli ideatori diJackass e Nonno cattivo, la commedia con telecamera nascosta segue due migliori amici in un'avventura on the road piena di scherzi divertenti e ingegnosi, trascinando nel caos un pubblico inconsapevole. Il pezzo forte sono infatti gli incontri che i due protagonisti fanno con la gente comune e le paradossali situazioni che generano. Per puristi del genere. Astenersi gli altri.
Il thriller vanta nel cast la presenza dell’attore francese Christopher Lambert e dell’attrice siciliana per eccellenza, Maria Grazia Cucinotta (troppo presto prestatasi a produzioni non sempre all’altezza delle sue doti). La storia ruota intorno alle indagini di un poliziotto che, dopo essere finito lui stesso nella lista dei sospettati, scopre la sua vera e inattesa natura. Il regista Gelpi ha alle spalle anni di pubblicità e di documentari (la maggior parte per la Rai sul mondo degli animali).
Nel 1998 lo spagnolo Fernando Trueba si affermava con La niña dei tuoi sogniche, presentato al Festival di Berlino, si ispirava a un fatto realmente accaduto e rimediava sette premi Goya a fronte di 18 nomination. The Queen of Spain ne è il seguito e riporta in scena tutti i protagonisti del primo film, a cominciare da Penélope Cruz. Accolto anch’esso a Berlino, non ha avuto la stessa sorte del predecessore, rischiando di restare nei cassetti.
Con Vinicio Marchioni, Francesco Montanari, Milena Mancini, Lorenzo Gioielli
A dieci anni dal terremoto che ha distrutto L’Aquila e a tre da quello di Amatrice, Il terremoto di Vanja parte dal capolavoro di Cechov - adattato per lo spettacolo nella provincia italiana distrutta dal terremotato assieme a Milena Mancini e all’autrice Letizia Russo- per indagare l’immobilità italiana post-terremoto attraverso lo sguardo tragicomico di Cechov, mostrando al pubblico la straordinaria forza umana dello scrittore e riportando l’attenzione sulle persone che ancora oggi combattono contro i danni subiti da quei tragici eventi. Grazie al dialogo ideale tra Marchioni e Cechov - a cui ha prestato la voce Toni Servillo – all’alternanza dei luoghi e delle situazioni filmate ora a colori, ora in bianco e nero e ai contributi di Andrej Koncalovskij, Gabriele Salvatores e Fausto Malcovati, il documentario prende per mano lo spettatore e lo conduce in un molteplice viaggio: all’interno del lavoro teatrale, nei luoghi del terremoto, nelle parole e nell’anima di Anton Cechov.
Il documentario è un viaggio inedito, curioso, divertente, gioioso, per scoprire cinque cose della musica del celebre compositore che non si ritrovano nelle biografie musicali o nelle enciclopedie digitali. Si entra in un teatro senza pubblico – nel pieno delle chiusure dei luoghi della cultura e dell’istruzione a distanza – e si riscopre la gioia della musica dal vivo, “il grimaldello per aprire le porte dell’anima” come dice Baricco in scena. Alessandro Baricco ‘smonta’ la musica di Beethoven, entrando dentro ai brani. Scava dentro, li racconta, li fa vivere, in un dialogo continuo con i giovani musicisti in scena.
Il film, sempre in bilico tra grottesco e azione, si inserisce nella tradizione della riscoperta dei film di genere, col tratto inconfondibile della commedia all’italiana, mettendo assieme atmosfere anni Settanta, citazioni di titoli ormai diventati dei classici del crime movie (da Brian De Palma a Quentin Tarantino), e un gusto del grottesco che non ha paura di giocare con gli stereotipi consolidati e riproposti in decine di film americani e non solo. Marco Bocci interpreta il poliziotto infiltrato Claudio Bambola, che però preferisce (chissà perché) farsi chiamare Carlito. Pannofino veste invece i panni dello scombinato Silvano, una mezza tacca sulla via della redenzione e del pentimento che però non disdegna, ogni tanto, i piaceri della carne. Infine, Aldo Marinucci, attore non professionista chiamato a interpretare lo psichedelico nano Tony Piccolo, che oltre a essere al tempo stesso piccolo spacciatore e piccolo di statura, insegue l’ambizione di spiccare il salto nel mondo del crimine, senza disdegnare la passione del pop melodico anni ’70 e le cure per le fidanzate Jolanda e Miranda, dette anche “le benedette”, o le gemelle biologiche, in fissa a loro volta con i chackra, le vibrazioni sensoriali e la cucina vegana e salutista.
Con Marco Valerio Montesano, Antonello Fassari, Alice Ferri, Anna Ferruzzo
Con protagonista Marco Valerio Montesano, figlio di Enrico, e tratto da un soggetto di Maurizio Ponzi, il film segna il debutto alla regia di un lungometraggio di Fabrizio Nardocci. Cresciuto nella città di Latina e poi trasferitosi a Roma, Nardocci ha sempre avuto la passione per il cinema e per la scrittura; il suo primo ciak è stato con il cortometraggio Dai suoi occhi a cui sono successivamente seguiti Imperfetto, Vicecersa e Viola del pensiero, tutti lavori che fanno del giovane regista una persona sensibile su molte tematiche a sfondo sociale e soprattutto sulle difficoltà tipiche dell’infanzia e dell’adolescenza. “In questo film ho voluto approfondire e scrutare l’animo sensibile e maturo di un giovane ragazzo alla ricerca di suo padre, mettendo il punto proprio sulla relazione padre-figlio e sulle dinamiche che possono crearsi nel momento in cui bisogna scegliere tra i sentimenti e una vita agiata.” è il commento di Nardocci sulla sua mai banale opera prima.
