Non c’è pace tra gli ulivi. Pensavamo che con l’avvicinarsi della Pasqua e con le prime promesse del nuovo governo tutto ricominciasse ad avere una parvenza di normalità. Ci sbagliavamo: il virus, oramai chiamato semplicemente così come se fosse un amico con cui spartire la nostra quotidianità, ha ancora una volta il sopravvento. Le sue varianti (a quando una per comune?) ci mostrano come valga più l’evoluzione che l’intelletto umano: resteremo ancora davanti alla tv o al pc a guardare i film. Come l’anno scorso, niente riti collettivi nei multisala e niente folle di bambini strepitanti in coda, tra l’odore di pop corn e i bicchieroni colmi di bibita gassata, in attesa del nuovo cartone animato. Francamente, lasciatecelo dire, ci manca anche questo. Come ci manca discutere con chi, uscendo dalla sala, ti spoilera il finale, incastrare gli orari delle proiezioni per approfittare di un lungo pomeriggio libero o farsi decine di chilometri per trovare l’unico spettacolo di quel film che altrimenti perderesti. Speravamo nella sorpresa di Pasqua ma, a quanto pare, la cioccolata non ha retto.
Sul fronte delle ultime notizie, l’attesa è alta per l’annuncio delle nomination agli Oscar. Sono previste lunedì 15, lo stesso giorno in cui Sky presenterà alla stampa Speravo de morì prima, inedita serie incentrata sulla biografia di Francesco Totti. Si tratta di strane abbinate che rendono quasi alienante un mestiere, quello del giornalista cinematografico, che si sta riscrivendo in continuazione, chiamato giorno dopo giorno a reinventarsi per non soccombere. E a reggere è stato anche il Festival di Berlino che, lontano dalle luci dei riflettori, ha chiuso i battenti assegnando l’Orso d’Oro a Bad Luck Banging or Loony Porn del rumeno Radu Jude, un titolo che racconta di revenge porn e che ha fatto di necessità virtù. Chi ha visto il trailer o le foto di scena si sarà accorto che nella storia è entrata di prepotenza la realtà che viviamo: gli attori indossano in scena mascherine chirurgiche così come le indossiamo tutti noi, evitando quell’effetto di scollamento di cui siamo vittima ogni volta che vediamo un film ambientato ai giorni nostri.
E passiamo ora alle nuove uscite della settimana. Dopo l’abbuffata della settimana scorsa, si torna a livelli più accettabili. Una quindicina di titoli si contendono le vostre attenzioni, riservando piccole e gradite sorprese. Il titolo più interessante è Cherry, il dramma che segna il ritorno dei fratelli Russo dopo l’epilogo degli Avengers. Da tenere d’occhio è anche il western al femminile Il mio corpo vi seppellirà di Giovanni La Parola, ambientato tra i briganti del Regno delle Due Sicilie.
I NUOVI FILM IN STREAMING NETFLIX
Tra le nuove proposte in streaming della piattaforma si segnala la commedia per tutta la famiglia Yes Day, all’insegna della spensieratezza e del buonumore. Completano l’offerta il dramma turco Paper Lives e l’horror spagnolo Il sabba.
I NUOVI FILM IN STREAMING AMAZON PRIME VIDEO
Le nuove uscite della piattaforma sono guidate da due titoli che sono stati costretti a saltare la sala: il thriller The Rental diretto da Dave Franco (fratello di quel James che nel frattempo si è perso per strada) e il dramma young adult Quello che tu non vedi.
I NUOVI FILM IN STREAMING APPLETV+ E DISNEY+
AppleTv+ propone Cherry, storia di un rapinatore di banche le cui mosse sono dettate da una delle più grandi emergenze americane: la dipendenza da oppioidi. Su Disney+ è possibile vedere il documentario La mia sfida: cambiare il mondo su 5 giovani studenti modello.
