Tracce di veleno in una coppa di champagne
- Thriller
- Gran Bretagna, Grecia
- durata 103'
Titolo originale Medusa
Regia di Gordon Hessler
Con George Hamilton, Luciana Paluzzi, Cameron Mitchell, Theodore Roubanis
"Il termine veleno si presta a varie dissertazioni; presso i Romani si faceva una distinzione tra venenum bonum, quello che serviva a curare e venenum malum quello che era letifero. La dualità semantica del vocabolo anglosassone «gift» che nella lingua tedesca designa il «veleno» e nella lingua inglese il «dono» è stata discussa ampiamente da etimologisti e sociologi." (Francesco Mari)
Acqua, qualcosa di estremamente vitale e importante, eppure così apparentemente insignificante agli occhi di tutti. Cade dal cielo, alimenta fiumi, torrenti e mari. Basta aprire un rubinetto e fluisce corrente nelle nostre case. Era di certo un pò più complicato, invece, recuperarla per usi domestici nel medioevo. Allora bisognava piegarsi a una fontana, magari anche scomoda da raggiungere, o manovrare la carrucola di un pozzo. Gli usi del prezioso liquido potevano, come oggi del resto, essere diversi: dal semplice sostentamento ai bagni di gioventù, oppure era un elemento indispensabile per realizzare elisir di salute o filtri d'amore. Inodore, insapore, necessaria, l'acqua fonte di vita. Ma anche, quando combinata con opportuni elementi, fonte di morte mutando in veleno. Veleno, la cui radice etimologica rimanda a Venere (venus, venenus) e quindi, per natura, intimamente collegato all'universo femminile. L'acqua da sempre è stata alleata, quando trasformata in pozione mortale, del sesso debole, sin da tempi remoti. Mutata in sostanza letifera, offriva una necessaria soluzione in grado di porre la donna in predominanza sulla forza bruta dell'uomo, soprattutto in tempi in cui i matrimoni erano combinati e il divorzio era ben lontano dall'essere, per legge, opzione fruibile. Giovani e graziose ragazze, destinate contro il loro volere magari ad anziani ricchi e possidenti. Quale migliore soluzione, pur drastica, infallibile e soprattutto invisibile, per porre fine a situazioni imposte dal patriarcato e da una società incivile? Tanto che nel Seicento a Roma, Napoli, Palermo e Perugia, nella terribile forma "tofana", l'acqua divenne un elemento di macabro commercio. Garantendo la morte alla malcapitata vittima designata, in tempi brevi ma non sospetti (in genere 15, 20 giorni), apparentemente "andata" per decorso naturale senza lasciare tracce sul cadavere, che appariva anzi di colorito roseo, al contrario dell'effetto venefico generico che lasciava tracce verdastre o evidenti lividi sul volto del bersaglio.
Acqua tofana, nota anche come toffana, tufanica, tufania o acqua perugina o, in gergo più confidenziale, acquetta, manna di San Nicola o acqua di Napoli: contenente arsenico, belladonna, piombo, alcoolato di cantaridi. In che misura gli ingredienti erano distillati non è dato sapere ma all'epoca una donna, Giulia Tofana, sapeva sapientemente maneggiare i composti per dare perfetta sostanza e forma al veleno.