Nella Roma piena di luci e colori di una primavera in attesa che dalla Cappella Sistina esca il nome del nuovo Pontefice, si intrecciano le vicende e le vite di Gregory, giornalista di punta di un importante rete televisiva americana, e Maria una giovane, bellissima romana che sta per prendere i voti e diventare suora. Si dipana così una romantica storia d’amore che porterà i due protagonisti a percorrere strade inaspettate. Girato nel 2019 tra Roma e Colonia, il film arriva giusto in tempo per continuare l’osanna nei confronti di Matilda De Angelis, lanciatissima dopo la serie The Undoing e il monologo al Festival di Sanremo.
Il dramma di Youssef Delara mescola temi difficili solitamente da affrontare: il trattamento riservato ai più deboli all’interno delle case famiglia e la pedofilia. Lo fa senza sconti grazie all’escamotage di un processo giudiziario che riserverà più di un colpo di scena. L’obiettivo del regista era quello di puntare i fari su un sistema adottivo, quello americano, quasi al collasso, chiamato a occuparsi della cifra record di 430 mila orfani spesso con risultati catastrofici, come raccontano le statistiche presenti sul sito ufficiale del film (https://www.fosterboy.com/the-issue/).
Dopo aver debuttato lo scorso anno al Sundance Film Festival, approda anche sugli schermi italiani il bel documentario firmato da Michael Dweck e Gregory Kershaw e dedicato ai cacciatori di tartufo, i cosiddetti Trifulau, che con i loro inseparabili cani vanno alla ricerca del preziosissimo Tartufo bianco d’Alba. Prodotto da Luca Guadagnino, è ambientato tra i boschi delle Langhe, di Roero e Monferrato, dove si muovono coloro che, avendo scelto una vita fuori da ogni schema, operano una professione che richiede dedizione e, soprattutto, grandi sacrifici.
Anna ha bisogno di dare una scossa alla sua vita. I suoi affari sono andati a monte, non può permettersi un’assicurazione per il suo locale e ha a malapena i soldi per pagare le bollette. La risposta a tutti i suoi problemi sembra essere uno strano “fight club” tutto al femminile. In un seminterrato un gruppo di donne si riunisce per combattere, senza paura e libere da ogni pregiudizio sociale. Questo è lo spunto da cui parte la commedia tutta al femminile che porterà la protagonista Malin Akerman, grazie agli insegnamenti di un navigato Alec Baldwin, a scontrarsi corpo a corpo con la sfacciatissima Bella Thorne. Chi picchierà più duro non si sa.
Ha dichiarato il regista: "Nella trilogia del sole (composta da Sole alto, Alba e dal prossimo Tramonto) ho intenzione di contrapporre gli istinti umani più alti a quelli più bassi. Come amore e odio in Sole alto, così anche in Alba intendo contrapporre lo spirituale materiale. Sono dell'opinione che il mondo materiale sia arrivato alla sua fine, che sta divorando sé stesso, e che la spiritualità sia la chiave per la salvezza dell’umanità. Si tratta di un tipo di spiritualità che supera ogni religione o forma, la spiritualità che attraverso il credo in un ordine umano delle cose, nelle interazioni umane etiche e nella pace interiore di ogni individuo, ricompone l’equilibrio di cui il pianeta ha una profonda necessità".
Con Fausto Maria Sciarappa, Silvia D'Amico, Antonio Zavatteri, Matilde Gioli
In streaming su Timvision
L’amore è da sempre il sentimento più discusso, celebrato da secoli in romanzi e poesie, narrato, esaltato, maledetto, dipinto e scolorito sui muri di tutto il mondo. Perché l’amore è quel qualcosa che possiamo permetterci tutti o che tutti speriamo di poter trovare, prima o poi. L’amore non si vede quando c’è. Si sente. Si vive. Che cos’è, però, l’amore oggi? Com’è possibile che fino a vent’anni fa fosse una cosa e oggi è un’altra? E cosa sarà tra dieci anni? Sono queste le domande a cui proveranno a dare una risposta i protagonisti di questa storia, persone molto diverse tra loro, ma che il destino ha unito per comporre un’unica, grande, famiglia moderna.
Attraverso filmati in super 8, immagini di repertorio e interviste alle “female performers” dell’epoca si raccontano le storie più intime della comunità drag di quegli anni, una comunità che il governo USA ha cercato di distruggere e la storia ha cercato di cancellare. Presentato con successo allo scorso Tribeca Film Festival, il docu-film secondo Hollywood Reporter "ha sottolineato gli aspetti più affascinanti della scena drag di New York" e ha contribuito ad abbattere certe barriere grazie alle sfide che sono state combattute in quel periodo.
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