Invita a mettere da parte i cellulari e gli impegni di lavoro la commedia con Jennifer Garner protagonista. Regalare una giornata senza no alla propria (pestifera) prole garantirebbe coesione, felicità e comprensione, secondo una moda che sta proliferando pian piano negli Stati Uniti. "Il giorno del sì è un fenomeno in espansione", ha raccontato il regista. "Sin da subito, si capisce quanto possa essere liberatorio. Non sono padre ma capisco come essere genitori non sia facile e il mio intento era quello di fare un film diretto sia ai piccoli sia ai grandi, invitando questi ultimi a porsi una domanda: Qual è lo scopo del duro lavoro che sto facendo? “.
Il bambino protagonista del dramma turco diretto dal brillante Can Ulkay ha otto anni e il suo mondo è diverso da quello patinato dei capricciosi coetanei americani presenti in Yes Day: è fatto di rifiuti. Vive infatti in una discarica e non ha l’affetto di nessuno. Solo l’amicizia con il gestore della discarica gli permetterà di vivere un legame profondo e di avere un briciolo di affetto. Colpo di fulmine della settimana.
Il regista Pablo Aguero si addentra nella mitologia basca e in un episodio realmente accaduto: il processo per stregoneria di Labort che Enrique IV affidò al giudice Pierre de Rosteguy per annientare le streghe di Euskadi. Riletta in chiave femminista, il film è stato un piccolo caso in Spagna: ben 9 nomination ai Premi Goya 2021, gli Oscar del cinema spagnolo.
Dave Franco esordisce alla regia con un thriller che gioca con uno degli stereotipi del genere: il padrone di casa, da sempre visto con sospetto. A ispirare la sceneggiatura è la diffusione dei moderni servizi di home sharing: ma voi davvero vi fidate di uno sconosciuto?
Adattamento dell’omonimo romanzo di Julia Walton con protagonista un adolescente affetto da schizofrenia. "Quando ho letto il romanzo, non ho potuto fare a meno di amarlo", ha dichiarato il regista. "Parlava in maniera inedita di una malattia mentale e dipingeva in maniera veritiera un protagonista dalla personalità onesta, divertente e sfacciata, che reagisce spesso ai momenti più dolorosi con disarmante umorismo. Nel trasferire la vicenda di Adam sul grande schermo ho voluto che le voci da lui udite diventassero personaggi in carne e ossa, in modo da trasformare le allucinazioni in realtà anche per lo spettatore, e che Adam stesso si rivolgesse al pubblico".
Con Tom Holland, Ciara Bravo, Bill Skarsgård, Jack Reynor, Michael Gandolfini
In streaming su Apple TV Plus
C’è molta attesa sul film. Non tanto per la storia in sé (il tema della dipendenza dagli oppioidi ha segnato diverse pellicole degli ultimi tempi, da Elegia americana in poi) ma per il ritorno alla regia dei fratelli Russo, coloro che tutti ricordano per Infinity War ed Endgame, il gran finale degli Avengers. Protagonista è Tom Holland, l’ultimo Spiderman in ordine di tempo. Il cortocircuito è garantito.
Firmato da National Geographic, il film segue cinque giovani studenti modello nel loro viaggio per vincere una delle competizioni più prestigiose al mondo dedicata agli studenti imprenditori. “Dato il momento difficile che il nostro mondo sta affrontando, questo gruppo entusiasta e determinato di giovani imprenditori sono un raggio di speranza per un futuro migliore e più luminoso”, hanno detto i co-registi Costantini e Foster. “Siamo entusiasti di lavorare di nuovo al fianco di National Geographic e non possiamo immaginare una piattaforma migliore di Disney+ per condividere queste storie incredibili e ispirare bambini e adulti a esercitare un impatto positivo sul nostro mondo”.
“Uno dei tanti motivi per cui mi sono calato in questa storia è stata per la tenace resistenza che i briganti hanno opposto all’occupazione sabauda, nonché́ lo stupore nel conoscere le figure delle brigantesse: donne crude e selvagge, come la terra del Regno delle Due Sicilie di fine Ottocento che ricorda per molti aspetti la frontiera americana raccontata nei film western. Quest’opera è una commistione tra quest’ultimo e il pulp”, ha sottolineato il regista.