Nata a Palermo, nei primi anni del 1600, si narra che Giulia fosse o figlia o nipote di Thofania d'Adamo, guarda caso donna giustiziata a Palermo nel luglio del 1633, con capo d'accusa: "avvelenamento del marito Francesco". A farle compagnia, il giorno dell'esecuzione, era presente anche il suo accusatore, Placido di Marco, che dopo aver confessato sotto tortura venne squartato nella pubblica piazza. Il legame stretto (figlia o nipote) di Giulia rispetto a Thofania, giustifica la sapienza della prima sul micidiale composto, e pure il suo odio verso il genere maschile. Stando a fonti ovviamente incerte, pare che l'acqua tofana sia stata scoperta da Thofania d'Adamo, mentre Giulia ne avrebbe fatto in seguito commercio, sdoganandola da Palermo per diffonderla su territorio nazionale. Rimasta sola, ossia dopo la tragica morte di Thofania, Giulia per sopravvivere oscillava tra due professioni: prostituta e fattucchiera. Si rese conto, però, che essere palpata, accarezzata e posseduta da uomini spesso anziani e forse anche puzzolenti non le dava piacere, al contrario il piacere lo ricavava dal far loro chiudere gli occhi. Per sempre. Giulia ne fece dunque commercio, dell'acqua tofana, vendendo boccette per 200 scudi d'oro, diventando in breve tempo assai ricca e coinvolgendo anche la sorella, da parte di madre, Girolama Spera. Questo sommerso e invisibile commercio di morte con il passare del tempo divenne a suo modo emblematico atto di guerra verso il genere maschile. Giulia doveva sicuramente unire, all'interesse economico, una spirito altruista verso le altre donne, ovvero le maritate senza speranza. L'acqua tofana, nella sua composizione ottimale, appariva trasparente e incolore, impercettibile ai sensi in quanto inodore, pertanto un veleno ideale da somministrare, gradualmente (giorno per giorno) con gocce celatamente poste in bevande o cibi destinati all'ignara vittima. Omicida seriale dunque, dato l'alto e incalcolabile numero di vittime che tramite il passaggio delle ampolle - quindi di mano in mano - a livello che oggi definiremmo virale, sono cadute a causa sua. Una femminista ante litteram, nella guerra contro gli ubriachi stupratori e i mariti maneschi? Anche. Giulia era analfabeta, tuttavia la sua capacità di mettere assieme i micidiali elementi per dare origine al composto le diedero superiorità e riscatto nei confronti di chi sapeva leggere e scrivere, magari finendo i suoi ultimi giorni sorseggiando lentamente l'acqua tofana. Abituata a cedere il suo corpo come merce, era solita giacere anche nel letto di preti e uomini di chiesa: fu proprio grazie alla solidale amicizia (sessuale) con un frate speziale che riuscì a procurarsi gli ingredienti necessari a comporre l'acqua tofana. E così, dopo aver inventato e diffuso il veleno più efficace mai concepito, finiva per venderne una dose a un distratto acquirente, tale Spadafora che, volendo eliminare velocemente un rivale in affari, gli somministrava veleno troppo frettolosamente e in gran quantità, provocandone un decesso repentino. Finita nelle mire dell'Inquisizione, riparava sotto la protezione di un altro frate, Girolamo di Sant'Agnese, che la ospitava - assieme alla sorella Girolama - a Roma, nell'ambiente ecclesiastico. Gli anni ronzavano attorno al 1640: Giulia, a spese dell'amante clericale, trovava alloggio in un elegante appartamento nel rione Trastevere. Pare che in questa occasione avesse velocemente imparato a leggere e scrivere, nonché a vestire con eleganza da vera dama di corte. Palermo e gli anni oscuri della prostituzione erano per lei solo un lontano ricordo, il nuovo livello sociale la metteva ora in contatto con prelati e aristocratici. Giulia voleva forse stendere un velo sul passato, i delitti dovevano forse finire. Senonché, per risollevare moralmente un'amica maltrattata dal coniuge - nella città Santa e in barba all'Inquisizione - ancora una volta riforniva la donna di acqua tofana. E riaffiorava pure la sua vecchia attività, destinata a una clientela selezionata ed esclusivamente femminile, tranne un'unica eccezione. Le versioni della sua storia qui si fanno vaghe e variano. Anche se la più plausibile vuole che Giulia abbia venduto la pozione alla contessa di Ceri che, per quanto prima liberarsi dell'incomodo marito, gli versò un'intera boccetta di acqua tofana nel pasto. L'improvvisa morte dell'uomo mise in allarme i parenti e con loro i poliziotti che ben presto arrivarono a rintracciarla. Giulia subiva infine processo assieme, impressionante dirlo, altre 600 clienti romane (un solo acquirente era di sesso maschile) che tra il 1633 e il 1651 avevano fatto ricorso al veleno. Numero sconcertante, come detto, in considerazione anche del fatto che riguardava l'attività criminale di Giulia e delle sue acquirenti solo in area romana. Quante erano state le altre ignare vittime, tenendo conto anche del suo agire a Palermo, Napoli, Perugia e chissà in quali e quante altre città? L'acqua tofana, come un virulento virus mor(t)ale trasmesso - da donna a donna, da uomo a uomo - partendo proprio dal suo inventore (il paziente zero, portatore sano), ha lasciato dietro di sè incalcolabili vittime. Incalcolabili dato l'impeccabile successo del composto. Quale fu il destino di Giulia, artefice di uno sterminio di massa il cui numero di vittime non potrà mai essere identificato, nemmeno approssimativamente? Condannata alla pena capitale, assieme alla sua ultima cliente (la contessa Ceri), venne murata viva nel Palazzo della Sacra Inquisizione, a porta Cavalleggeri. Mentre gli operai scavavano le nicchie a loro destinate, le due donne invocavano inutilmente pietà gemendo, urlando e piangendo. Non volevano lasciare la vita, non così, perlomeno non in quel modo orribile e disumano. I soldati le spinsero a forza nei loculi, mentre gli operai avrebbero poi proceduto a murarle vive, impassibili alle loro irrefrenabili grida e alle copiose lacrime versate. L'agonia delle povere disgraziate diventava, lentamente, sempre più silenziosa, sino a cedere posto - dopo diversi giorni di inimmaginabile tormento - alla morte, giunta probabilmente loro come gradita liberazione. Nel 1651 l'acqua tofana circolava ancora, l'eredità di Giulia era passata nelle mani della sorella Girolama che però - meno fortunata della parente - nel 1659 venne arrestata e giustiziata, assieme alle sue collaboratrici, a Campo dè Fiori.
Lagoon (Einmusik & Jonas Saalbach)
"Non ricordo più l'odore dei fiori, i sapori di un piatto pieno
E nemmeno i colori di un arcobaleno
Ma non scorderò mai il veleno che bevo ogni giorno
Non aspettarmi tesoro, stavolta non torno."
(Emis Killa)
Titolo originale Medusa
Regia di Gordon Hessler
Con George Hamilton, Luciana Paluzzi, Cameron Mitchell, Theodore Roubanis
Titolo originale Arsenic and Old Lace
Regia di Frank Capra
Con Cary Grant, Josephine Hull, Jean Adair, John Alexander, Priscilla Lane, Peter Lorre
Titolo originale Nebel im August
Regia di Kai Wessel
Con Sebastian Koch, Ivo Pietzcker, David Bennent, Fritzi Haberlandt, Franziska Singer
Titolo originale The Perfect Wave
Regia di Bruce Macdonald
Con Scott Eastwood, Rachel Hendrix, Cheryl Ladd, Patrick Lyster, Scott Mortensen
Regia di Alberto Negrin
Con Pierfrancesco Favino, Anita Caprioli, Giovanni Esposito, Massimo Popolizio
Titolo originale Masquerade
Regia di Chang-min Choo
Con Byung-hun Lee, Han Hyo-joo, Seung-Ryong Ryu, In-kwon Kim
Titolo originale Agatha Christie's Poirot: Three Act Tragedy
Regia di Ashley Pearce
Con David Suchet, Martin Shaw, Kimberley Nixon, Art Malik, Suzanne Bertish, Anastasia Hille
Titolo originale Hisss
Regia di Jennifer Lynch
Con Irrfan Khan, Mallika Sherawat, Divya Dutta, Jeff Doucette
Titolo originale Les nuits rouges du bourreau de jade
Regia di Julien Carbon, Laurent Courtiaud
Con Frédérique Bel, Carrie Ng, Carole Brana, Stephen Wong Cheung-Hing, Kotone Amamiya
Titolo originale Mord in bester Gesellschaft - Der süße Duft des Bösen
Regia di Peter Sämann
Con Fritz Wepper, Sophie Wepper, Gerald Alexander Held, Katerina Jacob, August Schmölzer