Con Massimo Bonetti, Anna Marcello, Giordano Petri, Flavio Bucci, Francesco Baccini
“Basato su fatti realmente accaduti, è la sofferta preghiera che una donna recita per scongiurare l’ennesima violenza di un carnefice. È un grido di dolore, come quello di tutte le donne e le persone vittime di violenza presenti in questo film originale che muove i primi passi nel territorio minato di un sistema patriarcale sordo anche ai richiami della vera Fede”, si legge nelle note di regia.
Il documentario racconta il percorso di emancipazione avvenuto in detenute nel Reparto di Alta Sicurezza femminile del carcere di Vigevano, attraverso un’esperienza quadriennale di teatro condotta da Mimmo Sorrentino, pluripremiato regista, drammaturgo e teorico del teatro partecipato, nell’ambito del progetto “Educarsi alla libertà”. Come ha scritto il prof. Nando Dalla Chiesa, uno dei testimoni importanti del film, non solo perché tra i maggiori esperti di criminalità organizzata al mondo, ma perché vittima di mafia, “il valore di questo progetto è incalcolabile perché queste donne, anche se non denunciano, non tradiscono, possono diventare un fatto esemplare per il paese”. E ha fatto dire al prof. Massimo Recalcati “Io ho visto questo nello spettacolo. Ho visto quando eravate bambine rispetto al padre, figlie rispetto alle madri, poi madri rispetto alle figlie ed eravate una preghiera”.
I capolavori del maestro olandese Johannes Vermeer hanno giocato un ruolo inedito e inatteso sia durante la Seconda guerra mondiale sia nell’immediato dopoguerra, segnando il destino di un artista e di un resistente divenuto soldato, entrambi fieri oppositori del Terzo Reich di Hitler. Partendo dalle loro due parabole, il film si chiede che ruolo abbia l’Arte nella Storia e cosa rende un capolavoro originale.
L’incontro con una ragazza segna l’inizio di una lunga notte da incubo per il giovane protagonista, segnato dalla recente morte del padre a cui aveva dedicato gli ultimi cinque anni della sua vita. “Può un bravo ragazzo, una persona normale come tutti noi, arrivare a uccidere qualcuno? Volevo scrivere una storia in cui ci si ritrova catapultati in un’esperienza che ti stravolge lentamente, senza alcuna possibilità di scelta. Una storia totalmente empatica che ti obbliga a immedesimarti con il protagonista, a pensare quello che pensa e a decidere prima che lui stesso decida”, ha sottolineato il regista. Nei panni del protagonista c’è Mario Casas, uno dei sex symbol del cinema spagnolo.
Il film racconta la vera storia di 54 soldati americani che hanno avuto la meglio durante un attacco massiccio sferrato contro di loro da 400 ribelli talebani poco prima che fossero mandati via dal vulnerabile Afghanistan. La battaglia di Kamdesh, così sarà noto l'episodio, è stata la più sanguinosa combattuta dalle forze americane tanto che l'unità Bravo Troop 3 61 CAV è divenuta la più decorata in 19 anni di impegno militare americano nel Paese.
Un sadistico Imperatore, adulato dai suoi folli sudditi, trasforma giovani donne in gladiatrici, costringendole a combattere per la propria vita. Combattimenti, sangue e (procaci) corpi femminili sono gli ingredienti di quest’horror canadese che si lascia guardare senza mai strafare.
Blockbuster di produzione russa, ricostruisce la vita del giovane comandante Kalashnikov e di come nel 1941, dopo un incidente che lo lascia gravemente ferito, realizza i primi schizzi di quella che diventerà una delle armi più leggendarie del mondo: l’AK47. Settanta milioni di esemplari attivi sparsi nel mondo: semplicità d'uso, basso costo, resistenza e una scarica micidiale di 650 colpi al minuto ne fanno l'arma da fuoco più diffusa e popolare.
Rivisitazione dell’Amleto di Shakespeare, il film sceglie il punto di vista di Ophelia, intrappolata tra il vero amore e il controllo del proprio destino. Cast da grandi occasioni su cui svettano Daisy Ridley (non ancora risucchiata dall’universo di Star Wars) e Naomi Watts.
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