Titolo originale Agathe kann's nicht lassen: Das Mörderspiel
Regia di Helmut Metzger
Con Ruth Drexel, Hans-Peter Korff, Maximilian Krückl, Martin Walch, Friederich von Thun
Titolo originale Mystery Woman: Mystery Weekend
Regia di Mark Griffiths
Con Kellie Martin, Clarence Williams III, Nina Siemaszko, Casey Sander, Julianna McCarthy
Titolo originale Midnight in the Garden of Good and Evil
Regia di Clint Eastwood
Con John Cusack, Kevin Spacey, Jude Law, Lady Chablis, Jack Thompson
Titolo originale Demolition University
Regia di Kevin Tenney
Con Corey Haim, Ami Dolenz, Laraine Newman, Todd Allen, Robert Foster
Titolo originale Black Widow Murders: The Blanche Taylor Moore Story
Regia di Alan Metzger
Con Elizabeth Montgomery, David Clennon, John Jackson, Grace Zabriskie
Titolo originale Wife, Mother, Murderer
Regia di Mel Damski
Con Judith Light, David Odgen Stiers
Titolo originale Buried Alive
Regia di Frank Darabont
Con Tim Matheson, Jennifer Jason Leigh, William Atherton
Regia di Giovanna Lenzi
Con Tony Valente, Saverio Vallone, Michela Miti, Michel Clinford, Laura Troschel, Gianni Dei
Regia di Sergio Pastore
Con Anthony Steffen, Sylva Koscina, Jeannette Len, Giacomo Rossi Stuart
Regia di Jean-Jacques Annaud
Con Sean Connery, F. Murray Abraham, Christian Slater, Michael Lonsdale, Valentina Vargas
Titolo originale Saint Terrorism
Regia di Masashi Yamamoto
Con Rubi, Shigenari Sugawara, Mikiko Tsunoda
Titolo originale Gui nu chuan
Regia di Feng Huang
Con Angela Mao, Kao Yuen, Pai Ying, Fung Ngai, Sammo Hung Kam-Bo, Siu Hung Cham
Titolo originale Colour Me Dead
Regia di Eddie Davis
Con Tom Tryon, Carolyn Jones, Rick Jason
Titolo originale The Blood of Fu Manchu
Regia di Jesus Franco
Con Christopher Lee, Richard Greene, Howard Marion-Crawford
Regia di Primo Zeglio
Con Yvonne Furneaux, John Ericson, Renzo Ricci, Calisto Calisti, Gianni Rizzo, Germano Longo
Titolo originale Cruel, Cruel Love
Regia di George Nichols
Con Charles Chaplin, Edgar Kennedy, Minta Durfee, Eva Nelson
Titolo originale Bumperkleef
Regia di Lodewijk Crijns
Con Jeroen Spitzenberger, Anniek Pheifer, Roosmarijn van der Hoek, Liz Vergeer
Regia di Mario Orfini
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Regia di Morten Tyldum
Con Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong, Rory Kinnear
Titolo suggerito dal benemerito Marcello del Campo
Titolo originale La Reine Margot
Regia di Patrice Chéreau
Con Isabelle Adjani, Daniel Auteuil, Jean-Hugues Anglade, Virna Lisi, Asia Argento
Titolo originale Cloud Atlas
Regia di Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski
Con Tom Hanks, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Hugh Grant, Halle Berry, Susan Sarandon
Titolo originale The Countess
Regia di Julie Delpy
Con Julie Delpy, William Hurt, Daniel Brühl, Anamaria Marinca, Andy Gatjen, Jeanette Hain
per analogia: //www.filmtv.it/film/40029/la-contessa/recensioni/552082/#rfr:none
Titolo originale Pokot
Regia di Agnieszka Holland
Con Agnieszka Mandat-Grabka, Wiktor Zborowski, Jakub Gierszal, Miroslav Krobot, Tomasz Kot
Titolo originale Barry Lyndon
Regia di Stanley Kubrick
Con Ryan O'Neal, Marisa Berenson, Patrick Magee, Hardy Krüger, Steven Berkoff, Gay Hamilton
Titolo originale Notorious
Regia di Alfred Hitchcock
Con Ingrid Bergman, Cary Grant, Claude Rains, Louis Calhern
Regia di Paolo Sorrentino
Con Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Piera Degli Esposti, Carlo Buccirosso, Paolo Graziosi
Titolo originale D.O.A
Regia di Rocky Morton, Annabel Jankel
Con Dennis Quaid, Meg Ryan, Daniel Stern, Charlotte Rampling, Jane Kaczmarek
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Titolo originale Monsieur Verdoux
Regia di Charles Chaplin
Con Charles Chaplin, Martha Raye, Isobel Elson, Marilyn Nash, Irving Bacon
Titolo originale Merci pour le chocolat
Regia di Claude Chabrol
Con Isabelle Huppert, Jacques Dutronc, Anna Mouglalis, Rodolphe Pauly
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